Work:autonomo vs. dipendente

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Messaggioda Danilo » lun feb 25, 2013 0:30 am

gug ha scritto:
Danilo ha scritto:
gug ha scritto:
Danilo ha scritto:
gug ha scritto:Io sono anni che vorrei passare da dipendente ad autonomo, passando per il vagheggiato part time (che non si sa se esiste davvero, pochi lo hanno visto...): chissà se ci riuscirò mai.... :wink:


da dipendente full a dipendente part è una delle più belle esperienze che abbia mai fatto nella mia vita;ma certo che esiste il part!!
da part ad autonomo stai molto attento che può essere una legnata memorabile,pensaci molto bene prima d'intraprendere questa decisione :wink:


Non so se lo farò mai quel passo: a questo punto della carriera, in Italia, è molto difficile cambiare in questa maniera.
Però sono assolutamente convinto che avendo un lavoro part time come dipendente, 3 giorni a settimana, negli altri due troverei collaborazioni e altre attività che alla fine mi consentirebbero di compensare il minor stipendio. Il problema è convincere una azienda metalmeccanica italiana a concedere il part time a un dipendente di livello medio-alto: tu come hai fatto?


come come hai fatto?
gliel'ho chiesto :lol:
me l'hanno concesso sia quando lavoravo gomito a gomito col datore di lavore in un piccolo negozietto,sia quando lavoravo in un enorme negozio di catena di multinazionale dove nemmeno sapevo chi fosse il datore di lavoro.
mi sembra che qui il tuo "problema" sia quello di trovare il coraggio di richiederlo....
..certo che leggere le cose che ho messo in neretto mi vien da pensare a quali occasioni si fanno sfuggire alcune persone,anzi,mi vien quasi la voglia di saltar dentro nel monitor e prenderti a bacchettate sulle ditine :wink:



...se non lo ottengo mi sarò bruciato e devo avere un piano B.....


...non perfettamente ma ti capisco :smt023 good lucky :wink:
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Messaggioda gug » lun feb 25, 2013 21:58 pm

Danilo ha scritto:
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Danilo ha scritto:
gug ha scritto:
Danilo ha scritto:
gug ha scritto:Io sono anni che vorrei passare da dipendente ad autonomo, passando per il vagheggiato part time (che non si sa se esiste davvero, pochi lo hanno visto...): chissà se ci riuscirò mai.... :wink:


da dipendente full a dipendente part è una delle più belle esperienze che abbia mai fatto nella mia vita;ma certo che esiste il part!!
da part ad autonomo stai molto attento che può essere una legnata memorabile,pensaci molto bene prima d'intraprendere questa decisione :wink:


Non so se lo farò mai quel passo: a questo punto della carriera, in Italia, è molto difficile cambiare in questa maniera.
Però sono assolutamente convinto che avendo un lavoro part time come dipendente, 3 giorni a settimana, negli altri due troverei collaborazioni e altre attività che alla fine mi consentirebbero di compensare il minor stipendio. Il problema è convincere una azienda metalmeccanica italiana a concedere il part time a un dipendente di livello medio-alto: tu come hai fatto?


come come hai fatto?
gliel'ho chiesto :lol:
me l'hanno concesso sia quando lavoravo gomito a gomito col datore di lavore in un piccolo negozietto,sia quando lavoravo in un enorme negozio di catena di multinazionale dove nemmeno sapevo chi fosse il datore di lavoro.
mi sembra che qui il tuo "problema" sia quello di trovare il coraggio di richiederlo....
..certo che leggere le cose che ho messo in neretto mi vien da pensare a quali occasioni si fanno sfuggire alcune persone,anzi,mi vien quasi la voglia di saltar dentro nel monitor e prenderti a bacchettate sulle ditine :wink:



...se non lo ottengo mi sarò bruciato e devo avere un piano B.....


