Venti di riscossa

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Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » gio nov 13, 2014 11:52 am

Oggi "il manifesto" costa un ventone 8O

So che in tempo di crisi non è facile, ma credo che sia giusto sostenere un giornale che bene o male è sulla breccia da quarant'anni e più ed è una delle poche voci "de sinistra" rimaste in questo disgraziato paese.

(Così come sarà giusto aderire allo sciopero generale del 5 dicembre, alla faccia dei "compagni" :? che ironizzano sul ponte #-o )

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Re: Venti di riscossa

Messaggioda coniglio » gio nov 13, 2014 12:08 pm

caro tsdg,
son quasi sempre d'accordo con Te.
stavolta no.

un abbraccio,
cngl :D
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Re: Venti di riscossa

Messaggioda espo » sab nov 15, 2014 22:34 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:(Così come sarà giusto aderire allo sciopero generale del 5 dicembre, alla faccia dei "compagni" :? che ironizzano sul ponte #-o )

Gufanti, rosiconi e reducisti saluti
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si dovrebbe scioperare per fare un danno all'altra parte, economico, politico, morale o che dir si voglia. in tempi di crisi lo sciopero così strutturato (cioè un giorno) serve a niente. anzi. fa un favore al nemico che risparmia soldi senza subir danni. come altri paesi hanno dimostrato, in tempi di crisi, bisogna trovare altre forme di lotta per affermare i propri diritti.

c'era un interessantissimo articolo nella sezione blog del fatto quotidiano una settimana fa circa che purtroppo ora nn trovo
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Re: Venti di riscossa

Messaggioda giudirel » dom nov 16, 2014 13:01 pm

espo ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:lo sciopero così strutturato (cioè un giorno) serve a niente. anzi. fa un favore al nemico che risparmia soldi senza subir danni


Simple as that.
E la scelta del 5 dicembre è imbarazzante.
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Re: Venti di riscossa

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » dom nov 16, 2014 22:15 pm

Mah.

A me queste polemiche sulla data lasciano vieppiù perplesso.

Giustamente, mettiamo che uno di Trento voglia andare a una manifestazione a Roma, con viaggio notturno di rientro.
Vi pare logico che il giorno dopo debba alzarsi alle sei per andare a lavorare? Già uno ci rimette un giorno di paga, che per molti è un notevole sacrificio, poi bisogna pure metterci il surplus di masochismo?

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Re: Venti di riscossa

Messaggioda PIEDENERO » dom nov 16, 2014 22:39 pm

Oramai tutto si basa su questo tipo di comunicazione. Rapida, fatta di battute, slogan, hashtag. Tutto pensato ad arte per distogliere l' attenzione.
Di tutte le questioni che ci sono in ballo, di cosa si parla? Del fatto che lo sciopero è stato indetto di venerdì.
Ha detto bene Landini " basta con questi slogan del c***o!"

Poi, ma non ho tempo, si potrebbe pure parlare del sindacato, anzi dei sindacati che sono quello che sono, che vanno riformati, che devono presentare i bilanci, che sono una casta, che non sono democratici, tutto quello che volete, ma attaccarli ora, in questo momento, mi sembra che faccia bene solo ad una parte.
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Re: Venti di riscossa

Messaggioda espo » dom nov 16, 2014 22:51 pm

PIEDENERO ha scritto:

Poi, ma non ho tempo, si potrebbe pure parlare del sindacato, anzi dei sindacati che sono quello che sono, che vanno riformati, che devono presentare i bilanci, che sono una casta, che non sono democratici, tutto quello che volete, ma attaccarli ora, in questo momento, mi sembra che faccia bene solo ad una parte.


io credo che ogni lavoratore che non sia iscritto a un sindacato sia uno che si batte per esser schiavizzato. uno che si taglia le palle perchè la moglie lo tradisce.

detto questo se un sindacato fa qualcosa che reputo sbagliato e controproducente io lo dico. la polemica sul venerdì è magari una cagata ma le analisi sui risultati di certe proteste ci sono e sono chiare. lo sciopero di un giorno non paga. non produce risultati.
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Re: Venti di riscossa

Messaggioda PIEDENERO » dom nov 16, 2014 22:53 pm

espo ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:

Poi, ma non ho tempo, si potrebbe pure parlare del sindacato, anzi dei sindacati che sono quello che sono, che vanno riformati, che devono presentare i bilanci, che sono una casta, che non sono democratici, tutto quello che volete, ma attaccarli ora, in questo momento, mi sembra che faccia bene solo ad una parte.


io credo che ogni lavoratore che non sia iscritto a un sindacato sia uno che si batte per esser schiavizzato. uno che si taglia le palle perchè la moglie lo tradisce.

detto questo se un sindacato fa qualcosa che reputo sbagliato e controproducente io lo dico. la polemica sul venerdì è magari una cagata ma le analisi sui risultati di certe proteste ci sono e sono chiare. lo sciopero di un giorno non paga. non produce risultati.

