riflessioni filosofiche

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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mer ago 12, 2015 11:54 am

Ho trovato solo adesso un Wi-Fi decente qui nella penisola iberica, ho dato una lettura abbastanza superficiale al thread.

Ciononoatante, da buon filosofo mancato e da intruso, intrufolatosi surrettiziamente nel ristretto mondo dei climberss, volevo dare un piccolo contributo ar dibbattito.

1) mia impressione, da tempo, è che nel nuovo mattino ci sia un aspetto discretamente contraddittorio: partendo dalla critica alla lotta con l'alpe, si fanno poi inevitabilmente rientrare competitività e celodurismo dalla finestra.

2) vexata quaestio: l'alpinismo è o no uno sport? Se pensiamo, seguendo Emanuele Cassarà & c., a un terreno di gioco uguale per tutti dove si vede chi fa il grado più alto, non c'è dubbio che l'arrampicata sportiva lo sia.
L'alpinismo, si dice, è un'altra cosa: certo, lì le regole sono diverse, alla fine il più bravo è quello che rischia di più e torna a casa. Comunque il gioco, chiedo venia per la rozza semplificazione, è sempre a chi ce l'ha più lungo. Con buona pace delle sovrastrutture new age.

3) da alcuni post di ispirazione nicciana sembra trasparire l'idea che portare il rischio al limite sia un modo per arrivare a conoscere verità altrimenti inaccessibili. Non so se sia così, io personalmente sono certamente troppo coniglio (oltreché pippa) per raggiungere il satori in questo modo. Forse, questo potrebbe essere uno degli 84.000 modi per realizzare la via del buddha: mi sentirei comunque di escludere che sia l'unico.

4) ciò detto, io continuo ad essere convinto che l'arrampicata possa effettivamente avere una valenza "terapeutica", e uno strumento per capire alcune cose di sé. Quando però diventa, come non di rado accade, un'attività totalizzante che fa passare in secondo piano una serie di altre cose importanti, allora mi viene qualche perplessità (su questo peraltro si sono espressi con ben altra autorevolezza Motti, Rossa e altri). Su dove porre il cut-off, beh, questa credo sia una questione molto personale su cui è inutile pontificare.

Beh, ho esaurito per un po' la mia razione di pedanteria e recuperato il tempo perduto :mrgreen: .

Vacanzieri (ancora per poco) saluti
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda dang » mer ago 12, 2015 12:20 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Ho trovato solo adesso un Wi-Fi decente qui nella penisola iberica, ho dato una lettura abbastanza superficiale al thread.

Ciononoatante, da buon filosofo mancato e da intruso, intrufolatosi surrettiziamente nel ristretto mondo dei climberss, volevo dare un piccolo contributo ar dibbattito.

1) mia impressione, da tempo, è che nel nuovo mattino ci sia un aspetto discretamente contraddittorio: partendo dalla critica alla lotta con l'alpe, si fanno poi inevitabilmente rientrare competitività e celodurismo dalla finestra.

2) vexata quaestio: l'alpinismo è o no uno sport? Se pensiamo, seguendo Emanuele Cassarà & c., a un terreno di gioco uguale per tutti dove si vede chi fa il grado più alto, non c'è dubbio che l'arrampicata sportiva lo sia.
L'alpinismo, si dice, è un'altra cosa: certo, lì le regole sono diverse, alla fine il più bravo è quello che rischia di più e torna a casa. Comunque il gioco, chiedo venia per la rozza semplificazione, è sempre a chi ce l'ha più lungo. Con buona pace delle sovrastrutture new age.

3) da alcuni post di ispirazione nicciana sembra trasparire l'idea che portare il rischio al limite sia un modo per arrivare a conoscere verità altrimenti inaccessibili. Non so se sia così, io personalmente sono certamente troppo coniglio (oltreché pippa) per raggiungere il satori in questo modo. Forse, questo potrebbe essere uno degli 84.000 modi per realizzare la via del buddha: mi sentirei comunque di escludere che sia l'unico.

4) ciò detto, io continuo ad essere convinto che l'arrampicata possa effettivamente avere una valenza "terapeutica", e uno strumento per capire alcune cose di sé. Quando però diventa, come non di rado accade, un'attività totalizzante che fa passare in secondo piano una serie di altre cose importanti, allora mi viene qualche perplessità (su questo peraltro si sono espressi con ben altra autorevolezza Motti, Rossa e altri). Su dove porre il cut-off, beh, questa credo sia una questione molto personale su cui è inutile pontificare.