...non perfettamente ma ti capisco :smt023 good lucky :wink:


Ti ripeto, un conto è il mondo del lavoro in un negozio, un altro conto è in una azienda metalmeccanica (veneta).
In quest'ultima realtà vige il mito della disponibilità totale, lo stare in ufficio sempre, meglio soprattutto la sera (perchè fa più figo): non devono esserci distrazioni dalla "missione" e occorre essere molto "flessibili" (cioè poter trattenersi in ufficio annullando altri impegni privati).
La flessibilità a favore del dipendente non è prevista e anzi in questo caso occorre sempre rispettare regole e puntualità.

Tutto questo non riguarda tanto il lavoro vero e proprio, ma la "presenza" in ufficio, cioè nella sede fisica.
A me è capitato, sia per il lavoro in azienda, che per quello all'università, di lavorare sul treno, o la sera e mandare mail con relazioni o risultati da queste sedi, ma questo non veniva assolutamente messo sullo stesso piano del collega che rimaneva in ufficio fino alle 20.

In questo ambiente il part time è davvero al di là del potere di comprensione, anche se magari in questa maniera si ottimizzerebbero i tempi e alla fine si lavorerebbe nella stessa quantità. Ancora di più incomprensibile è il telelavoro e infatti in Italia e in questi contesti non è mai decollato, anche se ci sarebbero enormi vantaggi per tutti.
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Messaggioda AlbertAgort » mar feb 26, 2013 0:02 am

gug ha scritto:
soprattutto la sera (perchè fa più figo): non devono esserci distrazioni dalla "missione" e occorre essere molto "flessibili" (cioè poter trattenersi in ufficio annullando altri impegni privati).


A me è capitato, sia per il lavoro in azienda, che per quello all'università, di lavorare sul treno, o la sera e mandare mail con relazioni o risultati da queste sedi, ma questo non veniva assolutamente messo sullo stesso piano del collega che rimaneva in ufficio fino alle 20.
.


e infatti continuo a non capire il perchè di queste cose. Non capisco perchè fare gli straordinari alle 5 di mattina è meno figo di farlo alle 8 di sera. Forse perchè il superiore vuole che tu dia tutta la tua vita per l'azienda?
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Messaggioda VYGER » mar feb 26, 2013 10:20 am

AlbertAgort ha scritto:
vero. assolutamente.
da dipendente ci si trova quotidianamente a fare i conti con strumentazioni inadeguate, macchine che non verranno mai riparate, ottusità, rifiuto al cambiamento, rifiuto ad ogni compromesso col dipendente. Tutto questo si potrebbe fare con modestissimi interventi economici. Talvolta anche senza sborsare un solo euro.

La riparazione dei macchinari in molte aziende ormai si fa solo quando non si accende piu niente. Spese di 100 o 200 euro vengono rimandate all infinito, mentre nel contempo la perdita di tempo che ne deriva, ne fa perdere 1000-2000 all anno, così a occhio e croce contando le ore. Finchè in qualche modo si riesce a fare, che si faccia. Con conseguente perdita progressiva di entusiasmo da parte dell operatore (spesso molto specializzato, grazie all autoformazione su internet, visto che i corsi di formazione sembra non li abbiano ancora inventati)

Parliamo di accordi col dipendente, eventuali superminimi in busta , flessibilità nell orario, possibilità di portarsi un microonde (a spese proprie) in azienda per non pagarsi 7 euro di mensa? Non parliamone va, meglio.

La sicurezza sul lavoro poi, ecco...questo è l'ultimo degli ultimi dei problemi per un datore. L'ho provato in prima persona in diverse aziende. Finchè nessuno si fa male, nessuno ti controllerà anche se giochi a nascondino tra una pressa ed un muletto, nessuno ti fornirà i DPI, nessuno metterà in sicurezza macchine fuori norma, anche se lo richiedi esplicitamente.

Ecco, così per lamentarsi un pò. Anche se io una partita iva credo che non avrei mai il coraggio di aprirmela.


