La grande menzogna del gioco di squadra in azienda

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La grande menzogna del gioco di squadra in azienda

Messaggioda gug » mar feb 10, 2009 16:43 pm

Ne avevo già parlato quì, ma ora voglio provare ad aprire un topic apposta.
http://www.forum.planetmountain.com/php ... c&start=20

Da qualche tempo lavoro in una grande azienda in Veneto dove ho trovato amplificate a 1000 le dinamiche di cui parlavo in quel topic.
Da sempre in azienda viene propinata la retorica del gioco di squadra, in realtà io ho sempre notato che la competizione e la conflittualità in azienda non è mai rivolta verso l'esterno, ma piuttosto verso l'interno.
Si compete o addirittura si innescano conflitti fra reaprti diversi della stessa azienda, perchè ognuno tende a scaricare colpe su altri e a coprirsi le spalle da attacchi analoghi.

Nelle aziende in cui avevo lavorato prima questo avveniva in misura però più tenue, mentre in quella attuale è veramente evidentissimo e asfissiante.
Il mio capo è continuamente sulla difensiva verso gli altri enti e impone nel nostro ufficio un'atmosfera tesissima perchè non accetta azioni che possano mettere il nostro ufficio in svantaggio o in difficoltà rispetto agli altri enti.
I suoi discorsi cominciano spesso con "non possiamo permetterci che gli altri enti ci possano criticare/attaccare o essere scontenti di noi...." e questo si traduce in una grossa conflittualità interna all'ufficio perchè nessuno vuole sbagliare e se qualcuno lo fa viene attaccato dagli altri che vogliono discolparsi.

Il paradosso è che quando il mio capo o altri colleghi parlano con persone delle aziende concorrenti, per scambiarsi pareri o informazioni, il rapporto è molto cordiale, quasi amichevole e questo a riprova del fatto che la "competizione" non è verso l'esterno, ma all'interno.

Voi avete esperienze simili?
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Messaggioda VYGER » mar feb 10, 2009 17:09 pm

Spero di essere telegrafico.

1. In tutte le organizzazioni, se suddivise in settori o reparti, è frequente che ci siano conflitti tra reparti diversi; questo perché ogni reparto ha proprie procedure e un proprio linguaggio che non sono in tutto e per tutto compatibili con procedure e linguaggi degli altri reparti [ad es. "amministrativi" e "area sviluppo e ricerca" spesso si beccano come galletti, i primi perché rigorosi e i secondi perché creativi];
2. Può essere anche una questione di cultura aziendale; non ti dico gli esiti paradossali di un gioco, pensato per favorire la collaborazione, che mi è capitato di proporre con una guida alpina in un'azienza con una cultura centrata sulla competizione [esterna, ma anche interna: "bisogna far meglio del collega, dell'altro reparto, della filiale di 'x'"; chi fa meglio, ne ha benefici in termini di compenso o di promozioni]; alla fine ha vinto il gruppo del capo, che diceva a tutti che cosa fare; negli altri due gruppi, le forti discussioni sulla leadership dei vari partecipanti hanno impedito ogni forma di collaborazione;
3. Credo che, sotto sotto, questa sia una situazione comune in parecchi contesti lavorativi in cui l'emergere sugli altri sia premiato; come posso dare un aiuto a chi, se lo aiuto, mi passa davanti?

E' un casino. E non è facilmente risolvibile...
Forse premiando sia l'eccellere che il collaborare...
In ogni caso, non mi trovo molto a mio agio a lavorare in aziende profit.
Preferisco il non profit, o le aziende sociali sostenibili alla Yunus, in cui è chiaro che il lavoro viene svolto al meglio se ognuno fa quello che deve e se tutti collaborano, consapevoli che si stanno dando da fare per qualcosa di valido...
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Messaggioda gug » mar feb 10, 2009 17:51 pm

VYGER ha scritto:In ogni caso, non mi trovo molto a mio agio a lavorare in aziende profit.
Preferisco il non profit, o le aziende sociali sostenibili alla Yunus, in cui è chiaro che il lavoro viene svolto al meglio se ognuno fa quello che deve e se tutti collaborano, consapevoli che si stanno dando da fare per qualcosa di valido...


