quando moRgana parla

[Raven]

ve la ricordate moRgana? io l'avevo quasi dimenticata...

a dire il vero me la ricordavo, un ricordo lontano, sfocato, un nome quasi senza contenuto, forse non era neanche un ricordo, solo la sua ombra priva di consistenza, un pò come uno dei suoi miraggi: evanascente, imprendibile, impossibile da afferrare...

ieri torna, complice un posto che da tempo non frequentavo, un bosco, un ruscello, un gioco di ombre e luce tra le foglie mosse da un vento instancabile, il posto ideale dove elfi e fate scelgono di dimorare.
mi trovo a girovagare lì, a scalare di nuovo su quella roccia che emerge dall'acqua come l'araba fenice dalle ceneri. tra il rumore del ruscello che pieno com'è con tutte le pioggie di questi giorni e quello del vento che non cessa mai per tutte le trentasei ore in cui mi sto lì, il posto per le mie parole non c'è. quindi tanto vale non dirle, tanto vale non pensarle neppure.

non mi rimane che scalare senza parlare.

è allora che torna moRgana. la vedo comparire all'orizzonte come una sagoma confusa, non la riconosco e non le presto attenzione fino a che non mi arriva ad un palmo dal naso. è muta anche lei. sa che comunque i suoni di quella natura coprirebbero ogni parola. sa anche che le parole non servono. mi si mette a fianco e scala con me. tranquilla, alza un braccio, afferra le prese, sposta i piedi in un gioco di aderenza che sembra una danza, ogni tanto si ferma, mi guarda e sorride.

io la seguo. o forse no. andiamo insieme, nessuno segue nessuno. in un attimo di silenzio, quando la natura concede una pausa al suo suono mi dice:

Ho sete significa
che sono vivo
Che importa se
l'ultimo o il primo
Il cuore vuol
battere ancora,
Oh, sabbia
rossa e deserto
La sento negli occhi,
in fondo ai miei occhi,
Salire dal mare
passando dal cuore


sì, è tornata davvero. Mi piace sentirla parlare di nuovo...


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