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Messaggioda dogon » lun ott 31, 2005 14:16 pm

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31.10.1993
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Se un uomo non e' disposto a rischiare per le proprie idee, o le sue idee non valgono niente, o non vale niente lui. (E.P.)
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Messaggioda Topocane » mer nov 02, 2005 11:48 am

"Io non ho alle mie spalle nessuna autorevolezza: se non quella che mi proviene paradossalmente dal non averla o dal non averla voluta; dall'essermi messo in condizione di non avere niente da perdere, e quindi di non esser fedele a nessun patto che non sia quello con un lettore che io del resto considero degno di ogni più scandalosa ricerca"
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ciao,
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Messaggioda Silvio » mer nov 02, 2005 23:39 pm

Io so. Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realtà è una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.
Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di golpes, sia i neofascisti autori materiali delle prime stragi, sia, infine, gli "ignoti" autori materiali delle stragi più recenti.
Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969), e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974).
Io so i nomi del gruppo di potenti che, con l'aiuto della Cia (e in second'ordine dei colonnelli greci e della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il 1968, e, in seguito, sempre con l'aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del referendum.

Io so i nomi di coloro che, tra una messa e l'altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l'organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neofascisti, anzi neonazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine ai criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista).
Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi bruciavano), o a dei personaggi grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli.
Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killers e sicari.
Io so tutti questi nomi e so tutti questi fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli.
Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che rimette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero.
Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell'istinto del mio mestiere. Credo che sia difficile che il "progetto di romanzo" sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza con la realtà, e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano inesatti. Credo inoltre che molti altri intellettuali e romanzieri sappiano ciò che so io in quanto intellettuale e romanziere. Perché la ricostruzione della verità a proposito di ciò che è successo in Italia dopo il 1968 non è poi così difficile.
Tale verità - lo si sente con assoluta precisione - sta dietro una
grande quantità di interventi anche giornalistici e politici: cioè
non di immaginazione o di finzione come è per sua natura il mio.
Ultimo esempio: è chiaro che la verità urgeva, con tutti i suoi nomi,
dietro all'editoriale del "Corriere della Sera", del 1° novembre 1974
[L'editoriale di Paolo Meneghini era intitolato "L'ex-capo del Sid,
generale Miceli arrestato per cospirazione politica].
Probabilmente i giornalisti e i politici hanno anche delle prove o,
almeno, degli indizi.
Ora il problema è questo: i giornalisti e i politici, pur avendo
forse delle prove e certamente degli indizi, non fanno i nomi.
A chi dunque compete fare questi nomi? Evidentemente a chi non solo
ha il necessario coraggio, ma, insieme, non è compromesso nella
pratica col potere, e, inoltre, non ha, per definizione, niente da
perdere: cioè un intellettuale.
Un intellettuale dunque potrebbe benissimo fare pubblicamente quei
nomi: ma egli non ha né prove né indizi.
Il potere e il mondo che, pur non essendo del potere, tiene rapporti
pratici col potere, ha escluso gli intellettuali liberi - proprio per
il modo in cui è fatto - dalla possibilità di avere prove ed indizi.
Mi si potrebbe obiettare che io, per esempio, come intellettuale, e
inventore di storie, potrei entrare in quel mondo esplicitamente
politico (del potere o intorno al potere), compromettermi con esso, e
quindi partecipare del diritto ad avere, con una certa alta
probabilità, prove ed indizi.
Ma a tale obiezione io risponderei che ciò non è possibile, perché è
proprio la ripugnanza ad entrare in un simile mondo politico che si
identifica col mio potenziale coraggio intellettuale a dire la
verità: cioè a fare i nomi.
Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due
cose inconciliabili in Italia.
All'intellettuale - profondamente e visceralmente disprezzato da
tutta la borghesia italiana - si deferisce un mandato falsamente alto
e nobile, in realtà servile: quello di dibattere i problemi morali e
ideologici.
Se egli vien messo a questo mandato viene considerato traditore del
suo ruolo: si grida subito (come se non si aspettasse altro che
questo) al "tradimento dei chierici". Gridare al "tradimento dei
chierici" è un alibi e una gratificazione per i politici e per i
servi del potere.
Ma non esiste solo il potere: esiste anche un'opposizione al potere.
In Italia questa opposizione è così vasta e forte da essere un potere
essa stessa: mi riferisco naturalmente al Partito comunista italiano.
È certo che in questo momento la presenza di un grande partito
all'opposizione come è il Partito comunista italiano è la salvezza
dell'Italia e delle sue povere istituzioni democratiche.
Il Partito comunista italiano è un paese pulito in un paese sporco,
un paese onesto in un paese disonesto, un paese intelligente in un
paese idiota, un paese colto in un paese ignorante, un paese
umanistico in un paese consumistico.

