Tolleranza, rispetto e liberta' di stampa: dov'e' il limite?

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Messaggioda s » mar feb 07, 2006 0:35 am

Silvio ha scritto:
s ha scritto:
Roberto ha scritto:
Carlo78 ha scritto:Io ho idea che il fulcro sia il benessere. Noi l'abbiamo, loro no.
Col benessere l'attenzione e la dipendenza degli individui di una comunità verso un credo religioso +/- integralista diminuisce, diventa più superficiale.
E' una scommessa che non mi costa nulla fatta così, ma io credo che se ai palestinesi fosse garantito uno stato dall'ONU e li si integrasse nel sistema sentirebbero venir meno questo sentimento di frustrazione, odio, rabbia e violenza pronta a scoppiare che tendenzialmente coltivano con elementi religiosi. Ovviamente aizzati dai loro capi, dai loro Imam, e dai loro politici.
Se fosse risolta la questione palestinese si toglierebbe un focolaio di odio e in tutto il medioriente si respirerebbe un' aria diversa, ma la sitazione sembra sempre più radicalizzarsi e non è aria di soluzioni.


a proposito, ci sono cose interessanti su Internazionale, se vi capita di vederlo.



l'ultimo numero ???


quello di venerdì scorso ???


certo! A 'sto punto se hai seguito con attenzione i giornali (e anche il forum 8O ) la gran parte delle analisi e delle opinioni le conosci già; ma la panoramica in presa diretta dai media loro merita comunque.
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Messaggioda Silvio » mar feb 07, 2006 0:37 am

farò tesoro.


:wink:
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Messaggioda Buzz » mar feb 07, 2006 10:10 am

su www.internazionale.it ci sono degli oroscopi strepitosi :-)
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Messaggioda tclimb_2 » mar feb 07, 2006 11:10 am

Roberto ha scritto: ma io resto dell'idea che certe esacerbazioni del confronto islam-occidente, siano in gran parte volute dall'alto ...


a conforto della l'idea di roberto, che poi e' anche la mia, ecco quello che scrive Maurizio Blondet, giornalista molto scomodo.
per chi non conosce questo giornalista, consiglio di andare a leggere il suo sito www.effedieffe.com, che sicuramente sbagliando definirei di controcultura di destra.
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DI MAURIZIO BLONDET

Aveva detto giusto il professor Mikael Rothstein, docente all'università di Copenhagen. Intervistato dalla BBC sulle famigerate vignette anti-islamiche, Rothstein (un galantuomo, evidentemente) aveva parlato di un'operazione condotta a freddo da «agenti di una certa ideologia».
Come primo «agente» locale, varrà la pena di citare Flemming Rose.
E' il direttore delle pagine culturali del Jylland-Posten (JP), il principale giornale della piccola Danimarca: l'uomo che ha commissionato e pubblicato, a settembre, le dodici vignette che offendevano Maometto e l'Islam.
Persino l'Herald Tribune ha notato che la libertà d'espressione di questo Rose incontra precisi limiti, tutti a favore d'Israele.


Il direttore culturale danese ha infatti dichiarato al giornale americano: «io non pubblicherei una vignetta che mostrasse Ariel Sharon mentre strangola un bambino palestinese, perché è razzista». Intervistato dall'amico e coraggioso giornalista Chris Bollyn (1) il Rose continua a difendere la sua posizione.
«Sono convinto di aver fatto la cosa giusta a pubblicare le vignette», dice.
Ma si rendeva contro, gli ha chiesto Bollyn, di quali reazioni avrebbero suscitato?
Risposta: «pormi una tale domanda è come chiedere alla vittima di una violenza carnale se si pente di avere indossato una minigonna per andare in discoteca».

Bollyn ha scoperto che Rose ha intimi legami con precisi ambienti neoconservatori USA.
Nell'ottobre 2004 il giornalista «culturale» danese è stato ospite a Philadelphia di Daniel Pipes, uno dei più rabbiosi propagandisti anti-musulmani in America.
Americo-israeliano, Daniel Pipes è membro di vari think tank neocon, come il Washington Institute for Near East Policy e il Project for a New American Century (PNAC), nonché di gruppi di facciata creati dai neocon, come l'US Committee for a free Lebanon. Scrive regolarmente per il Jerusalem Post.
Nel 2000, Daniel Pipes, con il cappello del Committee for a free Lebanon, ha scritto un documento dal titolo «Finirla con l'occupazione della Siria in Libano: il ruolo USA».
In esso, Pipes criticava il governo americano perché secondo lui negoziava, anziché abbatterlo, col regime di Damasco.
L'uso della forza è il solo argomento che gli islamici capiscono, insisteva Pipes (un concetto che ha imparato in Israele), tanto più, assicurava, che la Siria dispone ormai di armi di distruzione di massa (2): «gli USA sono entrati in una nuova era di indiscussa supremazia militare, con una vistosa diminuzione delle perdite umane sul campo di battaglia [in Iraq]?questo apre la porta a decisioni simili per il Libano, le cui libertà e pluralismo sono in pericolo. Questa opportunità non durerà a lungo, in quanto, espandendosi la disponibilità di armi di distruzione di massa, i rischi dell'azione militare cresceranno rapidamente».