Q8 anzi...
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Re: Venti di riscossa

Messaggioda giudirel » mar nov 18, 2014 9:34 am

Il problema un po' triste è che ha un po' ragione Crozza:

http://www.youtube.com/watch?v=GiZ6pg0nBEU

E che esiste una grandissima quantità di lavoratori, che qualcuno si ostina a chiamare atipici, anche se oramai poco ci manca che siano la maggioranza (i cosiddetti collaboratori coordinati e continuativi o a progetto e i prestatori di collaborazioni occasionali) di cui il sindacato si è fatto un baffo ritorto non riuscendo a capirne le istanze e tanto meno a interpretarne le aspirazioni.
Questi sindacati nei confronti di questa gente (a cui almeno in parte appartengo) hanno perso il treno e ho paura per sempre.
In testa ce l'hanno il concetto hai la partita IVA sei un padrone.
Verrebbe da parafrasare l'ortottero berciante e dire sono morti se non fosse il fatto che c'è poco da ridere.
Quanto questa gente sarebbe disposta a farsi coinvolgere nei confronti di questioni come quella dell'articolo 18 che riferito al loro contesto riesce a sembrargli situata su una differente galassia? Soprattutto perchè le loro di questioni, quelle che vivono quotidianamente, sono sempre state ignorate dal sindacato?
Ci vogliamo raccontare che è stata una strategia padronale di divide et impera? Ma anche sì... ma non la si è fronteggiata neanche minimamente e oramai i buoi son scappati da un pezzo.
Servirà a poco niente la processione di cui si millanteranno partecipazioni milionarie nel momento in cui alla fine non è più in grado di coinvolgere su certi temi che una minoranza.
In un mondo dove oramai il lavoro è mendico (perchè purtroppo così è) ed ha pochissimo potere contrattuale e l'impresa ne ha quasi altrettanto poco a fronte della dittatura dell'azionariato e della mobilità e insanzionabilità del potere finanziario... lo sciopero generale del 5 dicembre sarebbe ridicolo se non facesse invece piangere amaramente sulle occasioni perdute.
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Re: Venti di riscossa

Messaggioda espo » mar nov 18, 2014 10:04 am

analisi corretta ma incompleta. le colpe del sindacato (inteso a livello alto) sono tante. tutte riconducibili alle colpe generali dell'italiano, che fatta carriera pensa solo al suo interesse, che non si sbilancia mai se non x se stesso, che se può sfrutta chi ha a fianco. vale per sindacalisti politici manager artigiani commercianti capi operai e vale pure in attività dove nn si guadagna nulla.

al sindacato in italia la gente si iscrive solo quando ha un problema. se c'è da fare casino sul serio lo fa solo se ha paura di morire di fame. salvo poi lamentarsi che le cose non si fanno come vorrebbe lei. è una storia infinita del gatto che si morde la coda.

ai tempi dell'introduzione del co co co e simili il sindacato era contrario e aveva previsto esattamente quello che poi è successo sullo sfruttamento dei giovani. il cococo doveva esser una cosa per lavoratori di alto livello. è diventato una cosa per aver dipendenti senza pagarli. lo han usato tutte le ditte che potevano e pure le pa. faceva comodo sfruttare bisogno di lavoro. qualsiasi opposizione non politica a questo avrebbe portato la perdita del posto per chi subiva il contratto piuttosto che problemi all'azienda che sfruttava.

nessun lavoratore atipico si iscrive al sindacato. e anche se lo stabilizzi poi non gli frega più personalmente di farlo tanto ha avuto quello che voleva fino a quando nn rischia qualcosa.

se il sindacato ha perso il treno molta colpa è dei lavoratori tutti. e pure di una certa parte di piccola imprenditoria commercio che vedeva di buon occhio lo sfruttamento del personale salvo oggi accorgersi che il grande capitale sta sfruttando loro e li mette in strada.

ma questo ha un nome unico e semplice: ITALIA.

amen
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Re: Venti di riscossa

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mar nov 18, 2014 10:24 am

Io in fondo sono poco marxista :oops: ; sono convinto che l'essenza del problema sia non di ordine economico (strutturale) ma sociologico-antropologico (sovrastrutturale).

