



da Danilo » mar dic 13, 2011 1:30 am
da EvaK » mar dic 13, 2011 8:58 am
da danielegr » mar dic 13, 2011 10:42 am
da Pié » mar dic 13, 2011 10:56 am
da Danilo » gio dic 13, 2012 1:41 am
Danilo ha scritto:TANTISSIMI AUGURI a tutte le Lucie del mondo..
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da rocciaforever » gio dic 13, 2012 23:11 pm
Danilo ha scritto:Danilo ha scritto:TANTISSIMI AUGURI a tutte le Lucie del mondo..
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ritrovarsi ancora per l'ennesimo anno una moglie con questo bel nome rimane
sempre una bella sudisfasiun..aaaaah donne di cotanta classe non ne fan più...
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da EvaK » gio dic 13, 2012 23:20 pm
da il Duca » gio dic 13, 2012 23:57 pm
danielegr ha scritto:Tanti auguri a tutte le Lucie. Vorrei però ricordare un giorno particolare di Santa Lucia, la cosiddetta "Santa Lucia Nera". Era la notte fra il 12 e il 13 Dicembre del 1916. Nei giorni precedenti abbondantissime nevicate avevano alzato il manto nevoso in alcuni punti addirittura a dieci/dodici metri. Poi un tiepido scirocco alzò la temperatura con immaginabili conseguenze. Si calcola che in quella sola notte circa 10.000 soldati, italiani o austriaci fa poca differenza, fossero uccisi dalle valanghe nell'intero fronte alpino.
Scrive W. Schmidkunz nel suo libro "Battaglia sui ghiacciai": "La morte bianca assetata di sangue provocò vittime innumerevoli sulle montagne, spazzando via intere baracche affollate; ardite pattuglie in esplorazione e colonne in marcia furono sepolte dalla furia delle valanghe. Centinaia e centinaia furono gli uomini afferrati dalla bianca strangolatrice. Qua e là qualcuno veniva presto soccorso, mentre altri rimanevano per un intero giorno di terrore con entrambi i piedi nella tomba. Ma questi erano rari casi. I torrenti nevosi sono come il mare profondo: difficilmente restituiscono le loro vittime ancor vive. I più valorosi dei valorosi sono sepolti dalla pesante e avvolgente coltre della valanga. Non è la morte gloriosa per mano del nemico. Io ho visto i cadaveri. E' un modo miserevole per morire, un penoso soffocare in un elemento avverso, un'ingloriosa perdita per la patria."
Molte delle vittime furono dovute alla scarsa o nulla conoscenza della Montagna da parte degli ufficiali, spesso uomini di pianura che non conoscevano il rischio della neve. Si salvarono quei gruppi che erano comandati da ufficiali che nella vita borghese erano montanari, boscaioli, guide alpine o simili.
Voglio ricordare quei ragazzi, Austriaci e Italiani, morti quasi un secolo fa. Forse alcuni di loro sono ancora sotto i ghiacci e i loro corpi verranno recuperati solo quando la montagna lo permetterà. Ancora nel 2004 furono recuperati sul ghiacciaio dell'Ortles i corpi di tre soldati Austriaci.
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