Diplomarsi lavorando

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Diplomarsi lavorando

Messaggioda AlbertAgort » lun mar 21, 2011 21:41 pm

Come forse sapete io sarei laureato in fisica (dopo il liceo...), indirizzo meteorologia ed ambiente. Laurea (triennale) in materie scientifiche :arrow: nessuno sbocco.

Adesso sono tipografo, ma siccome di questo mondo sono sickandtired, sto valutando la possibilità di prendere un diploma in qualcosa di tecnico-professionale.

Pensavo a qualcosa tipo termoidraulica , elettronica, elettrotecnica. Spero di partire avvantaggiato con tutta la fisica che mi sono dovuto sbattere all università.
Avete esperienze di questo tipo? Ho già contattato grandiscuole :oops:

A parte la sicura botta economica (che non oso quantificare), non so che strada mi conviene prendere. Che già il lavoro è poco, poi qui se non hai una qualifica professionale non ti prendono nemmeno a lavare i piatti
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Messaggioda arteriolupin » lun mar 21, 2011 21:55 pm

Alberto,

fossi in te mi farei un bel diploma di elettrotecnico, così...
Non dovresti avere problemi, non fosse che a qualche anno di distanza ti troverai a dover rifare l'esame di maturità con annessi e connessi di materie che, magari, speravi di non sentire più in vita tua.

Un consiglio? Vedere qual'è la materia che più ti piace e diplomarti in quella direzione...

Grandiscuole e simili sono ottimi buchi neri in grado di far svanire quantità di denaro contro ogni legge della fisica... Ma tant'è...

Consideralo un investimento!!!!

Auguroni
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Messaggioda AlbertAgort » lun mar 21, 2011 22:11 pm

arteriolupin ha scritto: non fosse che a qualche anno di distanza ti troverai a dover rifare l'esame di maturità con annessi e connessi di materie che, magari, speravi di non sentire più in vita tua.


certo che pensare di rimettermi anche a studiare storia e italiano, lo vedo davvero come un pesante impedimento.
Pensavo più a una qualiica professionale che non richiedesse questo tipo di trauma...non so se in qualche modo si può fare
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Messaggioda arteriolupin » lun mar 21, 2011 22:18 pm

Alberto, la qualifica professionale può servire, ma nemmeno troppo...

Posso rilanciare?

Perché non ti fai riconoscere un tot di esami e ti cucchi un sana laurea in ingegneria????

Gli ingegneri tirano sempre... Sono utili, come i muli... Pensano poco, lavorano molto, di solito non sporcano e le ditte li cercano...

Scherzi a parte, in un paio d'anni potresti farti la seconda laurea... Cui magari far seguire la laurea specialistica (la laurea breve ha lo stesso valore di un diploma, ovvero andrebbe consegnata su carta doppio velo).

Pensaci... Sarebbe un ottimo investimento che amplierebbe non poco la tua gamma di offerta lavorativa da presentare alle aziende...

Ciao
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Messaggioda Falco5x » mar mar 22, 2011 0:56 am

Se l'obiettivo è avere qualcosa in mano per lavorare in modo qualificato, io mi farei un titolo che mi permettesse di progettare e certificare gli impianti elettrici, per i quali oggi è sempre necessario un progetto firmato da tecnico abilitato e un certificato di conformità.
Non esiste edificio civile o industriale o cantiere o capannone ecc. che non abbia un impianto elettrico e un impianto di terra bisognosi di certificazione. Penso sia possibile lavorare coordinadosi con imprese edili di ogni genere. Penso meriti sondare preventivamente quel campo lì per farsi un'idea della richiesta di persone con questo genere di requisiti.
Non è possibile prescindere oggi dalla sicurezza degli impianti elettrici nemmeno per illuminare un box garage. Chi fa impianti abusivi senza questi requisiti si espone a rischi e sanzioni. C'era una volta il semplice elettricista... oggi non può più esistere.
E' solo un'idea che richiede approfondimento, però io partirei da qui. Prova a chiedere in giro. Soprattutto non credo serva perderci troppo tempo, la materia mi pare tecnicamente abbastanza circoscritta, penso che con uno o due anni (o forse anche molto meno, non so di preciso, dovresti informarti) uno con una laurea in fisica ce la possa fare alla grande.
Chuck Norris ha contato fino a infinito. Due volte.
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Messaggioda Kinobi » mar mar 22, 2011 3:29 am

Non studiare. Perdi tempo.
Vai all'estero ed impare bene una lingua. Quello serve.
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Messaggioda n!z4th » mar mar 22, 2011 8:45 am

