Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

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Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda slimerste » gio gen 15, 2015 18:28 pm

...ma sul serio vuoi passare altri 30anni davanti ad un caxxo di monitor 10 ore a guardar numeri e altre cose estremamente noiose ???
NO!!!!, vorrei aver maggior tempo libero e ANDARE A SCALARE CAXXO!!!!! :evil: :evil: :evil:
... e poi ogni mattino ritorno in sto posto e via così.... e non faccio nemmeno tanti soldi, e nemmeno me ne servono tanti.. manca il coraggio caxxo....
dai ragazzi datemi qualche suggerimento di lavori part-time per fare qualk che mi piace in vita!! :mrgreen:
ma forse non sono l'unico ahhhhn?!?!? :D
mah...
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda coniglio » gio gen 15, 2015 18:30 pm

dagli una letta

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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda menestrello » gio gen 15, 2015 18:53 pm

Quasi ogni giorno... Anch'io!

Obiettivo: fare un mucchio di soldi e poi forse tra 10 anni se avrò la stessa passione per l'arrampicata e la salute necessaria: spassarmela
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda Danilo » gio gen 15, 2015 18:53 pm

chiedi il part time :D
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » gio gen 15, 2015 19:13 pm

Io ho la fortuna di fare un lavoro (per me) molto impegnativo, in termini di tempo e responsabilità, che però mi sono scelto e trovo anche "socialmente utile".

Il fatto di avere poco tempo per arrampicare...pazienza. Pippa sono e pippa resterei comunque. Almeno così posso usare gli impegni di lavoro come scusa 8) .

Poi, per come sono fatto io, penso che se andassi a scalare tutti i giorni finirei per stufarmi. O magari sarebbero tendini e capsule a dire stop.

Ipotetici (dell'irrealtà) saluti
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » gio gen 15, 2015 19:18 pm

Poi certo, il fatto che al giorno d'oggi l'alternativa sia: o non avere il lavoro - e neanche un sussidio di disoccupazione, come i Climber inglesi degli anni ottanta - oppure averlo e dover lavorare per due, è una delle più grosse assurdità del tempo.

Comunque giusto qualche giorno fa, un amico forte mi ha annunciato di aver ottenuto il part time "verticale" e quindi di avere giorni liberi per allenarsi ogni settimana. Non nuoterà sicuramente nell'oro (manco prima, in verità), ma credo che sarà più contento così.

La difficoltà, appunto, è convincere le aziende a concederlo, il part time.

Saluti a tempo pieno
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda PIEDENERO » gio gen 15, 2015 19:19 pm

Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda... e se mi cacciano da qui?

se potete, realizzate
se riuscite, andate, fate, scoprite, scopate, vivete.

io oramai fra mutuo, figli, crisi, sono fottuto, sono nella macchina, sono nel sistema. ci sono dentro fino al collo.
:( :evil:
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda Danilo » gio gen 15, 2015 19:26 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:
....Poi, per come sono fatto io, penso che se andassi a scalare tutti i giorni finirei per stufarmi.......



:-"
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda rocciaforever » gio gen 15, 2015 20:26 pm

...certo, i treni non passano sempre, ma se hai il coraggio di prenderlo al volo, quello giusto, il lavoro e la vita li puoi cambiare..

Io mi sono impegnata tanto per riuscirci ma alla fine ce l'ho fatta.

Dopo aver passato qualche bell'anno fra le nebbie milanesi con 100km (e 2,5 ore) di auto quotidiani, per lavorare dalle 8/9 ore al giorno, ho deciso che non ne potevo più e che la mia vita non poteva essere quella.
Volevo "cambiare" l'ordine delle priorità: senza rendermene conto avevo sovvertito la classifica mettendo al secondo posto la qualità della vita ed al primo l'aspetto economico.
Quindi mi son rimboccata le maniche e dopo varie peripezie ho trovato la soluzione definitiva: posto di lavoro a 900m da casa e le falesie/pareti a 15 minuti, ed il tempo per arrampicare lo trovo, eccome! :D

I soliti invidiosi commenteranno: che culo....eh, ma in certe regioni si può fare....
Potrei rispondere che tutti sono liberi di trasferirsi in qualsiasi regione d'Italia....

A volte i limiti sono davvero nella nostra mente, come quando stai scalando..
"Il segreto del successo è la perseveranza verso lo scopo" B.D.


