Nessun suggerimento, ve ne scongiuro, è solo uno sfogo. Fra qualche tempo, rileggendolo, ricorderò questi momenti
C'è qualcosa che non va, dentro, da qualche giorno. Non riesco a concludere nulla, giro per casa come un leone in gabbia, nervoso, irascibile. Sono quasi le dieci e mezza di sera ed i bambini ancora non vanno a letto.
In fondo alla mia anima si agita il pensiero di dover ripartire lunedì per lavoro; una settimana all'estero a 3000km di distanza, stare chiuso in una piccola stanza d'albergo, senza amici, senza famiglia, a parlare con i muri come al liceo, come all'università, come è sempre stata la mia vita - un oceano di solitudine e di silenzio.
Mi fa paura il pensiero di risentirmi male di notte da solo, lontano da casa, come l'ultima volta: non capire cosa sta succedendo, il senso di oppressione, la sensazione non riuscire a respirare, il sudore freddo, la testa che gira...
Vorrei sentire le mie mani sulla roccia, io e lei e basta, una sfida e un amore allo stesso tempo. Soli, per un momento, l'attimo che si ferma e si dilata in tempo eterno ed infinito.
Ma piove, governo ladro, lunedì devo partire, i bambini ora sono a letto, c'è la valigia da preparare, mia moglie già dorme e io sono solo.