È vero, c'è la globalizzazione, la deregulation, lo strapotere della finanza (che deriva peraltro da precise scelte politiche, del periodo reaganian-thatcheriano e successivi): ma personalmente resto convinto che il problema sia l'individualismo competitivo che ormai è diventato senso comune.

L'idea che il privato è buono e il pubblico cattivo, che le tasse sono un furto ai danni dei cittadini, che gli immigrati (e i rom) sono un nemico da ricacciare in mare, che i sindacati sono parassiti che ostacolano le magnifiche sorti e progressive dell'impresa, la retorica della "meritocrazia", ormai mi sembrano ideologia egemone anche fra le classi che una volta tipicamente votavano a sinistra.

Sulle vere ragioni di questa mutazione antropologica, ammetto di essere del tutto spiazzato. Quello che credo si possa fare, con pazienza ma senza troppe illusioni, è provare a contrastare questa tendenza con il dialogo e portando ragionevoli argomenti. Poi succederà quello che può.

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Re: Venti di riscossa

Messaggioda espo » mar nov 18, 2014 10:45 am

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:


L'idea che il privato è buono e il pubblico cattivo, che le tasse sono un furto ai danni dei cittadini, che gli immigrati (e i rom) sono un nemico da ricacciare in mare, che i sindacati sono parassiti che ostacolano le magnifiche sorti e progressive dell'impresa, la retorica della "meritocrazia", ormai mi sembrano ideologia egemone anche fra le classi che una volta tipicamente votavano a sinistra.


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si parla tanto che è colpa dell'europa come se i politici nostri li votassero gli altri...

facciamo un confronto vw e fiat

l'imprenditore tedesco è convinto che il tuo profitto deriva dal benessere delle maestranze e della zona in cui vive. casini e lotte ci sono ma alla fine si va in quella direzione. vw docet.

l'imprenditore medio italiano è convinto che il suo profitto deriva dallo sfruttamento delle maestranze e dell'indotto e che la zona dove vive può morire tanto lui si sposta. fiat, ilva ecc ecc docet.

l'idea che il pubblico è cattivo e che le tasse sono un estorsione in questo paese esiste dal 1848 se non prima nei vari staterelli che c'erano. l'italiano si alza pensando a come può fregare lo stato e il suo vicino.
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Re: Venti di riscossa

Messaggioda pesa » mar nov 18, 2014 11:14 am

piccolo aneddoto la cui "morale" è in perfetto accordo con quanto sostengono espo e in parte il tacchino:

5 o 6 anni fa vennero a trovarmi i miei vecchi, a Trieste. La domenica mattina, arrivati in piazza Unità dove avremmo poi fatto colazione, vedemmo in mezzo alla piazza un mucchio di immondizia: bottiglie, lattine, cartacce. mentre stavamo commentando questa insolita scena, un signore sulla 70ina vestito a festa e probabilmente diretto in chiesa, intuendo che eravamo foresti, quasi scusandosi e in tono profondamente dispiaciuto ci disse che doveva essere il risultato di una festa tra studenti. precisando poi che "di solito qui non è così".
ci sedemmo al bar a fare colazione. dopo un po' vedemmo quel signore tornare indietro, raccogliere pian piano il pattume e buttarlo in un bidone dell'immondizia. dopo 20 minuti la piazza aveva cambiato aspetto.

negli stessi giorni napoli aveva attirato l'interesse dei giornali di mezzo mondo per la crisi dei rifiuti, che ammucchiati per le vie cittadine stavano cominciando a creare problemi di igiene pubblica.

Se Trieste era, e tutto sommato è, una città pulita e ordinata, il merito non è solo del sindaco. Il merito è anche del fatto che in questa città vivono persone come quel signore.
Così come la responsabilità di quei monti di immondizia in giro per Napoli non fu tutta solo di comune, provincia etc. La colpa è anche e soprattutto del fatto che in quella città vivono poche, forse pochissime persone come il signore di cui sopra. E anzi, conoscendo per motivi familiari il sud, mi spingo a dire che chi si mettesse a liberare una piazza dal pattume in tante città del sud non susciterebbe ammirazione ma verrebbe più probabilmente deriso o preso per matto.

