Gli islamici nelle scuole statali! ... e i cristiani?

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Gli islamici nelle scuole statali! ... e i cristiani?

Messaggioda Zio Vare » gio set 08, 2005 21:47 pm

Leggo ora sul sito della Repubblica che Pisanu ha deciso di chiudere un istituto arabo di Milano.
Gli arabi devono andare nelle scuole statali perchè altrimenti si crea una educazione parallela che li ghettizza.
Il motivo esposto da Pisanu è così radicato nella legge italiana che per chiudere l'Istituto sono andati a pescare la motivazione più burocratica che esistesse. Il mancato cambio della destinazione d'suo dell'edificio.
Anzichè cercare di far diventare paritaria questo tipo di scuola uniformandosi ai programmi hanno deciso di chiuderla. Ma perchè il Ministro non ha queste idee anche a proposito delle scuole cattoliche? Anche loro creano quella che lui definisce "educazione parallela" quasi come esistesse invece una "educazione di stato di riferimento".
Ecco l'articolo intero

l ministro dell'Interno sulla chiusura dell'istituto arabo a Milano
Il direttore: "Non seminiamo l'odio, su di noi troppe menzogne"
Pisanu: "Non voglio ghetti
Gli islamici nelle scuole statali"
E sull'imam torinese espulso: "Fuori dall'Italia dieci anni
Nell'immediato non ci sono in vista altri provvedimenti simili"


Il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu

LONDRA - "I bambini islamici devono andare nelle scuole statali ed imparare l'italiano: non voglio ghetti, ma l'Islam italiano". Il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu commenta la vicenda della scuola coranica chiusa a Milano. A margine del vertice informale dei ministri dell'Interno e della Giustizia in corso a Newcastle in Gran Bretagna, Pisanu usa il pretesto della scuola araba per ribadire il suo punto di vista sull'integrazione delle comunità musulmane: "I bambini islamici devono andare nelle scuole statali e imparare la lingua italiana: personalmente sono contrario a qualsiasi forma di educazione parallela che servirebbe solo a ghettizzare gli islamici in Italia, a farne una enclave nel nostro territorio ovvero l'esatto contrario di quell'islam italiano che vorrei io".

Il Comune: "Motivi igienici". "Alcune scuole islamiche in Italia, sono state messe in piedi con una certa approssimazione e non si sa con quali programmi". Il riferimento all'istituto milanese è chiaro. Da sei anni, funziona in via Quaranta una scuola araba che ospita 500 bambini, nella maggior parte figli di famiglie egiziane. Il fabbricato una volta ospitava un'officina e mai nessuno ha pensato di cambiare la destinazione d'uso. Così ieri, una lettera spedita dagli uffici comunali dell'educazione al direttore della scuola, annuncia che l'istituto deve essere immediatamente chiuso per "motivi igenico-sanitari".

Il direttore si difende. Ma il direttore della scuola non ci sta: punta l'indice contro chi lo accusa di seminare odio e di aver dato vita a una madrassa. "Non siamo una scuola coranica. Non seminiamo l'odio", dice Ali Sharif, egiziano, in Italia da trent'anni. "I nostri bambini studiano su programmi egiziani, quelli che vengono seguiti in qualsiasi altro istituto del nostro Paese. I ragazzi vanno a sostenere l'esame per l'idoneità al consolato egiziano e, da qualche anno, anche alla scuola italiana. Non imparano solo l'arabo, ma anche l'italiano. Lo facciamo dal 2002 e non perché qualcuno ce lo ha ordinato, ma perché è il futuro dei nostri figli. Vogliamo creare una scuola paritaria. I bambini sanno due lingue ed è un bene: se tornano in Egitto, è una capacità in più; se rimangono qui non hanno perso le loro radici. E' un doppio vantaggio, anche per l'Italia. Vogliamo contribuire a costruire una società multietnica e multiculturale. Non si può chiudere la scuola. Dove possiamo andare? Su una strada?"

