Renzi kaputt, #ciaone e adesso?

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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda coniglio » ven set 19, 2014 16:01 pm

scanzatevi

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Andrea Scanzi


A volte penso a Pier Luigi Bersani. E ci penso quasi (ho detto quasi) con nostalgia. E’ uno con cui una birra ce la prenderei. Probabilmente mi divertirei, sicuramente non mi annoierei. Ma c’è anche dell’altro. Ricordo, per esempio, come Bersani fu (giustamente) massacrato per l’abbraccio sin troppo affettuoso con Alfano. A molti elettori del Pd parve inaccettabile. Ora buona parte di quegli stessi elettori accetta che quegli abbracci, fisici e politici, siano alla luce del sole. Quotidiani. Manifesti. La Boschi che si avviluppa con Romani e Verdini. La Boschi che riscrive l’autoriciclaggio con Ghedini (non è una battuta). Renzi che riscrive la Costituzione con Berlusconi (non è uno scherzo). Napolitano che impone i gigli di campo Violante e Bruno. Eccetera eccetera eccetera.

E’ tutto platealmente inaccettabile e irricevibile, eppure nessuno – al di là dei soliti noti – pare opporsi. Evidentemente alla maggioranza degli elettori del Pd va bene così, e il loro grado massimo di indignazione è quello civatiano (magnitudo 0.10 della scala Richter). Mi chiedo, vi chiedo: davvero non vi arrabbiate mai? Davvero vi va bene tutto? Davvero siete in grado di ingoiare tutto questo? Parlo – ovviamente – non a chi è sempre stato berlusconiano, ma a chi fino all’altro giorno pareva inseguire l’idea di un Paese migliore. Davvero avete sopportato vent’anni di berlusconismo per poi fingere un orgasmo di fronte al primo “cazzaro” che passava?
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » ven set 19, 2014 19:49 pm

Alessandro Gilioli (dal blog "piovono rane"):

18 set L’articolo 18, da gonfiare e bucare
A volte viene da pensare che tipi come Sacconi, se davvero si dovesse abolire l’articolo 18 (anzi, ciò che dell’articolo 18 resta dopo la riforma Fornero), non saprebbero più che senso dare alla loro esistenza.

Per paradosso, infatti, questo articolo è diventato ormai il totem proprio di chi vuole abolirlo, cioè di chi vuole farci credere che sia il problema per eccellenza, superato il quale si aprirebbe un radioso futuro di crescita economica e di aumento dell’occupazione e del benessere.

La carne della realtà, purtroppo, dice il contrario; e questo, se non sono ubriachi, lo sanno benissimo anche i più ossessivi degli abolizionisti.

Allora perché si incistano tanto sull’articolo 18, anzi su ciò che ne resta dopo la riforma Fornero?

Perché, evidentemente, ci vedono la possibilità di una vittoria epocale e simbolica, di quelle che aprono la strada a ben più significative avanzate nella lotta di classe dall’alto verso il basso. Per capirci, tipo il trionfo di Reagan sui controllori di volo o quello di Thatcher sui minatori. Quelle cose che in sé contano poco o nulla, ma alterano potentemente tutti gli altri equilibri.

Di qui, e per convenienza, l’enfasi un po’ grottesca con cui caricano questo simbolo: per abbatterlo, quindi passare a occuparsi del resto, che conta molto di più.

Del resto nella società di oggi e di domattina – quelle delle rapide trasformazioni strutturali, tecnologiche, quelle in cui i robot si apprestano ormai anche a svolgere mansioni d’ingegno – il fronte del conflitto sociale ha sempre meno a che fare con il lavoro umano; e sempre di più, invece, con altre questioni: come la continuità del reddito per le persone, la redistribuzione della ricchezza e l’universalità dei servizi.

È ovvio: se la produzione di ricchezza si va sempre di più distaccando dal lavoro umano, non è evidentemente su questo che si misura più la diade uguaglianza-disuguaglianza, ma sulle tre cose di cui sopra.

È quindi lì il vero fronte, lì la vera battaglia. Tra chi di quelle tre cose farà il proprio obiettivo sociale e politico e chi invece le combatte e le combatterà.

Questi ultimi, appunto, sono quelli che ora usano l’articolo 18 come grimaldello, tipo Reagan con i controllori di volo o Thatcher con i minatori.

Curiosamente, di tutto questo però non si parla, ma solo dell’articolo 18, da gonfiare e bucare.

Francamente, dubito che sia per ignoranza o per distrazione.
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda Sbob » lun set 22, 2014 9:11 am

Credo che Scanzi non abbia colto. Non è l'indignazione che manca, è la speranza.

