L'antifascismo è un valore, l'odio postumo no.

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L'antifascismo è un valore, l'odio postumo no.

Messaggioda al » ven apr 24, 2009 17:07 pm

La Liberazione che si deve festeggiare dovrebbe essere anche la liberazione da una ideologia politica che si nutre di antichi rancori perchè incapace di proporre valori da tutti condivisibili; una ideologia non già democratica ma partigiana, comunista o fascista che sia, l'ideologia di una parte che si vuole, in nome di non si sa più cosa, imporre sulle altre.
Il fascismo lo abbiamo sperimentato politicamente nella storia. E lo abbiamo rifiutato. Essere antifascisti significa essere contrari ad ogni regime autoritario; essere democratici significa anche essere anticomunisti: perchè ogni regime comunista della storia è stato autoritario. Per fortuna non abbiamo, noi italiani, sperimentato un regime comunista.
Come all'epoca ci furono giovani educati dalla loro nascita ai valori del fascismo, e che nutriti da quei valori fecero delle scelte oggi non più condivisibili, così oggi ci sono giovani educati secondo altri valori, valori per loro importanti, ma altrettanto storicamente datati.
La resistenza fu un periodo tragico della storia italiana, un periodo di guerra civile, un periodo che chi ama la pace, aborre il fascismo e stima la democrazia dovrebbe ricordare come "da dimenticare" nel senso che non dovrebbe più tornare.
Ricordare l'odio di un tempo, volerlo sottolineare e perpetuare è incivile e antiumano.
L'antifascismo ci ha educati alla democrazia, valore politico per eccellezza.
Una sinistra che va a ricercare le proprie ragioni nell'odio postumo per i "repubblichini" è una sinistra che oggi non solo è sconfitta sul terreno elettorale, ma è soprattutto sconfitta sul piano culturale, incapace ormai di proporre valori politici, sociali, umani socialmente condivisibili, insomma valori democratici.
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Re: L'antifascismo è un valore, l'odio postumo no.

Messaggioda bugspietri » ven apr 24, 2009 17:28 pm

al ha scritto:Il fascismo lo abbiamo sperimentato politicamente nella storia. E lo abbiamo rifiutato. Essere antifascisti significa essere contrari ad ogni regime autoritario; essere democratici significa anche essere anticomunisti: perchè ogni regime comunista della storia è stato autoritario. Per fortuna non abbiamo, noi italiani, sperimentato un regime comunista.


Premetto che è solo la mia opinione e non intendo attaccare chicchessia...però:
- il fascismo lo abbiamo sperimentato perchè lo abbiamo VOLUTO e solo il dramma della guerra ci ha fatto cambiare idea...altrimenti la nostra storia sarebbe andata avanti come storia fascista (analogamente al franchismo).
- non è vero che ogni regime comunista della storia è stato autoritario per il semplice motivo che il comunismo nella storia non è MAI stato attuato. (possiamo al max escludere un timido tentativo della comune di parigi durata troppi pochi giorni per poterla valutare bene).
Quei valori sono ancora forti e vivi ed una speranza per il futuro del mondo. Se poi vogliamo continuare ad equiparare il comunismo e la dottrina stalinista del "socialismo di stato in un paese solo" dobbiamo essere consapevoli di commettere un grave errore storico e filosofico... e quindi essere in malafede!
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Re: L'antifascismo è un valore, l'odio postumo no.

Messaggioda bugspietri » ven apr 24, 2009 17:36 pm

al ha scritto:La Liberazione che si deve festeggiare dovrebbe essere anche la liberazione da una ideologia politica che si nutre di antichi rancori perchè incapace di proporre valori da tutti condivisibili; una ideologia non già democratica ma partigiana, comunista o fascista che sia, l'ideologia di una parte che si vuole, in nome di non si sa più cosa, imporre sulle altre.


Secondo me no...
Il 25 aprile è la festa della liberazione dal FASCISMO e dall'occupazione NAZISTA ad opera delle truppe alleate e della RESISTENZA partigiana.
Punto.
Non è la liberazione da qualsivoglia ideologia che invece sono cresciute e sono state alimentate proprio DOPO il 25 aprile e a partire da quella data!!! La guerra fredda fu l'esempio emblematico della nuova situazione mondiale tristemente ideologica...