È la standardizzazione: l'idea che gli aggregati umani siano macchine e funzionino meglio se gestiti in questo modo.
E poi fin quando hai a che fare con 10-15 persone, puoi anche permetterti di andare di fino e di tentare di negoziare esigenze e aspettative di tutti.
Superati certi numeri, trattare le persone come numeri o funzioni, il meno variabili possibile, è la norma.
Difficile cambiare modi di vedere le cose così profondamente radicati in noi.
Non cesseremo di esplorare - E alla fine dell'esplorazione - Saremo al punto di partenza - Sapremo il luogo per la prima volta. T.S. Eliot
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Messaggioda gug » mar feb 26, 2013 12:43 pm

AlbertAgort ha scritto:
gug ha scritto:
soprattutto la sera (perchè fa più figo): non devono esserci distrazioni dalla "missione" e occorre essere molto "flessibili" (cioè poter trattenersi in ufficio annullando altri impegni privati).


A me è capitato, sia per il lavoro in azienda, che per quello all'università, di lavorare sul treno, o la sera e mandare mail con relazioni o risultati da queste sedi, ma questo non veniva assolutamente messo sullo stesso piano del collega che rimaneva in ufficio fino alle 20.
.


e infatti continuo a non capire il perchè di queste cose. Non capisco perchè fare gli straordinari alle 5 di mattina è meno figo di farlo alle 8 di sera. Forse perchè il superiore vuole che tu dia tutta la tua vita per l'azienda?


E allora perchè uscire dall'ufficio alle 17,00 in punto, andare a prendere le bambine dalla baby sitter, accompagnarle a danza, preparare la cena e poi magari lavorare due ore dopo cena da casa non è considerato per niente, mentre tirare tardi in ufficio, magari stando su internet fino alle 20,00 è altamente considerato, perchè chi fa così "è uno che si ferma"?
Il 70 % del lavoro che io faccio, lo potrei fare da qualsiasi parte dove c'è un pc e una connessione web, eppure questo semplice concetto nelle aziende metalmeccaniche italiane non passa.
Finchè c'è questa mentalità il part time, soprattutto sui livelli alti, sarà sempre osteggiato: probabilmente è qualcosa legato alla mentalità che il "padrone" deve controllare gli operai che ormai per certe figure e con le nuove tecnologie non ha più senso.
Credo che in contesti diversi, negozi, attività commerciali, servizi questa mentalità potrebbe essere diverso, ma non ne ho esperienza diretta.
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Messaggioda Danilo » mar feb 26, 2013 19:50 pm

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Messaggioda gug » lun apr 08, 2013 17:20 pm

gug ha scritto:
Danilo ha scritto:
gug ha scritto:
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gug ha scritto:Io sono anni che vorrei passare da dipendente ad autonomo, passando per il vagheggiato part time (che non si sa se esiste davvero, pochi lo hanno visto...): chissà se ci riuscirò mai.... :wink:


da dipendente full a dipendente part è una delle più belle esperienze che abbia mai fatto nella mia vita;ma certo che esiste il part!!
da part ad autonomo stai molto attento che può essere una legnata memorabile,pensaci molto bene prima d'intraprendere questa decisione :wink:


Non so se lo farò mai quel passo: a questo punto della carriera, in Italia, è molto difficile cambiare in questa maniera.
Però sono assolutamente convinto che avendo un lavoro part time come dipendente, 3 giorni a settimana, negli altri due troverei collaborazioni e altre attività che alla fine mi consentirebbero di compensare il minor stipendio. Il problema è convincere una azienda metalmeccanica italiana a concedere il part time a un dipendente di livello medio-alto: tu come hai fatto?


come come hai fatto?
gliel'ho chiesto :lol:
me l'hanno concesso sia quando lavoravo gomito a gomito col datore di lavore in un piccolo negozietto,sia quando lavoravo in un enorme negozio di catena di multinazionale dove nemmeno sapevo chi fosse il datore di lavoro.
mi sembra che qui il tuo "problema" sia quello di trovare il coraggio di richiederlo....
..certo che leggere le cose che ho messo in neretto mi vien da pensare a quali occasioni si fanno sfuggire alcune persone,anzi,mi vien quasi la voglia di saltar dentro nel monitor e prenderti a bacchettate sulle ditine :wink:


Ti ripeto, un conto è il mondo del lavoro in un negozio, un altro conto è in una azienda metalmeccanica (veneta).
In quest'ultima realtà vige il mito della disponibilità totale, lo stare in ufficio sempre, meglio soprattutto la sera (perchè fa più figo): non devono esserci distrazioni dalla "missione" e occorre essere molto "flessibili" (cioè poter trattenersi in ufficio annullando altri impegni privati).
La flessibilità a favore del dipendente non è prevista e anzi in questo caso occorre sempre rispettare regole e puntualità.