Beh, ho esaurito per un po' la mia razione di pedanteria e recuperato il tempo perduto :mrgreen: .

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Per una volta ho capito tutto quello che hai scritto e, aggiungo, sono perfettamente d'accordo con te. :mrgreen:
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda funkazzista » mer ago 12, 2015 12:58 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:... mia impressione, da tempo, è che nel nuovo mattino ci sia un aspetto discretamente contraddittorio: partendo dalla critica alla lotta con l'alpe, si fanno poi inevitabilmente rientrare competitività e celodurismo dalla finestra.

Mah... non saprei.
A me sembra piuttosto che i nuovi mattini puntassero più al "take it easy", e che (purtroppo?) l'uomo (o forse dovrei dire il maschio occidentale?) sia comunque incline alla comparazione delle dimensioni degli attributi.
Motti stesso, se non sbaglio, già ai tempi parlò di "re e reucci".

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Comunque il gioco, chiedo venia per la rozza semplificazione, è sempre a chi ce l'ha più lungo. Con buona pace delle sovrastrutture new age.

Quoto, e vedi sopra.

Non ancora vacanzieri saluti
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda Rampegon » mer ago 12, 2015 13:21 pm

inizia a studiare questo Immagine
che al di la del messaggio di fondo l'articolo soffre di più d'una imprecisione.... forse te l'avevo già detto a suo tempo non ricordo..
:wink:
EvaK ha scritto:.... a questo punto mi tocca prendere ferie per studiare :?

evoluzione dei valori, della storia degli spit, ecc ecc.
FIgo dang.... un saggio che si potrebbe intitolare:
Il secolo breve dell'arrampicata: dai nuovi mattini agli happy hour.
Sottotitolo: dalle alte vette al deep water. La morte delle idee e il rave party delle vacche nere.

Solo che non ho tempo, mi aspetta una giornata di dura deiezione nelle "cose del mondo" e prima mi concedo una session di arrampicata postmoderna alla "tana degli svasi".
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda dang » mer ago 12, 2015 15:30 pm

funkazzista ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:... mia impressione, da tempo, è che nel nuovo mattino ci sia un aspetto discretamente contraddittorio: partendo dalla critica alla lotta con l'alpe, si fanno poi inevitabilmente rientrare competitività e celodurismo dalla finestra.

Mah... non saprei.
A me sembra piuttosto che i nuovi mattini puntassero più al "take it easy", e che (purtroppo?) l'uomo (o forse dovrei dire il maschio occidentale?) sia comunque incline alla comparazione delle dimensioni degli attributi.
Motti stesso, se non sbaglio, già ai tempi parlò di "re e reucci".

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Comunque il gioco, chiedo venia per la rozza semplificazione, è sempre a chi ce l'ha più lungo. Con buona pace delle sovrastrutture new age.

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Funk non e' che le vie del bosca e guerini fossero date boh, non lo so, chemmifregamme'...
Vie come nuova dimensione o oceano erano date 7.
Le prime vie di settimo in italia diceva qualcuno.

Quindi?
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda dang » mer ago 12, 2015 15:35 pm

dang ha scritto:
funkazzista ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:... mia impressione, da tempo, è che nel nuovo mattino ci sia un aspetto discretamente contraddittorio: partendo dalla critica alla lotta con l'alpe, si fanno poi inevitabilmente rientrare competitività e celodurismo dalla finestra.

Mah... non saprei.
A me sembra piuttosto che i nuovi mattini puntassero più al "take it easy", e che (purtroppo?) l'uomo (o forse dovrei dire il maschio occidentale?) sia comunque incline alla comparazione delle dimensioni degli attributi.
Motti stesso, se non sbaglio, già ai tempi parlò di "re e reucci".

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Comunque il gioco, chiedo venia per la rozza semplificazione, è sempre a chi ce l'ha più lungo. Con buona pace delle sovrastrutture new age.

Quoto, e vedi sopra.

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Funk non e' che le vie del bosca e guerini fossero date boh, non lo so, chemmifregamme'...
Vie come nuova dimensione o oceano erano date 7.
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Quindi?