Evidentemente il confronto può altrettanto efficacemente essere esteso non già a città italiane, ma a paesi europei, per esempio. e la cunclusione non può che essere la stessa.
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Re: Venti di riscossa

Messaggioda espo » mar nov 18, 2014 11:20 am

pesa ha scritto:

Se Trieste era, e tutto sommato è, una città pulita e ordinata, il merito non è solo del sindaco. Il merito è anche del fatto che in questa città vivono persone come quel signore.


purtroppo dopo 100 anni di occupazione persone come quel signore sono diventate rare e trieste sta diventanto italiana sul serio :cry: :cry: :cry:
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Re: Venti di riscossa

Messaggioda pesa » mar nov 18, 2014 12:20 pm

sì, ma il peggioramento non riguarda solo la ex-austriaca trieste. vedi per esempio le notizie recenti delle mafie in lombardia.
d'altro canto il miglioramento è stato poco incoraggiato negli ultimi anni, per usare un eufemismo...

riferendosi a berlusconi si continua a parlare di ventennio. ma quello berlusconiano è stato un 30ennio. cominciato non con la sua discesa in campo del 94, ma 10 anni prima, con il drive in. e poi con ambra e "non è la rai". passando poi per i programmi di sgarbi e ferrara, striscia la notizia e le iene... fino ad arrivare, oggi, a considerare normali cose che 30 anni fa sarebbero state inconcepibili o avrebbero suscitato vero sdegno. in tutti. anche cose apparentemente piccole e insignificanti, come vedere una giornalista che con il naso da porcello va a ficcare il suo microfono in bocca a chi esce da monte citorio, per dirne una delle 1000... queste cose non sono innocue. agendo su del materiale umano forse non sempre "saldissimo", hanno prodotto una vera devastazione cultural-antropologica. siamo diventati una nazione brutta e vile (più vile?).

avremmo bisogno di una rieducazione. la televisione in questo senso è un mezzo potentissimo. ma andrebbe usata bene. avete presente quel programma anni 50, "non è mai troppo tardi"? quello in cui si insegnava a leggere e scrivere? bisognerebbe far passare l'idea che il signore di trieste che raccoglie l'immondizia in piazza, è un gran figo! e chi parcheggia in seconda fila è uno sfigato. che conoscenze e competenze sono cose che attirano l'ammirazione di tutti. che chi evade andrebbe schifato come un appestato. e che studio e abitudine alla riflessione sono strumenti indispensabili per capire il mondo. e non saperlo capire neanche un po', sto mondo, è da grandissimi sfigati.
(N.B.: urlando e parlando a slogan non si riflette nè si aiuta a capire alcunchè).

avremo un barlume di speranza per un futuro dignitoso quando apparirà qualcuno che faccia questo discorso.
e in virtù di queste considerazioni, chi politico o politicante, giornalista, opinionista intellettuale etc, alla televisione urla sbraita o parla a battute perchè sa che, così facendo, avrà un personale vantaggio, è a tutti gli effetti un traditore della patria!
(da cui si evince anche il motivo fondamentale per cui tanto renzi che grillo sono invotabili).
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Re: Venti di riscossa

Messaggioda PIEDENERO » mar nov 18, 2014 12:24 pm

se però ragioniamo così, e sono più o meno d'accordo con tutti intendiamoci, non focalizziamo alcune delle cause .
i tempi e le situazioni cambiano continuamente, magari la crapa degli italiani meno, ma la crisi, nella sua portata sta mettendo in luce molte, tante questioni che per, chiamiamolo quieto vivere (opportunismo), sono state ignorate.

non dimentichiamoci la natura e la vicinanza politica delle varie ass. sindacali ai partiti, questo è a mio avviso il vero dramma. Vedi posizione assunta di fronte alle leggi monti/fornero (sostenuti dal pd, non dimenticate smemorati de celochiedeleuoropa!!)
basta vedere le varie posizioni che stanno assumendo in questi giorni. e qui vengo al punto.
la vicinanza della CGIL al PD (per dignità, delle altre sigle non parlo) ne è una delle sue maggiori causa di perdita di consenso e di rapporto con la realtà, ed è solo ora con un governo del genere che si evidenziano le contraddizioni.
le leggi sulla precarizzazione del mercato del lavoro sono opera dei governi di dx e di sx . poche balle. e un sindacato filogovernativo che è complice non si è mai opposto con forza, ma solo a parole. forza che purtroppo, anche volendo non avrebbe perché, qui la furbizia di chi governa che ha agito togliendo un pezzettino di diritti alla volta, non è facile per uno "tutelato" scioperare per i diritti di un non tutelato (che fra l'altro potrebbe essere sue figlio. che tristezza)
è anche vero che poi, una volta fatti uscire i buoi dal recinto è ben difficile farli rientrare. e chi non ha la tutela dell'art. 18, col cavolo che si iscrive al sindacato. se già è poco "conveniente" per uno tutelato, figuriamoci per un precario.
potrebbe però forse essere un' occasione di cambiamento, di svolta. stiamo a vedere, il teatrino incomincia a non essere più tollerato.
resta il fatto che attaccare il sindacato ora potrebbe, per molti, equivalere a tirarsi la zappa sui piedi.
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Re: Venti di riscossa

