PIEDENERO ha scritto:Per quelli che si vaccinano per salvare il mondo, per quelli che qui sostenevano la poca contagiosità dei vaccinati, per quelli che "maladetti novax untori ", per quelli che ottusamente sostengono il supermegagreenpassssss, per quelli che "lo dice la scienza":
(DI PETER D’ANGELO – ilfattoquotidiano.it) – Il focolaio alla Scala, il maxi-contagio all’ospedale di Salerno con 50 positivi, e poi i casi della Clinica chirurgica di Sassari. I contagi sono in aumento tra i vaccinati, e non solo nel nostro Paese. A Oslo, in Norvegia, un party aziendale di inizio dicembre ha fatto contare tra 110 partecipanti, tutti vaccinati, almeno 80 contagi, una ventina i casi accertati di Omicron. In Spagna, una festa di Natale tra operatori sanitari è diventata un focolaio: 68 infetti. Che cosa sta succedendo?
Un punto di partenza per provare a rispondere, e a fare una riflessione, è il caso del Friuli-Venezia Giulia, che ha anticipato l’introduzione del Super green pass (è partito il 29 novembre, mentre nel resto d’Italia il 6 dicembre). Il contenimento dei contagi previsto e sperato ancora non si sta registrando. I contagi sono in aumento da almeno 10 giorni, dopo aver registrato una media di 3-400 casi a metà novembre si è arrivati a picchi di 825, 763, 759 e 701 contagi negli ultimi giorni, con una media settimanale di circa 600 casi al giorno. Grazie alle rigide restrizioni sugli assembramenti, non si può parlare di contagi dovuti a manifestazioni o a festival ad alta partecipazione come la Barcolana (durata dieci giorni). C’è qualcos’altro. Per Robert Dingwall, membro della Commissione Jvci Covid-19 del governo inglese, “i vaccini non impediscono l’infezione, riducono in parte la trasmissione e la gravità dell’infezione; le persone non vaccinate sono un rischio per se stesse, ma non per quelle vaccinate”.
Appare ormai acclarato in letteratura, e sul Fatto sono mesi che lo raccontiamo. Dopo 3-5 mesi dalla somministrazione del siero, i vaccinati tornano a essere contagiosi in misura rilevante. Convergono su questo punto lavori recenti pubblicati sul Nejm e Lancet e i dati israeliani. Così come è acclarato che il tracciamento – e proprio il prof. Crisanti, intervistato nella pagina accanto, non ha mai smesso di ripeterlo – ha rappresentato e rappresenti ancora oggi il successo dei Paesi asiatici, dove si è registrata una mortalità di 73 soggetti per milione contro 2.222 decessi per milione in Italia (è notizia di ieri il progetto di bioservaglianza di massa contro il Covid che partirà in Corea del Sud, dove verranno usate oltre 10mila telecamere controllate da un algoritmo di intelligenza artificiale per riconoscere e tracciare fino a dieci persone simultaneamente, in meno di dieci minuti, entrate in contatto con un positivo).
Resta fondamentale allora, secondo sempre più scienziati, coordinare una strategia combinata che affianchi ai vaccini tracciamento e tamponi per tutti (vaccinati e non), e farmaci precoci di facile accesso (quelli sostenuti da pubblicazioni scientifiche autorevoli). Specie in un momento – l’inverno – in cui il il virus circola in modo rilevante. Il direttore scientifico dell’Istituto Mario Negri, Giuseppe Remuzzi, sul Corriere è tornato a parlare di trattamenti tempestivi come “l’indometacina (antinfiammatorio), che ha dato risultati interessanti in India”. I suoi studi, Cover1 e Cover2, hanno dimostrato una drastica riduzione delle ospedalizzazioni, circa il 90%, con farmaci anti-Cox2 da bancone (come aspirina e nimesulide). A sostegno di questi studi ci sono varie pubblicazioni: dall’Università di Washington ai trial israeliani del Barzilai Medical Center.
Per comprendere come si stia muovendo il Coronavirus, è necessario analizzare i numeri dell’Istituto superiore di sanità, relativi agli ultimi 30 giorni. I contagi sono così distribuiti: il 64,3% sono vaccinati (168.132 soggetti), il 35,7% sono non-vaccinati (93.220). Va ricordato il monte totale di vaccinati completi in Italia, che sono l’85%, contro il 15% di over 12 non-vaccinati. Le terapie intensive sono occupate al 37,6% da soggetti vaccinati (373), contro il 62,4% di non-vaccinati (618). Gli ospedalizzati vaccinati sono il 52,6% (4.900 totali), contro il 47,4% di non-vaccinati (4.402). I decessi, per il 57,4% sono vaccinati (836 in totale), contro il 42,6% di non-vaccinati (620 in totale, in maggioranza over 65). In inverno i Coronavirus, per vari motivi, riescono a diffondersi in modo migliore, quindi come nel 2020 sono attesi rialzi con il freddo; questo non toglie che “ogni anno, d’inverno, le terapie intensive vanno in affanno, era così già da prima della pandemia – puntualizza Antonio Giarratano, presidente della Società italiana dei rianimatori e anestesisti di terapia intensiva –, e questo sarebbe dovuto essere l’anno delle implementazioni”.