MI sa che avevo interpretato male il tuo messaggio! 8O :mrgreen:
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sulla stabilità del soggetto

Messaggioda EvaK » mer ago 12, 2015 22:19 pm

Allora... eccomi finalmente con una mezz'ora di lucidità disponibile prima di lasciarmi andare tra le braccia di Morfeo (ottimo amante, peraltro, te stai lì, fa tutto lui, e al mattino 5 minuti prima della sveglia se ne va silenzioso.... ).

Stamattina leggevo e pensavo tra uno svaso e l'altro: il nuovo mattino, come la rivoluzione culturale, come tutte quante le rivoluzioni e i movimenti: è arrivato uno (o due, o un gruppo), hanno detto cose, pensato cose, realizzato cose fuori da quello che per allora era il seminato. La gente è impazzita e alcuni li hanno seguiti, altri invece hanno decretato lotta. Lotta di idee, di visioni del tempo, quel che è. Ma il movimento è lotta, lotta di idee.
Nel momento in cui le idee divengono acquisite e c'è la (ipotetica) quiete, ci sono i ripetitori, si crea la "Scolastica", il "Manierismo", quindi si prosegue un filone e lo si porta alle sue estreme conclusioni.

Io credo che anche nell'arrampicata, che è un fare, ma che senza un pensare non sta poi così in piedi, sia successo un po' così.
Anche il nuovo Mattino è invecchiato.... per forza... \Ma qualcuno ha visto il film Patabang? Parlo di un film, forse perchè il regista è un amico, forse perchè un film è la modalità di fruizione più comoda e immediata, forse perchè quel film è fatto davvero bene. Io ne ho tratto la conclusione che gli arrampicatori del NM non siano diversi dai vari alpinisti classici e (soprattutto) moderni: i classici veri magari si scannavano per una ripetizione o una nuova apertura che poteva giovare alla patria.
Tutti si sono scannati nella storia: ci piace pensare alla storia dell'alpinismo, ma questa non fa che riflettere la storia ufficiale, e in questo mi sento molto, ma molto hegeliana: tesi, opposizione, sintesi. E' così che gira tutto quanto: la rivoluzione è l'opposizione, l'affermazione di principi in opposizione a quelli vigenti. Si crea un conflitto, dal quale poi nascerà un nuovo equilibrio, sempre instabile.
Illusione grande è pensare che l'equilibrio sia stabilità. No.... quando stai bene, quando pensi di aver trovato l'equilibrio, è lì che devi lavorare su di te, prechè stai bene e sei forte, e puoi pensare bene a quali disequilibri sei disposto ad affrontare in futuro, perchè ci saranno.
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda Rampegon » gio ago 13, 2015 10:08 am

e quindi?
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda EvaK » gio ago 13, 2015 12:45 pm

Eh niente.... Poi ho finito la mezz'ora di lucidità mentale.... Continuerò e cercherò di "venire a segno" ma ora non ho tempo.
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda Rampegon » gio ago 13, 2015 13:21 pm

tutto tutto niente niente filosofo filosofo cit.

[youtube]https://youtu.be/mhVFJ7ybO90[/youtube]
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda VYGER » gio ago 13, 2015 14:06 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:
[...]

Vacanzieri (ancora per poco) saluti
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Su Nietzsche, l'oltreuomo e il Destino dell'Occidente segnalo ai coraggiosi Lo Zarathustra di Nietzsche, di C.G. Jung.
Qui un paio di recensioni, da cui recupero alcuni stralci.

http://www.ariannaeditrice.it/articolo. ... colo=41772

La guerra è alle porte. Jung sa di affrontare nell’individuo Nietzsche e nella sua opera, una condensazione esplosiva di un percorso secolare: la civiltà cristiano-borghese [...] è ormai travolta. La crisi del mito cristiano sentita personalmente sia da Nietzsche che da Jung, entrambi figli di pastori protestanti spinge alla ricerca di un senso diverso della vita e del mondo. Ciò che è stato rimosso o represso (l’animalità, gli istinti) preme dal basso e travolge i vecchi valori. Dioniso, il dio dell’ebbrezza e della sregolazione dei sensi, emerge dall’inconscio di un’intera epoca.


Per certi versi i Nuovi Mattini [e il Sessantotto con essi] sono IMHO stati una parentesi dionisiaca durante un'ampia fase di istituzionalizzazione dei cambiamenti avvenuti dopo la seconda guerra mondiale. Non spiego, altrimenti viene notte [e si rischia di incontrare qualche vacca nera vagante nel buio].

