CHIUDIAMO LE NOSTRE FRONTIERE?

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CHIUDIAMO LE NOSTRE FRONTIERE?

Messaggioda pasasò » mar mag 12, 2009 13:07 pm

A LORO CHE...

"Non amano l'acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane.
Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.
Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.
Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.
Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.
I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali".
La relazione così prosegue: "Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni
che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell'Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più.
La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione".

Il testo è tratto da una relazione dell'Ispettorato per l'Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912


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1 di 1 11/05/2009 13.10



CHI NON HA MEMORIA NON HA FUTURO
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Messaggioda arteriolupin » mar mag 12, 2009 13:46 pm

Pasasò,

anche questa può essere letta a doppio senso...

Se è vero che la grandezza degli States si è formata sull'interazione di diverse culture, ti ricordo anche che per fare questo sono state annullate fisicamente le culture preesistenti... (chiederi ai Native Americans cosa intendo).
Per non parlare del fatto che in quei posti vale ancora (a dispetto di un Presidente abbronzato) il detto orwelliano per cui "all animals are equal, but some animals are more equal than others" (Animal Farm).

Che l'interazione delle diverse culture (interculturalità) sia una sorta di garanzia per lo sviluppo comune e reciproco, è anche vero che la multiculturalità (compresenza di diverse culture) non arriva spesso a sortire gli stessi effetti, anzi, esaspera le divisioni col risultato che le persone, invece di andare a vedere cosa li accomuna, tendono a sottolineare ciò che le differenzia.

Per potersi mettere su un piano relazionale fruttifero, le diverse istanze culturali devono avere una solida coscienza di sé. In assenza di ciò si giunge solo al razzismo ed all'etnicismo deteriore.

Detto questo...

Non abbiamo dimenticato il passato, non credo sia possibile. Pochissime generazioni sono passate da quando i Veneti ed i Friulani andavano in Germania od in Belgio per essere trattati allo stesso modo in cui la civile Lombardia od il nobile Piemonte hanno accolto i meridionali in cerca di fortuna al Nord.
Il problema sta proprio nel modus...

Non voglio asoslutamente difendere l'operato di questo governo (me ne guardo bene). Voglio, però, sottolineare che, in tutto questo bailamme mediatico, volto chiaramente ad esacerbare gli animi più gretti per garantire qulache voto leghista al PDL, la questione della lotta allo sfruttamento "scientifico" degli sbarchi di immigrati va affrontata e debellata alla radice.

Se è vero che somali, sudanesi e altri, provenienti da zone di guerra o con gravi carenze sul piano dei diritti umani, hanno tutto il diritto di chiedere asilo, è anche vero che su questa scia troppi sono quelli che fanno "i furbi". A cominciare dal barbaro mercimonio di carne umana messo in atto dagli scafisti per finire col fatto che molti delinquenti, per i quali non sarebbe possibile tornare in Italia con metodi legali, usano i barconi "della morte" come metodo alternativo per arrivare e riprendere l'attività da dove l'avevano lasciata.
Non è casuale l'osservazione fatta che, per salire su quei barconi, molti pagano fior di dollari o di euro...

Ci sono troppe cose poco chiare...

La mia paura è che i delinquenti o la feccia continui a fare la spola tra l'italia ed il Medio Oriente come sempre, mentre chi ha realmente diritto a chiedere asilo trovi solo maggiori difficoltà Il che,t radotto, vorrà dire che il più debole pagherà per far vedere agli italiani che si sta facendo qualcosa contro la clandestinità.... Che ormai sta diventando un reato peggiore dell'omicidio.