A firmare l'appello di Pipes sono stati praticamente tutti i neocon ebrei più noti: Richard Perle, Douglas Feith (l'ex viceministro al Pentagono), David Wurmser, Michael Leeden, Frank Gaffney, Jeane Kirkpatrick, Elliott Abrams, e la sottosegretario di Stato per gli Affari Globali Paula Dobriansky: tutta gente dell'American Enterprise e del PNAC.
Come si sa, questo appello ha avuto un evidente effetto: il misterioso attentato al libanese Hariri, i disordini «spontanei» scoppiati in Libano che hanno portato al ritiro della Siria, la quale nonostante ciò resta nel mirino della Casa Bianca come candidata per un'aggressione. In USA, Daniel Pipes si è distinto per uscite ferocemente anti-islamiche con offese dirette di tale violenza, da essere condannato in giudizio per «hate crime» contro un professore universitario secondo lui troppo amico degli arabi.
Lo ha difeso Karl Krauthammer, un altro energumeno ebreo che scrive per il Washington Post, con questi argomenti: «gli attacchi a Pipes non sono altro che un sintomo ulteriore dell'assurda correttezza politica che circonda il radicalismo islamico?Perché dobbiamo fare finta di dedicare i nostri sospetti di intenzioni terroristiche a tutti indistintamente?».
E faceva il caso dei passeggeri di un aereo: «perché dobbiamo perquisire allo stesso modo una suora di 70 anni, un seminarista ebreo di 50 (sic) e un trentenne saudita? Poniamo che sull'aereo salga vostra figlia. A chi vorreste che le guardie di sicurezza prestassero più attenzione?».

Ovviamente Daniel Pipes è anche l'ispiratore del «Jerusalem Summit», il gruppo di pressione secondo cui «due pericoli minacciano l'Occidente: il fondamentalismo islamico, la nuova forma del totalitarismo, e il relativismo morale».
Ne abbiamo parlato su questi sito («Jerusalem Summit centrale neocon», 13/11/2005).
La tesi centrale di Pipes è che l'Islam va «provocato» per suscitare al suo interno la «Riforma», analoga a quella che Lutero fece scoppiare nella Chiesa cattolica e che l'ha resa «ragionevole». Un'altra sua tesi, come abbiamo visto, è la battaglia per fare il «profilino» degli arabi, sull'esempio israeliano: tutti gli arabi-americani sono sospetti di terrorismo e perciò passibili di sorveglianza speciale.
A questo scopo, Pipes ha fondato due «istituzioni culturali» specifiche: una l'ha battezzata Center for Islamic Pluralism e l'altra, più brutalmente, Anti-Islamic Institute. Per questa sua posizione, nel 2003 il presidente Bush lo ha messo a capo di un organismo governativo che si chiama US Institute for Peace: nome orwelliano per un ente che si dedica ad aizzare lo scontro di civiltà (3).



Sono evidenti i punti di contatto fra le vignette danesi e l'ideologia di Daniel Pipes. Quando il giornalista danese Flemming Rose è andato a trovare l'individuo nel 2004 a Philadelphia, è stato evidentemente per organizzare insieme la provocazione internazionale; che doveva, per ovvi motivi, partire dall'Europa.
Al ritorno, Rose ha infatti scritto un articolo in lode di Pipes e della sua tesi, secondo cui l'Islam è la forma estrema del fascismo (4).
A questo proposito, vale poco la tesi ventilata dai giornali italiani servi dei neocon, secondo cui i musulmani hanno fatto finta di nulla quando le vignette sono state pubblicate a settembre, per scatenarsi a freddo mesi più tardi.
In realtà, nessuno si sarebbe accorto delle vignette blasfeme se non le avesse ripubblicate il New York Times quattro mesi dopo: il giornale della famiglia Meyer in cui Daniel Pipes ha voce in capitolo.
Subito dopo, almeno una decina di giornali in tutta Europa hanno ripreso le vignette: simultaneamente in Francia e Italia, Germania, Olanda, Spagna e Svizzera, tutti il primo febbraio.

Tutti con la stessa giustificazione: «difesa della libertà d'opinione».
La simultaneità rivela una mano unica nella vicenda.
E l'identità dei giornalisti che hanno sfidato l'Islam a comando aggiunge qualche sospetto. In Francia, il direttore del disastrato France Soir che ha pubblicato per primo le immagini si chiama Arnaud Levy.
Ma non è stato lui che l'editore del giornale, il magnate franco-egiziano (ma cristiano, non islamico) Raymond Lakah ha licenziato: ad essere licenziato è stato Jacques Lefranc, direttore esecutivo, di fatto il redattore-capo.
Levy, intoccabile, resta al suo posto.
L'ha difeso anche Reporters sans Frontières, per opera del suo segretario Robert Ménard: «tutta l'Europa deve appoggiare i danesi in difesa del principio che un giornale può scrivere quel che vuole, anche se offende della gente».
Un principio innovativo, che legalizza ogni diffamazione e vilipendio.
«Posso capire che la faccenda sconvolga i musulmani», aggiunge Ménard, «ma essere sconvolti è il prezzo che si paga per essere informati».
Sic dixit.

