Enzolino ha scritto: Difatti, sebbene numerosi brani abbiano una bellezza spirituale che supera le barriere culturali, altri, oggigiorno, risultano inevitabilmente obsoleti o persino violenti e razzisti.
Inoltre la lettura di un testo sacro, secondo i teologi, non dovrebbe essere fatta in maniera banale, ma con cognizione e, in teoria, sotto la guida dello spirito santo. Ma chi lo stabilisce quando e' lo spirito santo a guidare o la nostra umanita'?
Ma quello che molto serenamente volevo dire è che l'Antico Testamento, proprio per il periodo storico in cui è stato scritto, è una sorta di assemblaggio storico-mitologico-cultural-leggendario per molti versi paragonabile ad opere coeve ma ritenute profane.
Per esempio, la storia di Mosè, come capostipite del popolo ebraico, ha molte analogie filologiche (8O) con quella di Romolo e Remo quali fondatori di Roma. E se permetti l'attendibilità storica dell'adozione della lupa non è inferiore al disseccamento del mar Rosso o alla scarpinata in vetta al Sinai con le tavolozze della legge.
E per quanto possano sembrare considerazioni banali, in realtà ci si accorge che il cattolicesimo poggia su questi pilastri d'argilla molto più di quanto si creda.
Il peccato originale è stato elevare a Parola di Dio il suddetto assemblaggio storico-mitologico-cultural-leggendario.
Il tutto senza negare la bellezza spirituale di molti brani dell'A.T., che però sarebbe corretto limitare a tale ambito.
Ciao