Siamo in una barca in mezzo all'oceano, senza un capitano che la guidi, con gli ufficiali che si sono fottuti la benzina e un gruppo di passeggeri che propone come soluzione di sostituire il motore con uno ad acqua perché il loro cuggino meccanico ha visto su youtube che funziona.

Sento che è arrivato il momento di abbandonare la nave. Si salvi chi può.
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda MarcoS » lun set 22, 2014 10:38 am

Sbob ha scritto:Credo che Scanzi non abbia colto. Non è l'indignazione che manca, è la speranza.

Siamo in una barca in mezzo all'oceano, senza un capitano che la guidi, con gli ufficiali che si sono fottuti la benzina e un gruppo di passeggeri che propone come soluzione di sostituire il motore con uno ad acqua perché il loro cuggino meccanico ha visto su youtube che funziona.

Sento che è arrivato il momento di abbandonare la nave. Si salvi chi può.


Sul primo punto sono tendenzialmente quasi d'accordo, purtroppo.
Al secondo aggiungerei che siamo - ed è un fatto - anche in balìa di interessi sovranazionali che tra le altre cose, a mio vedere, hanno influenzato pesantemente la comparsa degli ufficiali di cui sopra. E di organi di informazione che hanno contribuito attivamente ad anestetizzare e dumbizzare il paese.
Causando di conseguenza anche il genere di opinioni sui passeggeri e il motore ad acqua che citi.

Quindi forse la parabola potrebbe riguardare una nave in cui i capitani stanno su altre navi e si sono comprati parte degli ufficiali di questa, la generalità dei passeggeri non capisce cosa sta succedendo perché la ciurma parla loro d'altro, una parte di passeggeri si è unita e cerca di trovare delle soluzioni che possano essere a vantaggio di tutti ma la ciurma gode nello sputtanarli ad ogni loro minimo errore, ed errori ne fanno, anche se meno letali,rispetto a quelli commessi da ufficiali e ciurma, e fa di tutto perché gli altri passeggeri, dei quali peraltro molti ormai sono completamente inebetiti, li considerino dei pezzenti svitati.

Quei passeggeri che ridicolizzi, nonostante i loro innegabili difetti, potrebbero essere (e forse sono) l'effettiva, anche se flebile, speranza per questo paese. Ma tu e quelli, troppi, come te, ci pisciate sopra sghignazzando.

E anche questo la dice lunga sullo stato di questo paese e dei suoi abitanti e sulle effettive possibilità che può avere di risollevarsi in qualche modo.

Per cui alla fine si può dire che hai pure ragione, abbandonare la nave potrebbe essere proprio la soluzione migliore, battiti un cinque. :mrgreen:
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda PIEDENERO » lun set 22, 2014 11:20 am

ma Marcos dimmi, secondo te il piddino che lavora con contratto a tempo indeterminato e tutelato dall'art 18 o il giovane piddino che sperava di avere un contratto non da precario, co.co.co partita iva etc... non percepisce un certo fastidio dalle parti del buco del c..o?


e poi, le province?

Province “abolite”, campagne elettorali e corsa alle poltrone all’insaputa dei cittadini

Tra il 28 e il 12 ottobre si eleggono consiglieri e presidenti di 64 province e 8 città metropolitane: per la prima volta votano solo gli amministratori locali. Da nord a sud le trattative per spartirsi i posti in consiglio (dai 10 ai 16 seggi) tra larghe intese e ritorno di politici "impresentabili"


http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09 ... i/1128444/
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda MarcoS » lun set 22, 2014 11:42 am

non so, anche da discussioni avute di recente dubito se ne rendano conto. come pure dubito si rendano conto anche di come mr. 80E stia, di fatto, governando assieme a B.

Comunque no problem, tra poco arriva la troika (in realtà piùo meno c'è già) e la facciamo finita una volta per tutte.

Tra le tante cosucce, quanti si sono resi conto anche di cosa può significare la "riforma del titolo V della costituzione" di cui tanto si parla ma poco, e male, si spiega?
http://www.infiltrato.it/inchieste/ecco-cosa-c-e-dietro-la-riforma-del-titolo-v-l-ex-ministro-saccomanni-svela-la-verita-video#sthash.2lJPiDsV.dpuf

comunque, vero è che i mezzi di informazione "canonici" vomitano una quantità impressionante di balle e mezze verità. Altrettanto vero però è che, volendolo, i mezzi di informarsi in maniera più dettagliata e magari più veritiera su certe cose ci sono. Internet alla fin fine è alla portata di moltissime persone http://www.opencrmitalia.com/blog/quanti-in-italia-usano-internet-quanti-da-smartphone-e-tablet.html. Il problema è COME e per COSA viene usata questa possibilità. Principalmente giochi, social network su cui parlare di monade, sport, stupidaggini varie. ROba che insomma non faccia e non dia da pensare. Cercare di informarsi in maniera più ampia, magari mettendo anche in discussione imprinting consolidati è assai poco praticato....
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda Sbob » lun set 22, 2014 11:49 am

MarcoS ha scritto:Quei passeggeri che ridicolizzi, nonostante i loro innegabili difetti, potrebbero essere (e forse sono) l'effettiva, anche se flebile, speranza per questo paese. Ma tu e quelli, troppi, come te, ci pisciate sopra sghignazzando.