La Danimarca (che ha 500 soldati in Iraq al seguito degli americani) sta pagando cara la sua libertà di insulto.
Il boicottaggio delle meri danesi nei paesi musulmani sta mettendo in ginocchio una delle più grosse aziende del Paese, la danese-svedese Arla Foods, che vende latte burro e formaggi al Medio Oriente: un giro d'affari di 480 milioni di dollari.
«Ci abbiamo messo 40 anni a costruire il nostro business in Medio Oriente, ed ora tutto è crollato completamente in cinque giorni», ha detto alla BBC la portavoce dell'azienda, Astrid Gate. Ma rischi peggiori sono ipotizzabili, come nota Chris Bollyn.
Tra i giornali che hanno irresponsabilmente ripubblicato le immagini blasfeme c'è La Stampa di Torino che le ha pubblicate il primo febbraio (due giorni dopo il Corriere della Sera di Mieli). La Stampa, il giornale della città che sta per ospitare le Olimpiadi invernali.
Tutto il clima è pronto per un «attentato islamico» in coincidenza con la manifestazione sportiva, che porterà folle e celebrità a Torino.
Un attentato, magari, false flag.
Insomma la prima impressione è confermata: si è trattato di un'operazione neocon-israeliana dal principio alla fine.
E la fine ancora non è arrivata.

Maurizio Blondet
Fonte: www.effedieffe.com
Link: http://www.effedieffe.com/interventizet ... tro=esteri
6.02.06

Note

1) Chris Bollyn, «Cartoons are a purposeful provocation», American Free Press, 4 febbraio 2006. Bollyn collabora con Jimmy Walter, il miliardario americano che lotta per far conoscere la verità sull'11 settembre.
2) Per giustificare l'attacco all'Iraq, Pipes scrisse che Saddam poteva avere la bomba atomica «entro due-tre anni». Più tardi ha scritto: «la vera causa per cui gli USA hanno invaso l'Iraq non sono mai state le armi di distruzione di massa, né la minaccia che Saddam rappresentava per i suoi vicini [leggi Israele]?La campagna contro l'Iraq ha a che fare col mantenere gli impegni verso gli Stati Uniti o pagarne le conseguenze?Mantieni le promesse o sei finito».
3) I senatori democratici si sono opposti alla nomina dell'energumeno Pipes a un istituto che secondo il suo statuto «promuove la soluzione pacifica dei conflitti internazionali» (sic). Bush ha superato l'ostacolo nominando Pipes direttamente, mentre il Congresso era chiuso.
4) La tesi è stata ricalcata di recente da Angela Merkel, che ha definito il regime iraniano una replica del Terzo Reich.
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Messaggioda MarcoS » mar feb 07, 2006 11:26 am

Resta il fatto che, tutto sto gran casino sembra quasi abbia una sorta di regia, sembra quasi fatto apposta per favorire uno "scontro di civiltà" . CHI ci guadagna? CHI mira ad una sorta di Controllo globale?

E questo è un altro discorso lunghetto da fare, e un po' complesso che rischia di sforare nel "complottismo", anche se in realtà non penso si tratti di un qualcosa di esattamente preordinato, un vero e proprio "complotto" (troppe variabili incontrollabili mi sembra) però, anche da piccole cose apparentemente slegate tra loro, mi sembra ci siano molti segni che, portano in questa direzione. E spero proprio di sbagliarmi.

Insomma: le vignette erano venute fuori inizialmente ad ottobre, e c'erano state alcune manifestazioni in danimarca ma nulla più.
In altre occasioni negli anni passati sono apparse vignette o fumetti altrettanto irriguardosi o potenzialmente blasfemi per l'Islam e non era successo niente di niente.
Perché ORA il gran casino?
Si vedono foto di mussulmani in giro per il mondo che bruciano bandiere danesi...accidenti! non credevo fosse così diffusa in medio oriente la bandiera danese. Provate a cercarne UNA nella vostra città. Si trova facile?

In Danimarca il governo è piuttosto di destra e (pigliare con le pinze!) trovi in rete voci che i Servizi danesi siano a stretto contatto col mossad. Il confronto USA - Iran è sempre più acceso, anche se non è detto che sfocerà in una guerra...

Si può trovare un collegamento coi casini che ci sono stati in francia?
C'è una percezione DI FONDO che si vuol dare? e cioè che il melting pot, l'integrazione, l'interscambio culturale siano: INDESIDERABILI, DANNOSI, PERICOLOSI?

Se hai PAURA è più facile il controllo su di te, lo vuoi, e accetti anche che vengano limitate le tue libertà, come già sta succedendo, (anche qua e non solo in USA col famigerato Patriot ACT). E quale paura è più facile che quella del DIVERSO.
E non è differente per "gli islamici". Se da una parte la "protezione dalla paura" usa la tecnologia e la manipolazione dei media dall'altra, meno industrializzata, è la religione il collante e la protezione. La sostanza dei fatti non cambia.

Uno scontro religioso/razziale è facile da MANIPOLARE perché mette in gioco quelle che per molti sono cose FONDAMENTALI della vita e dell'esistenza.
Pensate, nel nostro piccolissimo, in questo stesso forum, quanto accese sono le discussioni tra diverse vedute su questi argomenti.
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Messaggioda Enzolino » mar feb 07, 2006 11:45 am

Bellissimo articolo almeno per il fatto che fa riflettere.

Io credo che questo Blondet non abbia tutti i torti.
Probabilmente a Ottobre volevano far scoppiare la bomba, ma il tentativo ha fatto cilecca, allora ci hanno riprovato.
Anche a me tante vicende di questi giorni puzzano, compreso il discorso di Fini per cui la Siria, ora, e' diventata molto pericolosa. :roll: :?