L'imam espulso. Durante l'incontro con i giornalisti, il ministro dell'Interno ha parlato anche dell'espulsione dell'imam di Torino: "Non sono prossimi altri provvedimenti. Anche se la nuova legge mi ha facilitato le cose, agirò sempre con grandissimo scrupolo. Dall'11 settembre ad oggi ci sono state undici espulsioni, un numero limitato che è indicativo dello scrupolo con cui si procede". Riguardo a Bouriqi Bouchta, l'imam di Torino espulso per "motivi di ordine e sicurezza pubblica", il ministro dell'Interno ha detto che "il cittadino marocchino Bouiqui dovrà rimanere fuori dall'Italia per un periodo di dieci anni: se non rispetterà il divieto rischia il carcere".

(8 settembre 2005)

http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni ... isanu.html



Devo dire che c'è qualche punto del ragionamento del Ministro che non mi torna 8O 8O 8O
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Messaggioda Enzolino » ven set 09, 2005 8:29 am

Mah ... non so cosa pensare ... da un lato vedo un meccanismo di difesa, sicuramente eccessivo, per preservare in qualche modo la cultura italiana, come e' accaduto in Olanda (paese da sempre molto aperto) ed in Francia. Com'era prevedibile, le leggi per la sicurezza contro il terrorismo possono essere strumentalizzate per altri fini ...
Dall'altro, come immigrato, mi metto nei panni degli egiziani che vogliono conservare la loro cultura, pur vivendo all'estero, e trasmetterla ai propri figli. Per cui non ci trovo niente di male, a condizione che le loro scuole seguano un programma con un minimo di requisiti analoghi a tutte le scuole italiane.
Non credo che il confronto con le scuole cattoliche abbia molto senso. Nelle scuole cattoliche immagino insegnino la lingua, la letteratura e la storia italiana.

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda Paolo Marchiori » ven set 09, 2005 8:30 am

puttanate...allora dovrebbero chiudere le scuole tedesche in alto adige e quelle slovene a Trieste.
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Messaggioda il.bruno » ven set 09, 2005 10:01 am

Strumentalizzazioni.
La scuola di via Quaranta (vicino a casa mia, fra l'altro) dopo anni ha finalmente chiesto di diventare una paritaria e di uscire dalla situazione illegale in cui è vissuta finora, tenendo i bambini lontani dall'obbligo scolastico sancito dalla legge del paese in cui vivono (il nostro).
Fra i requisiti per fare una scuola ci sono anche determinate caratteristiche edilizie ed igienico-sanitarie dei locali, che valgono tanto per la scuola araba in questione quanto per le altre scuole paritarie, o per quelle tedesche in alto adige. Per semplificare, nessuno può fare una scuola in un capannone, magari privo del cortile, della palestra e di un numero proporzionato di servizi igienici.
Pare che in questo caso si tratti di un edificio classificato come industriale, e quindi non è possibile adibirvi scuole, qualsiasi ispirazione esse abbiano. Le leggi sul terrorismo non c'entrano niente. E' un problema di mancanza di requisiti rispetto al regolamento edilizio e/o igienico-sanitario.
Fa scalpore soltanto perchè la sinistra strumentalizza per dire che la destra è xenofoba.
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Messaggioda HappyFra » ven set 09, 2005 10:16 am

il.bruno ha scritto:Strumentalizzazioni.
La scuola di via Quaranta (vicino a casa mia, fra l'altro) dopo anni ha finalmente chiesto di diventare una paritaria e di uscire dalla situazione illegale in cui è vissuta finora, tenendo i bambini lontani dall'obbligo scolastico sancito dalla legge del paese in cui vivono (il nostro).
Fra i requisiti per fare una scuola ci sono anche determinate caratteristiche edilizie ed igienico-sanitarie dei locali, che valgono tanto per la scuola araba in questione quanto per le altre scuole paritarie, o per quelle tedesche in alto adige. Per semplificare, nessuno può fare una scuola in un capannone, magari privo del cortile, della palestra e di un numero proporzionato di servizi igienici.
Pare che in questo caso si tratti di un edificio classificato come industriale, e quindi non è possibile adibirvi scuole, qualsiasi ispirazione esse abbiano. Le leggi sul terrorismo non c'entrano niente. E' un problema di mancanza di requisiti rispetto al regolamento edilizio e/o igienico-sanitario.
Fa scalpore soltanto perchè la sinistra strumentalizza per dire che la destra è xenofoba.