Dillo a me! Sto cercando fortemente di trovare un'alternativa che mi faccia lavorare non in aziende (perlomeno manifatturiere che sono il peggio :cry: ).
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Messaggioda genk » mar feb 10, 2009 19:37 pm

un'alternativa sarebbe anche quella di seguire il proprio cervello e non farsi condizionare...imporsi anche davanti ad un superiore se servisse (con i giusti modi ovviamente) e portare avanti le proprie idee...poi so che è difficile riuscirci e ogni azienda è differente

ps: aggiungo...onde evitare incomprensioni, non sto dicendo che il soggetto del topic non utilizzi il proprio cervello o sia un debole che si fa condizionare...tutt'altro...ogni persona ha delle sue caratteristiche
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Messaggioda Cine » mar feb 10, 2009 20:50 pm

Eh eh Gug, come ti capisco :roll:

L'arte di pararsi il culo internamente è difficile da apprendere bene, soprattutto per non dare troppo nell'occhio :mrgreen:

Comunque ti confermo che è un'attitudine diffusa in tutte le grandi aziende :smt102
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Messaggioda Falco5x » mar feb 10, 2009 22:38 pm

Concordo pienamente, e tutto quello che pensavo al riguardo l'ho già detto nel topic citato all'inizio.
La competizione economica ha in parte sostituito quella bellica nell'animo umano.
Forse siamo proprio fatti male fin dal DNA.
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Messaggioda arteriolupin » mar feb 10, 2009 23:09 pm

No, siamo degenerati...

Una volta la competizione era per le donne...

Adesso si gode solo a "fottere" un collega possibile "concorrente"...

E non vale solo nelle aziende... Vale anche nei ministeri ed ovunque ci si trovi in più persone ed a qualcuno vengano in mente i termini di" razionalizzazione del lavoro" e "produttività".

Il progresso tecnologico provoxa il sonno della ragione.
Il sonno della ragione genera mostri.
...Se tuti i bechi gavesse un lampion... Gesummaria che iluminasiòn!

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Messaggioda five.eight* » mar feb 10, 2009 23:11 pm

.........ragazzi diamo quindi sfogo all'iniziativa privata e alla personale intraprendenza:
METTERSI IN PROPRIO, RISCHIARE IL CULO PER LE PROPRIE IDEE ED ESSERE AUTONOMI NELLE SCELTE E PROTAGONISTI DEI RISULTATI
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LIBERI DA ORARI, PERMESSI, RICHIESTE DI FERIE, ATTESE DEGLI SCATTI DI ANZIANITA' E STIPENDI DA FAME.
REALIZZATI NELLA PUREZZA DEI PROPRI OBIETTIVI SOCIALI O COMMERCIALI O ARTISTICI.
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Messaggioda Falco5x » mer feb 11, 2009 12:34 pm

arteriolupin ha scritto:No, siamo degenerati...

Una volta la competizione era per le donne...

Adesso si gode solo a "fottere" un collega possibile "concorrente"...

E non vale solo nelle aziende... Vale anche nei ministeri ed ovunque ci si trovi in più persone ed a qualcuno vengano in mente i termini di" razionalizzazione del lavoro" e "produttività".

Il progresso tecnologico provoxa il sonno della ragione.
Il sonno della ragione genera mostri.

Mi spiace, o venerabile, ma stavolta devo dissentire.
La competizione è connaturata con l'uomo. All'inizio era competizione per il cibo, poi per il territorio. Da qui le guerre e le prevaricazioni che hanno sempre caratterizzato la storia. Da che mondo è mondo i maschi hanno sempre fatto a botte (anche noi da bambini...). E le femmine pure, magari in forme più evolute di gara.
Ogni società si è basata sulla competizione, ogni nazione è nata per unire alcuni contro altri o contro qualcosa.
Poi sono arrivate le forme più evolute di ideologia politica, come il marxismo (o religiosa, come il cristianesimo), che in teoria avrebbero dovuto portare a superare questa tendenza innata alla violenza e all'egocentrismo.
Manco per niente: l'uomo nell'applicarle è riuscito a rovinare pure quelle rendendole non migliori di altre forme politiche.
In azienda è uguale. La competizione interna è solo più idiota di altre, ma si tratta sempre del solito individualismo che rispunta fuori, in barba alle teorie e in barba al bene comune.
E mettersi in proprio? peso el tacòn del buso! Lotta senza quartiere contro i concorrenti per rubarsi la clientela.
Insomma alla violenza e alla competizione sfuggono soltanto pochissime anime elette, e assolutamente "border-line" tra i tipi umani, quali siamo appunto io e te che non scriveremo mai una sola riga degna di essere ricordata nella pagina della storia.
Amen.
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Messaggioda gug » mer feb 11, 2009 12:52 pm

Falco5x ha scritto:E mettersi in proprio? peso el tacòn del buso! Lotta senza quartiere contro i concorrenti per rubarsi la clientela.