Allo stesso tempo, il fine provocatorio della vignetta rimane.

A proposito di satira, ricordo quanto scalpore aveva fatto, in Sardegna, l'immagine dell'isola disegnata da forattini, con la forma di un'orecchio mozzato. La satira era in riferimento al rapimento del bambino Farouk Kassam. Ovviamente la satira era stupida, offensiva. Era ovvio che la maggior parte dei sardi non era responsabile dei rapimenti. Ma una parte, anche se piccolissima, lo era, allora da sardo capivo l'intenzione provocatoria della vignetta. Al tempo, molta gente si era mossa ed ora sono parecchi anni che in Sardegna non ci sono rapimenti.

Quindi, tornando al discorso attuale, non mi stupisce se l'emulazione del giornale Danese ha trovato terreno fertile in altri paesi. Perche' il problema della censura islamica va oltre gli eventi contingenti. E' una cosa vecchia.
Ma forse qualche furbo, come al solito, la vuole usare per fini meno nobili della liberta' di opinione.

Forse bisognerebbe cercare di smorzare i toni e incoraggiare la riforma nell'islam, in maniera piu' graduale, meno brusca e pericolosa. Ma questa riforma e' necessaria, altrimenti lo scontro tra culture e' inevitabile.

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda Roberto » mar feb 07, 2006 11:49 am

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Messaggioda aculnaig » mar feb 07, 2006 11:58 am

Roberto ha scritto:"C'è del marcio in Danimarca" 8)


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Messaggioda Roberto » mar feb 07, 2006 12:03 pm

aculnaig ha scritto:
Roberto ha scritto:"C'è del marcio in Danimarca" 8)


Idiota :lol: :lol:
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Messaggioda BBB » mar feb 07, 2006 12:04 pm

Roberto ha scritto:"C'è del marcio in Danimarca" 8)


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Messaggioda tclimb_2 » mar feb 07, 2006 12:20 pm

un grande massimo fini


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DI MASSIMO FINI

La vicenda delle vignette satiriche su Maometto e i simboli religiosi dell'Islam, pubblicate da alcuni giornali europei, ha messo in un gravissimo imbarazzo le democrazie occidentali. Si è arrivati a un pelo dal rivalutare la famosa fatwa lanciata dall'ayatollah Khomeini (che Allah l'abbia sempre in gloria) contro Salman Rushdie, autore dei "Versetti satanici" che, a sentire dei musulmani, offendevano il Profeta, il Corano, l'Islam. Il Gran Rabbino di Francia, Joseph Sitruk, ha dichiarato di essersi parimenti indignato per alcune scene del film di Scorsese sulla passione di Cristo e per il romanzo "I versetti satanici" di Salman Rushdie. "Non ci si guadagna nulla a svilire la religione, a umiliarla e a ridurla a caricatura. Credo che si tratti solo di mancanza di rispetto e di disonestà intellettuale. Il diritto alla satira si ferma quando diventa provocazione a danno dell'altro. Non ci sono diritti senza limiti".

Il cardinale Achille Silvestrini ha affermato che non si può fare satira su "Dio, su Allah, sul Profeta, sul Corano, sui simboli religiosi, perché in questo modo si offendono i sentimenti di milioni di persone". Concetto poi ripreso dal portavoce del Vaticano che ha parlato di "inammissibile provocazione" e dai vescovi cattolici dell'Europa del nord. Ma anche in campo laico si sono fatti dei sottili distinguo. Il presidente della Repubblica italiana, Carlo Azeglio Ciampi, ha invitato "al senso di responsabilità nell'esercizio delle libertà, perché c'è la libertà di espressione e la libertà religiosa".
Sgombriamo subito il campo da alcuni equivoci. Non è qui in gioco la libertà di satira. La satira non ha più diritti di ogni altra forma di espressione di cui è solo uno degli aspetti. Vincino o Staino o i vignettisti danesi non godono di uno statuto diverso da quello di un qualsiasi altro cittadino, giornalista, scrittore o uomo della strada, che esprima le proprie idee, le proprie opinioni, le proprie idiosincrasie, i propri disgusti in forme diverse dalla satira. Ma non è neanche una questione di laicità dello Stato, bensì di democrazia. In democrazia si deve essere liberi di esprimere qualsiasi opinione, idea, idiosincrasia o disgusto.

Con due soli limiti, che riguardano entrambi il codice penale: non è lecito diffamare persone, fisiche o giuridiche che vivono nella contemporaneità attribuendo loro atti che non hanno commesso (ma per difendere l'onorabilità delle persone c'è il giudizio, a posteriori dei Tribunali, non quello a priori della censura preventiva). Ogni idea, ogni opinione, per quanto appaia aberrante alla "communis opinio" ha diritto di cittadinanza purché non sia fatta valere con la violenza. Punto e fine.

La religione, in una democrazia, non può godere di uno statuto diverso. Dice il cardinal Silvestrini e con lui molti altri: dileggiando i simboli religiosi si offende la sensibilità di milioni di persone. Vero. Ma se si parte da questo concetto la si finisce con la libertà di espressione. Se nei primi anni Cinquanta qualcuno in Italia avesse pubblicato una caricatura feroce di Stalin avrebbe sicuramente offeso la sensibilità di milioni di persone perché c'erano milioni di comunisti nel nostro Paese. Avrebbe dunque dovuto autocensurarsi e o essere censurato per questo?