Mi sembra che tu abbia ragione, tranne per la prima e l'ultima riga che sono puttanate, perché non mi sembra che "la sinistra" abbia particolarmente strumentalizzato e soprattutto perché se eventualmente reazione c'è stata è dovuta solo al fatto che quel cretino di Pisanu ha dato una lettura volutamente "politica" della chiusura della scuola, forse proprio per compiacere quella parte del suo elettorato che xenofobo lo è per davvero.
Ogni problema complesso ammette almeno una soluzione semplice. Sbagliata.


Siamo qui per scalare, mica per divertirci!
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Messaggioda Zio Vare » ven set 09, 2005 11:01 am

il.bruno ha scritto:E' un problema di mancanza di requisiti rispetto al regolamento edilizio e/o igienico-sanitario.
Fa scalpore soltanto perchè la sinistra strumentalizza per dire che la destra è xenofoba.

Guarda che è Pisanu che utilizza una ragione igienico-sanitaria per dire che non vuole creare ghetti culturali! Se avesse detto chiudiamo la scuola fino al cambio di destinazione dell'edificio non avrebbe sollevato questo inutile polverone.
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Messaggioda il.bruno » ven set 09, 2005 11:10 am

Zio Vare ha scritto:
il.bruno ha scritto:E' un problema di mancanza di requisiti rispetto al regolamento edilizio e/o igienico-sanitario.
Fa scalpore soltanto perchè la sinistra strumentalizza per dire che la destra è xenofoba.

Guarda che è Pisanu che utilizza una ragione igienico-sanitaria per dire che non vuole creare ghetti culturali! Se avesse detto chiudiamo la scuola fino al cambio di destinazione dell'edificio non avrebbe sollevato questo inutile polverone.

Non so dove sia Topazia, ma da Milano ho seguito la vicenda con attenzione, essendo vicino a casa mia, e mi sono fatto questa idea. Anche le recenti dichiarazioni di consiglieri dell'Ulivo mi paiono molto strumentali.
Pisanu non è entrato nel merito del problema igienico-sanitario, ma indipendentemente da quello ha detto di ritenere che per l'integrazione è meglio se i bambini non vanno in scuole arabe, regolari o meno, ma vanno in quelle italiane. Questo mi pare il senso di questa sua dichiarazione da te riportata:
"I bambini islamici devono andare nelle scuole statali e imparare la lingua italiana: personalmente sono contrario a qualsiasi forma di educazione parallela che servirebbe solo a ghettizzare gli islamici in Italia, a farne una enclave nel nostro territorio ovvero l'esatto contrario di quell'islam italiano che vorrei io".
E' un'opinione che può essere più o meno condivisa, ma non mi pare xenofoba.
Poi se non si rispettano nemmeno i regolamenti igienici e le leggi sulla scuola paritaria si aggiunge anche quella approssimazione di cui parla nel seguito. Non sta certo al ministro dell'Interno occuparsi della destinazione d'uso di un locale.
Ultima modifica di il.bruno il ven set 09, 2005 11:14 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Mad » ven set 09, 2005 11:12 am

i ghetti culturali ci sono e ci saranno sempre... e non è la scuola che li forma, ma le famiglie. sapete che gran parte degli immigrati non vogliono parlare la lingua del paese dove vivono (figurarsi a casa!!!)? Non vogliono integrarsi? e poi urlano a squarciagola che la società occidentale non gli vuole.. e guardate che anch'io sono un'immigrata...
per quel che riguarda i polveroni, è vero, in Italia ogni occasione è buona per discutere, ma non per fare...
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Messaggioda Enzolino » ven set 09, 2005 12:04 pm

