"MA IO PER IL TERREMOTO NON DO NEMMENO UN EURO..."

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"MA IO PER IL TERREMOTO NON DO NEMMENO UN EURO..."

Messaggioda ales » gio apr 23, 2009 9:39 am

(di Giacomo Di Girolamo, redattore del Giornale di Sicilia)

Scusate, ma io non darò neanche un centesimo di euro a favore di chi raccoglie fondi per le popolazioni terremotate in Abruzzo. So che la mia suona come una bestemmia. E che di solito si sbandiera il contrario, senza il pudore che la carità richiede. Ma io ho deciso. Non telefonerò a nessun numero che mi sottrarrà due euro dal mio conto telefonico, non manderò nessun sms al costo di un euro. Non partiranno bonifici, né versamenti alle poste. Non ho posti letto da offrire, case al mare da destinare a famigliole bisognose, né vecchi vestiti, peraltro ormai passati di moda.

Ho resistito agli appelli dei vip, ai minuti di silenzio dei calciatori, alle testimonianze dei politici, al pianto in diretta del premier. Non mi hanno impressionato i palinsesti travolti, le dirette no - stop, le scritte in sovrimpressione durante gli show della sera. Non do un euro. E credo che questo sia il più grande gesto di civiltà, che in questo momento, da italiano, io possa fare.

Non do un euro perché è la beneficenza che rovina questo Paese, lo stereotipo dell'italiano generoso, del popolo pasticcione che ne combina di cotte e di crude, e poi però sa farsi perdonare tutto con questi slanci nei momenti delle tragedie. Ecco, io sono stanco di questa Italia. Non voglio che si perdoni più nulla. La generosità, purtroppo, la beneficenza, fa da pretesto. Siamo ancora lì, fermi sull'orlo del pozzo di Alfredino, a vedere come va a finire, stringendoci l'uno con l'altro. Soffriamo (e offriamo)una compassione autentica. Ma non ci siamo mossi di un centimetro.

Eppure penso che le tragedie, tutte, possono essere prevenute. I pozzi coperti. Le responsabilità accertate. I danni riparati in poco tempo.
Non do una lira, perché pago già le tasse. E sono tante. E in queste tasse ci sono già dentro i soldi per la ricostruzione, per gli aiuti, per la protezione civile. Che vengono sempre spesi per fare altro. E quindi ogni volta la Protezione Civile chiede soldi agli italiani. E io dico no. Si rivolgano Paese.
E nelle mie tasse c'è previsto anche il pagamento di tribunali che dovrebbero accertare chi specula sulla sicurezza degli edifici, e dovrebbero farlo prima che succedano le catastrofi. Con le mie tasse pago anche una classe politica, tutta, ad ogni livello, che non riesce a fare nulla, ma proprio nulla, che non sia passerella.

C'è andato pure il presidente della Regione Siciliana, Lombardo, a visitare i posti terremotati. In un viaggio pagato - come tutti gli altri - da noi contribuenti. Ma a fare cosa? Ce n'era proprio bisogno?
Avrei potuto anche uscirlo, un euro, forse due. Poi Berlusconi ha parlato di "new town" e io ho pensato a Milano 2 , al lago dei cigni, e al neologismo: "new town". Dove l'ha preso? Dove l'ha letto? Da quanto tempo l'aveva in mente?

Il tempo del dolore non può essere scandito dal silenzio, ma tutto deve essere masticato, riprodotto, ad uso e consumo degli spettatori. Ecco come nasce "new town". E' un brand. Come la gomma del ponte.

Avrei potuto scucirlo qualche centesimo. Poi ho visto addirittura Schifani, nei posti del terremoto. Il Presidente del Senato dice che "in questo momento serve l'unità di tutta la politica". Evviva.
Ma io non sto con voi, perché io non sono come voi, io lavoro, non campo di politica, alle spalle della comunità. E poi mentre voi, voi tutti, avete responsabilità su quello che è successo, perché governate con diverse forme - da generazioni - gli italiani e il suolo che calpestano, io non ho colpa di nulla.
Anzi, io sono per la giustizia. Voi siete per una solidarietà che copra le amnesie di una giustizia che non c'è.