Messaggioda espo » mar nov 18, 2014 12:36 pm

PIEDENERO ha scritto:potrebbe però forse essere un' occasione di cambiamento, di svolta. stiamo a vedere, il teatrino incomincia a non essere più tollerato.
resta il fatto che attaccare il sindacato ora potrebbe, per molti, equivalere a tirarsi la zappa sui piedi.


però appunto perchè siamo come dici tu ora c'è da fare un cambio di rotta completo se no + che una zappa arriva un trattore sui piedi
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Re: Venti di riscossa

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » ven nov 21, 2014 8:27 am

Dal blog di Alessandro Gilioli:

"Quando la Cgil aveva indetto lo sciopero per il 5 dicembre, l’ex D’Alema boy Fabrizio Rondolino aveva scritto su Twitter: «Proclamato il Ponte dell’Immacolata», poi emulato in questo sbeffeggiamento da una buona pletora di renziani e non solo.

Ieri, quando lo sciopero è stato spostato al 12 dicembre, la radio del Sole 24 Ore ha avuto subito l’idea di dedicare una lunga intervista al presidente dell’Associazione vittime di piazza Fontana il quale si lamentava perché il 12 è l’anniversario della strage e loro avevano in cantiere diverse iniziative che ora faranno fatica a organizzare, per colpa appunto dello sciopero. Stamattina invece Vittorio Feltri sul Giornale accusa in prima pagina: «Lo sciopero dei dinosauri Cgil ci rovinerà lo shopping di Natale» (testuale).

Allora, facciamo così: Fabrizio Rondolino, il direttore del Sole e della sua radio Roberto Napoletano e Vittorio Feltri stasera o domani, con calma, si telefonano o si prendono un aperitivo insieme; poi ci fanno sapere, gentilmente, il giorno in cui i lavoratori possono scioperare senza arrecare loro disturbo, e con il loro permesso.

Tra l’altro, mi parrebbe un’ottima sintesi e un’ottima metafora dei rapporti di forza, nel 2014".

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Re: Venti di riscossa

Messaggioda PARETI » mar nov 25, 2014 2:23 am

Ma...dov'è finito Undertaker??? Perchè non commenta??? :D
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Re: Venti di riscossa

Messaggioda Sbob » mar nov 25, 2014 10:33 am

giudirel ha scritto:E che esiste una grandissima quantità di lavoratori, che qualcuno si ostina a chiamare atipici, anche se oramai poco ci manca che siano la maggioranza (i cosiddetti collaboratori coordinati e continuativi o a progetto e i prestatori di collaborazioni occasionali) di cui il sindacato si è fatto un baffo ritorto non riuscendo a capirne le istanze e tanto meno a interpretarne le aspirazioni.

Siamo sicuri che sia stata una semplice svista?

A mio parere, i sindacati hanno difeso i propri iscritti seguendo un principio di difesa corporativa piuttosto che di giustizia.
Gli imprenditori chiedevano flessibilita', le strade per ottenerla erano due: si modifica il contratto a tempo indeterminato ammorbidendo l'articolo 18, oppure si crea una nuova categoria di paria senza diritti, che tanto non sono iscritti al sindacato.
Ha vinto la seconda opzione, come in tanti altri casi come ad esempio le pensioni (che criterio e' "contributivo, ma solo per i giuvani"?).

In tutto questo una parte di colpa ce l'hanno anche i giovani che hanno smarrito il concetto di lotta di classe, credendo che le loro individuali capacita' li avrebbero salvati.
Ma di fondo resta il fatto che in Italia, ogni categoria si fa i cazzi suoi e se ne fotte degli altri, come quelli che a piedi si incazzano degli automobilisti scellerati e in macchina corrono come pazzi.
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