Uscendo dal caso specifico credo che sarebbe forse ora di indire una consultazione popolare riguardo all'argomento dell'accanimento terapeutico
Tu credi?
da n!z4th » dom feb 08, 2009 16:00 pm
Uscendo dal caso specifico credo che sarebbe forse ora di indire una consultazione popolare riguardo all'argomento dell'accanimento terapeutico
da Raven » dom feb 08, 2009 22:04 pm
da tacchinosfavillantdgloria » dom feb 08, 2009 22:05 pm
five eight ha scritto:
ma come si può pensare di convincere qualcuno della propria ragione su questi temi?
non c'è ragione sul diritto alla vita o alla morte - se vogliamo chiamarle idee o opinioni per timore di invocare i massimi sistemi, va bene.
ma non si pensi di trovare il punto e mettersi d'accordo su questioni di MATRICE.
Rispettiamo gli altrui credo, difendiamo il proprio ma non schieriamoci in battaglie politiche, non prestiamo il fianco a questa schifosissima comunicazione viziata, non facciamoci complici di una tale strumentalizzazione. non politicizziamo la vita.
da Sbob » dom feb 08, 2009 22:57 pm
Falco5x ha scritto:Enzolino ha scritto:Ma tra doveri non mi pare sia incluso quello di rimanere in vita a tutti i costi. Non vedo in quale logica rientri questo che, piu' che un dovere, vedrei come una costrizione.
A prima vista penso che tu abbia ragione.
E allora decido che voglio morire perché... per ragioni mie.
Poi però mi dico che non è giusto che io lo faccia per riguardo alla mia famiglia, che si appoggia su di me sia in senso pratico che affettivo.
E allora mi accorgo che non sono comunque libero.
Però più in generale la domanda è: prescindendo da ciò che farei io, è giusto consentire che un altro lo faccia? la società sarebbe una società migliore consentendolo? sarebbe una prova di democrazia? ma la democrazia è davvero etica? è giusto assoggettare il vivere civile all'etica dominante (ammesso che ce ne sia una)? oppure l'etica deve essere un fatto solo personale?
Le risposte potrebbero apparire forse ovvie, ma io credo che ci sia comunque da riflettere e da dibattere.
da five.eight* » dom feb 08, 2009 23:48 pm
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:five eight ha scritto:
ma come si può pensare di convincere qualcuno della propria ragione su questi temi?
non c'è ragione sul diritto alla vita o alla morte - se vogliamo chiamarle idee o opinioni per timore di invocare i massimi sistemi, va bene.
ma non si pensi di trovare il punto e mettersi d'accordo su questioni di MATRICE.
Rispettiamo gli altrui credo, difendiamo il proprio ma non schieriamoci in battaglie politiche, non prestiamo il fianco a questa schifosissima comunicazione viziata, non facciamoci complici di una tale strumentalizzazione. non politicizziamo la vita.
credo di non aver capito cosa vuoi dire.
se a me, o a un mio famigliare, succedesse di trovarsi in situazione simile a quella di eluana englaro, io penserei di dover fare delle scelte. e ho ben chiaro quali: per me, vorrei senz'altro che mi venisse sospesa l'alimentazione e l'idratazione: per un mio famigliare, chiederei che venisse rispettata la sua volontà.
come è ovvio, tuttavia, in una società civile una persona deve agire nel rispetto delle leggi. e le leggi le fa la politica, e le applica la magistratura.
ora come ora, come la vedo io, c'è un governo che sta dicendo: io farò delle leggi tali per cui voi non potrete più scegliere, perché - in barba ai principi costituzionali, al presidente della repubblica, alle sentenze passate in giudicato - obbligherò il parlamento a votare in fretta e furia una legge che imponga il comportamento da tenere in questi casi.
come faccio, secondo te, a difendere le mie idee e il mio diritto senza schierarmi in battaglie politiche?
saluti
TSdG
da Sbob » lun feb 09, 2009 0:02 am
da Enzolino » lun feb 09, 2009 12:16 pm
Io credo che sia un tema controverso anche da un punto di vista scientifico.Raven ha scritto:mi costa fatica pensare a questo caso. probabilmente perchè mi fa paura la morte (come a tutti credo) ma non solamente la mia morte anche e soprattutto la morte di chi mi sta vicino.
ma se mi soffermo un attimo, solo quel tanto che basta per riuscire ad afferrare la domanda che mi gira in testa mi accorgo che quello che mi chiedo è :
quali sono i protocolli medici e umani che stanno alla basa di questo dilemma?
cioè, qual'è il concetto di vita e di morte, quale quello che definisce lo stato di malattia o quello di salute?
ho pensato spesso a cosa vorrei per me se mi trovassi in uno stato vegetativo. e lo so cosa vorrei. vorrei che mi permettessero di morire. e l'ho dichiarato a chiare lettere a tutti quelli che mi sono vicino: da mia madre ai miei figli ai miei amici più vicini. però non riesco a togliermi dalla testa una domanda, un dubbio.