In questi ultimi anni tra il Partito comunista italiano, inteso in
senso autenticamente unitario - in un compatto "insieme" di
dirigenti, base e votanti - e il resto dell'Italia, si è aperto un
baratto: per cui il Partito comunista italiano è divenuto appunto
un "paese separato", un'isola. Ed è proprio per questo che esso può
oggi avere rapporti stretti come non mai col potere effettivo,
corrotto, inetto, degradato: ma si tratta di rapporti diplomatici,
quasi da nazione a nazione. In realtà le due morali sono
incommensurabili, intese nella loro concretezza, nella loro totalità.
È possibile, proprio su queste basi, prospettare quel "compromesso",
realistico, che forse salverebbe l'Italia dal completo
sfacelo: "compromesso" che sarebbe però in realtà una "alleanza" tra
due Stati confinanti, o tra due Stati incastrati uno nell'altro.
Ma proprio tutto ciò che di positivo ho detto sul Partito comunista
italiano ne costituisce anche il momento relativamente negativo.
La divisione del paese in due paesi, uno affondato fino al collo
nella degradazione e nella degenerazione, l'altro intatto e non
compromesso, non può essere una ragione di pace e di costruttività.
Inoltre, concepita così come io l'ho qui delineata, credo
oggettivamente, cioè come un Paese nel Paese, l'opposizione si
identifica con un altro potere: che tuttavia è sempre potere.
Di conseguenza gli uomini politici di tale opposizione non possono
non comportarsi anch'essi come uomini di potere.
Nel caso specifico, che in questo momento così drammaticamente ci
riguarda, anch'essi hanno deferito all'intellettuale un mandato
stabilito da loro. E, se l'intellettuale viene meno a questo mandato -
puramente morale e ideologico - ecco che è, con somma soddisfazione
di tutti, un traditore.
Ora, perché neanche gli uomini politici dell'opposizione, se hanno -
come probabilmente hanno - prove o almeno indizi, non fanno i nomi
dei responsabili reali, cioè politici, dei comici golpes e delle
spaventose stragi di questi anni? È semplice: essi non li fanno nella
misura in cui distinguono - a differenza di quanto farebbe un
intellettuale - verità politica da pratica politica. E quindi,
naturalmente, neanch'essi mettono al corrente di prove e indizi
l'intellettuale non funzionario: non se lo sognano nemmeno, com'è del
resto normale, data l'oggettiva situazione di fatto.
L'intellettuale deve continuare ad attenersi a quello che gli viene
imposto come suo dovere, a iterare il proprio modo codificato di
intervento.
Lo so bene che non è il caso - in questo particolare momento della
storia italiana - di fare pubblicamente una mozione di sfiducia
contro l'intera classe politica. Non è diplomatico, non è opportuno.
Ma queste categorie della politica, non della verità politica: quella
che - quando può e come può - l'impotente intellettuale è tenuto a
servire.
Ebbene, proprio perché io non posso fare i nomi dei responsabili dei
tentativi di colpo di Stato e delle stragi (e non al posto di questo)
io non posso pronunciare la mia debole e ideale accusa contro
l'intera classe politica italiana.
E io faccio in quanto io credo alla politica, credo nei
principi "formali" della democrazia, credo nel Parlamento e credo nei
partiti. E naturalmente attraverso la mia particolare ottica che è
quella di un comunista.
Sono pronto a ritirare la mia mozione di sfiducia (anzi non aspetto
altro che questo) solo quando un uomo politico - non per opportunità,
cioè non perché sia venuto il momento, ma piuttosto per creare la
possibilità di tale momento - deciderà di fare i nomi dei
responsabili dei colpi di Stato e delle stragi, che evidentemente
egli sa, come me, non può non avere prove, o almeno indizi.
Probabilmente - se il potere americano lo consentirà - magari
decidendo "diplomaticamente" di concedere a un'altra democrazia ciò
che la democrazia americana si è concessa a proposito di Nixon -
questi nomi prima o poi saranno detti. Ma a dirli saranno uomini che
hanno condiviso con essi il potere: come minori responsabili contro
maggiori responsabili (e non è detto, come nel caso americano, che
siano migliori). Questo sarebbe in definitiva il vero colpo di Stato.
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Messaggioda Topocane » gio nov 03, 2005 8:24 am

