(E non mi riferisco ai tanti, rispettabilissimi, che ignorano per scelta le vicende di questo mondo pieno di miliardi, di combriccole mafiose, di pubblicità e diritti televisi, di tecnologie farmaceutiche).
No. Penso invece a quelli che, quando arrivano i mondiali, si comprano il tricolore. Quelli che dicono "però l'Italia ha giocato male". Quelli che inventano assurdi commenti tecnici ("bisognava spostare Zambrotta sulla sinistra; Pirlo deve giocare più come regista e non davanti alla linea dei difensori"...).
Quelli che pensano che il calcio sia LO SPORT, luogo di correttezza e leale confronto agonistico.
Quelli che "vinca il migliore..."
Perché dico che non hanno capito niente?
La partita di ieri ce lo insegna.
Nel calcio è bello vincere al 93° con un rigore che non c'era...
E' bello vincere dopo aver giocato peggio degli altri (e non è il caso di ieri).
E' bello vincere per sfogare un insensato rancore verso il tedesco, l'australiano, il francese di turno, che ti vogliono far sentire la tua mediocrità di piccolo italiano. (Nino Manfredi docet).
Ma ANDASSERO AFFANCULO! Solo noi possiamo parlar male dell'Italia, perché solo chi è italiano conosce lo squallore di un paese dove il "sistema Moggi" è ovunque: nei Concorsi pubblici, nelle università, nei giornali, nelle grandi aziende. Solo noi possiamo parlar male del marciume del nostro paese, e non loro, con la loro indifferenza e supponenza.
Sì. Il calcio è il luogo degli oscuri rancori, delle vendette. Il tifo non è leale. L'importante è vincere.
Ti detesto perché sei laziale. E nella mia mente, la Lazio è lo Schifo. La Juve è il Male. Il Milan è Berlusca.
Il calcio vive di queste rappresentazioni simboliche. E aggiungerei infantili.
E' così. Chi lo ama, lo ama per questo. E non per il "bel gioco", per il gesto tecnico. Stronzate.
Nello sport, l'importante è partecipare. Nel calcio, l'importante è vincere, mandare a casa l'avversario.
Meglio se con una botta di culo a tempo scaduto...