Se durante il fascismo qualcuno, in Italia, avesse pubblicato una caricatura di Mussolini sarebbe finito, dritto e di filato, in galera. Ma quello era appunto il fascismo.

La democrazia ha obblighi diversi. Verso se stessa. Scrive John Stuart Mill, uno dei massimi teorici della liberaldemocrazia, nel suo fondamentale saggio "Sulla libertà": «È necessario anche proteggersi contro la tirannia dell'opinione e dei sentimenti predominanti, contro la tendenza della società a imporre, con mezzi diversi dalle sanzioni legali, le proprie idee e regole di condotta a chi non le condivide, a ostacolare lo sviluppo e, se possibile, a prevenire la formazione di qualsiasi individualità discordante, obbligando tutti i caratteri a conformarsi al suo modello».

Purtroppo le democrazie contemporanee, tronfie del loro successo sui totalitarismi, hanno introdotto varie eccezioni al principio fondamentale della libertà di espressione che, come scrive Stuart Mill, è uno dei cardini della liberaldemocrazia. Che cos'era se non satira lo striscione, inalberato da alcuni ragazzotti allo stadio Olimpico, che diceva: "Lazio-Livorno, stessa iniziale, stesso forno". Eppure quei ragazzi sono indagati, perseguiti, fermati, messi in gattabuia. Che cos'era se non libera manifestazione del pensiero il fatto che quegli stessi ragazzotti inalberassero croci celtiche, croci uncinate, simboli della Decima Mas, il ritratto di Benito Mussolini? Eppure quei giovani sono indagati, perseguiti, interdetti e, se possibile, messi in galera. Ciò in base a una legge dello Stato, la cosiddetta "legge Mancino" che proibisce le discriminazioni razziali, etniche, religiose e l'istigazione all'odio razziale. Solo che quella legge liberticida è stata pensata per colpire la libertà di espressione e lo stesso diritto di esistere di fantasmi del passato, sostanzialmente innocui, ma non si è tenuto conto che poteva avere concretissime attualizzazioni.

Le vignette sarcastiche su Maometto e i simboli della religione islamica sono una istigazione all'odio razziale così come i libri di Oriana Fallaci. L'istigazione all'odio razziale è un reato se si dirige contro gli ebrei, ma non lo è più se si dirige contro i musulmani? Ed ecco che l'Occidente, dimentico dei principi su cui è nato, affonda nelle proprie contraddizioni. O la libertà di espressione vale per tutti e contro tutti o non vale per nessuno e contro nessuno. Un principio non può conoscere eccezioni opportunistiche, altrimenti si trasforma in arbitrio e in sopraffazione. In una democrazia autentica io ho il diritto di inalberare simboli nazisti, di fare il saluto romano alla maniera di Di Canio come di dissacrare Maometto, Allah, il Corano, Dio, Cristo, il Vangelo, la Bibbia, i testi e i miti ebraici (ma se tocco anche solo un capello a un ebreo, a un musulmano, a un malgascio solo perché tali, devo essere spedito in galera e anche per parecchio tempo). E se costoro si ritengono offesi dai miei simboli o dai miei sarcasmi sono fatti che non mi riguardano. Altrimenti anch'io potrei sentirmi offeso dai loro simboli e pretendere che non siano esibiti e non la si finisce più.

È molto curioso che le "anime belle" dell'Occidente abbiano dimostrato una straordinaria sensibilità per quattro vignette blasfeme nei confronti dei simboli dell'Islam ma siano indifferenti anzi conniventi con le aggressioni militari alle quali da qualche tempo sottoponiamo i Paesi musulmani dall'Afghanistan all'Iraq.

Io non ho solo stima per Carlo Sgorlon, ho un rispetto reverenziale per la sua dirittura morale. Ma credo che sbagli profondamente quando scrive che gli islamici "tentano di imporci la loro cultura e la loro mentalità" (Il Gazzettino 4/2).

È vero il contrario, siamo noi occidentali all'attacco, con una pressante campagna ideologica, perché il mondo musulmano si omologhi alle nostre istituzioni, alla nostra cultura, ai nostri valori. I Paesi musulmani devono omologarsi a noi, ai nostri schemi mentali, alla nostra democrazia, alle nostre istituzioni. La condizione della donna islamica a quella della donna occidentale e così via. E se non lo fanno con le buone ci sono le cattive, le minacce, le invasioni, le occupazioni, le bombe, i missili, i Predator, le centinaia di migliaia di morti in nome di una "cultura superiore", la nostra. George W. Bush, il gran capo del cosiddetto "mondo libero", l'ha dichiarato: il pianeta intero si deve omologare ai nostri valori "democrazia, libertà, libera intrapresa". Altrimenti sono botte, cioè bombe. Perché l'Occidente è investito di una missione salvifica universale.

Io penso invece che le aggressioni militari, le occupazioni, la volontà di conquistare non solo territori ma le anime, convertendo gli "altri" a noi stessi, i morti che facciamo in nome di questa nostra pretesa superiorità, siano molto, ma molto più gravi di quattro vignette blasfeme. E credo che se noi non stessimo, da anni, occupando, invadendo, bombardando, minacciando, forzando i popoli dell'Islam alla nostra cultura e alla nostra visione del mondo, oggi potremmo con molta maggiore tranquillità di coscienza difendere orgogliosamente il fondamentale diritto dei cittadini di una liberaldemocrazia di far caricatura di ciò che più gli pare e piace.

