psicologia analogica

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psicologia analogica

Messaggioda quchibu » lun ott 30, 2006 0:40 am

ho trovato un sito che parla di questa "psicologia analogica"
(da cui qui sotto riporto un brano)

http://www.emotivia.it/home.htm

molto interessante.

Per certi versi mi ricorda la psicomagia di Jodorowsky.

Ho fatto delle ricerche in rete su questo argomento "psicologia analogica" e sento puzza di ciarlatani.

Eppure i concetti riportati a mio giudizio sono estremamente chiari e interessanti. Sostanzialmente li trovo veri.

Insomma non ho avuto la sensazione di essere risalito, attraverso la ricerca, alle radici, ma solo ad alcuni epigoni, quelli che si sono messi in mostra, nella rete, per cercare di trarre profitto dalla loro conoscenza.
Ma mi interesserebbe invece arrivare a qualche studio un pò più serio.

Qualcuno ne sa qualcosa?





LA PERCEZIONE DELLA REALTA' PERSONALE.

L'affermazione di una realtà unica, indiscutibile e inconfutabile è, da sempre, l'espressione degli assolutismi.
L'illusione di essere portatori di una verità esclusiva è sintomo di una visione della realtà molto più distorta di quanto si possa immaginare. Le correnti di pensiero più aperto e meno aggiogato ai vincoli culturali classici, vedono invece nella verità una percezione soggettiva, e quindi multipla.
L'espressione "non esiste una verità ma molte verità", lascia perplessi ad una prima lettura. Bisogna abituarsi, prima di accettare questa affermazione, a riconoscere la relatività del pensiero.
Ogni pensiero, e quindi ogni percezione di realtà, è frutto di una posizione particolare del soggetto che la interpreta. Quindi "vera" in quelle condizioni e solo in quelle. L'entrata in scena di altre variabili non smentisce la realtà precedente ma ne produce un'altra, non meno "vera".

Perché accettare un concetto così trasgressivo per il nostro modo di vedere il mondo che ci circonda? Un albero è un albero per chiunque lo guardi! Certamente, ma esiste solo dal momento in cui lo percepiamo.
Siccome ciascuno di noi lo percepisce in modo diverso, perché alla vista ne ricava emozioni originali e del tutto personali, l'albero diventa una realtà diversa a seconda di come lo percepiamo.
Qual è dunque l'albero più vero? Quale percezione può permettersi di prevalere su un'altra? Chi può affermare lecitamente che una realtà sia più vera di altre? Ecco ora che affermare "non esiste una verità ma molte verità", assume un significato più accettabile.

Questo principio è ancora più applicabile al mondo delle emozioni, dove la percezione è l'oggetto stesso e non ha bisogno di materializzarsi. L'emozione è uno stato puro che scaturisce da noi stessi in funzione dei nostri turbamenti, del nostro vissuto.
Condizionata dai nostri conflitti e dalle nostre distonie, la nostra meravigliosa mente, con quell'organo virtuale che è la nostra intelligenza emotiva, crea e ci fa riconoscere una realtà del tutto personale.
Attenzione a non cadere nella trappola di cercare di individuare, in una visione competitiva, quale realtà sia autenticamente "reale". Solo in presenza di una patologia possiamo permetterci il lusso di criticare, eventualmente, la capacità percettiva di un individuo, e quindi la sua realtà.
Soffermiamoci invece sullo straordinario fatto che la nostra realtà, in quanto frutto di nostre personali emozioni, esiste veramente. Ogni realtà è quindi vera, tangibile e inconfutabile. Se accettiamo la relatività della realtà, ci rendiamo subito conto di essere in presenza di un altro importante concetto: che la realtà esiste perché in noi si è sviluppata non solo la capacità di percepirla attraverso le emozioni ma anche la capacità di crearla.

Se non esiste una realtà esterna, oggettiva e comune a tutti, allora essa è soggettiva, frutto della nostra intelligenza emotiva ed è in questa realtà che noi viviamo, parallelamente alla realtà personale dei nostri simili.
La realtà non esiste, sono le nostre emozioni a creare il mondo che ci circonda!

Non gli oggetti, non lo spazio, non il tempo ma la percezione di questi componenti è la realtà. In equilibrio su una sottile linea che separa l'immagine reale (tangibile e attuale, il qui e ora) e l'immagine ideale (le nostre proiezioni), la vita si svolge nel continuo confronto tra questi due mondi. Perché lo spazio che separa le due immagini è una fonte inesauribile di emotività.