Io non lo do, l'euro. Perché mi sono ricordato che mia madre, che ha servito lo Stato 40 anni, prende di pensione in un anno quasi quanto Schifani guadagna in un mese. E allora perché io devo uscire questo euro? Per compensare cosa? A proposito. Quando ci fu il Belice i miei lo sentirono eccome quel terremoto. E diedero un po' dei loro risparmi alle popolazioni terremotate.

Poi ci fu l'Irpinia. E anche lì i miei fecero il bravo e simbolico versamento su conto corrente postale. Per la ricostruzione. E sappiamo tutti come è andata. Dopo l'Irpinia ci fu l'Umbria, e San Giuliano,e di fronte lo strazio della scuola caduta sui bambini non puoi restare indifferente.

Ma ora basta. A che servono gli aiuti se poi si continua a fare sempre come prima? Hanno scoperto, dei bravi giornalisti (ecco come spendere bene un euro: comprando un giornale scritto da bravi giornalisti) che una delle scuole crollate a L'Aquila in realtà era un albergo, che un tratto di penna di un funzionario compiacente aveva trasformato in edificio scolastico, nonostante non ci fossero assolutamente i minimi requisiti di sicurezza per farlo.

Ecco, nella nostra città, Marsala, c'è una scuola, la più popolosa, l'Istituto Tecnico Commerciale, che da 30 anni sta in un edificio che è un albergo trasformato in scuola. Nessun criterio di sicurezza rispettato, un edificio di cartapesta, 600 alunni. La Provincia ha speso quasi 7 milioni di euro d'affitto fino ad ora, per quella scuola, dove - per dirne una - nella palestra lo scorso Ottobre è caduto con lo scirocco (lo scirocco!! Non il terremoto! Lo scirocco! C'è una scala Mercalli per lo scirocco? O ce la dobbiamo inventare?) il controsoffitto in amianto.

Ecco, in quei milioni di euro c'è, annegato, con gli altri, anche l'euro della mia vergogna per una classe politica che non sa decidere nulla, se non come arricchirsi senza ritegno e fare arricchire per tornaconto.
Stavo per digitarlo, l'sms della coscienza a posto, poi al Tg1 hanno sottolineato gli eccezionali ascolti del giorno prima durante la diretta sul terremoto. E siccome quel servizio pubblico lo pago io, con il canone, ho capito che già era qualcosa se non chiedevo il rimborso del canone per quella bestialità che avevano detto.

Io non do una lira per i paesi terremotati. E non ne voglio se qualcosa succede a me. Voglio solo uno Stato efficiente, dove non comandino i furbi.
E siccome so già che così non sarà, penso anche che il terremoto è il gratta e vinci di chi fa politica. Ora tutti hanno l'alibi per non parlare d'altro,ora nessuno potrà criticare il governo o la maggioranza (tutta, anche quella che sta all'opposizione) perché c'è il terremoto. Come l'11 Settembre, il terremoto e l'Abruzzo saranno il paravento per giustificare tutto.

Ci sono migliaia di sprechi di risorse in questo paese, ogni giorno. Se solo volesse davvero, lo Stato saprebbe come risparmiare per aiutare gli sfollati: congelando gli stipendi dei politici per un anno, o quelli dei super manager, accorpando le prossime elezioni europee al referendum.
Sono le prime cose che mi vengono in mente. E ogni nuova cosa che penso mi monta sempre più rabbia.

Io non do una lira. E do il più grande aiuto possibile. La mia rabbia, il mio sdegno. Perché rivendico in questi giorni difficili il mio diritto di italiano di avere una casa sicura. E mi nasce un rabbia dentro che diventa pianto, quando sento dire "in Giappone non sarebbe successo", come se i giapponesi hanno scoperto una cosa nuova, come se il know - how del Sol Levante fosse solo un' esclusiva loro. Ogni studente di ingegneria fresco di laurea sa come si fanno le costruzioni. Glielo fanno dimenticare all'atto pratico.

E io piango di rabbia perché a morire sono sempre i poveracci, e nel frastuono della televisione non c'è neanche un poeta grande come Pasolini a dirci come stanno le cose, a raccogliere il dolore degli ultimi. Li hanno uccisi tutti, i poeti, in questo paese, o li hanno fatti morire di noia. Ma io, qui, oggi, mi sento italiano, povero tra i poveri, e rivendico il diritto di dire quello che penso.
Come la natura quando muove la terra, d'altronde.