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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda espo » gio gen 15, 2015 20:36 pm

questo scritto qua sotto apre la home del mio sito. risale a qualche anno fa ma sono 8 circa che la storia è iniziata. ultimamente un minimo di cinghia tirata grazie agli abbondanti aumenti di tasse e costo vita lo ho dovuto fare ma mica tanto.....



DOWNSHIFTING

COMPRO IL MIO TEMPO



Con un espressione di importazione italiana, che qua da noi si usa molto poco, fino a poco tempo fa potevo definirmi un paraculo. Di certo non sono mai stato uno che ha passato il suo tempo a coltivare la nobile arte del lavoro. Fin da ragazzo ho cercato soddisfazioni in altre attività meno considerate socialmente e dal rendimento economico sicuramente meno proficuo, ma molto più avvincenti.

Oggi, anche se nessuno paga le mie spese, né le voluttuarie, né le indispensabili, anche se la casa dove vivo è mia e non ho rate per l’automobile, il mio orario di lavoro è tale per cui i sorrisini e le battutine in merito si sono sprecate e si sprecano da parte di amici, conoscenti o semplici contatti occasionali sulla mia volontà di lavorare.


Poi un giorno, poco tempo fa, leggendo un quotidiano ho trovato un articolo interessante. Parla di un uomo che ha mollato tutto. Non uno spiantato come me. Un manager pare. Uno di quelli da 14 ore di lavoro al giorno. Di impegni, di denaro gestito. Di soldi sul conto corrente. Parla di un uomo stufo che un giorno decide che basta, che non ne può più. Che non è vita. Prende e molla tutto. Inizia a girare il mondo in barca a vela. E non è il solo. Sono in tanti così. Non tutti che girano il mondo in barca a vela, ma tanti che rinunciano a carriera e posizione, al denaro e agli impegni. Al successo. Rinunciano del tutto o solo in parte al loro reddito, diminuiscono il tempo che dedicano alla loro occupazione, oppure la cambiano per una meno redditizia, ma dal volto più umano. Rinunciano a quella che per questa società deve esser la ragion di vita di ognuno: produrre, consumare e guardar la televisione. Rinunciano al denaro in cambio di tempo. Tempo per vivere. Tempo da dedicare a se stessi. Questo fenomeno pare sia diventato rilevante nel mondo occidentale. Tanto rilevante da avere un nome: DOWNSHIFTING. Tanto da trovarlo su wikipedia e, con una semplice ricerca in rete, vengono fuori tanti link, blog, ma anche articoli su giornali di gran tiratura. E non solo. Si trovano altri articoli, altre definizioni, si trova la settimana del downshifting… basta cercare.


Però… Pensavo di essere un paraculo e invece sono un rappresentante, forse atipico, di questo movimento chiamato downshifting. Un movimento la cui codifica trova le sue origini negli Stati Uniti, probabilmente nel 1994, (Trends Research Institute di New York) e pare conti ormai milioni di persone. Persone unite dalla voglia di maggior libertà e maggior tempo da dedicare a se stesse. Che non si conoscono, né si conosceranno mai. Che non marceranno mai assieme, ma che sono un qualcosa di troppo anomalo nella nostra società per non pensare che, forse, troppe cose non vanno bene nel mercato globale e nel capitalismo sfrenato.


L’amore per la montagna e l’alpinismo in me è sempre stato troppo forte. Uno di quegli amori in cui il compromesso è difficile. Compromesso fra il lavoro che ti dà i mezzi e il tempo che ti fa andare in giro. Da giovane è facile scegliere il tempo, ma poi la vita incalza. La casa, l’auto e tante altre cose da costruire… Alla fine anche per me con la maturità è arrivato un lavoro normale: cartellino, orario e soldi, pochi, ma indispensabili per costruire un futuro e a cui all’inizio non si può rinunciare.


All’inizio no di certo, ma poi… è sempre così? Poi le cose indispensabili un poco alla volta si mettono via: la casa, la sicurezza del futuro … ad un certo punto ci sono. Allora è il momento delle scelte. Una casa più grande? Vacanze lussuose? Telefonino all’ultimo grido? Stress, vita di corsa, tante cose materiali, spesso inutili o comunque superflue, cose che non riempiono il vuoto della tua vita, oppure tempo libero?