Infine mi sia permesso osservare che è dai monoteismi, sia religiosi, come il cristianesimo, l'islamismo e l'ebraismo, sia da quelli laici, come il comunismo, il nazismo e l'attuale idolatria che l'Occidente ha di se stesso e dei propri valori, cioè dagli universalismi, che sono sempre venute le peggiori intolleranze e i più devastanti bagni di sangue.

Dio, se c'è, benedica il relativismo culturale e lo spiritualismo animista dell'Africa nera che non ha mai rotto i coglioni a nessuno e che è dotato di un'ironia e di un'autoironia di cui né il cristianesimo, né l'islamismo né l'arrogante monoteismo laico dell'Occidente attuale, si sono mai dimostrati capaci.

Massimo Fini
Fonte: www.ilgazzettino.it
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Messaggioda Jocondor » mar feb 07, 2006 12:31 pm

MarcoS ha scritto:Resta il fatto che, tutto sto gran casino sembra quasi abbia una sorta di regia, sembra quasi fatto apposta per favorire uno "scontro di civiltà" . CHI ci guadagna? CHI mira ad una sorta di Controllo globale?

.........................................
Si può trovare un collegamento coi casini che ci sono stati in francia?
C'è una percezione DI FONDO che si vuol dare? e cioè che il melting pot, l'integrazione, l'interscambio culturale siano: INDESIDERABILI, DANNOSI, PERICOLOSI?

Se hai PAURA è più facile il controllo su di te, lo vuoi, e accetti anche che vengano limitate le tue libertà, come già sta succedendo, (anche qua e non solo in USA col famigerato Patriot ACT). E quale paura è più facile che quella del DIVERSO.
E non è differente per "gli islamici". Se da una parte la "protezione dalla paura" usa la tecnologia e la manipolazione dei media dall'altra, meno industrializzata, è la religione il collante e la protezione. La sostanza dei fatti non cambia.

Uno scontro religioso/razziale è facile da MANIPOLARE perché mette in gioco quelle che per molti sono cose FONDAMENTALI della vita e dell'esistenza.
Pensate, nel nostro piccolissimo, in questo stesso forum, quanto accese sono le discussioni tra diverse vedute su questi argomenti.



Sono con MarcoS:
questo è terrorismo, è la volontà di aizzare allo scontro di civiltà.

E quindi dissento dall'articolo in una cosa fondamentale e cioè che se è magari vero che la trama, in occidente, ha una regia di destra "ebraica", essa ha il suo esatto contraltare in oriente, senza il quale la provocazione non funzionerebbe. Le bandiere danesi bruciate e tutte le immagini viste in Pakistan od in Malaysia sono palesemente, secondo me in maniera proprio evidente, una pantomima.

E da quel lato gli sponsor sono meno identificabili: i padroni del petrolio (Sauditi, Emirati e compagnia), ma anche i Musharraf ed i Siriani, e forse anche il sig. Bin Laden, se esiste; cioè tutti quelli che dalla contrapposizione occidente-islam hanno da guadagnare, sia per mantenere lo statu quo, sia eventualmente per modificarlo a proprio vantaggio.

Ma che ci sia una regia concorde è totalmente evidente e fuori discussione a mio avviso; ed è quindi veramente preoccupante, anzi agghiacciante.
Una volta di più aveva ragione il buon vecchio filosofo di Treviri, a proposito della religione e dell'oppio!
...devi imparare a leggere, oppure il tuo cervello è bruciato......
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Messaggioda MarcoS » mar feb 07, 2006 12:52 pm

..e io quoto pure Fini (il giornalista, non l'acrobata postfascista) 8)

.......Infine mi sia permesso osservare che è dai monoteismi, sia religiosi, come il cristianesimo, l'islamismo e l'ebraismo, sia da quelli laici, come il comunismo, il nazismo e l'attuale idolatria che l'Occidente ha di se stesso e dei propri valori, cioè dagli universalismi, che sono sempre venute le peggiori intolleranze e i più devastanti bagni di sangue.

Dio, se c'è, benedica il relativismo culturale e lo spiritualismo animista dell'Africa nera che non ha mai rotto i coglioni a nessuno e che è dotato di un'ironia e di un'autoironia di cui né il cristianesimo, né l'islamismo né l'arrogante monoteismo laico dell'Occidente attuale, si sono mai dimostrati capaci.
Se sei mona e credi in Dio, crederai nel Dio dei mona
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Messaggioda Roberto » mar feb 07, 2006 13:14 pm

Quoto per l'autoironia, così rara nei gioni d' oggi e così salutare nei rapporti tra persone.
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Messaggioda Enzolino » mar feb 07, 2006 13:22 pm

Secondo me questo Massimo Fini ha scritto una marea di cazzate.

A partire dall'apparente timore e soggezione dell'inizio, per finire con la sua ignorante esaltazione dell'animismo in Africa, lo stesso animismo che ha trasferito superstizioni ed orrende tradizioni, come l'infibulazione, persino in religioni come cristianesimo ed islam, che quelle tradizioni non le avevano.

Poi fa una confusione di piani. Molti dei giornali che hanno pubblicato le vignette si son schierati contro la guerra.
Una e' la liberta' di espressione e l'altra la guerra. Alcuni usano la prima per la seconda, ma identificarle in uno stessa matrice e' ridicolo, assurdo e stupido.