Kinobi ha scritto:Non studiare. Perdi tempo.
Vai all'estero ed impare bene una lingua. Quello serve.
E


Confortante.
:roll:
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Messaggioda Davide.DB » mar mar 22, 2011 9:19 am

n!z4th ha scritto:
Kinobi ha scritto:Non studiare. Perdi tempo.
Vai all'estero ed impare bene una lingua. Quello serve.
E


Confortante.
:roll:


Già ma purtoroppo vero.. :( facendo qualche giro per agenzie, se parlassi inglese avrei già trovato almeno 3 - 4 posti..
Difatti a settembre mi sa che farò un corso.
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Messaggioda Vigorone » mar mar 22, 2011 10:11 am

Davide.DB ha scritto:
n!z4th ha scritto:
Kinobi ha scritto:Non studiare. Perdi tempo.
Vai all'estero ed impare bene una lingua. Quello serve.
E


Confortante.
:roll:


Già ma purtoroppo vero.. :( facendo qualche giro per agenzie, se parlassi inglese avrei già trovato almeno 3 - 4 posti..
Difatti a settembre mi sa che farò un corso.


No. Se non hai famiglia, vai proprio all'estero (possibilmente in un posto dove ci siano montagne) e magari restaci.
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
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Messaggioda arteriolupin » mar mar 22, 2011 10:33 am

Allora...

Le lingue sono importanti (e ci mancherebbe che non lo sottolineassi), ma, chiedo scusa, da sole non bastano (a meno di non essere un qualche mostro linguistico in grado di offrire uno spettro davvero ampio).l

Il non plus ultra, per potersi "offrire" a livello europeo, è essere in possesso di una qualche specializzazione pratica, indipendentemente dal settore, e di potere offrire, oltre a questo, la conoscenza, oltre che dell'inglese (che ormai viene dato di base, di default), di una lingua importante come il tedesco.

Per quanto l'inglese sia sempre più diffuso, per avere quel "quid" in più, quell'arma che consente di "spuntare" quel che serve, la conoscenza delle lingue principali è imprescindibile.

Siccome apprendere una lingua è un procedimento del tutto naturale, sarebbe il caso di riuscire a liberarsi della pigrizia e della paura per poi "buttarsi" nell'uso delle lingue straniere...

Altrimenti, scusate, ma diventerete ostaggi di tutti i "praticoni" che, arrivati da altre realtà dove sono abituati a conoscere 3-4 lingue come nulla fosse, saranno sempre avvantaggiati rispetto a voi (per non parlare dei danni provocati da "esperti linguistici fai da te", i quali, vantando il fatto di essere "di madrelingua", si dimenticano l'arte di saper rendere la stessa madrelingua in quella che a noi interessa, ovvero l'italiano...).

Per cui, seguite il consiglio Kinobi ed applicatelo alla vostra eccellenza o specializzazione. E ricordate (questo è un consiglio mio), per il nord Italia, va bene l'inglese, ma studiate il tedesco!!!!
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Messaggioda Davide.DB » mar mar 22, 2011 10:37 am

arteriolupin ha scritto:per il nord Italia, va bene l'inglese, ma studiate il tedesco!!!!


E mi spieghi perchè a me a scuola hanno fatto far Francese??
Ma pensa te, confiniamo con l'Austria e con Bolzano e ti obbligano a studiare francese.. :roll:
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Messaggioda arteriolupin » mar mar 22, 2011 10:44 am

Davide, che dirti? Il francese è una lingua importante... Resta il fatto che, per poter davvero avere una posizione di forza, presentandosi, uno dovrebbe conoscere, oltre all'inglese, anche francese e tedesco...

Magari all'epoca pensavano che il tedesco l'avresti imparato comunque e che, quindi, imparar eil francese non sarebbe stato male..

Fosse per me, metterei obbligatorio l'inglese fin dalla I elementare e dalle terza pure il tedesco... Per i bambini è un gioco, per gli adulti molto meno...

Però non è per nulla impossibile, anzi... Basta aver voglia!
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Re: Diplomarsi lavorando

Messaggioda giorgiolx » mar mar 22, 2011 11:10 am

AlbertAgort ha scritto:Come forse sapete io sarei laureato in fisica (dopo il liceo...), indirizzo meteorologia ed ambiente. Laurea (triennale) in materie scientifiche :arrow: nessuno sbocco.


cazzate....io ho una laurea in matematica. dove lavoro io siamo tutti laureati in matematica/fisica/astronomia/informatica...