E anche questo la dice lunga sullo stato di questo paese e dei suoi abitanti e sulle effettive possibilità che può avere di risollevarsi in qualche modo.

Ci piscio sopra, sghignazzando per non piangere, perche' se la speranza per il paese e' quella, siamo fottuti. L'unico sport di quei passeggeri e' gettare merda su tutto, proponendo soluzioni alternative a qualunque cosa pur di far vedere che loro sono piu' furbi, perdendo cosi' la capacita' ci capire cosa c'e' da cambiare e cosa no.

Basti l'esempio del TAP: non entro nel merito dell'utilita' dell'opera ma nel modo di affrontare la questione di chi dice che non serve perche' tanto la Puglia ha il sole e il vento. Due parole per dire che non sai un c***o di energia e che fai polemica tanto per farla. Avessero fatto un parco eolico probabilmente si sarebbero incazzati perche' in Puglia c'e' gia' tanto gas e tanto sole, se era un fotovoltaico c'e' gia' il vento e il gas...

Da questi dovrebbe partire la rinascita del paese?
Questa e' gente che non vorrei mai avere come vicino di casa, mi ricordano quelli che alle riunioni di condominio rompono i coglioni per il gusto di romperli.

E il fatto che con un paese nella merda e politici come questi abbiano gioco facile, non migliora la stima nei loro confronti.
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda MarcoS » lun set 22, 2014 11:54 am

emigra, che aspetti?
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda Sbob » lun set 22, 2014 11:58 am

MarcoS ha scritto:non so, anche da discussioni avute di recente dubito se ne rendano conto. come pure dubito si rendano conto anche di come mr. 80E stia, di fatto, governando assieme a B.

Ho seri dubbi che Berlusconi conti ancora molto nel suo partito. Renzi sta governando con gentaglia, ma non con Berlsuconi.
Ma lo slogan "governa con B." e' piu' facile.
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda Sbob » lun set 22, 2014 11:58 am

MarcoS ha scritto:emigra, che aspetti?

Ancora poco...
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda coniglio » lun set 22, 2014 12:03 pm

Sbob ha scritto:
MarcoS ha scritto:non so, anche da discussioni avute di recente dubito se ne rendano conto. come pure dubito si rendano conto anche di come mr. 80E stia, di fatto, governando assieme a B.

Ho seri dubbi che Berlusconi conti ancora molto nel suo partito. Renzi sta governando con gentaglia, ma non con Berlsuconi.
Ma lo slogan "governa con B." e' piu' facile.



quindi lo va a trovare per parlare di fiqua?
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda Mork » lun set 22, 2014 12:04 pm

Sbob ha scritto:...
Basti l'esempio del TAP...Avessero fatto un parco eolico probabilmente si sarebbero incazzati perche' in Puglia c'e' gia' tanto gas e tanto sole, se era un fotovoltaico c'e' gia' il vento e il gas...
...


queste sono solo tue supposizioni.
intanto si propone un nuovo gasdotto e qualcuno fa notare che ci sarebbero le fonti rinnovabili.
La situazione è questa. Il resto sono tue supposizioni.

Quando proporranno un parco eolico o fotovoltaico vedremo le reazioni... chiamami quando succede, io intanto magno tranquillo [cit.]
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda coniglio » lun set 22, 2014 13:22 pm

a suo modo interessante




PERCHÉ SIAMO TUTTI COSÌ FOTTUTAMENTE STUPIDI ?


DI DMITRY ORLOV

cluborlov.blogspot.it

[Compito a casa: leggere questo articolo e applicare i concetti espressi alle politiche dell'amministrazione Obama su Ucraina e la Siria.... ma non solo].

Si è fatto di nuovo giorno in America .... E se invece fosse un'altra bolla dell'economia americana che sta per scoppiare (di nuovo), questa volta forse trascinandoci in un crollo in piena regola, di quelli che si fanno in cinque tappe, con accompagnamento sinfonico e fuochi d'artificio?

Un paese che cerca di gonfiarsi da solo è uno spettacolo da non perdere, e ci mette in condizione di interrogarci su un sacco di cose.