Tutto questo non riguarda tanto il lavoro vero e proprio, ma la "presenza" in ufficio, cioè nella sede fisica.
A me è capitato, sia per il lavoro in azienda, che per quello all'università, di lavorare sul treno, o la sera e mandare mail con relazioni o risultati da queste sedi, ma questo non veniva assolutamente messo sullo stesso piano del collega che rimaneva in ufficio fino alle 20.

In questo ambiente il part time è davvero al di là del potere di comprensione, anche se magari in questa maniera si ottimizzerebbero i tempi e alla fine si lavorerebbe nella stessa quantità. Ancora di più incomprensibile è il telelavoro e infatti in Italia e in questi contesti non è mai decollato, anche se ci sarebbero enormi vantaggi per tutti.


Riapro questo topic per raccontarvi gli ultimi sviluppi su questo piano di cui avevo parlato e su cui avevamo scambiato delle opinioni.

Un paio di settimane fa, dopo aver preparato il campo come dicevo, ho proposto al mio dirigente di passare a un contratto part time, portando varie argomentazioni che tra l'altro semplificherebbero organizzativamente la situazione attuale visto che ci sarebbe la scissione di due ruoli di cui mi occupo e che non sono facilmente conciliabili.
Ebbene oggi ne abbiamo riparlato e lui mi ha detto che sta pensando a come procedere in merito a questa mia proposta, ma ha ventilato la possibilità che io, per ottenere un impiego part time, passi a un contratto come consulente esterno (=partita IVA).
Io naturalmente gli ho detto che la mia idea era un'altra e cioè dipendente part time, anche se so che in questa maniera mi verrà diminuito lo stipendio. Lui mi ha rispsoto che questa cosa la vede più difficile, perchè "non si può creare un precedente" (!?) e io ho ribattuto che i precedenti già ci sono perchè proprio nel suo ufficio si contano almeno tre dipendenti part time. Secondo lui però, un conto è il part time per un dipendente operativo, mentre un altro è per un impiegato di livello alto e così facendo teme che altri potrebbero chiedere la stessa cosa.

Ovviamente mi aspettavo queste obiezioni e sono proprio quelle di cui vi parlavo: si tratta in definitiva di posizioni "ideologiche" perchè di fatto il ruolo di cui io mi vorrei occupare è per sua natura molto flessibile, perchè molte attività vanno effettuate fuori azienda e inoltre non credo che la maggior parte degli impiegati al mio livello aspirino al part time (anzi aspirano ad aumenti di carriera e quindi maggior coinvolgimento) e quindi non ci sarebbe la fila davanti all'ufficio del personale.

Prevedo però che sarà una bella battaglia: del resto però se andasse in porto per me sarebbe probabilmente la quadratura del cerchio.
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Messaggioda coniglio » lun apr 08, 2013 17:28 pm

hai chiesto orizzontale o verticale?
sei malato o hai familiari malati (tumori)?
(scusa la domanda, ma se così fosse avresti qualche carta in +, in ogni caso, fai un salto in sindacato)
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Messaggioda Kinobi » lun apr 08, 2013 18:52 pm

gug ha scritto:....


Secondo me devi fare tre riflessioni:
a) se non avrai una pensione dalla stato italiano, incassa la grana ora e scappa domani (meglio PIVA).
b) gli puoi sempre fare causa dopo per evasione di contributi. Se non hanno cambiato la legge...
c) la botte piena e la femena imbriaga non esistono più.