Non volevo arrivare a disquisire sulla competizione, ma semplicemente notare che in azienda, anche se la retorica (anche interna) parla spesso di "gioco di squadra", in realtà la competizione si gioca soprattutto fra gli enti interni.
Questo non per malfunzionamenti, ma proprio per la dinamica fisiologica dell'organizzazione del lavoro all'interno delle strutture aziendali e degli obiettivi che vengono dati ai singoli reparti che la maggior parte delle volte creano questo stato.
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Messaggioda Falco5x » mer feb 11, 2009 13:34 pm

gug ha scritto:
Falco5x ha scritto:E mettersi in proprio? peso el tacòn del buso! Lotta senza quartiere contro i concorrenti per rubarsi la clientela.


Non volevo arrivare a disquisire sulla competizione, ma semplicemente notare che in azienda, anche se la retorica (anche interna) parla spesso di "gioco di squadra", in realtà la competizione si gioca soprattutto fra gli enti interni.
Questo non per malfunzionamenti, ma proprio per la dinamica fisiologica dell'organizzazione del lavoro all'interno delle strutture aziendali e degli obiettivi che vengono dati ai singoli reparti che la maggior parte delle volte creano questo stato.

Il problema è che il sistema degli obiettivi è fatto male in qualunque modo si tenti di parzializzarlo tra i settori.
L'unico obiettivo dovrebbe essere il successo dell'azienda, e non può venire suddiviso tra i reparti pena il collasso del sistema.
Chi non è in sintonia con quello spirito di collaborazione che garantisce il successo dell'azienda andrebbe punito con una decurtazione dello stipendio. Mentre il successo andrebbe equamente premiato distribuendo gli stessi incentivi a tutti.
Questa che ho appena enunciata è la mia teoria di incentivazione aziendale, che però nessun ufficio del personale ha mai preso in seria considerazione. :lol:
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Messaggioda Sbob » mer feb 11, 2009 14:10 pm

L'incentivo a tutti non e' un buon sistema... magari sgobbi come un negro e l'incentivo va anche al collega che non fa una pippa...
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Messaggioda Falco5x » mer feb 11, 2009 14:36 pm

Sbob ha scritto:L'incentivo a tutti non e' un buon sistema... magari sgobbi come un negro e l'incentivo va anche al collega che non fa una pippa...

Se leggi tutto, ho detto anche che va punito chi non collabora.
Cioè non solo chi non fa una pippa, ma anche chi lavora sgomitando per fregare i colleghi.
Due facce dello stesso comportamento individualista e aziendalmente deleterio.
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Messaggioda n!z4th » mer feb 11, 2009 16:32 pm

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Messaggioda Sbob » mer feb 11, 2009 18:25 pm

Falco5x ha scritto:
Sbob ha scritto:L'incentivo a tutti non e' un buon sistema... magari sgobbi come un negro e l'incentivo va anche al collega che non fa una pippa...

Se leggi tutto, ho detto anche che va punito chi non collabora.
Cioè non solo chi non fa una pippa, ma anche chi lavora sgomitando per fregare i colleghi.
Due facce dello stesso comportamento individualista e aziendalmente deleterio.

Alla fine e' la stessa cosa... se il gruppo X ha poco lavoro finira' per cercar di fregare le attivita' al gruppo Y pur di non finire svantaggiato.

La valutazione in azienda e' una brutta bestia: qualunque datore di lavoro vorrebbe incentivare l'intraprendenza dei dipendenti e la collaborazione, visto che entrambe sono importanti per il successo dell'azienda. Peccato che premiando uno sfavorisci l'altro e vice versa.
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Messaggioda cinetica » mer feb 11, 2009 19:09 pm

le relazioni umane sono il problema piu grande del mondo.

nelle organizzazioni di persone è purtroppo naturale che i singoli tendano ad instaurare meccanismi egocentrici, se non arroganti e prevaricatori.

L'uomo cede facilmente all'illusione di conquistarsi la felicità attraverso immediati benefici materiali senza stare a guardare chi gli sta attorno.

