da morgana » sab set 23, 2006 19:56 pm
siamo ai piedi del piz ciavazes. ancora sotto le mani la carezza della roccia sincerache ierici ha guidato a pomacagnon, ancora nel respiro l'emozione dei tanti ricordi legati a quella via che il mio compagno, con le lacrima agli occhi mi ha voluto regalare, e ancora lo stordimento di quella notizia: michael, a vent'anni precipatato addosso ad una roccia che non l'ha potuto abbracciare frenandola sua caduta mortale. è stato uno schiaffo poderoso, in pieno viso, tanto più doloroso e assurdo perchè arrivato mentre tutto per noi sembrava essere giunto al massimo della perfezione. noi così totalmente felici.....la nostra gioia che treva radici da una montagna amica...lui così maledettamente morto su una montagna, sorella della nostra...
i passi lenti su quel ghiaione, il nostro silenzio e quel suono che arriva da dove non si sa.un concerto di corni .... il nostro respiro che si modella sul suo ritmo lento e su quel sapore di malinconia. attacchiamo. il sole è lo stesso di ierieppure il caldo non arriva come ieri....
è il primo tiro, poi il secondo e il terzo...ancora suonano i corni....
pierluigi si ferma. rimane a lungo in silenzio. fissa la parete davanti a sè. "Non c'è neanche un chiodo per più di dieci metri. non è difficile...ma...non lo sò..."
non abbiamo protezioni con noi. la via si deve fare pulita, così come è stata creata. lo spigolo abram lo sapevamo protetto bene. era la decima volta almeno che lui lo faceva, ma questa volta, a metà del tiro non c'erano più chiodi. "vado lo stesso" inizia, poi si ferma di nuovo. da lontano ancora i corni che all'improvviso tacciono e immediato, al posto di quel suono, un rombo potente di un motore che sale verso il sella. "guardo questa Ferrari e poi decido". la Ferrari arriva, passa sotto di noi, prosegue.
"torniamo indietro, dammi la corda piano mentre scendo..." lo vedo tornare indietro arrampicando. è strano vederlo tornare indietro.
"è stupido rischiare. non era difficile ma erano più di dieci metri e non è giusto giocare con la fortuna. bisogna rispettare questa vita che abbiamo addosso, per tutti quelli che non ce l'anno più. dobbiamo rispettare questo movimento che è nelle nostre vene, nei nostri muscoli, nelle nostre ossa per tutti quelli che non possono muoversi, per Massimo".
già, massimo, sette anni, paralizzato dalla nascita. se gli chiedi "Massimo che vuoi fare oggi?" la sua risposta è sempre una, sempre quella "Correre" e il cuore va in frantumi e ti chiedi che c***o ha fatto un bambino per essere nato immobile...
...e ti chiedi che c***o ha fatto Miachael per essere morto...
e che ho fatto io, che abbiamo fatto noi, per essere qui, oggi, vivi, liberi di andare o tornare....liberi di stare sotto il sole...e di decidere...
torniamo indietro. lo spigolo abram sarà per la prossima volta, quando porteremo quache chiodo a tenerci compagnia....
andiamo sotto la torre trieste, la torre delle torri, la più alta di tutte.... distesi guardiamo la sua ombra....e lasciamo che si allunghi, che il sole finisca il suo giro e lasciamo che il tempo ci dia la possibilità di capire questi giochi assurdi della vita dove ombre e luci, a volte, si mischiano a caso....