Ad esempio, ci viene da chiedere se coloro che stanno provocando questa esclusione saranno considerati dei criminali. (Certo, possono esserlo per modo di dire, come un giudizio morale che arriva all'orecchio dei potenti dalla voce di chi potente non è, ma dal momento che nessuno di loro rischia davvero di vedere l'interno della cella di una prigione e nemmeno un tribunale né ora né mai, questa considerazione è ... del tutto irrilevante. Cerchiamo piuttosto di essere sicuri che daremo loro la caccia, una volta che cercheranno di scappare e di nascondersi) ma per restare ad un livello più basso e con i piedi per terra c'è una domanda migliore che dobbiamo farci:

Perché siamo tutti così fottutamente stupidi?

Cosa intendo quando uso il termine "fottutamente stupido"? Non voglio che qualcuno prenda questo termine come offensivo, ma solo come espressione di una diagnosi precisa, anche se poco lusinghiera. Ecco prendiamola come una buona definizione, come se fosse una citazione tratta dall' Elogio Americano di Jim Quinn:

Se tu avessi detto a qualcuno il 10 settembre 2001, che dieci anni dopo l'America avrebbe avuto un deficit di 1.500 miliardi di dollari l'anno, che avrebbe scelto di combattere due guerre in paesi dove la gente del posto maledice la presenza degli americani, che l'America non sarebbe stata in grado di trovare i 100 [miliardi] di dollari per il buco del welfare - per il quale già non c'era abbastanza copertura - ma che anzi avrebbe aggiunto altri miliardi di spesa per il Medicare D e per l'Obamacare .... Quel qualcuno, il 10 settembre 2001, avrebbe pensato che tu fossi uno di quei pazzi furiosi che vanno in giro a predicare la fine del mondo. Poi ti avrebbero buttato in una cella di sicurezza, se avessi continuato a predire che i politici avrebbero abbassato le tasse per tre volte, ma solo per qualcuno, che le banche di Wall Street avrebbero gonfiato i loro bilanci di quaranta volte e che, dopo aver distrutto il sistema finanziario, si sarebbero viste arrivare 2.000 (due-mila) miliardi di dollari presi dai fondi dei contribuenti, e con questi 2000 miliardi avrebbero cominciato a pagarsi dei bonus-multi-milionari, e che la Federal Reserve avrebbe triplicato il suo bilancio di 2.450 miliardi di dollari, mettendo al lavoro le sue macchine da stampa a una iper-velocità per riuscire a consegnare tutto il denaro promesso alle Mega-Banks di Wall Street.

Bene, ora siamo alla prova dei fatti, e quel pazzo furioso nella sua cella di sicurezza con le pareti imbottite si è rivelato essere un uomo incredibilmente lungimirante, quindi forse, oggi, dovremmo dargli retta. E adesso quindi, che cosa avrebbe da dire quel pazzo furioso? Mi permetto di indovinare che potrebbe dire qualcosa che suona pressappoco così:

Non c'è nessuna ragione di pensare che dobbiamo permettere a coloro che finora non sono stati capaci di prendere le dovute azioni correttive, ma che comunque sono rimasti attaccati alle loro poltrone di comando, debbano continuare a comportarsi nello stesso identico modo. Dovrebbe essere assolutamente ovvio che questa situazione non potrà continuare all'infinito. E, per una questione di principio generale, le cose non possono continuare a non cambiare.


Torniamo alla domanda sulla stupidità: Perché siamo (come paese) tutti così fottutamente stupidi? Questa domanda mi ha lasciato perplesso per un certo periodo. Sembra che il problema della stupidità sia abbastanza diffuso: basta guardare qualsiasi grande organizzazione umana, e ci si può accorgere che è governata dalla stupidità. Non sono stato il primo ad inciampare nella congettura che l'intelligenza di un gruppo di persone gerarchicamente organizzate sia inversamente proporzionale alla sua dimensione, ma quale sia il meccanismo per cui funziona in questo modo, finora francamente mi era sfuggito. E' evidente che c'è qualcosa che non funziona con i gruppi che hanno una organizzazione gerarchica, esiste qualcosa che alla fine li porta tutti al collasso, ma di che cosa si tratta esattamente? Per cercare di dare una risposta a questa domanda, l'anno scorso ho passato un bel pò di tempo a fare ricerche sull'anarchia, e ho scritto una serie di articoli (Part I, Part II, Part III) su questo argomento. Ho scoperto che le organizzazioni con una gerarchia molto articolata non esistono in natura, dove nasce spontaneamente solo una struttura anarchica e dove si tende ad organizzarsi direttamente, senza essere legati a catene di comando e senza un comando supremo. Ho scoperto che le organizzazioni anarchiche possono andare avanti per sempre, mentre quelle gerarchiche inevitabilmente finiscono per crollare. Ho esaminato alcune delle più recenti scoperte sulla teoria della complessità, che hanno rivelato le leggi che regolano i diversi fattori di scala nei sistemi naturali (anarchici organizzati, efficienti, stabili) e innaturali (gerarchici, inefficienti, inclini al collasso).

