http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni ... arino.html
La protesta del sindaco di Torino Sergio Chiamparino
coordinatore dei sindaci delle città metropolitane dell'Anci
"La Finanziaria penalizza i Comuni:
noi non siamo il paese di Bengodi"
"Dal governo che ha messo la devolution al centro del suo
programma, ci saremmo aspettati l'autonomia impositiva"
di ROSARIA AMATO
Sergio Chiamparino
ROMA - Tagli del 6,7 per cento, circa tre miliardi di euro, alle spese correnti degli enti locali: è quanto prevede la Finanziaria, secondo le informazioni date ieri dal governo ai rappresentanti di Comuni, Province e Regioni. Per i Comuni, si tratterebbe di una riduzione del 10 per cento delle spese correnti. Un taglio che li metterà davanti al solito bivio, questa volta ancora più stringente: la scelta tra l'aumento dell'imposizione locale, oppure il taglio delle spese. "Noi abbiamo l'obbligo del pareggio del bilancio", ricorda il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, coordinatore dei sindaci delle città metropolitane e della commissione del trasporto pubblico locale dell'Anci (Associazione Nazionale Comuni italiani). "Sinceramente non mi aspettavo nulla alla vigilia delle elezioni - spiega - ma considerato che i finanziamenti centrali ormai sono inesistenti, non vedo cosa altro ci rimanga da fare. Eppure, da un governo che ha messo la devolution al centro del suo programma, ci saremmo aspettati finalmente l'autonomia impositiva: questa davvero ci permetterebbe, a parità di prelievo, di programmare al meglio le nostre spese, senza sacrificare quelle fondamentali".
Cosa contestate al governo?
"Quello che mi sembra di capire è che gli Enti Locali sembrano essere diventati l'unico punto dove affilare la scure pubblica, come se fossero il paese di Bengodi in cui i soldi vengono sprecati per chissà quali attività. Noi dobbiamo affrontare spese per i servizi sociali, per gli anziani, per le persone disabili, istruzione, scuole, si pensi come lievitano le spese anche in funzione degli immigrati. A me questa sembra una Finanziaria molto elettorale, perché se prima si dice che si tagliano le auto blu e le spese dei parlamentari, però poi invece si tagliano le spese dei Comuni... mi sembra un modo di strizzare l'occhio al qualunquismo. D'altra parte si cerca di affondare la scure sugli enti locali, forse avendo la percezione che buona parte delle amministrazioni locali non sono omogenee al governo nazionale".
Una ricerca dell'Ires-Cgil ha rilevato che già nel 2003 il 31 per cento delle città capoluogo di provincia ha ridotto le spese sociali, per via dei tagli ai trasferimenti nazionali. Dopo questa Finanziaria, si continuerà su questa strada?
"Sui servizi sociali ormai il tentativo è cercare di mantenere quelli che si ha, se va bene. Forse le manutenzioni sono quelle che vengono sacrificate di più: se si taglia l'erba due volte l'anno anziché tre si ha solo l'erba più alta, tutto sommato".
Il presidente del Consiglio Berlusconi nel discorso d'inaugurazione della Fiera del Levante a Bari ha accusato i Comuni di vanificare con i loro continui aumenti di tasse i tagli fiscali operati a livello centrale.
"E' una vecchia storia. Però da un lato non è vero, posso portare a titolo esemplificativo i dati del mio Comune, le tariffe del trasporto pubblico bloccate a 0,90 euro a biglietto dal 2002, e l'Ici costantemente ridotta dal 5,75 fino ad arrivare al 5 per mille sulla prima casa. Io vorrei andare a vedere dove sono tutti questi aumenti. Detto questo, se da Roma non danno più niente, alcuni colleghi che hanno una situazione finanziaria difficile cosa possono fare se non aumentare le tasse, mica possono chiudere scuole o asili nidi. Senza contare che poi siamo in attesa di sapere che cosa ne è stato del cosiddetto federalismo fiscale, la devolution bandiera di questo governo".
Perché la devolution non c'è stata?
"Perché si affonderebbe il bisturi negli sprechi che a livello nazionale sono sicuramente superiori che a livello locale. Non sto dicendo che anche a livello locale non ce ne siano, ma il rapporto che c'è tra gli sprechi a livello centrale e locale è uno a cento. Non vogliono darci l'autonomia impositiva perché questo li obbligherebbe a prendere atto che la spesa corrente da tagliare è a livello centrale".
In attesa della devolution che non arriva, che alternative vi lascia la Finanziaria?
"Bisogna vedere come sono articolati questi tagli per poter dare un giudizio definitivo. Noi per tenerci dalla parte della ragione contiamo sulla possibilità di alienare il nostro patrimonio residuo, ma queste risorse non sono infinite. Anche le azioni che abbiamo sul mercato a un certo punto finiscono. Alla fine stringi stringi o si aumenta l'imposizione locale sapendo però che si sottopongono i cittadini a una pressione eccessiva, oppure si tagliano le spese, però bisgona sapere che si va a toccare la carne viva dei bisogni dei cittadini".