Tu sai quanto hai pagato di contributi, quanto avrai diritto, e se la ditta, comunque, va a troje.
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Messaggioda gug » lun apr 08, 2013 23:16 pm

Kinobi ha scritto:
gug ha scritto:....


Secondo me devi fare tre riflessioni:
a) se non avrai una pensione dalla stato italiano, incassa la grana ora e scappa domani (meglio PIVA).
b) gli puoi sempre fare causa dopo per evasione di contributi. Se non hanno cambiato la legge...
c) la botte piena e la femena imbriaga non esistono più.

Tu sai quanto hai pagato di contributi, quanto avrai diritto, e se la ditta, comunque, va a troje.
Se sei bravo, nessuno ti manda via.
E


Il problema e' che a me per vari motivi converrebbe rimanere con un part time a tre giorni a settimana perché così avrei comunque una parte fissa e tutelata e i contributi INPS. Altrimenti essendo iscritto all'ordine degli ingegneri e avendo la partita IVA dovrei pagare i contributi all'inarcassa e così avrei i contributi in due enti diversi e sarebbe un enorme svantaggio.
Ma in realtà sarebbe anche l'inquadramento più normale per questo tipo di lavoro, che sarebbe strano fare come consulente esterno, visto che si tratta di un ruolo che sarebbe strutturato nell'organigramma interno.
Però' come dicevo ci sono resistenze "ideologiche".
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Messaggioda Sbob » lun apr 08, 2013 23:36 pm

Dove lavoro io (multinazionale di elettronica) il part time viene concesso molto facilmente a tutti i livelli, alla fine penso che abbiano fatto un ragionamento di buon senso:
- Se un dipendente per vari motivi (es. figli) ha problemi con gli orari, meglio fargli fare meno ore contrattuali e pagargli solo quelle che avere uno che appena scadono le otto ore fugge
- Il clima in azienda ci guadagna molto (percepisci l'ufficio personale come più amico)
- I dipendenti che chiedono il part time alla fine sono solo quei pochi che ne hanno veramente bisogno, gli altri preferiscono guadagnare di più o avere più prospettive di carriera.
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Messaggioda Kinobi » mar apr 09, 2013 8:14 am

gug ha scritto:
Kinobi ha scritto:
gug ha scritto:....


Secondo me devi fare tre riflessioni:
a) se non avrai una pensione dalla stato italiano, incassa la grana ora e scappa domani (meglio PIVA).
b) gli puoi sempre fare causa dopo per evasione di contributi. Se non hanno cambiato la legge...
c) la botte piena e la femena imbriaga non esistono più.

Tu sai quanto hai pagato di contributi, quanto avrai diritto, e se la ditta, comunque, va a troje.
Se sei bravo, nessuno ti manda via.
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Il problema e' che a me per vari motivi converrebbe rimanere con un part time a tre giorni a settimana perché così avrei comunque una parte fissa e tutelata e i contributi INPS. Altrimenti essendo iscritto all'ordine degli ingegneri e avendo la partita IVA dovrei pagare i contributi all'inarcassa e così avrei i contributi in due enti diversi e sarebbe un enorme svantaggio.
Ma in realtà sarebbe anche l'inquadramento più normale per questo tipo di lavoro, che sarebbe strano fare come consulente esterno, visto che si tratta di un ruolo che sarebbe strutturato nell'organigramma interno.
Però' come dicevo ci sono resistenze "ideologiche".


Senza offesa, le maggiori resistenze ideologiche, le vedo da parte tua.
Ciao,
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Messaggioda coniglio » mar apr 09, 2013 9:27 am

gug ha scritto:
Kinobi ha scritto:
gug ha scritto:....


Secondo me devi fare tre riflessioni:
a) se non avrai una pensione dalla stato italiano, incassa la grana ora e scappa domani (meglio PIVA).
b) gli puoi sempre fare causa dopo per evasione di contributi. Se non hanno cambiato la legge...
c) la botte piena e la femena imbriaga non esistono più.