La guerra civile tale fu. E morirono un sacco di italiani su entrambi i fronti...ma una parte ci ha liberato dal fascismo e l'altra lo voleva restaurare...una parte ha avuto il coraggio di disertare (pena la morte) la chiamata alle armi della rep. di salò e l'altra no.
La lotta di liberazione fu lotta PARTIGIANA e proprio questo si festeggia il 25 aprile.
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Re: L'antifascismo è un valore, l'odio postumo no.

Messaggioda MarcoS » ven apr 24, 2009 18:21 pm

al ha scritto:La Liberazione che si deve festeggiare dovrebbe essere anche la liberazione da .....



:roll: ma per carità. manco ci fosse mai stato il (aiuto!) comunismo in questo Paese, dove anche dopo la liberazione molti fascisti hanno continuato ad occupare i propri posti e dove non sono mai stati fatti veramente i conti con quello che fu ventennio, la partecipazione dell'italia alla guerra e la successiva guerra civile.
e quindi ha totalmente ragione bugs. Poi, non voglio fare il manicheo ma questo discorso è puro revisionismo di destra soft e buonismo d'accatto. Robaccia tipica di questi tempi da destra televisiva e ignorante e sinistra ormai inesistente.

E i repubblichini non li sdogàno, manco per idea. umanamente e storicamente arrivo anche a comprendere i motivi di certe scelte, ma anche per questo non li sdogàno.

ah, se credi che la "democrazia, valore politico per eccellenza" esista, beh ti sbagli. apri gli occhi.
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Re: L'antifascismo è un valore, l'odio postumo no.

Messaggioda Picchio » ven apr 24, 2009 18:26 pm

al ha scritto:Una sinistra che va a ricercare le proprie ragioni nell'odio postumo per i "repubblichini" è una sinistra che oggi non solo è sconfitta sul terreno elettorale, ma è soprattutto sconfitta sul piano culturale, incapace ormai di proporre valori politici, sociali, umani socialmente condivisibili, insomma valori democratici.

Se riteniamo che i "valori politici, sociali, umani socialmente condivisibili, insomma valori democratici" siano quelli proposti dalle attuali sinistra e destra significa che non abbiamo capito la storia...
La resistenza non è nè di destra nè di sinistra, almeno della destra e sinistra attualmente attive nell'agone politico; purtroppo non si può negare che una parte dell'attuale destra cerchi consenso politico riesumando lo spettro del fascismo. Per contro quindi occorre tenere alta la guardia e impedire ogni forma di sdoganamento del fascismo e questo si ottiene con il rispetto del 25 aprile e della resistenza.
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Messaggioda Falco5x » ven apr 24, 2009 18:56 pm

Teniamocela cara Nonna Resistenza con i suoi valori, i suoi limiti, i suoi miti; perché ha il buon sapore delle cose di una volta, cose che rimpiangeremo.
Morti quelli che l'hanno vissuta, verrà tutto seppellito nell'oblio di una presunta pacificazione nazionale, dal sapore buonista ma dalla sostanza autoritaria.
Ormai dobbiamo prepararci alla nuova Resistenza del prossimo futuro, quella contro la fiera dell'apparenza, il relativismo etico e la negazione del pensiero autonomo.
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Messaggioda MarcoS » ven apr 24, 2009 19:02 pm

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Messaggioda ciocco » ven apr 24, 2009 19:37 pm

questo topic cade a fagiolo... ho appena avuto un diverbio piuttosto acceso con un tizio che si è presentato al bar con una maglia nera con su il faccione da culo del duce e motti tipici di quei tempi la.
Gli ho fatto presente che l'apologia di fascismo è reato e che si doveva vergognare ad andare in giro conciato così!
Mi ha detto che se non conosco la storia devo stare zitto comunista di merda...
E li è scoppiata la bagarre anche perchè io in tutta la mia vita mai una sola volta alle elezioni ho messo la croce su falce e martello!
Non c’è sconfitta nel cuore di chi se ne sbatte il ca.zzo
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Messaggioda Falco5x » ven apr 24, 2009 20:09 pm

ciocco ha scritto:Mi ha detto che se non conosco la storia devo stare zitto comunista di merda...
E li è scoppiata la bagarre anche perchè io in tutta la mia vita mai una sola volta alle elezioni ho messo la croce su falce e martello!