Su una cosa ti do del tutto ragione (a fatica, visto che sei tu.. :lol: :lol: )

Guai ai popoli che non sapranno serbare la memoria. Senza il passato non ci saranno le basi per affrontare il futuro e tanto meno per crearlo.
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Messaggioda pasasò » mar mag 12, 2009 14:52 pm

Al di là di queste considerazioni del tutto condivisibili, pertinenti, puntuali e dimostrate, nel testo postato più banalmente a mio modo di vedere le cose spiccava il tono razzistico (sono dediti al furto... poco attraenti... selvatici... 8O etc etc etc) con cui ad inizio novecento la burocrazia americana vedeva il fenomeno migratorio che aveva come soggetti gli italiani nostri avi.
Di risalto poi come dopo meno di un secolo e venuto meno per noi il pungolo del bisogno che spinge ad emigrare le parti ed la direzione del razzismo, perchè di questo si tratta, si siano invertiti...
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Messaggioda federicopiazzon » mar mag 12, 2009 15:19 pm

Beh che gli yankee fossero del carroccio (e come tali razzisti)era noto già da tempo...

poi venne la crisi, fece patire anche alcuni tra i più abbienti, spianò alcuni gradini a volte erodendo in profondità... e fu così che arrivò il presidente abbronzato
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Re: CHIUDIAMO LE NOSTRE FRONTIERE?

Messaggioda M@zzo » mar mag 12, 2009 17:14 pm

pasasò ha scritto:La relazione così prosegue: "Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell'Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più.


Mah...
non avrei saputo trovare parole migliori per descrivere alcuni bergamaschi e veneziani qui presenti sul forum....
:lol: :lol: :lol:
E c'è pure un discernimento che nell'americano medio di oggi è totalmente assente quando si parla di italiani.

Scherzi a parte, e ragionando un pò terra a terra, ma è così difficile capire che il messaggio 'in Italia si entra facile' è quello che spinge migliaia di disperati a pagare organizzazioni criminali per essere portati se va male a morire in mare, se va bene ad essere stivati come bestie (perchè non c'è spazio) in campi profughi da cui misteriosamente spariscono centinaia di bambini, o a mettere le loro donne su una strada e i loro uomini in mano allo sfruttamento del lavoro nero o anche delle organizzazioni criminali stesse?
Ma ci vuole tanto a capire che il messaggio: in Italia da clandestini non si entra, ha un significato che va aldilà della polemica politica? E' un dissuasore, un dissuasore minimo, e chi si sdegna e ne fa uno questione 'politica' si carica il peso di alcune delle schifezze di cui sopra?
Aldilà di tutte le giuste considerazioni morali e di principio, anche questo bisognerebbe considerare.
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Re: CHIUDIAMO LE NOSTRE FRONTIERE?

Messaggioda arteriolupin » mar mag 12, 2009 18:26 pm

M@zzo ha scritto:
Mah...
non avrei saputo trovare parole migliori per descrivere alcuni bergamaschi e veneziani qui presenti sul forum....
:lol: :lol: :lol:


Adesso capisco il perché dell'espressione "ti faccio un m@zzo così"...

FACCIA DA M@ZZO CHE NON SEI ALTRO!!!!

:D :D :D :D :D :D :D :D
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Messaggioda Sbob » mar mag 12, 2009 18:30 pm

Non mi sembra che abbiamo mai mandato il messaggio "in Italia si entra facile". I CPT esistono da anni e sono impegnati (a loro modo) a distinguere i richiedenti asilo (che hanno il sacrosanto diritto di entrare) dagli altri. Rimandando all'origine le navi invece si nega questo diritto.

Detto questo, mi viene sempre un vago sospetto che norme molto stringenti per l'immigrazione legale finiscano per favorire l'immigrazione clandestina, e chi ne trae vantaggio: mafia, criminalita', ma anche piccole aziende che assumono in nero...
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Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mar mag 12, 2009 20:44 pm

il problema è, evidentemente, molto complesso, e credo che nessuno abbia facili soluzioni - aldilà della demagogia becera fatta a fini elettoralistici.

personalmente posso dire che ho trovato molto illuminante un libro, che mi permetto di consigliare a tutti: "bilal" di fabrizio gatti (sottotitolo: "il mio viaggio da infiltrato nel mercato dei nuovi schiavi").