Tu sai quanto hai pagato di contributi, quanto avrai diritto, e se la ditta, comunque, va a troje.
Se sei bravo, nessuno ti manda via.
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Il problema e' che a me per vari motivi converrebbe rimanere con un part time a tre giorni a settimana perché così avrei comunque una parte fissa e tutelata e i contributi INPS. Altrimenti essendo iscritto all'ordine degli ingegneri e avendo la partita IVA dovrei pagare i contributi all'inarcassa e così avrei i contributi in due enti diversi e sarebbe un enorme svantaggio.
Ma in realtà sarebbe anche l'inquadramento più normale per questo tipo di lavoro, che sarebbe strano fare come consulente esterno, visto che si tratta di un ruolo che sarebbe strutturato nell'organigramma interno.
Però' come dicevo ci sono resistenze "ideologiche".


il tuo capo fa un ragionamento un pò strano.
non ti vuol fare il tempo parziale ma è disposto a un rapporto "parasubordinato" (correndo il rischio che tu successivamente possa far loro causa per accertamento di rapporto subordinato - avvalorato dal fatto che andresti a ricoprire +o- le medesime mansioni oggetto dell'attuale prestazione contrattuale) ...prova a mettergliela elegantemente in questi termini...
:wink:
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Messaggioda Kinobi » mar apr 09, 2013 10:47 am

coniglio ha scritto:...prova a mettergliela elegantemente in questi termini...
:wink:


Io ti licenzierei.
Chiuso li.
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Messaggioda gug » mar apr 09, 2013 11:35 am

Kinobi ha scritto:
coniglio ha scritto:...prova a mettergliela elegantemente in questi termini...
:wink:


Io ti licenzierei.
Chiuso li.
E


E come? L'articolo 18 ancora esiste.
Ma poi perchè? Io sto solo facendo delle proposte per ovviare un problema organizzativo che loro hanno creato (di fatto ho due ruoli che non sono facilmente conciliabili fra loro).
Poi, dietro le quinte, a me farebbe comodo per motivi famigliari e logistici poter continuare a lavorare in questa azienda, ma part time, ma questi a loro non glieli ho detti.
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Messaggioda gug » mar apr 09, 2013 11:40 am

coniglio ha scritto:
gug ha scritto:
Kinobi ha scritto:
gug ha scritto:....


Secondo me devi fare tre riflessioni:
a) se non avrai una pensione dalla stato italiano, incassa la grana ora e scappa domani (meglio PIVA).
b) gli puoi sempre fare causa dopo per evasione di contributi. Se non hanno cambiato la legge...
c) la botte piena e la femena imbriaga non esistono più.

Tu sai quanto hai pagato di contributi, quanto avrai diritto, e se la ditta, comunque, va a troje.
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Il problema e' che a me per vari motivi converrebbe rimanere con un part time a tre giorni a settimana perché così avrei comunque una parte fissa e tutelata e i contributi INPS. Altrimenti essendo iscritto all'ordine degli ingegneri e avendo la partita IVA dovrei pagare i contributi all'inarcassa e così avrei i contributi in due enti diversi e sarebbe un enorme svantaggio.
Ma in realtà sarebbe anche l'inquadramento più normale per questo tipo di lavoro, che sarebbe strano fare come consulente esterno, visto che si tratta di un ruolo che sarebbe strutturato nell'organigramma interno.
Però' come dicevo ci sono resistenze "ideologiche".


il tuo capo fa un ragionamento un pò strano.
non ti vuol fare il tempo parziale ma è disposto a un rapporto "parasubordinato" (correndo il rischio che tu successivamente possa far loro causa per accertamento di rapporto subordinato - avvalorato dal fatto che andresti a ricoprire +o- le medesime mansioni oggetto dell'attuale prestazione contrattuale) ...prova a mettergliela elegantemente in questi termini...
:wink:


Infatti questo è un buon argomento.
Tra l'altro il ruolo che io vorrei continuare a ricoprire comporta rappresentare l'azienda nelle associazioni di categoria, negli enti normativi, oltre che fare formazione a clienti e progettisti e partecipare a convegni tecnici in modo da fare promoszione tecnica dei sistemi dell'azienda, che devono essere argomentati in questa maniera, essendo prodotti di levata tecnologia.
Non avrebbe molto senso fare queste attività come consulente esterno e sarebbe più naturale farle come dipendente, anche se part time.
Il part time però, nella mentalità aziendalista che spiegavo prima, è qualcosa per cui c'è una crisi di rigetto altissima.
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Messaggioda Kinobi » mar apr 09, 2013 11:43 am

gug ha scritto:
Kinobi ha scritto:
coniglio ha scritto:...prova a mettergliela elegantemente in questi termini...
:wink:


Io ti licenzierei.
Chiuso li.
E


E come? L'articolo 18 ancora esiste.
Ma poi perchè? Io sto solo facendo delle proposte per ovviare un problema organizzativo che loro hanno creato (di fatto ho due ruoli che non sono facilmente conciliabili fra loro).
Poi, dietro le quinte, a me farebbe comodo per motivi famigliari e logistici poter continuare a lavorare in questa azienda, ma part time, ma questi a loro non glieli ho detti.


coniglio ha scritto:
...
il tuo capo fa un ragionamento un pò strano.
non ti vuol fare il tempo parziale ma è disposto a un rapporto "parasubordinato" (correndo il rischio che tu successivamente possa far loro causa per accertamento di rapporto subordinato - avvalorato dal fatto che andresti a ricoprire +o- le medesime mansioni oggetto dell'attuale prestazione contrattuale) ...prova a mettergliela elegantemente in questi termini...
:wink:


Con la legge Fornero, di fatto l'articolo 18 non esiste più.
http://www.ilsole24ore.com/art/impresa- ... 2154.shtml

Presumo quasi tutte le ditte in Italia da uno o due anni abbiano un calo di fatturato.
Ciao,
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Messaggioda gug » mar apr 09, 2013 12:27 pm

Kinobi ha scritto:
gug ha scritto:
Kinobi ha scritto:
coniglio ha scritto:...prova a mettergliela elegantemente in questi termini...
:wink:


Io ti licenzierei.
Chiuso li.
E


E come? L'articolo 18 ancora esiste.
Ma poi perchè? Io sto solo facendo delle proposte per ovviare un problema organizzativo che loro hanno creato (di fatto ho due ruoli che non sono facilmente conciliabili fra loro).
Poi, dietro le quinte, a me farebbe comodo per motivi famigliari e logistici poter continuare a lavorare in questa azienda, ma part time, ma questi a loro non glieli ho detti.


coniglio ha scritto:
...
il tuo capo fa un ragionamento un pò strano.
non ti vuol fare il tempo parziale ma è disposto a un rapporto "parasubordinato" (correndo il rischio che tu successivamente possa far loro causa per accertamento di rapporto subordinato - avvalorato dal fatto che andresti a ricoprire +o- le medesime mansioni oggetto dell'attuale prestazione contrattuale) ...prova a mettergliela elegantemente in questi termini...
:wink:


Con la legge Fornero, di fatto l'articolo 18 non esiste più.
http://www.ilsole24ore.com/art/impresa- ... 2154.shtml

Presumo quasi tutte le ditte in Italia da uno o due anni abbiano un calo di fatturato.
Ciao,
E


Tutto si può fare, ma bisogna poi eventualmente motivare queste azioni ed eventualmente affrontare un contenzioso: sarebbe come se per ogni contrasto una nazione dichiarasse guerra invece di attivare i vari scalini diplomatici.