E cosa sta succedendo negli altri Paesi? Passiamo in rassegna alcuni dei casi più significativi.
Russia. Al 10 dicembre le vaccinazioni si attestano attorno al 50% della popolazione. Secondo l’ultimo bollettino “ci sono stati 29.558 nuovi casi, di questi 2.328, pari al 7,9%, risultano privi di manifestazioni cliniche al momento, per tanto asintomatici”. L’anno scorso, nello stesso periodo c’erano stati 27 mila contagi e 533 decessi. Ieri ci sono stati 1.121 decessi per causa o concausa di Covid.
Irlanda. Tra i più alti tassi di vaccinazione al mondo con oltre il 95% nella fascia over50. Ieri il Dipartimento della salute ha annunciato 4.667 nuovi casi e una media di circa 4 mila contagi in 7 giorni, con 109 pazienti in terapia intensiva e 81 decessi in una settimana. Segnalati altri quattro casi della variante omicron, portando il numero totale a 10. Il ministro dell’Istruzione Simon Harris ha dichiarato che il governo dovrebbe raggiungere 1,5 milioni di booster prima di Natale. Il 13 dicembre 2020 in Irlanda erano stati registrati 429 positivi e un decesso, quattromila casi ad inizio gennaio 2021.
Regno Unito. Ieri si sono registrati oltre 48 mila casi e 119 decessi medi negli ultimi 7 giorni. Di questi 48 mila nuovi casi, 633 sono relativi alla variante Omicron, circa il 50% in più rispetto al giorno precedente, la maggior parte concentrati in Inghilterra (618). Il totale dei contagiati dalla nuova mutazione è di 1.898. In Uk il 76,4% della popolazione ha ricevuto la prima dose, il 69,7% la seconda, e il 34,5% la terza. Il premier Johnson ha confermato in queste ore “il primo decesso causato da Omicron”, e aggiunto “penso si tratti di una versione più mite del virus, ora dobbiamo riconoscere il ritmo con cui accelera nella diffusione tra la popolazione”.
Israele. Un anno fa c’erano 1.200 casi medi al giorno. Oggi ne ha 600 medi nell’ultima settimana. Un anno fa i decessi medi erano 7 ogni 24 ore, mentre oggi si sono registrati 7 decessi totali nell’ultima settimana. Su 5,7 milioni di vaccinati con due dosi 4,1 milioni hanno avuto anche la terza. Ieri il governo ha frenato sulla necessità di una quarta dose.
Scusa ma io, pur nella mia ignoranza scientifica sull'argomento, credo che la funzione principale del vaccino non sia quella di evitare il contagio, ma di evitare di subire effetti gravi o letali se si contrae il virus e mi pare che questa parte, se è vero che i numeri non mentono mai, dimostri che in ciò è efficace
Per comprendere come si stia muovendo il Coronavirus, è necessario analizzare i numeri dell’Istituto superiore di sanità, relativi agli ultimi 30 giorni. I contagi sono così distribuiti: il 64,3% sono vaccinati (168.132 soggetti), il 35,7% sono non-vaccinati (93.220). Va ricordato il monte totale di vaccinati completi in Italia, che sono l’85%, contro il 15% di over 12 non-vaccinati. Le terapie intensive sono occupate al 37,6% da soggetti vaccinati (373), contro il 62,4% di non-vaccinati (618). Gli ospedalizzati vaccinati sono il 52,6% (4.900 totali), contro il 47,4% di non-vaccinati (4.402). I decessi, per il 57,4% sono vaccinati (836 in totale), contro il 42,6% di non-vaccinati (620 in totale, in maggioranza over 65).
Mi potrai rispondere che sei libero di scegliere di ammalarti, di andare in terapia intensiva e anche di morire, ma su questo replicherei che la tua scelta si scontrerebbe con l'esigenza di evitare che posti in terapia intensiva che sarebbero necessari per altri siano occupati da chi non li occuperebbe se si fosse vaccinato. Aggiungo che se le attività lavorative sono ripartite è perchè le terapie intensive, grazie al vaccino, subiscono meno pressione. Se nessuno si fosse vaccinato saremmo ai livelli pre vaccino e verosimilmente occorrerebbe disporre continui lockdown perchè se finiscono i posti in terapia intensiva la sanità si ferma. Io ho dovuto pagare privatamente un intervento (non grave ma necessario) per mio figlio perchè per quel tipo di intervento, a causa dell'intasamento post covid della sanità, non c'è nessuna ipotesi su una data in cui possa essere eseguito in ospedale, non c'è manco la lista.
Non so che lavoro tu faccia ma se sei un commerciante o un imprenditore devi avere ben chiaro che se oggi sei aperto è grazie a chi si è vaccinato e che se nessuno si fosse vaccinato probabilmente saresti andato dal culo.
Che poi una persona tra il rischio morte e il rischio forse chi lo sa uno su un milione di effetti collaterali scelga la seconda opzione per me è un mistero indecifrabile. Peraltro non comprendendo perchè questo ragionamento venga fatto solo sul vaccino e non anche su una miriade di farmaci che se leggi il bugiardino potenzialmente possono dare effetti collaterali devastanti e DIMOSTRATI.