Ciò che siamo e ciò che vorremmo essere modificano continuamente il teatro della nostra esistenza, ci fanno scegliere attori e comparse, ci fanno muovere sul palcoscenico della vita. Tesi tra un copione da seguire e lo scopo di ottenere una recensione favorevole, assumiamo di volta in volta ruoli diversi, interpretiamo creativamente le nostre giornate per produrre emozioni degne di essere vissute.
Spinti dalla coazione a ripetere quei passaggi che ci hanno tanto emozionato nella nostra infanzia, facciamo entrare in scena gli attori, replichiamo comportamenti e costruiamo scenografie capaci di creare il pathos necessario a rivivere le emozioni.
Qui si svolge la nostra vita: nel complesso mondo personale che costruiamo con le nostre percezioni emotive.

Quando uno stimolo attiva la nostra parte emotiva, questa inizia a ricamarci sopra (produce proiezioni) fino a far divenire l'oggetto stimolante tanto più appagante quanto più sarà in grado di avvicinarsi all'immagine ideale che abbiamo creato nella nostra mente.
Così come sarà tanto più fonte di disarmonia (punti distonici) quanto più ci farà percepire la nostra immagine reale come una situazione vincolante e frustrante perché troppo lontana dai nostri sogni.

Se l'immagine reale è frutto delle nostre emozioni, cioè esiste perché noi così la percepiamo, è altrettanto vero che possiamo agire per cambiarla.
Non con la logica e la "forza di volontà " ma cercando di ridurre il conflitto che è in noi.

Possiamo quindi capire quanto il dialogo con il nostro inconscio diventi fondamentale nel trovare l'armonia.
Perché trovata l'alleanza con il nostro inconscio, siamo in grado di cambiare la realtà!

RIDUCI I TUOI CONFLITTI E NON CAMBIERAI TE STESSO:
SARA' INFATTI LA TUA REALTA' A CAMBIARE.
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Messaggioda smilzo » lun ott 30, 2006 1:07 am

Questo tipo di cose mi lasciano perplesso.

Ci sono in effetti purtroppo, tra psicologi e scuole psicologiche, tanti ciarlatani...

Una frase come "il dialogo con il nostro inconscio..." ecc., o "l'alleanza col nostro inconscio", sono, in una seria prospettiva freudiana, una bestialità.

L'inconscio è per definizione ciò con cui la parte cosciente non riesce a dialogare. E' ciò che sfugge alla logica (eccetto la propria), e dunque alle alleanze... L'inconscio se ne fotte - ad esempio - del fatto che io legga un libro che insegna a essere più sereni e positivi accettando i miei limiti...

L'alleanza il paziente può, semmai, provare a cercarla con il suo analista; il quale cerca di metterlo in contatto con alcune parti dell'inconscio attraverso il lavoro della libera associazione, o dell'interpretazione del sogno...

Insomma. Io sono un po' ortodosso. E mi fido molto di più, ad esempio, della Società Psicanalitica Italiana. Senz'altro non sono ciarlatani...
Chi troppo bara nulla stringe.
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Messaggioda quchibu » lun ott 30, 2006 1:20 am

La parte logica della nostra mente comunica in modo tradizionale attraverso la parola. La parola è espressione del nostro pensiero logico ma quello che dichiariamo è veramente ciò che intendiamo? Mai.
I processi espressivi dell'inconscio sono sempre in conflitto con quelli logici, spesso sono contrari, anche se non vogliamo intenzionalmente mentire. Attraverso la parola esprimiamo concetti logici, riflessivi e ponderati. Il nostro Io Profondo ha altre esigenze, più forti perché frutto dei nostri turbamenti. L'inconscio, però, non può esprimersi comunicando le emozioni alla parte logica affinché le traduca in chiaro con la parola. Non c'è alcuna comunicazione tra queste due istanze. Ciascuna comunica attraverso i mezzi a disposizione: la parola per il pensiero logico, la comunicazione non verbale per il pensiero emotivo.
Ecco il significato di Psicologia Analogica: la psicologia che studia la parte emotiva, e non logica, del nostro Io: l'inconscio, il contenitore delle nostre emozioni.