letto il libro, ognuno continuerà a pensarla come vuole, ma almeno avrà un'idea un po' più chiara di quale massacrante - e pericolosa - odissea deve affrontare la maggior parte delle persone che arrivano, da "clandestini", sulle nostre coste.

forse se ci fermassimo a pensare un po' di più a quello hanno passato, alle difficoltà che hanno alle spalle, guarderemmo questi uomini, e donne, con più rispetto.

poi se vorrete darmi del "buonista", padronissimi di farlo.

pace e bene
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Messaggioda M@zzo » mer mag 13, 2009 10:15 am

Sbob ha scritto:Non mi sembra che abbiamo mai mandato il messaggio "in Italia si entra facile". I CPT esistono da anni e sono impegnati (a loro modo) a distinguere i richiedenti asilo (che hanno il sacrosanto diritto di entrare) dagli altri. Rimandando all'origine le navi invece si nega questo diritto.

Detto questo, mi viene sempre un vago sospetto che norme molto stringenti per l'immigrazione legale finiscano per favorire l'immigrazione clandestina, e chi ne trae vantaggio: mafia, criminalita', ma anche piccole aziende che assumono in nero...


Il messaggio viene mandato.
Guarda come ha reagito la Spagna ai tentativi di sbarco di clandestini dal nordafrica. Se dai l'impressione di essere la strada più semplice è ovvio che la gente viene da noi.
Sul nero hai perfettamente ragione, in edilizia soprattutto.

guarderemmo questi uomini, e donne, con più rispetto.


Il rispetto però non c'entra. C'è rispetto per chi si mette in viaggio con la speranza di migliorare la sua condizione di vita. Ma c'è anche il realismo che ci dice che chi arriva qui come clandestino , se non muore in mare (e son tanti...guardate le cifre in internet!) ha alte probabilità di finire ad alimentare il lavoro nero (che spesso vuol dire trattamento da schiavo, altissimo rischio infortuni, nessuna copertura sanitaria,...), o la prostituzione o la criminalità. Senza parlare di quell'altra 'stranezza' dei bambini che scompaiono che da adito a sospetti raccapriccianti (adozioni illegali...e vabbè, ma anche pedofilia e commercio di organi).

La prospettiva migliore rimane quella di un lavoro in nero, malpagato e sempre sotto ricatto. Se questo è rispetto.
L'immigrazione legale è tutt'altra cosa e in questo quoto Sbob.
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Messaggioda Sbob » mer mag 13, 2009 10:33 am

Vorrei sapere qualcosa di piu' sui barconi. Quello che non capisco e' che, da quello che ho letto, il 70% degli sbarcati ottiene lo status di rifugiato politico. Se questo dato e' vero, vuol dire che la maggior parte degli sbarcati si mette in regola... boh?

L'altra cosa che voglio capire bene e' perche' l'ONU se l'e' presa solo con noi, se il nostro paese e' veramente il piu' tollerante d'Europa...
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Messaggioda M@zzo » mer mag 13, 2009 12:25 pm

Sbob ha scritto:Vorrei sapere qualcosa di piu' sui barconi. Quello che non capisco e' che, da quello che ho letto, il 70% degli sbarcati ottiene lo status di rifugiato politico. Se questo dato e' vero, vuol dire che la maggior parte degli sbarcati si mette in regola... boh?

L'altra cosa che voglio capire bene e' perche' l'ONU se l'e' presa solo con noi, se il nostro paese e' veramente il piu' tollerante d'Europa...