Alcuni anni fa ho rinunciato, assieme alla mia compagna di allora, ad un avanzamento di carriera; ho rinunciato ad una parte non indifferente del mio già magro stipendio e ho iniziato una vita diversa. Una vita in cui la montagna e l’alpinismo fossero allora e lo siano ora centrali e non secondari. Non solo nella mia testa, ma anche e soprattutto nel mio tempo, nella mia esistenza. Vivere un alpinismo a tempo pieno o quasi, senza essere un professionista. Senza fare la guida. Senza avere le stellette. Senza essere un fuoriclasse pagato per mostrarsi pieno di marchi e pubblicità. Continuare la mia umile vita di medio e mediocre alpinista, girando e scoprendo, ma avendo a disposizione tanti giorni in più. Giornate da impiegare per scoprire il mondo che mi circonda e porzioni di mondi più lontani. Senza l’assillo del week end, senza l’incubo di tornar a casa. Potersi fermare a guardare i tramonti. Aspettare le albe. Addormentarsi e svegliarsi col sole e il canto degli uccellini.


Sono seguiti anni molto intensi di scoperta, in cui le giornate in montagna sono state tante, potrei dire tantissime. Ma non lo voglio dire. Non tutte intense. Anzi. La meditazione spesso è stata dominante rispetto alla prestazione ed alla difficoltà. Per assurdo in 3 anni ho perso mediamente più di un grado in roccia. C’erano troppe cose da vedere in giro per fermarsi a tirar prese. E quello che è stato più importante era lo stare in giro. Non importava dove si era, l’importante era star fuori. Non importava il meteo e nemmeno la performance fisica, troppo spesso legate a stress e frustrazioni della vita normale. Quelle giornate feriali fuori stagione passate sulle Dolomiti senza incontrare essere umano, senza l’assillo di tornare a casa. Qualcosa di sublime.


Naturalmente ogni medaglia ha il suo rovescio. Il tempo libero non te lo regalano. La vita costa. In anni di recessione economica la vita costa ancora di più. E anche andare in giro costa. Costa il materiale. Costa il carburante. Ogni spesa e ogni scelta va ponderata con intelligenza perché non si può rischiare di arrivare a fine mese e sforare il magro bilancio. Certo dietro a questa scelta c’è un lavoro sicuro, c’è uno stipendio non da fame, anche se basso. Ci sono comportamenti radicati negli anni precedenti, anni di spese e gestione della vita oculata, da brava formichina e non da cicala. Sono scelte anche di rinuncia. Alle spedizioni innanzitutto. Ai materiali superflui. All’uso delle cose fino alla loro morte naturale e non alla rottamazione per moda. C’è anche la possibilità di tornare a lavorare a tempo pieno, se mai ce ne fosse la necessità. Non è stato un salto mortale senza rete. Ma è stato comunque un bel salto, una sfida a se stessi e al mondo che ci circonda.


L’entusiasmo e l’ironia di tutte le persone che incontro, o quasi tutte, per questa scelta e questa vita si spegne di brutto quando alla bellezza del tempo libero si contrappone il costo dell’operazione. Quando si va a quantificare quanto costa questa scelta. E diventa tangibile la rinuncia materiale. Alle cose grandi e alle cose piccole della vita. Non ci sono solo le spedizioni. Ci può essere anche la maglia sdrucita marca xy o il caffè al bar che fanno la differenza.


Però certe scelte alla fine non hanno prezzo. Quando si ha dentro una passione smisurata verso qualcosa di grande, di profondo e di immenso che hai dentro e che invade e pervade ogni fibra del tuo essere, come l’alpinismo, ecco che sapere che quando il sole sorge il giovedì mattina bruci un biglietto verde e ti giochi la possibilità di scegliere se alzarti e arrampicare o continuare a dormire è qualcosa di sublime che non varrà mai nulla di materiale su questa terra.


Ripenso a volte alle letture della mia gioventù, a quando Karl * parlava delle sue settimane di ferie non pagate, ai commenti dei suoi colleghi…


Questa riflessione la voglio dedicare a tutti coloro che sognano le montagne da dietro i vetri di un ufficio o fra le mura di una fabbrica.


A volte nella vita bisogna provare………………
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda rf » gio gen 15, 2015 21:44 pm

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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda gigiDR » gio gen 15, 2015 22:21 pm

anni fa ci avevo pensato a trasferirmi,poi un infortunio e una futura moglie hanno sovvertito il corso delle cose...egoisticamente adesso dico che. quando tra 20/30 anni sarò completamente rincoglionito,avrò qualcuno che si prenderà cura di me,non sarò solo...
il mio lavoro mi lascia comunque abbastanza tempo da coniugare tra famiglia e passioni...
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda rocciaforever » gio gen 15, 2015 23:46 pm

espo ha scritto:..
...

