...e per via del Vecchiaccio ieri il Morra è tornato indietro di circa diciotto o forse anche venti anni. a detta di chi allora si divertiva a salire e scendere per quelle rocce non si vedeva così tanta gente aggirarsi sotto quelle vetuste pareti da quei bei tempi andati....
strane frasi, parole inusitate viaggiavano per l'aria, rispolverate da un vocabolario, anche quello dismesso da tempo, che il Vecchiaccio aveva compiutamente organizzato dalla a alla zeta realizzando un'opera degna di essere conosciuta con traduzioni vitese-italiano e italiano-vitese di ogni parola presente nella nostra dantesca lingua. bella l'aria, bella la gente, bellissima la giornata che evidentemente il vecchiaccio era riuscito a strappare a chi di dovere per meglio farsi festeggiare da quelli che volevano ricordare le sue "strabilianti" gesta.
però, eccolo lì, un racconto che ha sparso tristezza e rabbia e sdegno e amarezza, tanta. il vecchiaccio, ormai ridotto in cenere, è stato dimenticato e abbandonato al deposito di primaporta. i familiari non lo hanno voluto seppellire, decidendo volutamente di abbandonarlo lì per non dargli un luogo dove essere ricordato da chi avrebbe voluto. loro non volevano e a distanza di dieci anni non vogliono ricordarlo. la triste scoperta è stata compiuta pochi giorni fa da chi gli aveva voluto veramente bene e che poi ha contattato i familiari per avere il permesso di prendere la teca e poterlo seppellire, ricevendo come risposta un netto e deciso rifiuto.
certoil vecchiaccio era persona strana, certo, quelle che restano sono solamente ceneri, materia, ma.... questa storia è triste
mi dispiace Vecchiaccio, io ti mando il mio sorriso e un bacio e un grazie, enorme, per aver aiutato certi uomini a diventare gente di montagna, uomini che poi hanno insegnato a me e ad altri come me pezzetti dell'arte a cui tu li avevi iniziati!