Se c'e' qualcosa che infanga l'islam piu' delle vignette e' il terrorismo mussulmano. Ma per questo non mi pare di aver visto tanto casino nei paesi del MO.
C'e' chi fa esplodere la gente in nome del corano e non succede niente. Compaiono delle vignette e succede un casino!

Poi fa gioco di parole sull'istigazione razziale. Quando qualcuno ha dipinto gli ebrei come dei nazisti, non credo che siano state bruciate delle ambasciate o nessuno sia stato messo in galera. Molte vignette su Gesu' Cristo, sul papa o su dio, il cui numero e' oramai inestimabile, pur avendo suscitato critiche, non hanno prodotto la violenza dei nostri giorni, anche se provocata ed enfatizzata parecchio.
Non ho letto Oriana Fallaci, ma l'"Ultima tentazione di Cristo" aveva come obiettivo quello di umanizzare un Gesu' eccessivamente divinizzato. E Scorsese ne ha fatto un film (non esattamente di mio gusto :wink: ). Ma tutte queste cose, sebbene urtino la sensibilita' di qualcuno, fanno comunque riflettere, creano dibattito, autocritica. Ed altrettanto potrebbero far riflettere provocatoriamente delle vignette satiriche sull'Islam. Ma sinche' ci sara' la minaccia del fondamentalismo islamico, questo non sara' possibile.
Theo Van Gogh e' stato ucciso per un film denuncia. Vi sembra giusto? E' un'altra costruzione orchestrata dall'Occidente?
Salmon Rusdie non aveva il diritto di esprimere la sua opinione sul Corano?
Secondo Massimo Fini no!

Se uno dicesse che il Corano e' un libro del c***o rischia il linciaggio. Se pero' dicesse lo stesso sulla Bibbia, probabilmente riceverebbe critiche ma nessuna condanna pubblica e linciaccio. Questo per evidenziare l'eccessivo meccanismo difensivo di molti islamici.

Il razzismo e' ben altra cosa, perche' istiga alla violenza, all'abuso ed all'ingiustizia nei confronti delle persone.
La satira o la critica alla religione, al contrario, promuove l'autoanalisi, l'autocritica, ed il dibattito, se l'interlocutore e' sufficientemente intelligente ed aperto.

Insomma, questo Massimo Fini ha scritto una marea di cazzate.

Jocondor, sull'oppio dei popoli aggiungerei altre etichette: le bandiere, le ideologie, gli ideali, le rivoluzioni sono tutte oppio dei popoli.
LA STORIA INSEGNA :lol:

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda dogon » mar feb 07, 2006 14:23 pm

tclimb_2 ha scritto:un grande massimo fini
...

Quoto!


A chi nei post precedenti ha presentato lo zoo, parlando di jene, asini e leoni, mi sento di dire che preferisco i somari che ragliano ai cani rabbiosi che mordono e sono potenzialmente letali, indistintamente dalla loro razza di appartenenza.
________________________________________
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Messaggioda Jocondor » mar feb 07, 2006 14:29 pm

Enzolino ha scritto:Secondo me questo Massimo Fini ha scritto una marea di cazzate.

A partire dall'apparente timore e soggezione dell'inizio, per finire con la sua ignorante esaltazione dell'animismo in Africa, lo stesso animismo che ha trasferito superstizioni ed orrende tradizioni, come l'infibulazione, persino in religioni come cristianesimo ed islam, che quelle tradizioni non le avevano.

Poi fa una confusione di piani. Molti dei giornali che hanno pubblicato le vignette si son schierati contro la guerra.
Una e' la liberta' di espressione e l'altra la guerra. Alcuni usano la prima per la seconda, ma identificarle in uno stessa matrice e' ridicolo, assurdo e stupido.

Se c'e' qualcosa che infanga l'islam piu' delle vignette e' il terrorismo mussulmano. Ma per questo non mi pare di aver visto tanto casino nei paesi del MO.
C'e' chi fa esplodere la gente in nome del corano e non succede niente. Compaiono delle vignette e succede un casino!

Poi fa gioco di parole sull'istigazione razziale. Quando qualcuno ha dipinto gli ebrei come dei nazisti, non credo che siano state bruciate delle ambasciate o nessuno sia stato messo in galera. Molte vignette su Gesu' Cristo, sul papa o su dio, il cui numero e' oramai inestimabile, pur avendo suscitato critiche, non hanno prodotto la violenza dei nostri giorni, anche se provocata ed enfatizzata parecchio.
Non ho letto Oriana Fallaci, ma l'"Ultima tentazione di Cristo" aveva come obiettivo quello di umanizzare un Gesu' eccessivamente divinizzato. E Scorsese ne ha fatto un film (non esattamente di mio gusto :wink: ). Ma tutte queste cose, sebbene urtino la sensibilita' di qualcuno, fanno comunque riflettere, creano dibattito, autocritica. Ed altrettanto potrebbero far riflettere provocatoriamente delle vignette satiriche sull'Islam. Ma sinche' ci sara' la minaccia del fondamentalismo islamico, questo non sara' possibile.
Theo Van Gogh e' stato ucciso per un film denuncia. Vi sembra giusto? E' un'altra costruzione orchestrata dall'Occidente?
Salmon Rusdie non aveva il diritto di esprimere la sua opinione sul Corano?
Secondo Massimo Fini no!

