_Uli ha scritto:Non credo. Da un' occhiata qui, che e' molto recente:
http://www.eurekalert.org/pub_releases/ ... 072706.php
Che poi questo, grosso modo, risulti anche da molti altri studi, non credo sia un caso.
in realtà si tratta semplicmente di approcci diversi, difficile dire quale sia più giusto.
l'ottimo link che tu citi prende in considerazione un approccio "classico": chiedi alla gente se è felice o no, e vedi che correlazione c'è con le condizioni di vita (ricchezza salute ed educazione in primis).
A mio parere questo è sicuramente utile e anche rappresetativo a livello individuale (e di singola nazione).
La critica che mi viene spontanea è che mi sembra un approccio tautologico, ovvero: se chiedo a una persona quanto è felice, è ovvio che una persona ricca, in salute e ben instruita, risulterà più felice di una che muore di fame.
In sostanza, una correlazione di questo genere dice ben poco che già non si sapesse.
Inoltre, mi sembra un approccio "egoistico", in quanto dà informazioni sulla singla comunità/paese, ma trascura completamente le interazioni con le altre comunità.
Lo studio che ti ho citato prende in esame gli stessi fattori, ma li correla anche con l'impatto ambientale (inteso come uso di risorse) che va a sostenere la "felicità" di un individuo/nazione.
Il concetto è che viviamo in un mondo ormai quasi totalmente globalizzato. Questo vuol dire che le risorse (minerali, alimentari, economiche e umane) possono viaggiare liberamente.
La diretta conseguenza è che non esistono più "isole felici", che possono fare quello che vogliono senza preoccuparsi del mondo esterno.
E visto che le risorse sono limitate, se io ne consumo troppe, vuol dire che qualcun altro ne sta facendo le spese.
Quindi i paesi occidnetali hanno un basso punteggio in questo indice perchè, pur essendo ricchissimi e con condizioni di vita ottime, consumano una quantità di risorse spropositata, che rende questo stile di vita assolutamente non sostenibile dal resto del pianeta.
In sostanza SIAMO DEI PARASSITI.
La cosa invece interessante secondo me, è ciò che accomuna le due "classifiche", seppure compilate in base ai diversi criteri (una esclusivamente ricchezza e salute, l'altra ricchezza e salute + impatto ambientale)
In ogni caso, ai primi posti ci sono paesi minuscoli e isolati, isole, paesi con popolazione molto ridotta, piccoli paesi estremamente chiusi e refrattari all'immigrazione, etc etc.
Come dire: sembrerebbe che l'umanità non abbia ancora inventato un modo di essere contemporaneamente ricchi, sani, ma senza depredare le risorse del pianeta in maniera irreparabile.
O vivi su un'isolotto in cui non hai niente, ma rispetti l'ambiente, o vivi in Svizzera, dove hai tutto, ma "rubandolo" al resto del mondo e costruendo una muraglia per impedire a chiunque di venire a disturbarti mentre consumi le sue risorse.
Non mi pare un ritratto molto edificante dell'umanità...