Giacomo Di Girolamo
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Messaggioda pasasò » gio apr 23, 2009 10:06 am

condivido lo sdegno del redattore, condivido l'avversione alle speculazioni politiche mediatioche e quant'altro, condivido la razionalità nell'invocare un massiccio intervento dello stato anche e soprattutto in sede preventiva rispetto a certi fenomeni ma il mio contributo, tramite una donazione straordinaria al Cai dell'Abruzzo l'ho dato. E lo darei ancora se mi dicessero che i fondi raccolti non sono stati necessari.

Questo perchè subito dopo la tragedia in Abruzzo hanno operato organizzazioni che non offrivano sdegno, non offrivano parole alle persone e ragionamenti logici e giusti ma aiuti materiali, operando con i loro mezzi per estrarre persone, portare conforto, offrire riparo. Un'azione straordinaria, che procede al di là dell'indignazione logica e profonda che opera il mese dopo, e che mi sono sentito in coscienza di sostenere, non potendolo farlo materialmente recandomi sul posto almeno dando un contributo economico straordinario per delle azioni straordinarie.

Probailmente tra pochi mesi leggerò di soldi dirottati in paradisi fiscali, speculazioni e tanti altri vizi all'Italiana come nei giorni immediatamente dopo la tragedia ho letto di sciacalli e venditori di alimenti a 10 volte il prezzo reale, questa è la realtà del Belpaese ma ciò non toglie che difronte alla richiesta di aiuti da parte di alcune organizzazioni che giudico affidabili ed al dolore reale di migliaia di persone e famiglia la razionalità di un ragionamento tipo "ma io pago a fare le tasse allo stato che costruisce ospedali non in regola che poi cascano alla prima tremarella?" non riesce a comandare al cuore di non mettere mano al portafoglio.

Tu che hai postato il contributo cosa ne pensi?
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Messaggioda ales » gio apr 23, 2009 10:20 am

pasasò ha scritto:Tu che hai postato il contributo cosa ne pensi?


io nel mio piccolo il contributo l'ho dato, e probabilmente lo farò anche la prossima volta. Ma leggere questo articolo mi ha fatto incazzare, perchè mette nero su bianco pensieri che ho quotidianamente, ma che non ho la possibilità di diffondere, se non tra amici davanti a una bottiglia.

Sono fermamente convinto che Di Girolamo abbia mille ragioni, ma sono anche dalla tua quando dici che in un momento caldo non ci si ferma a razionalizzare, e si fa quello che si può.

Non do un euro perché è la beneficenza che rovina questo Paese, lo stereotipo dell'italiano generoso, del popolo pasticcione che ne combina di cotte e di crude, e poi però sa farsi perdonare tutto con questi slanci nei momenti delle tragedie.


però questa frase, più di tutte, mi fa innervosire perchè è tanto vera.
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Messaggioda cinetica » gio apr 23, 2009 10:39 am

pasasò ha scritto:
non riesce a comandare al cuore di non mettere mano al portafoglio.



ecco, io non ho messo mano al portafoglio, ma non credere che sia perchè non ho cuore.
Non l'ho fatto sia per i motivi già citati qui (lo stato, gli sprechi...), sia perchè
dare un euro col telefonino per me non vale nulla.

dare un meschino euro col telefono per me è troppo facile, è troppo poco, non sarebbe vera beneficenza, non mi mette il cuore in pace, anzi

la vera beneficenza la cerco di fare in altri luoghi ed in altri modi e non la sbandiero quattro venti, ("che la mano destra non sappia cosa fa la sinistra" cit.) e non si misura nei termini di qualche spicciolo (che per fortuna a me non manca), ma devo metterci qualcosa che mi costa molto di più (tempo... energie...)

io, per come vivo e come sono dovrei pigliare, fare le valige e andare giu, allora mi sentieri veramente di fare qualcosa di buono.

se invece qualcuno, che non arriva a fine mese, è arrivato a togliersi il pane di bocca per dare quell'inico euro, ecco, allora quella piccola monetina assumerebbe tutt'altro valore.