Mah..io non direi proprio il 70%

Table 3. Share of main receiving countries of
asylum-seekers in total number of applications*
Country 2004 2005 2006 2007 2008
United States 13% 14% 17% 15% 13%
France 15% 15% 10% 9% 9%
United Kingdom 10% 9% 9% 8% 8%
Canada 6% 6% 7% 8% 10%
Germany 9% 9% 7% 6% 6%
Sweden 6% 5% 8% 11% 6%
Austria 6% 7% 4% 3% 3%
Italy 2% 3% 3% 4% 8%
Greece 1% 3% 4% 7% 5%
Belgium 4% 5% 4% 3% 3%

fonte: http://www.cir-onlus.org/unhcr_su_paesi_ricchi_23_mar_2009.pdf

direi l'8% nel 2008 con dato raddoppiato rispetto al 2007 che la dice lunga su come stiano in realtà le cose.

Perchè l'ONU se l'è presa con noi...
perchè siamo in campagna elettorale, e ci sono gli amici di amici, e purtroppo perchè l'Italia è uno di quei paese che pur di accapparrarsi un piccolo beneficio politico all'interno non esita a sputtanarsi all'esterno.
Siamo i gioppini di turno insomma...ma non è una novità.[/url]
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Messaggioda gug » mer mag 13, 2009 13:17 pm

Credo anch'io che gli attacchi di Europa e ONU siano pilotati, dato che mi sembra che non c'entri molto un provvedimento come quello varato contro l'immigrazione clandestina e il suo sfruttamento con i rifugiati politici in senso stretto.
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Messaggioda Sbob » mer mag 13, 2009 14:18 pm

gug ha scritto:Credo anch'io che gli attacchi di Europa e ONU siano pilotati, dato che mi sembra che non c'entri molto un provvedimento come quello varato contro l'immigrazione clandestina e il suo sfruttamento con i rifugiati politici in senso stretto.

L'UNHCR ha criticato l'Italia perche' il trattato di Ginevra non prevede che si possa rifiutare il diritto d'asilo perche' una persona e' stata presa in acque internazionali.
Questo non ha niente a che vedere con la legislazione italiana sull'immigrazione.
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Messaggioda Sbob » mer mag 13, 2009 14:46 pm

M@zzo ha scritto:Table 3. Share of main receiving countries of
asylum-seekers in total number of applications*
Country 2004 2005 2006 2007 2008
United States 13% 14% 17% 15% 13%
France 15% 15% 10% 9% 9%
United Kingdom 10% 9% 9% 8% 8%
Canada 6% 6% 7% 8% 10%
Germany 9% 9% 7% 6% 6%
Sweden 6% 5% 8% 11% 6%
Austria 6% 7% 4% 3% 3%
Italy 2% 3% 3% 4% 8%
Greece 1% 3% 4% 7% 5%
Belgium 4% 5% 4% 3% 3%

Quella e' la ripartizione per nazione dei riceventi asilo. E dimostra che l'Italia nel mondo era agli ultimi posti. E dimostra anche che evidentemente in Italia non siamo cosi' buoni come ci dipingiamo.

La percentuale di cui parlavo io invece dimostrerebbe che coloro che arrivano per nave a Lampedusa sono per lo piu' persone che hanno veramente diritto all'asilo.
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Messaggioda M@zzo » mer mag 13, 2009 15:40 pm

Sbob ha scritto:Quella e' la ripartizione per nazione dei riceventi asilo. E dimostra che l'Italia nel mondo era agli ultimi posti. E dimostra anche che evidentemente in Italia non siamo cosi' buoni come ci dipingiamo.

La percentuale di cui parlavo io invece dimostrerebbe che coloro che arrivano per nave a Lampedusa sono per lo piu' persone che hanno veramente diritto all'asilo.