Se uno dicesse che il Corano e' un libro del c***o rischia il linciaggio. Se pero' dicesse lo stesso sulla Bibbia, probabilmente riceverebbe critiche ma nessuna condanna pubblica e linciaccio. Questo per evidenziare l'eccessivo meccanismo difensivo di molti islamici.

Il razzismo e' ben altra cosa, perche' istiga alla violenza, all'abuso ed all'ingiustizia nei confronti delle persone.
La satira o la critica alla religione, al contrario, promuove l'autoanalisi, l'autocritica, ed il dibattito, se l'interlocutore e' sufficientemente intelligente ed aperto.

Insomma, questo Massimo Fini ha scritto una marea di cazzate.

Jocondor, sull'oppio dei popoli aggiungerei altre etichette: le bandiere, le ideologie, gli ideali, le rivoluzioni sono tutte oppio dei popoli.
LA STORIA INSEGNA :lol:

Ciao :wink:

Lorenzo


Apprezzo quello che dici e lo condivido, ma secondo me il punto è un'altro, e cioè quello che ho esposto prima dando ragione a MarcoS: tutto questo non è casuale, ma è l'oppio di cui si serve il Potere, o meglio la Destra affarista, xenofoba e religiosa, quella di Bush-Putin e di Giuliano Ferrara, quella del complesso militare-energetico-industriale, quella che governa il mondo.

L'oppio serve ad addormentare ed è anche un analgesico; per cui forse il termine qui è inesatto.
Qui l'uso (se vuoi strumentale), della religione è per incendiare gli animi, e quindi per ottenere il vero scopo: ricacciare le masse che si affacciano sulla scena del mondo, (oltre a quelle che già ci stavano) nell'ignoranza e nella barbarie, nella cieca contrapposizione fanatica; ed intanto le multinazionali fanno affari.

E la Rivoluzione (Francese, Russa, Cinese, Khomeinista.......) è sempre stata l'elemento storico che sconvolge per qualche tempo i piani decennali del Potere; solo che ad ogni Rivoluzione segue poi un nuovo Potere Rivoluzionario........... e il gioco riparte......
:cry: :twisted:
...devi imparare a leggere, oppure il tuo cervello è bruciato......
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Messaggioda MarcoS » mar feb 07, 2006 15:26 pm

Jocondor ha scritto:.

E la Rivoluzione (Francese, Russa, Cinese, Khomeinista.......) è sempre stata l'elemento storico che sconvolge per qualche tempo i piani decennali del Potere; solo che ad ogni Rivoluzione segue poi un nuovo Potere Rivoluzionario........... e il gioco riparte......
:cry: :twisted:


Mah, fino ad un certo punto, per me.
E non so se qui siamo in mezzo ad un giochetto del genere: non sempre (o quasi mai?) le "rivoluzioni" sono CONTRO il potere, spesso servono i giochi di potere di qualcun'altro.
La Rivoluzione francese (cui comunque tanto dobbiamo) fece parte di un gioco strategico che vedeva coinvolta la Gran Bretagna e i propri interessi (l'inverso per quella americana), in quella russa lo zampino della germania ebbe un certo peso, serviva per liberare il fronte orientale (poi magari la faccenda sfuggì di mano), la Glasnost, sempre in russia fu funzionale ai nuovi equilibri di potere USA. E non è dietrologia d'accatto, la Storia è piena di esempi, ne trovate a dozzine...

C'è sempre da domandarsi: Chi ci guadagna? la costante è che praticamente MAI ci guadagna il poverocristo, a qualunque razza, credo, partito appartenga. Sempre e solo i gruppi di potere economico-mercantile-industriale o quel che c'è. E questo da sempre, queste cose non cambiano. Mai.

Sicuramente per molti versi ora si sta moolto meglio che nei tempi andati (per quanto però, se anche solo cina ed india vorranno il nostro stesso tenore di vita? ci avete mai pensato?) ma

Anche per questo trovo ridicolo tutto questo scazzarsi: "ah ma i mussulmani...eh ma i cristiani..eh, gli ebrei... i cinesi..." si sta a guardare la rissa in strada e mentre si guarda c'è quello che la rissa l'ha pianificata per vuotarti le tasche.

Sta succedendo questo.
Tutti gli altri discorsi sono CAZZATE , giochi di fumo e specchi per il popolo.
Consumatori da consumare.
Non vi piace, vi dà fastidio, vi sentite magari un po' umiliati da questo?
Beh, è così lo stesso. E pensateci un po': se non siete completamente addormentati, dentro di voi le sapete queste cose, magari non le ammettete ma le sapete.
C'è speranza?
Per me no.

...sempreché non succeda qualcosa di veramente inaspettato tipo che il genere umano rinsavisca di colpo, o atterrino gli alieni, o qualcuno da un'altra dimensione che si è stufato del casino che facciamo o (finalmente) il signor dio si fa vedere "live" e viene a tirare un po' di orecchie. Qualcosa del genere, insomma.
Sennò: auguriamoci buona fortuna e continiuamo a brancolare.
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Messaggioda aculnaig » mar feb 07, 2006 15:41 pm

buona fortuna
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Messaggioda BBB » mar feb 07, 2006 15:45 pm

Maestro che cosa vuoi che faccia per te?

Love Love Love


:lol:
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