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Messaggioda elenapollo » gio apr 23, 2009 11:17 am

non ho dato nessun contributo nemmeno io, avrei dato volentieri una mano a scavare o simili, a mandare materiale vario...quello si...
ma ho letto anche di altro...ho letto la testimonianza di vigili del fuoco che si sono sentiti dire "state fermi" "non fate nulla"...e dopo 3 gg così, hanno reagito e cercato di aiutare la popolazione...tant'è che questa andava poi dal loro comitato (non abruzzese, di altra regione) invece che da quelli locali...che passavano il tempo a riposare e fare nulla, salvo agitarsi se arrivavano telecamere e giornalisti...non cito la fonte, per ora, perchè metterei nei casini persone oneste...ma in mezzo a questo gran caos...beh...c'è pure tanta ipocrisia, tanto magna magna, tanta gente che ci sta marciando su questo dramma...vedo gran fumo, ma poche risposte e poco "arrosto" per i poveretti nelle tende.... :roll:
ma che fare? è brutto non poter agire... :roll:
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Messaggioda pasasò » gio apr 23, 2009 11:27 am

Mettere mano al portafoglio per me significa anche andare al supermercato e comprare generi alimentari in scatola che poi vengono dati a persone che con i loro mezzi (rouolotte) vanno a consegnarli direttamente sul territorio. Come è stato fatto da Lecco.

Ci vuole poca intelligenza a capire che non c'è solo l'impegno economico che passa tramite gli sms ed il cellulare e che spesso l'euro in meno in un portafoglio bolso sistema la coscienza e basta, che le serate televisive sono soventeo una passerella interessata da chi fa marketing del cuore, ma questo è il lato oscuro e deviato della solidarietà che per me non implica il fatto che possa trovare un canale più "sicuro" per dare una mano, anche veloce e sbvrigativa ma sempre qualcosa per chi versa in situazioni atroci.

La vera beneficienza :? ... come tu dici...

che orrore di concetto dai!

ma cos'è? aiutare in Africa quando ci sono emarginati nelle nostre città? Aiutare l'abruzzo quando in Darfour muoino migliaia di persone alla settimana per il Morbillo? Essere volontario a tempo pieno nella croce rossa e non andare a trovare i propri genitori anziani?

io dico, senza pontificare, da parte mia ben venga la risposta emotia pur con tutte le contraddizioni del caso, di questo paese che per un minuto, pochisso lo so ma almeno per quel fottutissimo minuto è stato distolta da una routine troppo spesso egoista e materiale.
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Messaggioda Falco5x » gio apr 23, 2009 11:36 am

E' assolutamente vero, compiacersi di quanto siamo buoni e reattivi nel momento delle tragedie non costituisce affatto una buona premessa per pianificare il miglioramento futuro; anzi, al contrario, è un'ulteriore dose di oppio offerto alla morfinomane Italia.
Ciò non significa che non si debba aiutare chi soffre, certo, però in questo articolo, volutamente provocatorio, ci sono mille ragioni degne di essere condivise.
Quello però che più di tutto mi fa incazzare è che in questo paese non c'è rimedio, non serve a niente neppure incazzarsi, e scriverlo, e gridarlo, e tantomeno serve votare.
Perché a compensare uno che s'incazza ce n'è sempre un altro molto più influente al quale conviene che il paese resti così; e poi ce ne sono altri cento che sostengono il secondo perché narcotizzati dalla mistificazione quotidiana della televisione e dalle esalazioni mortali di una politica in decomposizione.
Ho la sensazione che il miglior servizio che possiamo fare ai nostri figli sia prepararli all'espatrio, e se fossi giovane andrei io stesso a cercarmi un futuro altrove. Dove? non è difficile, ci sono almeno 80 paesi al mondo meno ignobili del nostro.
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Messaggioda Omselvadegh » gio apr 23, 2009 11:43 am

cinetica ha scritto:
pasasò ha scritto:
non riesce a comandare al cuore di non mettere mano al portafoglio.



ecco, io non ho messo mano al portafoglio, ma non credere che sia perchè non ho cuore.
Non l'ho fatto sia per i motivi già citati qui (lo stato, gli sprechi...), sia perchè
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dare un meschino euro col telefono per me è troppo facile, è troppo poco, non sarebbe vera beneficenza, non mi mette il cuore in pace, anzi
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Messaggioda pasasò » gio apr 23, 2009 11:52 am

Falco5x ha scritto:Perché a compensare uno che s'incazza ce n'è sempre un altro molto più influente al quale conviene che il paese resti così; e poi ce ne sono altri cento che sostengono il secondo perché narcotizzati dalla mistificazione quotidiana della televisione e dalle esalazioni mortali di una politica in decomposizione.
Ho la sensazione che il miglior servizio che possiamo fare ai nostri figli sia prepararli all'espatrio, e se fossi giovane andrei io stesso a cercarmi un futuro altrove. Dove? non è difficile, ci sono almeno 80 paesi al mondo meno ignobili del nostro.