Penso che ciò che hai detto sia sostanzialmete quello che dicono anche questi.
Le frasi da cui hai tratto la percezione opposta probabilmente sono un pò retoriche.
Però ponendosi come "speranza" di aprire un canale comunicativo con l'inconscio è normale che lessicalmente possano usarsi certe frasi ad effetto.

E questo però è proprio quello che non mi convince in questi siti.
Sembra che vogliano "vendere" qualcosa. Attraverso slogan e frasi ad effetto.

Tuttavia, ripeto, molti concetti espressi sono interessanti.
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Messaggioda sax » lun ott 30, 2006 1:33 am

L'unica inconfutabile realta' e' l'autocoscienza!


Se sei cosciente del tuo io, del tuo essere ciccia e anima, hai speranza di reincarnarti in qualcosa di piu' evoluto......


Altrimenti sei destinato a rinascere per quello che sei vissuto!


La mancanza di autocontrollo e autocoscienza e' sintomo di mancata evoluzione, ergo di posizionamento basso nella scala dell'evoluzione mistica!

Il sentire il bisogno, o il farsi abbindolare da maghi della psiche, e' la dimostrazione di tutto cio'...........


:?
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Messaggioda quchibu » lun ott 30, 2006 1:35 am

sax ha scritto:Altrimenti sei destinato a rinascere per quello che sei vissuto!


detto da uno che ha una rana nella firma
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Messaggioda psycho » lun ott 30, 2006 1:36 am

Ciò, Quchibu, dove xe finìo el panterone? :?
psycho
 

Messaggioda sax » lun ott 30, 2006 1:37 am

quchibu ha scritto:
sax ha scritto:Altrimenti sei destinato a rinascere per quello che sei vissuto!


detto da uno che ha una rana nella firma




Eccolo li! 8)



NN cercavo lo svacco per rispetto....... :roll:



Ma se proprio ci tiene....... :P
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Messaggioda quchibu » lun ott 30, 2006 1:37 am

psycho ha scritto:Ciò, Quchibu, dove xe finìo el panterone? :?


si è vieppiù trasformato

ora è dentro di me
dietro al sorriso


ocio :roll:
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Messaggioda smilzo » lun ott 30, 2006 1:39 am

Ecco, la mistica...

La reincarnazione...


Vedi dove si va a finire...? :lol:

I concetti sono interessanti, sicuramente. E anche il sospetto che loro ti vogliano vendere qualcosa ci può stare.

Ogni psicologia, stando al passo che citi, è "analogica". Deve tener conto di istanze non-verbali, o non verbalizzabili.

Sicuramente sono seri quelli che fanno "Picologia cognitiva". (Io anni fa andai da un "cognitivista"... :roll: )
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Messaggioda sax » lun ott 30, 2006 1:41 am

smilzo ha scritto:Ecco, la mistica...

La reincarnazione...


Vedi dove si va a finire...? :lol:

I concetti sono interessanti, sicuramente. E anche il sospetto che loro ti vogliano vendere qualcosa ci può stare.

Ogni psicologia, stando al passo che citi, è "analogica". Deve tener conto di istanze non-verbali, o non verbalizzabili.

Sicuramente sono seri quelli che fanno "Picologia cognitiva". (Io anni fa andai da un "cognitivista"... :roll: )





Mi vuoi dire che nn sei passato dall'ABC? 8O



O ti fidi delle sensazioni degli altri? :roll:
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Messaggioda quchibu » lun ott 30, 2006 1:42 am

smilzo ha scritto:Ecco, la mistica...

La reincarnazione...


Vedi dove si va a finire...? :lol:

I concetti sono interessanti, sicuramente. E anche il sospetto che loro ti vogliano vendere qualcosa ci può stare.

Ogni psicologia, stando al passo che citi, è "analogica". Deve tener conto di istanze non-verbali, o non verbalizzabili.

Sicuramente sono seri quelli che fanno "Picologia cognitiva". (Io anni fa andai da un "cognitivista"... :roll: )



che ti disse della questione dei gradi?
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Messaggioda psycho » lun ott 30, 2006 1:43 am

quchibu ha scritto:
psycho ha scritto:Ciò, Quchibu, dove xe finìo el panterone? :?


si è vieppiù trasformato

ora è dentro di me
dietro al sorriso


ocio :roll:


Suona come una minaccia :mrgreen:

Vabè, spolvero gli attrezzi in caso di attacchi felini
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Messaggioda sax » lun ott 30, 2006 1:46 am

Rivogliamo la PANTERA!!!!! 8O




(meglio del sorriso ebete)..................... :lol:
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Messaggioda smilzo » lun ott 30, 2006 1:47 am

sax ha scritto:

Mi vuoi dire che nn sei passato dall'ABC? 8O



O ti fidi delle sensazioni degli altri? :roll:


No, in effetti mi son fatto prima il 7A, poi il 7B, infine il 7C...