Share non percentage. Hai ragione.
Però la percentuale che dici tu è di circa 1/3 (30%) tenendo conto di tutte le richieste di asilo, quindi anche quelle presentate non da clandestini sbarcati (8700 su 31.000) ma presso le ambasciate (che penso abbiano più possibilità di essere accolte).
La percentuale di cui sopra dimostra invece che i flussi migratori sono in crescita proprio verso l'Italia mentre, se dai un occhiata alla situazione in Spagna, si sono dimezzati.
Il motivo è che la Spagna non li ha respinti, li ha cannoneggiati.
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Messaggioda pasasò » mer mag 13, 2009 16:37 pm

M@zzo ha scritto:
Sbob ha scritto:Quella e' la ripartizione per nazione dei riceventi asilo. E dimostra che l'Italia nel mondo era agli ultimi posti. E dimostra anche che evidentemente in Italia non siamo cosi' buoni come ci dipingiamo.

La percentuale di cui parlavo io invece dimostrerebbe che coloro che arrivano per nave a Lampedusa sono per lo piu' persone che hanno veramente diritto all'asilo.


....


M!zzo (e sbob).... la tabella da te riportata è da cricoscrivere all'applicazione del diritto di asilo politico e non della politica sull'immigrazione. Ipotesi per la Spagna: può darsi (verifichiamolo...) che per tipologia di flussi migratori tale stato ospiti molti immigrati (magari dal marocco o dall'africa mediterranea) ma pochi di essi sono nelle condizioni di dovere chiedere asilo e quindi la percentuale rimane bassa pur avendo notevoli presenze.

Se vogliamo ragionare invece sui dati e da essi desumere come si comporta l'Italia per il diritto di asilo (che dovrebbe essere un'assunzione basilare per uno stato democratico) è emblematico il paragone con Svezia e Svizzera.

Se non interpreto male le tabelle: la Svizzera pur essendo più piccola di noi e molto meno popolosa quindi meno capace di assorbire stranieri, per eccellenza poi uno degli stati a livello legislativo e di diritto internazionale più chiusi al mondo, negli ultimi quattro anni ha dato 64.000 diritti d'asilo contro i 75.000 circa dell'Italia. La Svezia, molto più lontana geograficamente da noi e con una popolazione simile alla svizzera ne ha concessi ben 125.000... e non parlatemi di redditi procapite perchè la Svezia è al 10°posto in Europa mentre l'Italia all'11° quindi siamo lì.
Questo dimostra come la normativa italiana per concedere asilo politico sia molto più selettiva ed inapplicata rispetto ad altri stati europei.

Se poi vogliamo parlare di flussi migratori in generale credo che dovremmo analizzare altri dati ed altre tabelle
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Messaggioda M@zzo » mer mag 13, 2009 19:13 pm

pasasò ha scritto:
M@zzo ha scritto:
Sbob ha scritto:Quella e' la ripartizione per nazione dei riceventi asilo. E dimostra che l'Italia nel mondo era agli ultimi posti. E dimostra anche che evidentemente in Italia non siamo cosi' buoni come ci dipingiamo.

La percentuale di cui parlavo io invece dimostrerebbe che coloro che arrivano per nave a Lampedusa sono per lo piu' persone che hanno veramente diritto all'asilo.


....


M!zzo (e sbob).... la tabella da te riportata è da cricoscrivere all'applicazione del diritto di asilo politico e non della politica sull'immigrazione. Ipotesi per la Spagna: può darsi (verifichiamolo...) che per tipologia di flussi migratori tale stato ospiti molti immigrati (magari dal marocco o dall'africa mediterranea) ma pochi di essi sono nelle condizioni di dovere chiedere asilo e quindi la percentuale rimane bassa pur avendo notevoli presenze.

Se vogliamo ragionare invece sui dati e da essi desumere come si comporta l'Italia per il diritto di asilo (che dovrebbe essere un'assunzione basilare per uno stato democratico) è emblematico il paragone con Svezia e Svizzera.