A volte nella vita bisogna provare………………[/i]


8O
Espo.
Come mai non ci siamo ancora trovati per andare a fare una via??
Dobbiamo rimediare prima possibile...

:wink:
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda grip » ven gen 16, 2015 7:25 am

slimerste ha scritto:...ma sul serio vuoi passare altri 30anni davanti ad un caxxo di monitor 10 ore a guardar numeri e altre cose estremamente noiose ???
NO!!!!, vorrei aver maggior tempo libero e ANDARE A SCALARE CAXXO!!!!! :evil: :evil: :evil:
... e poi ogni mattino ritorno in sto posto e via così.... e non faccio nemmeno tanti soldi, e nemmeno me ne servono tanti.. manca il coraggio caxxo....
dai ragazzi datemi qualche suggerimento di lavori part-time per fare qualk che mi piace in vita!! :mrgreen:
ma forse non sono l'unico ahhhhn?!?!? :D
mah...



in quei momenti di sconforto dove tutto te pare buio e triste...

pensa a chi un lavoro non lo ha!! e deve mantenere una famiglia....arrivando nella disperazione pure a togliersi la vita....

aiuta credimi!!!
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda il Duca » ven gen 16, 2015 8:53 am

Grazie Grip.
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda dieguitos » ven gen 16, 2015 10:00 am

Io credo che un po' tutti sognamo una vita senza doveri che ci ingabbiano ma è anche vero che non può che rimanere un'utopia o cmq una chimera, la possibilità che OGNUNO di noi possa raggiungere la piena libertà.
Pensiamo un po' se tutti non lavorassero e potessero fare un po' quello che gli pare........... A parte pochi fortunati secondo me quel tipo di libertà che cerchiamo la dovremmo creare nel nostro piccolo sapendoci ritagliare il giusto spazio e rinunciando a qualcosa, non necessariamente a tutto.

Quello che voglio dire è che non è per forza necessario mollare tutto e fuggire in capo al mondo ma già lavorando su noi stessi e sulle nostre abitudinoi qualcosa si può fare. Io qualche anno fa mi sono trasferito in VdA ma mica mi sono lincenziato o chissà cosa.... Ho semplicemnete fatto quello che molti miei colleghi non avevano il coraggio di fare perchè se no poi mamma e papà erano lontani, gli amici erano lontani, ecc ecc...................

Nel frattempo mi sono fatto una famiglia, ho comprato casa (va beh, sto pagando l'affitto alla banca....) ma non per questo ho dovuto rinunciare alla montagna o ai viaggi in bici. Tante volte vedo amici o colleghi che si lamentano di non aver tempo a disposizione salvo poi constatare che al pranzo dei suoceri la domenica o al centro commerciale il sabato pomeriggio non possono rinunciare............................... :roll:
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda funkazzista » ven gen 16, 2015 10:03 am

slimerste ha scritto:... dai ragazzi datemi qualche suggerimento...

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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda PIEDENERO » ven gen 16, 2015 10:04 am

funkazzista ha scritto:
slimerste ha scritto:... dai ragazzi datemi qualche suggerimento...

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Mi hai "rubato" la firma.. 8) :wink:
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda coniglio » ven gen 16, 2015 10:24 am

fidati, leggi il (i) libro di Simone Perotti (anche Avanti tutta, Ufficio di Scollocamento
non te lo consiglio particolarmente)
e ogni tanto dai un occhio al suo blog.
Adesso basta è pieno di spunti interessanti.
...è il tipo di cui parla Espo.

l'unica pecca è che da manager di grande multinazionale
ora è manager di se stesso e sempre indaffarato ugualmente.
ho sentito due conferenze sue. ego iperttrofico, ma come dargli torto.
cmq uno con le idee chiare.

è una cosa seria. ci vuole tempo e un piano ben preciso di lungo periodo.
non si tratta solo di lavorare meno.
se sei realmente determinato - E NE HAI LE POSSIBILITA' - procedi inesorabile.

io ho il mio piano.

l'unica vera ricchezza è il tempo libero.
Ultima modifica di coniglio il ven gen 16, 2015 10:25 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda Franz the Stampede » ven gen 16, 2015 10:25 am

Del senno di poi son piene le fosse.
"Das Gehirn ist der wichtigste Muskel beim Klettern"
W. Güllich

"Die Truthühner ist der wichtigste Vogel im Forum"
FtS
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