Io sono stato assunto in questa azienda 8 mesi fa per il ruolo di Application Manager (nel gergo aziendale il ruolo di promotore tecnico e ingegnere prevendita) e, dato che questo ruolo mi interessava moltissimo perchè lo vedevo come una naturale evoluzione professionale a cui aspiravo, per questo ho lasciato a parità di stipendio e livello il ruolo di Product Manager nell'azienda concorrente in cui lavoravo.
Appena entrato in questa nuova azienda hanno istituito il ruolo di Product Manager e quindi mi sono trovato a fare qualcosa che non era stato concordato in più rispetto al ruolo che avevo accettato (e che è scritto nella lettera di assunzione).
Loro vorrebbero che entrambi i ruoli venissero svolti in contemporanea, ma di fatto questo crea difficoltà oggettive che io ho sollevato e in più io sto sostenendo che se dovevo fare il PM potevo rimanere dove stavo (che era anche più vicino a dove abito).
Il ruolo di PM non può essere soppresso, perchè è appena stato istituito e perchè ci sono altri 5 dipendenti che lo ricoprono per le varie linee di prodotto e tra l'altro uno è andato via due mesi fa e stanno cercando affannosamente il sostituto.
Io sono qualificato per entrambi i ruoli e ho riscontri che loro non vorrebbero che io andassi via, ma sto solo facendo proposte e esprimendo delle perplessità, quindi non siamo allo scontro.

Perchè in questa situazione mi dovrebbero licenziare e trovare un motivo valido per sopprimere un ruolo che di fatto stanno continuando a cercare di ricoprire? Sarebbe manifestamente un atto discriminatorio e quindi facilmente annullabile, perchè crearsi questi fastidi? E per di più il rapporto in questo momento è di serena analisi, e quello che mi ha detto il dirigente mi fa capire che ritiene le mie idee valide, solo che per le riserve psicologiche che descrivevo prima vedrebbe questa soluzione con un rapporto di consulenza esterna e non come dipendente part time.
Siamo rimasti che ne parleremo ancora e nel frattempo io sono davvero pieno di lavoro (perchè ho attività per i due ruoli che dicevo).

Comunque questa discussione mi conferma che per chi non ci sta dentro è difficile capire la mentalità,il modo di ragionare e le seghe mentali che ci sono in questo tipo di aziende (tu stai in una piccola struttura commerciale che sicuramente è molto più flessibile).
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Messaggioda Kinobi » mar apr 09, 2013 12:54 pm

gug ha scritto:[... (tu stai in una piccola struttura commerciale che sicuramente è molto più flessibile).


Ho un approccio diverso dal tuo. Molto.

Non mi piaceva la grossa azienda? Volevo più tempo?

Ho dato twice dimissioni da:
Public affairs and Image Director of PXXXgonia Italia
Marketing Manager AXXXic Skis.

Invece tu mi pare che vuoi avere il part time, ma a parte lo stipendio, non rinunciare agli enormi privilegi di tutela del lavoro che il lavoro dipendente da.
Diverse opinioni.
Ciao,
E


PS: nella attuale congiuntura economica, che durerà per parecchio tempo, io starei "calmo" con le richieste.
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Messaggioda coniglio » mar apr 09, 2013 13:23 pm

Kinobi ha scritto:
gug ha scritto:[... (tu stai in una piccola struttura commerciale che sicuramente è molto più flessibile).


Ho un approccio diverso dal tuo. Molto.

Non mi piaceva la grossa azienda? Volevo più tempo?

Ho dato twice dimissioni da:
Public affairs and Image Director of PXXXgonia Italia
Marketing Manager AXXXic Skis.

Invece tu mi pare che vuoi avere il part time, ma a parte lo stipendio, non rinunciare agli enormi privilegi di tutela del lavoro che il lavoro dipendente da.
Diverse opinioni.
Ciao,
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PS: nella attuale congiuntura economica, che durerà per parecchio tempo, io starei "calmo" con le richieste.



io non stavo dicendo mica di minacciarlo eh!!! :lol: :lol: :lol:
se hai un rapporto "umano" col boss, si può parlare di tutto...sempre fermo restando che è il tuo capo e fatti salvi i poteri direttivi e diciplinari propri della sua sovraordinazione gerarchica.imho.

tuttavia mi pare rischioso il ragionamento che ti ha fatto, quantomeno sotto il profilo delle conseguenze giuridiche nel lungo periodo.

con l'obrobrio giuridico della Fornero poi la faccenda è un pò + complessa.


in ogni caso, se puoi permetterti di lavorare part-time e conservare le tutele proprie dell'essere dipendente (di una grossa società) provaci...senza esagerare. :wink:
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