Che tristrezza di risposta.. da parte di un cinquantasettenne poi.

io non credo che si stava peggio quando di stava meglio, perchè non siamo mai vissuti nel paese della felicità, ma fino a qualche anno addietro almeno si ottenevano conquiste sociali, diritti, ipotesi di mondo migliore perchè una certa fascia di popolazione ci credeva, perchè molti giovani e non hanno fatto la loro parte senza pensare solo individualmente a se stessi.

Ed ora invece di dire c***o, figli miei, svegliatevi e rompete le palle perchè le conquiste se non si implementano non si mantengono, non vedete che morti viventi che siete l'invito è quello di migrare, verso altre terre, verso un ipotetico felice e personale nuovo orticello.

:?
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Messaggioda Falco5x » gio apr 23, 2009 12:22 pm

pasasò ha scritto:
Falco5x ha scritto:Perché a compensare uno che s'incazza ce n'è sempre un altro molto più influente al quale conviene che il paese resti così; e poi ce ne sono altri cento che sostengono il secondo perché narcotizzati dalla mistificazione quotidiana della televisione e dalle esalazioni mortali di una politica in decomposizione.
Ho la sensazione che il miglior servizio che possiamo fare ai nostri figli sia prepararli all'espatrio, e se fossi giovane andrei io stesso a cercarmi un futuro altrove. Dove? non è difficile, ci sono almeno 80 paesi al mondo meno ignobili del nostro.


Che tristrezza di risposta.. da parte di un cinquantasettenne poi.

io non credo che si stava peggio quando di stava meglio, perchè non siamo mai vissuti nel paese della felicità, ma fino a qualche anno addietro almeno si ottenevano conquiste sociali, diritti, ipotesi di mondo migliore perchè una certa fascia di popolazione ci credeva, perchè molti giovani e non hanno fatto la loro parte senza pensare solo individualmente a se stessi.

Ed ora invece di dire c***o, figli miei, svegliatevi e rompete le palle perchè le conquiste se non si implementano non si mantengono, non vedete che morti viventi che siete l'invito è quello di migrare, verso altre terre, verso un ipotetico felice e personale nuovo orticello.

:?

Sono al minimo della fiducia ormai perchè ho vissuto e visto un decadimento continuo.
E' giusto che qualche giovane pensi il contrario, e meno male! ma io non vedo segnali di inversione di tendenza, non li sto vedendo da troppi anni.
Sono veramente stanco di illudermi, permetterai che dopo una vita di illusioni vane e frustrate ci si voglia anche poter ritirare, o no?
Sarà anche triste ma io ormai non ho fiducia nel paese, perché mi rendo drammaticamente conto che il baraccone politico che si è insediato non viene da marte, è l'immagine nostra, di questo paese. Non è un incidente di percorso, un'ombra che passerà presto: chiunque riuscirà a trovare una maggioranza di consensi qui farà come e peggio di tutti quelli che l'hanno preceduto.
Detto ciò spero però di sbagliarmi e auguro ogni bene a chi come te vuole tener duro.
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Re: "MA IO PER IL TERREMOTO NON DO NEMMENO UN EURO...&a

Messaggioda M@zzo » gio apr 23, 2009 13:00 pm

ales ha scritto:(di Giacomo Di Girolamo, redattore del Giornale di Sicilia)

E io piango di rabbia perché a morire sono sempre i poveracci, e nel frastuono della televisione non c'è neanche un poeta grande come Pasolini a dirci come stanno le cose, a raccogliere il dolore degli ultimi. Li hanno uccisi tutti, i poeti, in questo paese, o li hanno fatti morire di noia. Ma io, qui, oggi, mi sento italiano, povero tra i poveri, e rivendico il diritto di dire quello che penso.
Come la natura quando muove la terra, d'altronde.

Giacomo Di Girolamo


Pensieri giusti che ho fatto anche io. E di sicuro non ho messo un euro nella raccolta per via cellulare.

Però, mentre li faccio, mi sembra che in fondo in fondo ci sia anche la ricerca di una scusa, un mettermi a posto la coscienza.
Lo stesso pensiero lo faccio ogni volta che passo di fronte a uno che chiede l'elemosina (se gli dò qualcosa non lo aiuto, lo spingo ancora di più a non cercare un lavoro...e poi io la beneficienza già la faccio) e non gli do nulla.