Mad ha scritto:i ghetti culturali ci sono e ci saranno sempre... e non è la scuola che li forma, ma le famiglie. sapete che gran parte degli immigrati non vogliono parlare la lingua del paese dove vivono (figurarsi a casa!!!)? Non vogliono integrarsi? e poi urlano a squarciagola che la società occidentale non gli vuole.. e guardate che anch'io sono un'immigrata...
per quel che riguarda i polveroni, è vero, in Italia ogni occasione è buona per discutere, ma non per fare...
Ma a chi ti riferisci?
"I bambini islamici devono andare nelle scuole statali e imparare la lingua italiana: personalmente sono contrario a qualsiasi forma di educazione parallela che servirebbe solo a ghettizzare gli islamici in Italia, a farne una enclave nel nostro territorio ovvero l'esatto contrario di quell'islam italiano che vorrei io".
E' un'opinione che può essere più o meno condivisa, ma non mi pare xenofoba.
Invece e' propriamente xenofoba, ovvero da essa trapela una sorta di paura nei confronti dello straniero.
Il tono di Pisanu e' decisamente paternalistico, ed essere ministro degli interni non lo autorizza a stabilire arrogantemente cosa debbano fare o meno gli immigrati in Italia che vogliono educare i propri figli impartendo un'istruzione egiziano/islamica.
Se le scuole non sono in regola per ragioni igienico sanitarie si chiudono. Punto. Le altre dichiarazioni poteva benissimo tenerle per se. Invece, il fatto che le esprima fuori contesto, le rende, appunto, delle strumentalizzazioni.

Ciao :wink:

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Messaggioda il.bruno » ven set 09, 2005 12:16 pm

Enzolino ha scritto:Invece e' propriamente xenofoba, ovvero da essa trapela una sorta di paura nei confronti dello straniero.
Il tono di Pisanu e' decisamente paternalistico, ed essere ministro degli interni non lo autorizza a stabilire arrogantemente cosa debbano fare o meno gli immigrati in Italia che vogliono educare i propri figli impartendo un'istruzione egiziano/islamica.

Non stabilisce niente, ha espresso un'opinione, pronunciando infatti l'avverbio personalmente. Il provvedimento di chiusura della scuola l'ha preso il comune, e giustamente, mica lui.
Se si tratta di "paura nei confronti dello straniero", un po' di paura è anche sana e ben giustificata, visto quel che succede al mondo.
Mi rifaccio a questa frase del direttore della scuola di via Quaranta:
nostri bambini studiano su programmi egiziani, quelli che vengono seguiti in qualsiasi altro istituto del nostro Paese

Leggi un po' qui che cosa insegnano le scuole nel loro paese, e non è certo l'analisi di uno sprovveduto o di un razzista (è egiziano anche lui...)
http://www.asianews.it/view.php?l=it&art=4071
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Messaggioda MarcoS » ven set 09, 2005 12:44 pm

Se si tratta di "paura nei confronti dello straniero", un po' di paura è anche sana e ben giustificata, visto quel che succede al mondo


Oi, the.brown! minchia se hai ragione!
ad esempio io sono terrorizzato dagli americani.
...han causato più morti innocenti nel mondo di quanti ne potrà mai fare qualsiasi "terrorista islamico", e prevalentemente per interessi economici. Come pure per lo stesso motivo cecano in tutti i modi di imporre globalmente la propria cultura a scapito di quelle locali.

si, c'è proprio da aver paura... che siano da espellere anche loro? in fondo un pochino predicano una "cultura dell'intolleranza" per quanto non è ammmericano...e tentano di avvelenarci lentamente corpo e anima con la continua apertura di McDonalds...

e quanto al sito dei missionari cui fai riferimento, le critiche al modo "radicale" e totalizzante in cui la maggior parte dell'islam vive il proprio credo non sanno un po' di nostalgia di quando anche per i cattolici era così?
Ultima modifica di MarcoS il ven set 09, 2005 12:53 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda AlbertAgort » ven set 09, 2005 12:47 pm

in italia ci sono altre scuole straniere ( intendo americane, inglesi, polacche, svizzere, russe, cinesi)?

nei paesi a cultura islamica esistono scuole italiane o comunque non appartenenti a quella religione?


è una domanda seria , non lo so proprio
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Messaggioda Enzolino » ven set 09, 2005 12:49 pm

Ovvio. Pisanu ha espresso un'opinione, ma fuori contesto. Ergo, ha strumentalizzato la cosa.