Ma da nessuna parte ho trovato un principio o una spiegazione rigorosa che spieghi il difetto fatale che deve essere insito nella natura stessa dei sistemi gerarchici. Ho avuto un forte sospetto, però, sostenuto da molte prove aneddotiche, che si tratti solo di stupidità. Nelle società anarchiche dove i membri collaborano liberamente, l'intelligenza è una risorsa - è qualcosa in più - mentre nelle organizzazioni gerarchiche strutturate attorno a una catena di comando, l'intelligenza è un problema - è qualcosa che ostacola - : soldati o peones del rango più basso devono eseguire gli ordini senza discutere. Le loro facoltà critiche sono compromesse al 100% (sono un fastidio) e, se non si conformano agli ordini ricevuti, vengono sottoposti ad azione disciplinare. Anche il capo assoluto - il CEO, o altro - può essere di intelligenza piuttosto modesta, dal momento che questo requisito contraddistingue il carattere di chi desidera a tutti i costi arrivare ad occupare un certo posto, passando sopra a qualsiasi altra cosa. (Kurt Vonnegut esprime meglio questo concetto: "Solo delle teste d'uovo possono voler diventare presidente"). Ma oltre a questo, il leader supremo deve agire in modo tale da mantenere i soldati e i peones in linea, cosa che comporta ulteriori perdite intellettuali, che si aggravano di volta in volta in tutti i ranghi intermedi ed ogni anello della catena di comando contribuisce con un pò della propria stupidità ad ingrossare lo spessore della stupidità dell'organizzazione.

Non sono mai arrivato a sedere tra le fila del middle management, probabilmente per la mia tendenza a parlare alle riunioni e buttare là termini come "assurdo", "idiota", "senza cervello", "autolesionista" e "fottutamente stupido." Se i miei superiori avessero provato a zittirmi, io probabilmente sarei ricorso a dei giochi di parole, che sarebbero stati divertenti, ma ancora più difficili da ignorare. Non sono in grado di reprimere facilmente né le mie facoltà critiche, né il mio senso dell'umorismo. Sono stato relegato a seguire un sacco di progetti speciali, nei quali il vantaggio di essere in grado di pensare in modo indipendente non era considerato negativo e non era necessario dover eseguire degli (stupidi) ordini. Per me gerarchia = stupidità è un assioma visibile e palpabile. Ma per molto tempo non ho avuto modo di spiegarlo bene e, anche se ci credo fermamente, finora non avevo potuto far altro che parlarne in senso generale esemplificandolo con degli aneddoti.

E quindi sono stato veramente felice quando di recente mi sono imbattuto in un articolo che diceva qualcosa in più della mia semplice "analisi-a-lume di-naso" e rispondeva a questa domanda con una certa precisione. Mats Alvesson e André Spicer, sul Journal of Management Studies (49: November 7 2012) presentarono “Una teoria basata sulla Stupidità delle Organizzazioni”, in cui si definiva un termine chiave: la stupidità funzionale.

La stupidità è funzionale in quanto è necessaria per le organizzazioni con una pesante struttura gerarchica per evitare che la stessa struttura si disintegri o, quanto meno, possa funzionare senza che si produca un grande attrito al suo interno. E' una cosa stupida in quanto si tratta di una forma di spreco di valore intellettuale: "La Stupidità funzionale significa mancanza di riflessione, rifiuto di usare le proprie capacità intellettuali se non in modo miope, e evitare di cercare scuse per questo spreco".

Alvesson e Spicer hanno definito le varie "... forme di gestione della stupidità che reprimono o emarginano qualsiasi dubbio e bloccano il flusso comunicativo" e hanno presentato uno schema di flussi informativi, strumentali a generare e a mantenere sufficienti livelli di stupidità all'interno delle organizzazioni.

Quello che segue è la mia sintesi della loro teoria. Prima di iniziare però, vorrei ricordare che, sebbene l'analisi degli autori si limiti a persone giuridiche, credo che la stessa analisi possa essere estesa ad altri sistemi burocratici con una organizzazione gerarchica complessa, come - ad esempio - i governi.