Manca nel pezzo di Di Girolamo la seconda parte. Lo sdegno non basta per cambiare le cose, pagare le tasse neanche. Cosa si fa per cambiare le cose? Falco dice che ha perso le speranze e non crede che nulla si possa cambiare.

Per me cambiare si può. Si parte dal piccolo e qualcosa si cambia. Poi si cerca di allargare un pochino il cambiamento e regolarmente ci si scontra con nuove rigidità. E allora si riparte da capo ad un livello un pò più ampio e via così, a centri concentrici. Al centro ci sta, per me, l'essere coerenti con sè stessi e agire in conseguenza di come di pensa, e non per abitudine. Il primo cerchio è personale, il secondo familiare..da lì in poi comincia l'impegno civile, in tante forme (cìè chi fa volontariato, chi fa il sindacalista, chi il rappresentante di categoria...e via dicendo). Prima o poi ci si stancherà o ci si scontrerà con difficoltà insormontabili, ma intanto qualcosa sarà cambiato. Sarà che ho 34 anni e non 60 e non sono ancora stanco.

Per il resto quoto Pasasò, con il solito stupore per trovarmi completamente d'accordo con lui su qualcosa.
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Re: "MA IO PER IL TERREMOTO NON DO NEMMENO UN EURO...&a

Messaggioda Falco5x » gio apr 23, 2009 17:30 pm

M@zzo ha scritto:Sarà che ho 34 anni e non 60 e non sono ancora stanco..

Ehi, piano con gli insulti! :D ho davanti ancora due lunghi anni e mezzo prima di cambiare decade!

Bravi ragazzi ottimisti e speranzosi!

Vi ricordo soltanto che per cambiare le cose dovrete vedervela con la mafia, la corruzione politica, la burocrazia insostenibile, la delinquenza impunita perché molto spesso legifera o governa, l'evasione fiscale endemica, il dirottamento delle risorse dalla scuola e dalla ricerca verso interessi privati, un paese che crolla perché costruito per metà come un castello di sabbia dai palazzinari degli anni '60-'70, un paese ingovernabile perché spaccato sempre a metà su ogni questione, anche la più idiota, un paese decisionista solo di facciata ma conservatore nella più sostanziale sostanza, un paese che svende il suo patrimonio ambientale.
Ma non è colpa del governo, magari lo fosse, è colpa nostra, siamo noi i malati, perché questi mali li abbiamo da sempre e non ce n'è stato uno, dico uno solo, che siamo riusciti a toglierci di torno.
In compenso adesso siamo anche narcotizzati al punto da non vederli più questi mali, siamo capaci di incazzarci solo un minuto alla settimana quando col telecomando capitiamo per caso sulla Gabanelli o sul Travaglio o sul Grillo di turno... i soliti comunisti disfattisti e piantagrane. Credo che avranno il microfono ancora per poco (a dire il vero Grillo è da un pezzo che non ce l'ha più, per questo è ormai quasi afono a forza di gridare).
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Re: "MA IO PER IL TERREMOTO NON DO NEMMENO UN EURO...&a

Messaggioda Sbob » gio apr 23, 2009 17:44 pm

M@zzo ha scritto:non basta per cambiare le cose, pagare le tasse

Pero' sarebbe gia' qualcosa: quanta gente fotte continuamente il bene pubblico e poi si sente la coscienza a posto perche' invia l'euro... e magari con le sue tasse si sarebbero costruite scuole antisismiche...
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Messaggioda pasasò » ven apr 24, 2009 14:56 pm

leggete qua...

altro che non dare euri per i soccorsi, a me preoccupano gli euri del governo e non per la ricostruzione...

Davvero toccante rileggere ora, dopo la tragedia in Abruzzo, le parole di Saviano nel libro "Gomorra". Aprite a pagina 236 e leggete:

Io so e ho le prove. So come è stata costruita mezz'Italia. E più di mezza. Conosco le mani, le dita, i progetti. E la sabbia. La sabbia che ha tirato su palazzi e grattacieli. Quartieri, parchi, ville. A Castelvolturno nessuno dimentica le file infinite dei camion che depredavano il Volturno della sua sabbia. Camion in fila, che attraversavano le terre costeggiate da contadini che mai avevano visto questi mammut di ferro e gomma. Erano riusciti a rimanere, a resistere senza emigrare e sotto i loro occhi gli portavano via tutto. Ora quella sabbia è nelle pareti dei condomini abruzzesi, nei palazzi di Varese, Asiago, Genova.