Concordo sul fatto che un minimo di attenzione e prudenza nei confronti dello straniero e' opportuna.

Riguardo al link ... mi dispiace ma secondo me chi scrive non mi sembra molto obiettivo soprattutto perche' scrive per il Pontificio Istituto Missioni Estere. Se il loro fine e' il proselitismo, quanta credibilita' ha chi scrive quegli articoli?
In secondo luogo, se e' vero che nell'educazione islamica si possono celare i semi del fondamentalismo, non per questo bisogna fare di tutta l'erba un fascio ...

Ciao :wink:

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Messaggioda il.bruno » ven set 09, 2005 13:11 pm

Riguardo al link ... mi dispiace ma secondo me chi scrive non mi sembra molto obiettivo soprattutto perche' scrive per il Pontificio Istituto Missioni Estere. Se il loro fine e' il proselitismo, quanta credibilita' ha chi scrive quegli articoli?

A me un egiziano cristiano, che per il solo fatto di essere queste due cose insieme ha passato la vita ad essere discriminato nel suo paese, professore universitario, studioso di religioni anche a studenti musulmani, pare una persona affidabile. Poi vedi tu come vuoi, il pregiudizio non è mai un buon consigliere.

in italia ci sono altre scuole straniere ( intendo americane, inglesi, polacche, svizzere, russe, cinesi)?

Credo di sì, ovviamente purchè rispettino determinati requisiti fissati dalla legge.

nei paesi a cultura islamica esistono scuole italiane o comunque non appartenenti a quella religione?

Dipende dai posti, ma in generale la situazione è piuttosto negativa, anche quando formalmente c'è libertà le pressioni sociali sono di chiusura.
In Arabia non puoi entrare con un crocefisso al collo, dubito ti facciano fare scuole straniere, in Iraq prima della guerra c'era una certa libertà religiosa e quindi anche culturale, ora bisogna vedere come si mette con la nuova costituzione, in Egitto credo ci siano delle istituzioni scolastiche religiose cristiane.
Altro discorso sono le scuole che eventualmente le ambasciate organizzano al loro interno di cui usufruiscono anche gli stranieri presenti, ma su questo non sono molto ferrato.
Ultima modifica di il.bruno il ven set 09, 2005 14:32 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Fokozzone » ven set 09, 2005 13:53 pm

Io distinguerei tre problemi (a parte quello tecnico dell' agibilità) riguardo a una scuola non statale.
1) Il valore del titolo
Poiché in italia il titolo di studio ha valore legale, bisogna vedere se la scuola "alternativa" aspira a questo riconoscimento, cosa che, in riferimento alla scuola dell' obbligo, è necessaria. Dunque bisogna domandarsi se i programmi fossero parificati, se le ore di religione fossero 1 - 2 alla settimana o soverchie, se i docenti avessero i titoli di competenza etc etc.
2) Il pericolo della predicazione violenta
In una scuola tedesca, un fanciullo fortemente influenzato potrà rifiutarsi di parlare l' italiano e borbottare insulti contro il paese ospitante, in una scuola cattolica il fanciullo fortemente influenzato potrebbe farsi prete, in una scuola ebraica il fanciullo fortemente influenzato potrebbe diventare banchiere.
Qualcuno se la sente di paragonare un germanofilo, un prete o un banchiere a un terrorista, che è ciò che può diventare il fanciullo fortemente influenzato da una scuola islamica? A me pare chiaro che si debbano esercitare prudenza e controllo.
3) Libertà di educazione
Mi sembra giusto interrogarsi sul pricipio: a chi spetta educare?
La risposta cattolica, che anch' io condivido, è: ai genitori. Per sussidiarietà lo stato interviene colmando le lacune che i genitori fatalmente lascierebbero. Lo scuola di stato, in quest' ottica, non sarebbe altro che un' organizzazione delle associazioni genitori, autoregolamentata secondo i criteri di libertà e solidarietà più ampi possibili. Questa idea (libertà delle istituzioni) è in aperto contrasto con l' idea sottesa all' attuale ordinamento giuridico, che arroga allo stato il diritto di educare la prole, temperandone il totalitarismo con l' utopia del pluralismo culturale (libertà nelle istituzioni). Non è un caso che la scuola di stato in italia sia nata col fascismo e che fosse cara ad altri regimi ipertirannici, segnatamente quelli comunisti.
In questa prospettiva (la mia, libertà delle istituzioni) si riconoscerebbe il diritto a delle comunità di non integrarsi, creando di fatto delle isole o dei ghetti, come quelli ebrei nel medioevo in europa, o quelli mormoni in america. E sarebbero affari loro.
Resterebbe comunque il problema di stabilire una legalità minima da rispettare sul suolo nazionale, per cui se un certo gruppo culturale reputa giusto un comportamento che la radice culturale di maggioranza reputa illegale, beh quel gruppo si cerca un posto dove le sue idee siano legali e non viene a creare conflitti. (In questa prospettiva io sconsiglio l' immigrazione musulmana in italia).

