IRAQ: DOPO 55 ANNI UNA NUOVA COSTITUZIONE, TRA LE POLEMICHE
BAGHDAD - L'Iraq ha una nuova Costituzione, la prima in più di 55 anni, ma i risultati del referendum del 15 ottobre, in cui i Sì si sono imposti con oltre il 78 per cento, pari a quasi otto dei quasi dieci milioni di voti espressi, sono stati subito contestati della minoranza sunnita, che ha invece votato No in massa.
Protrattasi per dieci giorni, la nervosa attesa dei risultati definitivi del referendum si è conclusa in mattinata, quando il portavoce della Commissione elettorale indipendente irachena (Ieci) creata dall'Onu, Farid Ayar, e la vice presidente Hamdiya Hussein, unica donna nel comitato direttivo della Ieci, hanno annunciato a Baghdad che la Costituzione era stata approvata a larga maggioranza, con solo il 21,41 per cento di voti contrari. Nella provincia chiave di Ninive, nel nord dell'Iraq, i No non sono riusciti a raggiungere la prescritta soglia di due terzi di voti contrari, che sommati a quelli delle altre due confinanti province di Al-Anbar e Salahuddin avrebbe consentito ai sunniti di bocciare la nuova Costituzione, a dispetto del plebiscito favorevole nel resto del paese, dove i Sì hanno superato il 90 per cento in ben 12 province su 18.