Se non interpreto male le tabelle: la Svizzera pur essendo più piccola di noi e molto meno popolosa quindi meno capace di assorbire stranieri, per eccellenza poi uno degli stati a livello legislativo e di diritto internazionale più chiusi al mondo, negli ultimi quattro anni ha dato 64.000 diritti d'asilo contro i 75.000 circa dell'Italia. La Svezia, molto più lontana geograficamente da noi e con una popolazione simile alla svizzera ne ha concessi ben 125.000... e non parlatemi di redditi procapite perchè la Svezia è al 10°posto in Europa mentre l'Italia all'11° quindi siamo lì.
Questo dimostra come la normativa italiana per concedere asilo politico sia molto più selettiva ed inapplicata rispetto ad altri stati europei.

Se poi vogliamo parlare di flussi migratori in generale credo che dovremmo analizzare altri dati ed altre tabelle



Il sito parla di rifugiati e i numeri macro corrispondono a quelli degli sbarchi: il trend lo conferma. Guarda il sito da cui è tratto l'allegato.
Chi arriva come clandestino chieda innanzitutto lo status di rifugiato (motivo per cui viene trattenuto nei centri nelle more delle verifiche). Il dato del 2008 dice che l'Italia, nel mondo, è quarta per numero di richieste di asilo.
Ben diversa la situazione di paesi come Svizzera e Svezia che non sono esposti a un immigrazione clandestina diretta (immagino che le domande vengano prevalentemente passate tramite le ambasciate).

Ma il problema principale non sono i numeri ma il come arrivano in Italia.
I paesi esposti a immigrazione clandestina rispondono in modo ben più duro dell'Italia. Altro esempio: gli Usa con i messicani. Presente il muro?
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Messaggioda pasasò » gio mag 14, 2009 8:47 am

Ma siamo proprio sicuro che siamo difronte al problema principale?

Alla luce del fatto che è economicamente dimostrato che in Italia i flussi programmati, le quote di immigrazione sono inferiori alle esigenze reali (in ambito domestico, di agricoltura, di industria), che sancire la clandestinità, ossia una inadempienza sostanzialmente amministrativa come reato penale è deleterio così come gli effetti della legge Bossi-Fini per cui un immigrato che mai ha commesso reati in determinate condizioni può essere rispedito al suo paese di origine anche se in Italia da anni lavora e vi paga un mutuo per esempio, che il numero dei reati in Italia non è aumentato vertiginosamente e in modo direttamente proporzionale ai flussi migratori, io mi dico, serve veramente un'impostazione all'americana con muri e soldati che sparano a vista?

E poi in generale vedo troppi media e politici impeganti a fare dei pericolosi discorsi legalitari a senso unico cioè solo verso i crimini da bassofondo mentre vari altri reati (x es. quelli commessi da delinquenti in colletto bianco, deleteri per le casse dello stato e quindi per la collettività) restano impuniti, non sono perseguiti e spesso vengono depenalizzati.

Mi piacerebbe veramente sottoporre una profonda e generale questione morale come contraddizione ai nostrani razzisti che sono contro la presenza degli immigrati quando votano ma che nella vita reale associano il destino dei loro genitori anziani alle cure di persone non italiane magari presenti illegalmente sul nostro suolo, assunte in modo irregolare ed il futuro della loro aziendina ad una forza lavoro irregolare pagata un paio di euro all'ora.

E non ho neppure sfiorato il discorso globale su un modello economico neoliberista che crea sprerequazioni e flussi migratori all'origine perchè seppure pertinente potrebbe apparire fuoriviante rispetto alle necessità ed alle fobie contingenti a cui comunque occorre dare una risposta.

Non voglio cercare alibi buoniste per gli immigrati e tutto ciò che ho scritto non toglie nulla di vero al fatto che il criminale sia da perseguire, però sia esso italiano o straniero, non con pene esasperate all'inverosimile (castrazioni chimiche o altro) ma con una pena certa e inevitabile però siamo realisti, oltre alla posizione dell'attuale governo cioè fermezza e tolleranza zero in assoluto ed il silenzio dei buonisti ci sono altre vie più auspicabili ed efficiente per affrontare il problema.
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Messaggioda M@zzo » gio mag 14, 2009 9:57 am

pasasò ha scritto:Ma siamo proprio sicuro che siamo difronte al problema principale?