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Messaggioda Fokozzone » ven set 09, 2005 14:01 pm

il.bruno ha scritto:
Riguardo al link ... mi dispiace ma secondo me chi scrive non mi sembra molto obiettivo soprattutto perche' scrive per il Pontificio Istituto Missioni Estere. Se il loro fine e' il proselitismo, quanta credibilita' ha chi scrive quegli articoli?

A me un egiziano cristiano, che per il solo fatto di essere queste due cose insieme ha passato la vita ad essere discriminato nel suo paese, professore universitario, studioso di religioni anche a studenti musulmani, mi pare una persona affidabile. Poi vedi tu come vuoi, il pregiudizio non è mai un buon consigliere.

in italia ci sono altre scuole straniere ( intendo americane, inglesi, polacche, svizzere, russe, cinesi)?

Credo di sì, ovviamente purchè rispettino determinati requisiti fissati dalla legge.

nei paesi a cultura islamica esistono scuole italiane o comunque non appartenenti a quella religione?

Dipende dai posti, ma in generale la situazione è piuttosto negativa, anche quando formalmente c'è libertà le pressioni sociali sono di chiusura.
In Arabia non puoi entrare con un crocefisso al collo, dubito ti facciano fare scuole straniere, in Iraq prima della guerra c'era una certa libertà religiosa e quindi anche culturale, ora bisogna vedere come si mette con la nuova costituzione, in Egitto credo ci siano delle istituzioni scolastiche religiose cristiane.
Altro discorso sono le scuole che eventualmente le ambasciate organizzano al loro interno di cui usufruiscono anche gli stranieri presenti, ma su questo non sono molto ferrato.

Si mette male, leggi qui

WESTMINSTER, lunedì, 5 settembre 2005 (ZENIT.org).- Il Cardinale
Murphy-O'Connor ha fatto appello al Segretario agli Esteri
britannico, Jack Straw, perché intervenga nella bozza della
Costituzione irachena per rimuovere una clausola che potrebbe
privare i Cristiani e le altre minoranze religiose dei loro diritti
fondamentali come cittadini.

La lettera inviata lo scorso venerdì dall'Arcivescovo di Westminster
al Segretario agli Esteri, fa seguito all'allarme lanciato dai
leader delle Chiese in Iraq sull'articolo 2(a) della bozza della
Costituzione, approvata il 25 agosto e che dovrà essere sottoposta a
referendum.

L'articolo in questione statuisce che: "E' proibito approvare una
legge che contraddica le regole dell'Islam".

Sebbene i leader della Chiese "non pongano questioni sul fatto che
l'Iraq possa essere uno Stato islamico, né obiettano che l'Islam
possa essere considerato una fonte legislativa come le altre, sono
tuttavia molto più allarmati dalla frase" contenuta nell'articolo 2
(a), ha scritto il Cardinale Murphy-O'Connor.

Il Cardinale avverte che, qualora fosse mantenuta la clausola, si
potrebbero verificare "conseguenze devastanti" per la minoranza
cristiana in Iraq, e "minare fatalmente" i piani della Gran Bretagna
in favore di una democrazia stabile nella regione. La Costituzione,
ha aggiunto, costituisce "una autentica minaccia per la libertà
religiosa".