Poi, più il là, ho fatto pure SPIRITO GUIDA a Petrella.

Alla fine sono andato dallo strizzacervelli.
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Messaggioda sax » lun ott 30, 2006 1:50 am

smilzo ha scritto:
sax ha scritto:

Mi vuoi dire che nn sei passato dall'ABC? 8O



O ti fidi delle sensazioni degli altri? :roll:


No, in effetti mi son fatto prima il 7A, poi il 7B, infine il 7C...

Poi, più il là, ho fatto pure SPIRITO GUIDA a Petrella.

Alla fine sono andato dallo strizzacervelli.




8O 8O 8O 8O 8O



:lol: :lol: :lol: :lol:
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Messaggioda smilzo » lun ott 30, 2006 1:50 am

ma che è, scherzi a parte, l'ABC?
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Messaggioda smilzo » lun ott 30, 2006 1:57 am

quchibu ha scritto:che ti disse della questione dei gradi?


In un'ottica "cognitivista", il problema dei gradi è chiarissimo.

Il grado è una valutazione su base soggettiva (anche di una pluralità di soggetti) della difficoltà di una via.

Ma l'arrampicatore non capisce questa cosa. Un suo meccanismo psichico gli impedisce di capirla.

L'arrampicatore crede infatti che il grado sia una valutazione oggettiva delle sue capacità arrampicatorie. (un po' come fosse un voto a scuola).

Da questo cortocircuito nascono tante frustrazioni, o tante soddisfazioni effimere.

L'arrampicatore non conosce se stesso.
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Messaggioda sax » lun ott 30, 2006 1:57 am

smilzo ha scritto:ma che è, scherzi a parte, l'ABC?




8O


Vabbe'......


Un viaggetto in India........


La meditazione............



L'autocoscienza......



Ste cose 8)
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Messaggioda BBB » lun ott 30, 2006 2:07 am

Ecco il significato di Psicologia Analogica: la psicologia che studia la parte emotiva, e non logica, del nostro Io: l'inconscio, il contenitore delle nostre emozioni.

Beh questa è un po' come se io domani costruissi una quattroruote sgangherata scopiazzando male una ferrari e dicessi:

"Questa è la sportcar per antonomasia: la rossa di Maranello. La Terrari"


Voglio dire che la Psicologia del Profondo (alias Psicoanalisi) è la prima psicologia che innova la psicologia classica prendendone una distanza considerevole,
e prendendola soprattutto dalla filosofia e dalle sue accezione di Io, Inconscio ecc. prefiggendosi lo scopo di capire come funziona la mente e la sua "parte nascosta",
dal momento che intuizioni e poi rivelazioni cliniche dimostrarono come le pazienti isteriche manifestavano psicosomatizzazioni
e attacchi strettamente e simbolicamente correlati a situazioni e desideri erotici.
Ma non è il contenitore di nessuna emozione sto benedetto inconscio. L'emozioni sono dei sintomi, non degli elementi.
E' piuttosto il contenitore dei desideri.

La psicoanalisi freudiana è sempre un po' meno ricordata di quella junghiana, perchè è terribilmente realistica, legata alle neuroscienze e alla loro evoluzione, basata sulla clinica e sulla smentita o conferma delle intuizioni.
Mentre quella di jung e tante altre branche psicologiche sono delle specie di sottofilosofie.
Ed è qua il punto.
Attrae molto di più ciò che pur facendo riflettere ti allontana dalla realtà, e soprattutto dalla tua.
Mentre è molto più insolito che la gente s'interessi a una cosa che il tuo stesso inconscio ti sta avvertendo che potrebbe essere pericoloso per la rivelazione di esso stesso.

Ma tu Smilzo, se posso fare la domandona indiscreta ( e accetto la risposta "'na carrellata di ... tua") vivi un tranfert con un qualche associato? :mrgreen:
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Messaggioda smilzo » lun ott 30, 2006 2:08 am

sax ha scritto:Ste cose 8)


In effetti ste cose mancano al mio "vissuto".

Non sono per me... :wink:
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