Comunista ormai è troppo poco. A sentire il premier qualche volta è comunista pure il papa.
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Messaggioda al » lun apr 27, 2009 9:38 am

ciocco ha scritto:Gli ho fatto presente che l'apologia di fascismo è reato e che si doveva vergognare ad andare in giro conciato così!
Mi ha detto che se non conosco la storia devo stare zitto comunista di merda...
E li è scoppiata la bagarre anche perchè io in tutta la mia vita mai una sola volta alle elezioni ho messo la croce su falce e martello!


L'estremizzazione delle posizioni politiche diverse dalle proprie, che coincide con il presunto insulto "comunista", in questo caso, o "fascista" in altri casi, è segno della pochezza dell'interlocutore e delle sue idee.
Idee che hanno perso una forza attiva, la forza di imporsi per il loro valore, per la loro capacità di proporsi come stimolo e guida per l'azione nella società.
Idee che hanno soltanto la forza reattiva dell'insulto ideologico, idee vuote alla prova dei fatti.
Negare che la democrazia, con la possibilità che offre di una alternanza governativa di forze che possono essere o liberaldemocratiche o socialdemocratiche, alternanza che può realizzarsi solo con il rifiuto condiviso di ogni forma di governo autoritario, sia una forma di governo auspicabile, significa negare il valore della libertà e di ogni possibile Liberazione.
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Messaggioda Falco5x » lun apr 27, 2009 10:06 am

al ha scritto:Negare che la democrazia, con la possibilità che offre di una alternanza governativa di forze che possono essere o liberaldemocratiche o socialdemocratiche, alternanza che può realizzarsi solo con il rifiuto condiviso di ogni forma di governo autoritario, sia una forma di governo auspicabile, significa negare il valore della libertà e di ogni possibile Liberazione.

Secondo me attualmente le forze socialdemocratiche sono in crisi di identità, navigano a vista senza un faro preciso cercando di attuare (per quanto si è potuto vedere con le occasioni di governo del recente passato) di volta in volta soluzioni che si presentano come ragionevoli ma che sono a volte di segno ideologico opposto, generando quindi confusione e dando l'impressione di scarsa affidabilità. Dunque hanno perso terreno.
Le forze liberaldemocratiche, parallelamente, secondo me sono praticamente scomparse.
Mi sembra invece che stia emergendo una nuova destra populista, demagogica e autoritaria che sta ottenendo pericolosi consensi, il cui obiettivo sembra essere quello di scardinare le basi della democrazia riscrivendo storia e regole, in nome di una non meglio definita "libertà", parola che pare sempre di più un contenitore vuoto, un palinsesto da riempire di volta in volta con la fiction di maggiore successo o con le iniziative che rispondono ai più biechi interessi privati del momento, mascherati da iniziative libertarie.
Dunque l'alternanza che dicevi tu oggi è quanto di più utopistico si possa immaginare. Così come, di conseguenza, sempre più asfittica e morente appare la democrazia. Non trovi?
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Messaggioda al » lun apr 27, 2009 10:42 am

Falco5x ha scritto:Dunque l'alternanza che dicevi tu oggi è quanto di più utopistico si possa immaginare. Così come, di conseguenza, sempre più asfittica e morente appare la democrazia. Non trovi?


Condivido con amarezza le tue considerazioni.
Credo che nel nostro paese ci sia un grave impoverimento della democrazia dovuto ad una generale rincorsa populistica del consenso elettorale, inteso come indice della bontà delle idee e dei programmi.
Ricerca del consenso basata sulla sollecitazione di "bisogni politici" analoga per certi versi alla ricerca dell'interesse per prodotti commerciali, basata sulla sollecitazione di "bisogni", sovente inventati dalla stessa pubblicità. (vale sia per l'antiberlusconismo sterile della sinistra che per l'anticomunismo vetusto della destra)
A questo meccanismo perverso non si è sottratto nessuno, con esiti per taluni rovinosi.
E' condivisa l'opinione della necessità di riscrivere alcune regole di funzionamento dello stato democratico; la storia testimonia di come le evoluzioni economiche e sociali abbiano reso necessaria l'evoluzione delle forme di governo. La storia stessa è uno studio continuo che per approssimazioni successive, legate all'acquisizione di nuove fonti, cerca di descrivere sempre più dettagliatametne i fatti che sono accaduti, piaccia o non piaccia.
Spero che tu concordi sul fatto che, indipendentemente dalle sue debolezze, un regime di governo democratico sia in linea di principio più auspicabile di un regime di governo autoritario.
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