AlbertAgort ha scritto:Adesso sono tipografo, ma siccome di questo mondo sono sickandtired, sto valutando la possibilità di prendere un diploma in qualcosa di tecnico-professionale.

Pensavo a qualcosa tipo termoidraulica , elettronica, elettrotecnica. Spero di partire avvantaggiato con tutta la fisica che mi sono dovuto sbattere all università.
Avete esperienze di questo tipo? Ho già contattato grandiscuole :oops:

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io mi prenderei una seconda laurea o farei le serali dell'itis sicuramente non farei il cepu...le lingue sono fondamentali però anche sbattersi un po...del tipo che se aspiri ad un lavoro devi ANDARE dove c'è quel lavoro...insomma se ti piace fare gli occhiali vai ad agordo, se ti piace lavorare in banca vai a milano :roll: :roll:
vado a uccidere il frigorifero che mi sta fissando

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Messaggioda Castyo » mar mar 22, 2011 11:23 am

Ciao, io sono un perito elettrotecnico abilitato, mi sono tirato gli ultimi due anni di superiori al serale.
Ho fatto il praticantato quello vero (lavori e non prendi na cippa) per due anni e nel contempo facevo un secondo lavoro per rientrare con le spese.
Esito:
Lavoro in un'azienda che installa impianti elettrici, progetto come dipendente prendendo cifre irrisorie (ma irrisorie davvero!) in percentuale al progetto da me fatto e timbrato.
Lavorare da dipendente ed esercitare la libera professione? si puo' fare, ma per andare al pari (quindi non guadagnare nulla) devi fatturare almeno sui 20.000?/anno.
Conclusioni: ora che non c'è moltissimo lavoro mi ritrovo sempre in ufficio davanti ad un pc (se fossi in carcere probabilmente avrei più ore d'aria).
La libera iniziativa in questo paese viene soffocata.
In Italia tutta la buona volontà è tempo perso.
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Messaggioda ncianca » mar mar 22, 2011 12:04 pm

Io con una laurea, un master e la conoscenza delle lingue in Italia non ho trovato un c***o di niente. Anzi no. Ho trovato tanti, tantissimi stage non pagati. Poi mia suocera che voleva assolutamente che io tornassi in Italia, ovvero che sua figlia non lasciasse l'Italia, ha giocato la carta "calcio in culo". Non mi hanno neanche chiesto come mi chiamo, figuriamoci i miei titoli, ma un bel posto fisso in Telecom era li' pronto ad aspettarmi dopo la chiamata di un qualche direttore. Meglio di cosi'. Chiamatemi c******e, ma non ce l'ho fatta. Tutti i miei compagni di master trovavano lavoro a Londra a suon di colloqui ed io quel giorno mi sono fatto schifo da solo. Il risultato di questo momento di orgoglio e' che sono ancora a Londra. Quindi il mio consiglio per trovare un lavoro in Italia non e' quello di studiare o specializzarsi, ma quello di farsi gli amici giusti e non avere problemi di coscienza. E' una condizione necessaria, ma non sufficiente. Questo ovviamente vale per il lavoro dipendente.
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Messaggioda Vigorone » mar mar 22, 2011 12:30 pm

totalmente d'accordo con te. ma e' possibile che quando terrai famiglia cambierai ottica.

ncianca ha scritto:Io con una laurea, un master e la conoscenza delle lingue in Italia non ho trovato un c***o di niente. Anzi no. Ho trovato tanti, tantissimi stage non pagati. Poi mia suocera che voleva assolutamente che io tornassi in Italia, ovvero che sua figlia non lasciasse l'Italia, ha giocato la carta "calcio in culo". Non mi hanno neanche chiesto come mi chiamo, figuriamoci i miei titoli, ma un bel posto fisso in Telecom era li' pronto ad aspettarmi dopo la chiamata di un qualche direttore. Meglio di cosi'. Chiamatemi c******e, ma non ce l'ho fatta. Tutti i miei compagni di master trovavano lavoro a Londra a suon di colloqui ed io quel giorno mi sono fatto schifo da solo. Il risultato di questo momento di orgoglio e' che sono ancora a Londra. Quindi il mio consiglio per trovare un lavoro in Italia non e' quello di studiare o specializzarsi, ma quello di farsi gli amici giusti e non avere problemi di coscienza. E' una condizione necessaria, ma non sufficiente. Questo ovviamente vale per il lavoro dipendente.
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Messaggioda ncianca » mar mar 22, 2011 12:51 pm

Vigorone ha scritto:totalmente d'accordo con te. ma e' possibile che quando terrai famiglia cambierai ottica.


