Highlander, col portafoglio gonfio
Microchip che rende immortali: fantascienza sempre più reale. Basta pagare.
Nel 2050 saremo immortali?
Poco tempo fa ho letto un romanzo di Richard K. Morgan, intitolato Bay City. Un buon libro, non c'è che dire, sulla scia di Blade Runner e Neuromante. Immaginate il mondo fra 400 anni, un mondo in cui i pensieri, la coscienza e tutto quello che definisce un essere umano sono racchiusi in un chip. Chi possiede denaro e ricchezze non muore mai: è sufficiente far impiantare il proprio chip nel corpo di qualcun altro e il gioco è fatto.
Sulla scia di Blade Runner e Neuromante, Bay City presenta un futuro inquietante e per certi versi attuale, ma pur sempre percepito come "remoto". Andiamo, quanti di noi pensano veramente che fra 400 anni riusciremo ad essere immortali?
Evidentemente qualcuno lo pensa sul serio ed è addirittura ottimista. Secondo il responsabile del dipartimento di futurologia di British Telecom, Ian Pearson, infatti, nei prossimi 45 anni la potenza dei computer potrà immagazzinare ed elaborare abbastanza informazionni da poter gestire quelle contenute in un cervello umano.
In sostanza attorno al 2050 potrebbe esser possibile scaricare il contenuto di un cervello umano in un computer, conservando così tutti i ricordi, i pensieri e le sensazioni che vengono elaborate e memorizzate lungo l'arco di tutta una vita. Ovviamente il viatico per l'immortalità è il vil denaro.
"Chi è abbastanza ricco", afferma Pearson, "potrebbe diventare immortale attorno al 2050. Le masse dovranno invece attendere il 2075/2080 per un abbattimento dei costi e perché questa tecnologia raggiunga la completa efficienza".