F.
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Messaggioda andreag » ven set 09, 2005 14:14 pm

Fokozzone ha scritto:
il.bruno ha scritto:
Riguardo al link ... mi dispiace ma secondo me chi scrive non mi sembra molto obiettivo soprattutto perche' scrive per il Pontificio Istituto Missioni Estere. Se il loro fine e' il proselitismo, quanta credibilita' ha chi scrive quegli articoli?

A me un egiziano cristiano, che per il solo fatto di essere queste due cose insieme ha passato la vita ad essere discriminato nel suo paese, professore universitario, studioso di religioni anche a studenti musulmani, mi pare una persona affidabile. Poi vedi tu come vuoi, il pregiudizio non è mai un buon consigliere.

in italia ci sono altre scuole straniere ( intendo americane, inglesi, polacche, svizzere, russe, cinesi)?

Credo di sì, ovviamente purchè rispettino determinati requisiti fissati dalla legge.

nei paesi a cultura islamica esistono scuole italiane o comunque non appartenenti a quella religione?

Dipende dai posti, ma in generale la situazione è piuttosto negativa, anche quando formalmente c'è libertà le pressioni sociali sono di chiusura.
In Arabia non puoi entrare con un crocefisso al collo, dubito ti facciano fare scuole straniere, in Iraq prima della guerra c'era una certa libertà religiosa e quindi anche culturale, ora bisogna vedere come si mette con la nuova costituzione, in Egitto credo ci siano delle istituzioni scolastiche religiose cristiane.
Altro discorso sono le scuole che eventualmente le ambasciate organizzano al loro interno di cui usufruiscono anche gli stranieri presenti, ma su questo non sono molto ferrato.

Si mette male, leggi qui

WESTMINSTER, lunedì, 5 settembre 2005 (ZENIT.org).- Il Cardinale
Murphy-O'Connor ha fatto appello al Segretario agli Esteri
britannico, Jack Straw, perché intervenga nella bozza della
Costituzione irachena per rimuovere una clausola che potrebbe
privare i Cristiani e le altre minoranze religiose dei loro diritti
fondamentali come cittadini.

La lettera inviata lo scorso venerdì dall'Arcivescovo di Westminster
al Segretario agli Esteri, fa seguito all'allarme lanciato dai
leader delle Chiese in Iraq sull'articolo 2(a) della bozza della
Costituzione, approvata il 25 agosto e che dovrà essere sottoposta a
referendum.

L'articolo in questione statuisce che: "E' proibito approvare una
legge che contraddica le regole dell'Islam".

Sebbene i leader della Chiese "non pongano questioni sul fatto che
l'Iraq possa essere uno Stato islamico, né obiettano che l'Islam
possa essere considerato una fonte legislativa come le altre, sono
tuttavia molto più allarmati dalla frase" contenuta nell'articolo 2
(a), ha scritto il Cardinale Murphy-O'Connor.

Il Cardinale avverte che, qualora fosse mantenuta la clausola, si
potrebbero verificare "conseguenze devastanti" per la minoranza
cristiana in Iraq, e "minare fatalmente" i piani della Gran Bretagna
in favore di una democrazia stabile nella regione. La Costituzione,
ha aggiunto, costituisce "una autentica minaccia per la libertà
religiosa".


F.


Ma come, non eravamo andati li per portar loro la democrazia su un piatto d'argento?? (posato su un carrarmato però...)

E questi ingrati ora ci dicono che non sanno che farsene della nostra democrazia, meglio una bella dittatura religiosa fondamentalista....

che mondo!!!!che gente!!!!!!!

Andrea
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Messaggioda CarloStillo » ven set 09, 2005 14:24 pm

Enzolino ha scritto:Ovvio. Pisanu ha espresso un'opinione, ma fuori contesto. Ergo, ha strumentalizzato la cosa.

Concordo sul fatto che un minimo di attenzione e prudenza nei confronti dello straniero e' opportuna.

Riguardo al link ... mi dispiace ma secondo me chi scrive non mi sembra molto obiettivo soprattutto perche' scrive per il Pontificio Istituto Missioni Estere. Se il loro fine e' il proselitismo, quanta credibilita' ha chi scrive quegli articoli?
In secondo luogo, se e' vero che nell'educazione islamica si possono celare i semi del fondamentalismo, non per questo bisogna fare di tutta l'erba un fascio ...