Sull'ubermensch come funzione di compensazione e sull'ombra che accompagna l'oltreuomo [ma io suggerirei anche il bravo alpinisten] - http://www.gustavomicheletti.it/index.p ... crocefisso:

Also spracht Zarathustra è per Jung un “libro scritto col sangue” (ivi, p. 472) in cui Nietzsche, cercando di costruire il superuomo, “prosegue semplicemente sulla via tracciata dal cristianesimo” (ivi, p. 477), via che implica il saper affrontare i tormenti più grandi sobbarcandosene deliberatamente il peso, perché solo in questo modo si può giungere a fare davvero esperienza di se stessi. Ciò che Nietzsche cerca di far nascere con il suo superuomo è in realtà il Sé: solo dopo che si è passati “attraverso questa straordinaria esperienza del Sé, le illusioni scompaiono. Sai esattamente chi sei. È questo ciò che Nietzsche vuol dire”


Questo su Nietzsche e il superomismo.
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » gio ago 13, 2015 14:40 pm

Sulle tendenze superomistiche di molti alpinisti concordo: basta leggere qualche pagina di Gervasutti, Bonatti o, più recentemente, Messner (senza scomodare casi paradigmatici come Guido Lammer).

Per il resto io, si parva licet, riconosco l'importanza di Nietzsche nella storia della filosofia occidentale, quantomeno nella sua veste di "maestro del sospetto" (riesumo questa vetusta definizione cara al mio vecchio prof di religione del liceo), ma al tempo stesso ne ricuso decisamente il punto d'arrivo.

Molto più condivisibile, a mio trascurabile parere, il punto di vista di Schopenhauer, uno dei primi a guardare verso oriente (anche se certe sue vicende biografiche suggeriscono qualche dubbio sul fatto che avesse capito bene alcune cose fondamentali).

Per quanto mi riguarda, la via d'uscita dalla crisi del pensiero borghese-cristiano-occidentale l'ha indicata il principe Siddharta Gautama, in anticipo di qualche millennio. Ma è, ça va sans dire, una posizione personale.

Orientaleggianti saluti
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda VYGER » gio ago 13, 2015 14:41 pm

Sulla vicinanza alla morte come evento che facilita la visione del tutto nell'uno, mi limito a segnalare come Herrigel, Ne Lo zen e il tiro con l'arco da qualche parte racconti come sia opinione di chi insegna l'arte della spada che l'apprendimento è molto più rapido sul campo di battaglia che sul tatami [diciamo che entra in azione un motivatore d'eccezione; inoltre la vicinanza con la morte mette fuori gioco alcune stutture mentali ingombranti: linguaggio e immagini, che il tran tran della vita quotidiana lascia immutate].

Questa vicinanza dell'alpinismus alla morte è componente - che a me fa problema - spesso sottaciuta [anche dagli arrampicatori mattutini], ma fa parte del pacchetto "arrampicata" [prendere o lasciare].

Falesia e boulder non sono poi così a rischio zero. E della madre conservano l'impronta.

Per non dire del valore dell'esperienza della visione dell'eterno nell'attimo.
Potrebbero essere benissimo allucinazioni.

Chiaramente, se uno tiene ad avere simili percezioni, può dedicarsi all'alpinismo, al tiro con l'arco, alla meditazione nella posizione del loto, al sesso tantrico, alla lectio divina e alla Piccola Morte secondo Ignazio di Loyola.

Ce n'è per tutti i gusti.
La maggior parte di queste vie deve secondo me la sua efficacia alla realizzazione di quello che scrivevo prima: la messa tra parentesi di linguaggio e immagini e, in ultima istanza, dell'ego come altro dall'ambiente.

Anche in questo caso c'è una vaga parentela tra forme meditative e il venir meno del sé come lo si sperimenta nel momento ultimo.

In sostanza è possibile percepire l'uno-tutto solo nella misura in cui non c'è l'ego nei pressi a scassare gli zebedei. Tra questo e la morte non c'è proprio moltissima distanza, eh?

E questo presenta un altro paio di problemi colossali:

1. Ma com'è che per vivere bene [e smettere di soffrire] bisogna - almeno un po' - morire? E sarà poi vero?
2. Non è che ci sia una forma di velata negazione della vita in ogni forma meditativa e nella fuga nell'uno-tutto?