Alvesson e Spicer hanno usato come loro punto di partenza il principale filo conduttore della teoria di management contemporaneo, che è quella "Acutezza" - variamente definita come " conoscenza, informazione, competenza, saggezza, risorse, capacità, talento, e addestramento" - che è emersa come principale asset aziendale e chiave per la competitività a per il cambiamento - visto che il cambiamento è ritenuto inevitabile per le economie industriali che si stiano trasformando, spostando il concetto di ricchezza dalle risorse interne alla conoscenza -. Tra l'altro, questo è un presupposto discutibile: Avete idea di quanti milioni di tonnellate di idrocarburi siano servite per creare lo smartphone? Ma questo filo conduttore è pervasivo, ed esemplificato da guru del management che ci scherzano sopra "la creatività crea una propria prerogativa." Gli autori sottolineano che esiste anche una vasta gamma di ricerche sulla irrazionalità delle organizzazioni e sui limiti dell'intelligenza organizzativa, che derivano da "elementi-inconsapevoli, da pensatoi-di-gruppo e da una rigida osservanza di quello che può essere solo un pio desiderio dettato dai capi. "Non mancano nemmeno ricerche sull'ignoranza organizzativa che esplorano i meccanismi che la provocano, sulla "razionalità limitata", su una incompetenza qualificata, su decisioni ininfluenti ( a c...o di cane), sulla stoltezza, sull'inconsapevolezza, e sulla negazione dell'ignoranza.

"Ma non stanno arrivando a niente di qualitativamente diverso dalla stupidità, per quello che realmente è. La stupidità funzionale non è né delirante, né irrazionale, né ignorante: le organizzazioni limitano la scaltrezza e l'intelligenza in modo razionale e consapevole, in modo da tutelare gli espliciti interessi dell'organizzazione.
E', se si vuole, una sorta di "stupidità illuminata":

La stupidità funzionale si verifica quando una impresa basa la propria organizzazione su una voluta mancanza di riflessività, di ragionamento sostanziale e di giustificazioni per tali comportamenti. Prevede il rifiuto dell’uso di risorse intellettuali facilmente reperibili, però al di fuori di uno spazio delimitato e "sicuro", in modo che l’organizzazione viva in quel senso di certezza che consente un funzionamento senza intoppi, evitando che dubbi e riflessioni possano provocare frizioni tra i suoi membri. La stupidità funzionale contribuisce anche a mantenere e a rafforzare l’ordine organizzativo e può motivare le persone, permettendo di lavorare per la propria carriera, subordinando le convinzioni a forme aziendalmente più vantaggiose e più tollerate di gestione e di leadership. Per questo il raggiungimento dei risultati desiderati, può solo che rafforzare ulteriormente la stupidità funzionale.


I termini in neretto sono importanti, quindi cercheremo di definirli uno ad uno:

Riflessività si riferisce alla capacità e alla volontà di mettere in discussione regole, procedure e norme, piuttosto che eseguirle senza discutere. Il comportamento dell’impresa in cui lavoriamo è morale? Beh, questo non ha importanza, perché "nella nostra impresa quello che è giusto è quello che vogliono i nostri capi". Gli effetti di questo atteggiamento tendono ad allargarsi e le informazioni viaggiano veloci (o, in questo caso, vengono bloccate velocemente) su e giù per tutta la catena di comando: il capo potrebbe essere un bastardo corrotto, ma il big-boss non può assolutamente essere un criminale di guerra.

Motivazione si riferisce alla capacità e alla volontà di offrire ragioni o spiegazioni per le proprie azioni, e di valutare la sincerità, la legittimità, e la veridicità delle ragioni per le spiegazioni offerte dagli altri. In una società aperta dove esiste la libertà di espressione, si giustificano le proprie azioni per ottenere la collaborazione degli altri, mentre nei contesti strutturati si possono semplicemente impartire ordini, ed è sufficiente giustificarlo con un "perché l'ha detto il capo !"

Ragionamento sostanziale si riferisce alla capacità e alla volontà di andare oltre il "piccolo insieme di attività che delimitano la specifica logica organizzativa e professionale del proprio lavoro." Per esempio, gli economisti tendono a esprimere una vasta gamma di fenomeni solo con pochi numeri, senza preoccuparsi di pensare a quello che rappresentano questi numeri nella realtà. Allo stesso modo i grandi contesti organizzativi e professionali scoraggiano il proprio personale dall’uscire dai limiti previsti dalle proprie competenze e dalle specifiche del mansionario di lavoro, in sostanza li costringono a ridurre le loro capacità cognitive a quelle di idiot-savants.

La stupidità funzionale può sorgere spontaneamente, perché ci sono molti fattori soggettivi che motivano le persone all'interno delle organizzazioni a restringere il loro pensiero, fino a riuscirci. Una certa dose di chiusura mentale può essere sempre utile per la carriera, aiuta a presentarsi come persona affidabile, organizzativa, che non mette mai in discussione nemmeno la validità del paradigma organizzativo o professionale, che chi-se-ne-frega anche se è impresentabile.