Alla luce del fatto che è economicamente dimostrato che in Italia i flussi programmati, le quote di immigrazione sono inferiori alle esigenze reali (in ambito domestico, di agricoltura, di industria), che sancire la clandestinità, ossia una inadempienza sostanzialmente amministrativa come reato penale è deleterio così come gli effetti della legge Bossi-Fini per cui un immigrato che mai ha commesso reati in determinate condizioni può essere rispedito al suo paese di origine anche se in Italia da anni lavora e vi paga un mutuo per esempio, che il numero dei reati in Italia non è aumentato vertiginosamente e in modo direttamente proporzionale ai flussi migratori, io mi dico, serve veramente un'impostazione all'americana con muri e soldati che sparano a vista?

E poi in generale vedo troppi media e politici impeganti a fare dei pericolosi discorsi legalitari a senso unico cioè solo verso i crimini da bassofondo mentre vari altri reati (x es. quelli commessi da delinquenti in colletto bianco, deleteri per le casse dello stato e quindi per la collettività) restano impuniti, non sono perseguiti e spesso vengono depenalizzati.

Mi piacerebbe veramente sottoporre una profonda e generale questione morale come contraddizione ai nostrani razzisti che sono contro la presenza degli immigrati quando votano ma che nella vita reale associano il destino dei loro genitori anziani alle cure di persone non italiane magari presenti illegalmente sul nostro suolo, assunte in modo irregolare ed il futuro della loro aziendina ad una forza lavoro irregolare pagata un paio di euro all'ora.

E non ho neppure sfiorato il discorso globale su un modello economico neoliberista che crea sprerequazioni e flussi migratori all'origine perchè seppure pertinente potrebbe apparire fuoriviante rispetto alle necessità ed alle fobie contingenti a cui comunque occorre dare una risposta.

Non voglio cercare alibi buoniste per gli immigrati e tutto ciò che ho scritto non toglie nulla di vero al fatto che il criminale sia da perseguire, però sia esso italiano o straniero, non con pene esasperate all'inverosimile (castrazioni chimiche o altro) ma con una pena certa e inevitabile però siamo realisti, oltre alla posizione dell'attuale governo cioè fermezza e tolleranza zero in assoluto ed il silenzio dei buonisti ci sono altre vie più auspicabili ed efficiente per affrontare il problema.



Ampli troppo il discorso. Su alcune cose hai ragione.
Su alcune affermazioni, come quella in neretto, non sono d'accordo perchè non mi trovo sulle cifre (hai visto i dati sulla percentuali di delinquenza tra i clandestini?).
Poi ripeto che il problema non è tanto la criminalità 'attiva' (cioè chi effettivamente commette crimini), ma quella passiva (cioè fondamentalmente chi è costretto a lavorare in nero). Ma hai presente le dimensioni e le conseguenze del lavoro nero proprio nelle nostre zone? Ho appena letto un libro inchiesta di un ns concittadino che si intitola 'Morte a tre euro'. Se lo trovi dacci un'occhiata.
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Messaggioda pasasò » gio mag 14, 2009 10:04 am

grazie della segnalazione.

però...

Poi ripeto che il problema è ... quella passiva (cioè fondamentalmente chi è costretto a lavorare in nero). Ma hai presente le dimensioni e le conseguenze del lavoro nero proprio nelle nostre zone? Ho appena letto un libro inchiesta di un ns concittadino che si intitola 'Morte a tre euro'. Se lo trovi dacci un'occhiata.


mi fa pensare che la legge Bossi Fini acuisca ulteriormente il problema della "delinquenza passiva" e che in questo momento si stia colpendo "al contrario" cioè chi è nell'irregolarità obbligata e molto probabilmente vorrebbe uscire da tale condizione e non chi regolare (e magari italiano) trae giovamento economico da tale irregolarità.

Ho travisato?
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