se io fossi in quello stato io "sarei" ancora? sarei viva? sarei nel mio corpo? avrei percezione di quello che mi succede? o il mio corpo sarebbe semplicemente un involucro vuoto? perchè se fosse così (e non credo che sia tanto improbabile che non lo sia) la scelta non è più mia. perchè io sarei priva di capacità di percepire, sarei già fuori da quel corpo, sarei morta o sarei altrove questo non lo sò,ma non sarei lì. la scelta sarebbe di chi mi sta vicino. il dolore sarebbe il loro. e loro la scelta di come vivere quel dolore. se mantenere l'involucro vivo li allieverebbe facendoli vivere nell'illusione di poter avere anche solo un contatto visivo con quello che un tempo ero io o se sarebbe meglio per la loro pace non vedermi più in quello stato che non è il mio stato naturale.... loro solo loro la scelta.
io credo, forse voglio illudermi, che eluana sia libera da molto tempo. chi è rimasto incatenato al dolore è il padre, la madre.
quant'è il loro diritto di essere liberi?
questo è solo un dubbio, un tarlo nella mia mente. non è assolutamente un giudizio o un parere. spero di non trovarmi mai nella situazione del padre e della madre di eluana.
da ErniBrown » lun feb 09, 2009 12:35 pm
Enzolino ha scritto:Per quanto ne so, nel coma vegetativo, la corteccia cerebrale e' danneggiata al punto da impedire alla persona alcun pensiero cosciente (anche se questo pare sia controverso), e solo i processi vegetativi sono attivati (respirazione, battito cardiaco, eccetera).
Su questa vicenda tutto ruota intorno al tema dell'autodeterminazione ...
da Enzolino » lun feb 09, 2009 12:46 pm
Sul web leggo solo coma vegetativo.ErniBrown ha scritto:Enzolino ha scritto:Per quanto ne so, nel coma vegetativo, la corteccia cerebrale e' danneggiata al punto da impedire alla persona alcun pensiero cosciente (anche se questo pare sia controverso), e solo i processi vegetativi sono attivati (respirazione, battito cardiaco, eccetera).
Su questa vicenda tutto ruota intorno al tema dell'autodeterminazione ...
Tanto per chiarire, Eluana Englaro non e' in coma, ma in stato vegetativo persistente: per dirla in maniera molto semplificativa e' uscita dal coma, ma il suo cervello ne e' risultato talmente devastato che solo le funzioni elementari esistono ancora.
Su questo caso c'e' ancora molta confusione, nonostante tutto il tempo speso a parlarne.
D'altra parte credo che la scienza possa dire poco ormai, si e' arrivati in un campo in cui contano di piu' la fede, la spiritualita', o qualunque convinzione personale.
Penso che questi siano campi che la politica non deve toccare, se non per difendere la liberta' di ognuno di credere in cio' che vuole.
da genk » lun feb 09, 2009 13:01 pm
n!z4th ha scritto:io no!
tu,
ma lei?
da ErniBrown » lun feb 09, 2009 13:08 pm
Enzolino ha scritto:Sul web leggo solo coma vegetativo.
Una delle tante pagine prese a caso
http://blog.panorama.it/italia/2008/07/ ... battaglie/
Il tema di fondo, comunque, mi pare rimanga sempre lo stesso ...
da alemaiale » lun feb 09, 2009 13:34 pm
da Raven » lun feb 09, 2009 15:33 pm
da ErniBrown » lun feb 09, 2009 15:51 pm
Raven ha scritto:non credo che nessuno di noi possa riuscire ad immaginare che cosa farebbe in quella situazione. nessuno di noi può immaginare davvero che cos'è quella situazione
da Raven » lun feb 09, 2009 16:15 pm
da ErniBrown » lun feb 09, 2009 16:20 pm
Raven ha scritto:non va loro solamente riconosciuto e lasciato il diritto di scegliere.
gli va riconosciuto il rispetto del silenzio davanti ad una decisione, che in un verso o nell'altro, uccide una parte di te.
il silenzio: questa strana cosa quasi dimenticata.
da Max Z. » lun feb 09, 2009 20:25 pm
ErniBrown ha scritto:
Il signor Englaro e' stato coraggioso, ha fatto una scelta difficilissima, secondo le volonta' della figlia. Non capisco perche' persone ignoranti, che hanno ampliamente dimostrato di non conoscere neanche lontanamente l'argomento debbano decidere al posto suo.
da Davide62 » lun feb 09, 2009 21:05 pm
da tacchinosfavillantdgloria » lun feb 09, 2009 21:32 pm
ErniBrown ha scritto:Raven ha scritto:non va loro solamente riconosciuto e lasciato il diritto di scegliere.
gli va riconosciuto il rispetto del silenzio davanti ad una decisione, che in un verso o nell'altro, uccide una parte di te.
il silenzio: questa strana cosa quasi dimenticata.
gia'.
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