Dall'altro lato mostrare il proprio rifiuto nel buttarsi, comunque, nell’occhio del ciclone può essere scambiato per un senso di ansia, insicurezza e di paura per dover mettere a repentaglio la propria posizione. E mentre, proprio come era prevedibile, la stupidità funzionale produce effetti negativi sui risultati generali dell'organizzazione stessa, al suo interno invece consente un funzionamento sociale tranquillo, senza doversi porre domande pericolose o scomode e con il vantaggio di evitare l'imbarazzo che i capi possano rimettere in discussione il giudizio sui propri dipendenti-seguaci.

Ma questi fattori soggettivi hanno come ostacolo certe stupidità che possono caratterizzare i vertici di alcune organizzazioni. Al livello più alto, le organizzazioni tendono a concentrarsi su questioni puramente simboliche come "forte cultura sulla identità aziendale, corporate branding e leadership carismatica". I leader delle Corporate (e di altre organizzazioni) cercano di proiettare una identica immagine - che può avere poco a che fare con la realtà – sia all’interno che all’esterno dell'organizzazione. Questo è possibile solo gestendo la stupidità di gestione, il processo con il quale "i vari attori (tra cui manager e dirigenti, nonché figure esterne come consulenti, guru del business e del marketing) esercitano il potere di bloccare la comunicazione. Il risultato è che si incoraggia il consenso per i comunicati del management, scoraggiando qualsiasi critica o riflessione su quello che dicono".

Mentre le persone all'interno dell'organizzazione interiorizzano questo messaggio, cominciano a impegnarsi per una autogestione della stupidità: tagliano corto e smettono di parlare di lavoro, rifiutando di porsi qualsiasi domanda inquietante, e concentrandosi invece su una visione positiva e coerente del loro ambiente e del ruolo che svolgono nell'organizzazione. Ma l'autogestione della stupidità può anche fallire quando la corrispondenza tra quello che dice il messaggio e la realtà diventa troppo difficile per essere ignorata, quando si va contro la morale. Una realtà nascosta ("Il re è nudo!") può diffondersi come un alito di vento portando il personale a un comportamento passivo-aggressivo-deliberato che spinge a sabotaggi, defezioni e dimissioni.

Le funzioni di gestione della stupidità servono a proiettare un'immagine, a incoraggiare l'autogestione della stupidità in difesa di una certa immagine, e per bloccare la comunicazione ogni volta che qualcuno cada nella riflessività, nel ragionamento sostanziale, o che chieda "perché?". La comunicazione è bloccata con l'esercizio del potere del capo. Gli autori (Mats Alvesson e André Spicer ) discutono sui quattro modi principali in cui i manager abitualmente esercitano il loro potere in difesa della stupidità funzionale: soppressione diretta, cancellare l’argomento dall’agenda, manipolazione ideologica e feticizzazione della leadership.

Soppressione diretta è di gran lunga li modo più semplice: il capetto dice chiaramente al suo subalterno che qualsiasi altra discussione su un certo argomento non sarà accettata, minacciando che seguiranno azioni disciplinari se questo non dovesse bastare.

Impostare l'agenda del giorno è una tecnica più sottile; per esempio, uno stratagemma tipico è quello di richiedere che tutte le critiche siano accompagnate da “suggerimenti costruttivi”, evitando di dover discutere tutti gli altri problemi che non abbiano soluzioni immediate ( la stragrande maggioranza).

Manipolazione ideologica è ancora più sottile; è una tecnica comune che enfatizza l'azione, mettendo intralci alla sua approvazione, e facendo un espresso riferimento al cliché aziendale di "smettere di pensarci e iniziare a farlo!"

Finalmente, la feticizzazione della leadership prevede la divisione in diversi gruppi di lavoro con un team-leader e dei followers, nei quali i leader cercano di lasciare una impronta personale a qualunque costo, pur di ottenere una promozione il più presto possibile. Per riuscirci devono sopprimere qualsiasi facoltà critica di chi li circonda, riconducendo il proprio ruolo a seguace obbediente.

La stupidità funzionale è auto-fortificante. L’autogestione della stupidità, si rinforza utilizzando le quattro tecniche manageriali di cui sopra, creando una specie di paraocchi che lasciano vedere solo le certezze. Rifiutando di guardare in certe direzioni, le persone riescono a fingere che quello che (non) vedono non esiste. Ma la realtà , prima o poi, tende a fare capolino nel loro campo di percezione, e la reazione che ne segue è quella di ritirarsi ancor di più nella stupidità funzionale: Quelli che riescono a non vedere la realtà per un tempo più lungo, sono quelli che vengono ricompensati e promossi. Un esempio per gli altri.