Per non cadere nel tranello ognuno di noi ogni giorno dovrebbe mettersi in discussione, cercare di guardare più in la del proprio naso, e ricordarsi che la propria serenità è strettamente correlata a quella di chi gli sta attorno.

E questo non è mai facile... costa fatica.
"Forse essere vivi è proprio questo:andare alla ricerca degli istanti che muoiono". Muriel Barbery dall'Eleganza del Riccio
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Messaggioda gug » mer feb 11, 2009 19:28 pm

Rimane il fatto che in altre circostanze effettivamente esiste il gioco di squadra: nello sport, naturalmente, nei reparti dell'esercito o della polizia, ma anche in strutture lavorative diverse, più piccole e meno gerarchiche.
In azienda invece proprio non esiste questo spirito e gli avversari non sono mai le altre aziende concorrenti: probabilmente perchè la competizione sul mercato giunge a molti reparti aziendali molto in lontananza, mentre le azioni degli altri reparti sono vicine e molto sentite.

In guerra o sul campo di gioco invece è molto diverso e gli avversari sono lì davanti e allora nasce il vecchio istinto umano del formare gruppi e identificarsi in essi. Avete mai riflettuto come questo istinto è forte nell'uomo? E' quello che ci fa amare tutte le attività svolte all'unisono (cori, balli, marce, prestazioni sportive), che ci fa venire i brividi nel gioire insieme o nell'assistere a manifestazioni che rievocano l'appartenenza a qualsiasi gruppo.
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Messaggioda Falco5x » mer feb 11, 2009 19:36 pm

Sbob ha scritto:
Falco5x ha scritto:
Sbob ha scritto:L'incentivo a tutti non e' un buon sistema... magari sgobbi come un negro e l'incentivo va anche al collega che non fa una pippa...

Se leggi tutto, ho detto anche che va punito chi non collabora.
Cioè non solo chi non fa una pippa, ma anche chi lavora sgomitando per fregare i colleghi.
Due facce dello stesso comportamento individualista e aziendalmente deleterio.

Alla fine e' la stessa cosa... se il gruppo X ha poco lavoro finira' per cercar di fregare le attivita' al gruppo Y pur di non finire svantaggiato.

No, la collaborazione vera è altra cosa: il gruppo con poco lavoro andrà dal gruppo dei colleghi oberati di lavoro e con la supervisione del capo comune si ridiscuterà come ripartire meglio il lavoro. E' questo il comportamento virtuoso e corretto. Chi frega il lavoro altrui sottobanco per acquistare potere e vantaggi, invece, deve venire punito come chi non fa nulla.
La barca sbilanciata è più facile che affondi di una ben bilanciata. E nella barca ci stanno dentro tutti, e quando affonda non si salva nessuno.
Io sarei davvero drastico se avessi un'azienda, e saprei bene come cacciare sia gli scansafatiche che i furboni arrivisti, sgomitatori e fomentatori di lotte e competizioni interne sbagliate.
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Messaggioda bugspietri » mer feb 11, 2009 19:37 pm

è una storia vecchia quanto il mondo...no forse è vecchia quanto il capitalismo: un meccanismo che viene chiamato in tanti modi ma il vecchio motto "DIVIDI E COMANDA" forse spiega ancora meglio di ogni altro!

Perchè oggi più di ieri? perchè anche i PADRONI imparano dai propri errori... e hanno escogitato un sistema per annullare ogni possibilità di coscienza collettiva, di classe o di gruppo (chiamatela un po' come vi pare!) basata sulla collaborazione! Semplice come bere un bicchier d'acqua, i lavoratori si scannano l'un con l'altro e la proprietà fa pure la bella figura di quelli che si impegnano per portare più "efficienza" e "meritocrazia" nell'impresa!!!

SVAGLIATEVI E COMINCIARTE A COLLABORARE PER OTTENERE CONDIZIONI DI LAVORO MIGLIORI!!!
ovvero
LAVORATORI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI!!!
la montagna può essere severa!!!
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Messaggioda n!z4th » mer feb 11, 2009 21:15 pm

Sembra una coincidenza che mi sto inventando ma giusto stamattina in treno una ragazza parlava affascinata che tra 2 settimane avrà un fantomatico corso di sopravvivenza, organizzato dalla sua azienda, per aumentare l'affiatamento della squadra. Sulla neve, orientarsi. Hanno bussola, cartina, e telefono satellitare. Ma esistono davvero simili realtà?

8O
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