Ecco...
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda PIEDENERO » gio ago 13, 2015 14:49 pm

bisognerebbe specificare e chiarire se il claimberismo è vita "vera". certo ne fa parte ma ci aiuta nella formazione del sé?
non è fuga dalla realtà?
non è un picclo e spesso triste rifugio?

i "nuovi mattini" che sicuramente hanno aperto nuovi orizzonti, lune e soli nascenti, non sono forse fin troppo enfatizzati?
in un mondo chiuso come questo, che in fondo non ha più niente da dire mi pare che vengano spesso citati e lodati per fine, oserei dire, commerciale.
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » gio ago 13, 2015 14:53 pm

Il mio maestro, buddhista e alpinista coi fiocchi, sostiene - seguendo Nagarjuna - che dobbiamo distinguere un mondo assoluto e un mondo relativo.

Il mondo assoluto, proviamo a darci un'occhiata facendo zazen - o magari attraverso tutte quelle pratiche che citavi.

Dopodiché ritorniamo nel mondo relativo dove si svolge gran parte della nostra vita, e cerchiamo di fare bene le cose che ci sono da fare, pur percependone la relatività e l'impermanenza.

Nell'assoluto non sussiste differenza fra il bene e il male, fra l'Io e l'altro, fra il successo e il fallimento. Ma nel mondo relativo ci comportiamo, necessariamente, "come se" (cit. Hans Vaihinger, caro al mio analista adleriano) queste cose avessero la loro importanza.

Come nella parabola taoista della ricerca del bue, alla fine si ritorna nella piazza del mercato in mezzo agli altri, alle cose di tutti i giorni. Ma dopo aver fatto un'esperienza che non è stata irrilevante.

Rispetto all'"ombra" che ci portiamo dentro...anche qui il discorso è bello corposo. Magari ne parliamo in un altro post.

Ruminanti saluti
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda PIEDENERO » gio ago 13, 2015 14:53 pm

vyger!
rilassati!
stai mettendo troppa carne al fuoco!! 8)
sono in vacanza!
ecchediamine!
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda PIEDENERO » gio ago 13, 2015 14:57 pm

fra vyg e tacchino è una bella lotta di logorroici
però molto interessante
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » gio ago 13, 2015 14:59 pm

PIEDENERO ha scritto:vyger!
rilassati!
stai mettendo troppa carne al fuoco!! 8)
sono in vacanza!
ecchediamine!


È proprio in vacanza che possiamo dedicarci all'otium filosofico, mica quando siamo rosi dalle preoccupazioni quotidiane, del mondo della polvere rossa (cit.)

Meglio ancora sarebbe discutere amabilmente, passeggiando in un ombroso peripathos mentre sorseggiamo un'orzata fresca.

Ma non siamo nell'Atene del quinto secolo (a proposito, ce l'avevano già l'orzata ai tempi? Temo di no :( ) e ci accontentiamo delle appendici tecnologiche.

Rassegnati saluti
TSdG
Ultima modifica di tacchinosfavillantdgloria il gio ago 13, 2015 15:02 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda VYGER » gio ago 13, 2015 15:01 pm

E, per finire, sulla vita come gioco tra gli opposti, segnalo il grande, sempreverde, mitico Eraclito di Efeso [quello della guerra che è padre di tutte le cose], che secondo me aveva capito molto.

La stessa cosa sono il vivente e il morto, lo sveglio e il dormiente, il giovane e il vecchio: questi infatti mutando son quelli e quelli mutando son questi.


Quindi, alla fine, i giovani ribelli è facile che diventino veci conservatori.

L'Origine ama nascondersi.


Quindi l'illuminazione in svariati casi è farlocca.

Però:

Come potrebbe uno nascondersi a ciò che non tramonta mai?


È l'illuminazione a venirti a prendere....

:mrgreen:

Qui un'intro a Eraclito: http://www.athenenoctua.it/eraclito-una ... mbre-pt-1/

Al successivo commento del Tac rispondo in altro momento. Adesso mi tocca andare...
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Re: riflessioni filosofiche

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » gio ago 13, 2015 15:01 pm

PIEDENERO ha scritto:fra vyg e tacchino è una bella lotta di logorroici


Io almeno ho la scusa che, non sapendo arrampicare, posso solo sfogarmi a chiacchiere.

Lui neanche quella :wink:

Pipponeschi (e verbosi) saluti
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