Ciao :wink:

Lorenzo


E come fai a stabilire quale scuola insegna il fondamentalismo?
Piazzi delle telecamere? Oppure lo chiedi ai scolari quando escono da scuola?
Seriamente
Ciao
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Messaggioda Luca A. » ven set 09, 2005 14:24 pm

Esiste un recentissimo carteggio ufficiale tra il Comune di Milano e la scuola di via Quaranta, in cui da entrambe le parti si auspica un veloce riconoscimento: tu ti regolarizzi, sistemi quello che c'è da sistemare, e noi ti aiutiamo a regolarizzarti, che conviene a tutti (aiutati che il ciel t'aiuta).
Il voltafaccia del comune è stato improvviso e inaspettato.
Formalmente è ineccepibile, dovuto a mancanza di requisiti igienico-strutturali. (Per inciso: vorrei vedere in che condizioni igienico-strutturali sono tante vecchie scuole statali di Milano in cui ci piove dentro).
Il problema è che Pisanu da un paio di settimane ha improvvisamente deciso di fare blitz in tutta Italia, con le note espulsioni dei vari leaders musulmani (con procedura amministrativa e non giudiziaria, il che vuol dire senza giustificazioni e senza possibilità di contraddittorio o di difesa per gli interessati, il che è di costituzionalità più che dubbia, ma lasciamo perdere), e Milano si è accodata al "dagli al musulmano".
Chi vuole avere la parificazione della scuola deve averne i requisiti, non si scappa; il paragone con le scuole private cattoliche non regge perché lì si studia l'Italiano e si seguono i programmi ministeriali; questo lo devono fare anche i musulmani se vogliono essere parificati! Questo lo penso anch'io ed è ovvio
Detto questo però, la politica dei muscoli è sciocca: io penso che bisogna prendere al volo ogni possibilità di dialogo e di integrazione. Questi volevano regolarizzarsi, erano disposti a fare l'iter, ad adeguarsi ai programmi ministeriali, ad uscire dalla semi-clandestinità e dall'isolamento culturale... ebbene, bisognava fargli ponti d'oro!: dandogli eventuali proroghe per sistemare l'edificio, aiutandoli in tutti i modi possibili... (siamo il paese delle proroghe e dei condoni, sì o no?).
Cacciarli nell'irregolarità, nel ghetto, significa allontanare la possibilità di una integrazione serena. Il tutto è a svantaggio loro ma anche nostro, perché la Milano di domani sarà INEVITABILMENTE multietnica, multireligiosa e multiculturale: potrà esserlo in modo selvaggio, clandestino e litigioso o potrà esserlo in modo governato e sostenibile per tutti.
L'ultima mossa del comune di Milano non va nell'ultima direzione.

Ciao.
Luca

p.s.: tutti i discorsi del tipo: "nei paesi musulmani i cristiani non potrebbero fare una loro scuola" sono abbastanza infantili: come dire: "se loro sono cannibali, allora noi andiamo là e li mangiamo, così imparano!"
A scanso di equivoci questo lo dico da cattolico praticante.
Ri-ciao a tutti.
Ultima modifica di Luca A. il ven set 09, 2005 14:32 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda CarloStillo » ven set 09, 2005 14:28 pm

Fokozzone ha scritto:2) Il pericolo della predicazione violenta
In una scuola tedesca, un fanciullo fortemente influenzato potrà rifiutarsi di parlare l' italiano e borbottare insulti contro il paese ospitante, in una scuola cattolica il fanciullo fortemente influenzato potrebbe farsi prete, in una scuola ebraica il fanciullo fortemente influenzato potrebbe diventare banchiere.
Qualcuno se la sente di paragonare un germanofilo, un prete o un banchiere a un terrorista, che è ciò che può diventare il fanciullo fortemente influenzato da una scuola islamica? A me pare chiaro che si debbano esercitare prudenza e controllo.


Caro Fok a me sembra un gran banalità questa, cela inoltre una ignoranza che a te non riconosco.
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