Su cosa? Sul vivere all'estero? O sul modus operandi per trovare lavoro in Italia?
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Messaggioda Vigorone » mar mar 22, 2011 12:57 pm

ncianca ha scritto:
Vigorone ha scritto:totalmente d'accordo con te. ma e' possibile che quando terrai famiglia cambierai ottica.


Su cosa? Sul vivere all'estero? O sul modus operandi per trovare lavoro in Italia?


su tutti e due purtroppo.

sul vivere all'estero ti parla uno che sta solo mandando applications fuori dall'Italia. al di la' del profilo professionali la speranza e' di trovare posti dove vivere bene con uno stipendio bastante a tirare avanti la baracca, o dove ci siano voli low cost regolari su Torino. insomma il tutto e' un gran casino, fossi da solo sarei partito da anni, con il rischio di creare degli sballati ci penso una volta in piu'.

sul modus operandi, posto che e' condizione necessaria ma non sufficiente, sono sempre piu' convinto che quando hai delle bocche da sfamare ti si allarga anche il [CENSURA] (detto con rispetto). *sei disposto anche a fare cose che altrimenti non faresti*.
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Messaggioda maivory » mar mar 22, 2011 13:12 pm

Sono d'accordo con ncianca. La laurea qui in Italia è un investimento ad interesse passivo. Basta fare qualche calcolo.

Se uno conta i costi sostenuti per ottenere una laurea specialistica, 5 (alla meglio) anni di stipendio cui si è scelto di rinunciare, 5 anni di contributi cui si è scelto di rinunciare (riscattare gli anni dell'università è proibitivo), per poi avere una busta paga entry level da 1000 euro al mese...

facendo un po' di calcoli:

A ? 2.000 tasse universitarie all'anno * 5 = ? 10.000
B ? 1.000 libri + trasporti all'anno (variabile) * 5 = ? 5.000
C ? 15.000 RAL medio annuo (variabile) * 5 anni = ? 75.000

A+B+C= ? 90.000 , non considerando l'onere aggiuntivo del riscatto dei contributi.

Ora facendo un calcolo su tredici mensilità nell'ottica di voler ammortizzare la laurea in altrettanti 5 anni, vien fuori più o meno un costo al mese di ? 1.385...

Quanti sono i laureati che hanno una differenza di busta paga di 1.385 euro rispetto ai non laureati?!?!?!?!?!?!?!??!?!?!

Nella azienda dove lavoro adesso la laurea in busta paga viene riconosciuta con un + 200 euro rispetto agli impiegati non laureati.
Il che significa che un debito di 90.000 lo si ripaga in 34 anni di lavoro e mezzo...

Ai miei figli, se potrò permettermi di averli, farò fare un po' di conti, prima.

Un laureato (precario).
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Messaggioda ncianca » mar mar 22, 2011 13:42 pm

Vigorone ha scritto:
ncianca ha scritto:
Vigorone ha scritto:totalmente d'accordo con te. ma e' possibile che quando terrai famiglia cambierai ottica.


Su cosa? Sul vivere all'estero? O sul modus operandi per trovare lavoro in Italia?


su tutti e due purtroppo.

sul vivere all'estero ti parla uno che sta solo mandando applications fuori dall'Italia. al di la' del profilo professionali la speranza e' di trovare posti dove vivere bene con uno stipendio bastante a tirare avanti la baracca, o dove ci siano voli low cost regolari su Torino. insomma il tutto e' un gran casino, fossi da solo sarei partito da anni, con il rischio di creare degli sballati ci penso una volta in piu'.

sul modus operandi, posto che e' condizione necessaria ma non sufficiente, sono sempre piu' convinto che quando hai delle bocche da sfamare ti si allarga anche il [CENSURA] (detto con rispetto). *sei disposto anche a fare cose che altrimenti non faresti*.


Detto in poche parole, hai ragione.

In tutta onesta' io a Londra ci sono finito perche' spinto da mia madre. Il mio istinto mi avrebbe portato a fare il bamboccione per il resto della mia vita. Quando guardo ai bamboccioni infatti in realta' li invidio un po'. Poi, proprio per il discorso che fai tu, penso che mia madre, santa donna, ci abbia visto molto lungo. Sul rientro in Italia mi sto preparando al peggio. Non ho ancora pensato alla criminalita' organizzata, ma e' indubbio che nel bisogno uno si trova poi disposto veramente a tutto.
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