Ma l'incantesimo può anche interrompersi quando la bolla della realtà artificiale, avvolta dal film immaginario della stupidità funzionale, viene perforata da un risultato troppo contraddittorio. Per un uomo, la prospettiva della disoccupazione o della fine di una carriera professionale riescono a far accendere improvvisamente certe lampadine: "Come ho potuto essere tanto stupido!" Allo stesso modo, intere organizzazioni possono essere scosse dal loro torpore da un fiasco catastrofico che le sottopone a un fuoco di fila di critiche pubbliche. Certe volte, i capi delle organizzazioni sono costretti a comparire dinanzi commissioni governative o ai media per rispondere a domande scomode e .... questo fatto può servire come freno a certe esagerazioni -della-stupidità.

Una sfida molto scoraggiante sarebbe riuscire a far scoppiare la bolla della stupidità funzionale di un'intera nazione, anche perché non esisterebbe nessun forum pubblico a cui si possano costringere a sottoporsi i leader del paese per discutere su quello come si sono comportati, su quello che hanno fatto.

Speriamo che l'aver letto queste righe possa servire a testimoniare e a far comprendere quanto possa essere rapida la fine a cui può giungere una (qualsiasi) nazione.

Come abbiamo potuto essere così fottutamente stupidi?

Bene, ora lo sappiamo.
Dmitry Orlov

Fonte : http://cluborlov.blogspot.iit
Link : http://cluborlov.blogspot.it/2014/09/un ... .html#more
16.09.2014


Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l'autore della traduzione Bosque Primario.
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda Sbob » lun set 22, 2014 13:26 pm

Mork ha scritto:
Sbob ha scritto:...
Basti l'esempio del TAP...Avessero fatto un parco eolico probabilmente si sarebbero incazzati perche' in Puglia c'e' gia' tanto gas e tanto sole, se era un fotovoltaico c'e' gia' il vento e il gas...
...


queste sono solo tue supposizioni.
intanto si propone un nuovo gasdotto e qualcuno fa notare che ci sarebbero le fonti rinnovabili.
La situazione è questa. Il resto sono tue supposizioni.

"Vogliamo portare qui il referendum perché è la cittadinanza che deve decidere se fare un tubo. E’ una battaglia di democrazia. Non abbiamo bisogno di energia rinnovabile in più. In Puglia avete il vento, il sole, ve li hanno sfruttati e non vi è arrivata una lira. Non c’è bisogno dell’energia del gas."

Cosa vuole dire secondo te?

Solo una capra puo' comparare una fonte disponibile a richiesta con una intermittente. Non sono mie supposizioni, e' meteorologia.
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda Sbob » lun set 22, 2014 13:29 pm

coniglio ha scritto:
Sbob ha scritto:
MarcoS ha scritto:non so, anche da discussioni avute di recente dubito se ne rendano conto. come pure dubito si rendano conto anche di come mr. 80E stia, di fatto, governando assieme a B.

Ho seri dubbi che Berlusconi conti ancora molto nel suo partito. Renzi sta governando con gentaglia, ma non con Berlsuconi.
Ma lo slogan "governa con B." e' piu' facile.



quindi lo va a trovare per parlare di fiqua?

Forse ragionando senza slogan puoi arrivare a capire.
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda Sbob » lun set 22, 2014 13:33 pm

Mork ha scritto:Quando proporranno un parco eolico o fotovoltaico vedremo le reazioni... chiamami quando succede, io intanto magno tranquillo [cit.]

Buon appetito:

http://www.beppegrillo.it/listeciviche/forum/2013/03/fermiamo-lo-scempio-delle-nuove-pale-eoliche-sullanfiteatro-morenico-di-rivoli-veronese-il-piu-bello.html
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda coniglio » lun set 22, 2014 13:39 pm

Sbob ha scritto:Forse ragionando senza slogan puoi arrivare a capire.



quindi, ragionando senza slogan, perchè lo incontra?




per colpa di grillo
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda Sbob » lun set 22, 2014 13:41 pm

coniglio ha scritto:
Sbob ha scritto:Forse ragionando senza slogan puoi arrivare a capire.



quindi, ragionando senza slogan, perchè lo incontra?




per colpa di grillo


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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda coniglio » lun set 22, 2014 13:42 pm

secondo te perchè lo incontra?
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Re: governo Renzi, emblema di coerenza, rinnovamento e auton

Messaggioda coniglio » lun set 22, 2014 13:47 pm

son tutto timpani (cit.)
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