Indovinate da chi è stato costruito il nuovo ospedale dell'Aquila venuto giù come fosse di cartapesta?






IMPREGILO

Si, sempre lei.
La stessa che ha causato l'emergenza rifiuti a Napoli.
La stessa che è riuscita a incrementare esponenazialmente le spese per i lavori della TAV con i quali ha causato danni ambientali enormi. (Vedi: Video delle Iene)
La stessa che lavora sulla Salerno-Reggio Calabria e proprio in questi giorni ha chiesto e ottenuto un prolungamento della consegna dei lavori di altri tre anni, ottenendo ovviamente altri fondi.


Leggi la notizia

La stessa che ha vinto l'appalto per la costruzione del Ponte di Messina.
La stessa che dovrà costruire sul nostro territorio le centrali nucleari.
La stessa i cui vertici sono stati indagati a tutto spiano.

E' l'Impregilo che ha costruito l'ospedale San Salvatore dell'Aquila caduto come se fosse di cartapesta.

Chi diavolo è questa società dall'enorme potere che sta devastando la nostra terra?
Anche questa volta nessuno parlerà di lei?
Anche questa volta la passerà liscia?

Rabbia. Rabbia. Rabbia.

PS: Se per qualcuno la prima fonte non fosse sufficiente segnalo che basta andare sul sito dell'Impregilo e ricercare "Ospedale" per leggere:


In questo settore IMPREGILO ha realizzato sia in Italia che all?estero importanti e moderni complessi ospedalieri che vengono di seguito dettagliati.


In Italia
? Ospedale di Lecco: 137.000 m2, 500.000 m3, 950 posti letto, 21 camere operatorie.
? Istituto Oncologico Europeo di Milano, struttura specialistica all?avanguardia per la diagnosi e cura dei tumori: 29.000 m2, 90.000 m3, 210 posti letto, 7 camere operatorie.
? Ospedale di Modena: 230.000 m2, 445.000 m3, 800 posti letto, 12 camere operatorie.
? Ospedale di Careggi, specialistico per la diagnosi e cura delle infezioni da HIV.
? Ospedale di Poggibonsi: 12.000 m2, 175.000 m3, 200 posti letto.
? Ospedale di Viareggio: 80.000 m2, 600 posti letto.
? Ospedale Destra Secchia: 28.000 m2, 450 posti letto.
Inoltre, ospedali a L?Aquila, Cerignola e Menaggio.


Oppure ricercare direttamente "San Salvatore" per leggere:

Tra le acquisizioni effettuate giova ricordare:

Autopista Oriente Poniente (Cile), RSU Campania, Rio Chillon (Perù), Ospedale St. David?s (Inghilterra), Chattahoochee tunnel e Laboratorio Fermi (Stati Uniti), Strada Ebocha-Ndoni (Nigeria), Ospedale San Salvatore (L?Aquila) e ristrutturazione Hyatt Hotel (Milano).
Le previsioni davano brutto tempo, ma noi siamo Guzzisti e per noi l'acqua non è un problema, purché non ci tocchi di berla...by G.C Mandello
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pasasò
 
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Messaggioda ales » ven apr 24, 2009 15:08 pm

pasasò ha scritto:leggete qua...


lo sapevo, mi fa venire i brividi
Si vive in un'epoca in cui solo gli ottusi sono presi sul serio, e io vivo nel terrore di non essere frainteso
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Messaggioda Roberto » ven apr 24, 2009 17:03 pm

Noi abbiamo "dato" e non pochi euro, ma una cifra (almeno per le nostre tasche) consistente, però non abbiamo "dato" alla protezione civile o alla croce rossa (o altro ente statale), ma direttamente a persone che si stanno impegnando sul posto e di cui ci fidiamo.
Il concetto "io non do un euro per il terremoto" è anche giusto, ma attenzione a non pigliarlo come scusa per sollevarsi la coscienza e non cacciare una lira per aiutare che ha perso tutto o quasi.
"LIBERTA' E' PARTECIPAZIONE"
L' unico modo per essere liberi è essere colti (J. Martì)
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