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Messaggioda dogon » gio nov 03, 2005 8:59 am

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arrivederci, piccola grande donna!
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Messaggioda Roberto » gio nov 03, 2005 11:19 am

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Messaggioda Topocane » ven nov 04, 2005 9:04 am

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Messaggioda .:eZy:. » ven nov 04, 2005 10:36 am

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Messaggioda dogon » ven nov 04, 2005 14:03 pm

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Ultima modifica di dogon il ven nov 04, 2005 18:45 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda KAZAN1975 » ven nov 04, 2005 16:34 pm

COGLIENDO 2 PICCIONI CON UNA FAVA.... :wink:
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Messaggioda trivi » ven nov 04, 2005 22:07 pm

Farewell

E sorridevi e sapevi sorridere coi tuoi vent' anni portati così,
come si porta un maglione sformato su un paio di jeans;
come si sente la voglia di vivere
che scoppia un giorno e non spieghi il perchè:
un pensiero cullato o un amore che è nato e non sai che cos'è.

Giorni lunghi fra ieri e domani, giorni strani,
giorni a chiedersi tutto cos' era, vedersi ogni sera;
ogni sera passare su a prenderti con quel mio buffo montone orientale,
ogni sera là, a passo di danza, a salire le scale
e sentire i tuoi passi che arrivano, il ticchettare del tuo buonumore,
quando aprivi la porta il sorriso ogni volta mi entrava nel cuore.

Poi giù al bar dove ci si ritrova, nostra alcova,
era tanto potere parlarci, giocare a guardarci,
tra gli amici che ridono e suonano attorno ai tavoli pieni di vino,
religione del tirare tardi e aspettare mattino;
e una notte lasciasti portarti via, solo la nebbia e noi due in sentinella,
la città addormentata non era mai stata così tanto bella.

Era facile vivere allora ogni ora,
chitarre e lampi di storie fugaci, di amori rapaci,
e ogni notte inventarsi una fantasia da bravi figli dell' epoca nuova,
ogni notte sembravi chiamare la vita a una prova.
Ma stupiti e felici scoprimmo che era nato qualcosa più in fondo,
ci sembrava d' avere trovato la chiave segreta del mondo.

Non fu facile volersi bene, restare assieme
o pensare d' avere un domani e stare lontani;
tutti e due a immaginarsi: "Con chi sarà?" In ogni cosa un pensiero costante,
un ricordo lucente e durissimo come il diamante
e a ogni passo lasciare portarci via da un' emozione non piena, non colta:
rivedersi era come rinascere ancora una volta.

Ma ogni storia ha la stessa illusione, sua conclusione,
e il peccato fu creder speciale una storia normale.
Ora il tempo ci usura e ci stritola in ogni giorno che passa correndo,
sembra quasi che ironico scruti e ci guardi irridendo.
E davvero non siamo più quegli eroi pronti assieme a affrontare ogni impresa;
siamo come due foglie aggrappate su un ramo in attesa.

"The triangle tingles and the trumpet plays slow"...

Farewell, non pensarci e perdonami se ti ho portato via un poco d' estate
con qualcosa di fragile come le storie passate:
forse un tempo poteva commuoverti, ma ora è inutile credo, perchè
ogni volta che piangi e che ridi non piangi e non ridi con me...
...E riempire la vita di vita, e non di attesa. (Buzz)

Ho qualcosa da dire, ma non so bene cosa
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Messaggioda Roberto » sab nov 05, 2005 23:19 pm

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Messaggioda Topocane » mer nov 09, 2005 8:51 am

9 novembre 1989
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Messaggioda dogon » mer nov 09, 2005 13:14 pm

1993, Mostar.

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Messaggioda Topocane » ven nov 11, 2005 11:54 am

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Messaggioda BBB » ven nov 11, 2005 11:59 am

Ehi! Ma quello è Cat Stevens!
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Messaggioda Roberto » ven nov 11, 2005 12:09 pm

Carlo78 ha scritto:Ehi! Ma quello è Cat Stevens!
:evil:
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Messaggioda Silvio » ven nov 11, 2005 12:24 pm

Topocane ha scritto:11 11 04

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Grande Comandante !!!


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Messaggioda Topocane » ven nov 11, 2005 12:33 pm

Silvio...

stiamo perdendo colpi, ehh!!! :wink: :wink: :wink:

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Messaggioda .:eZy:. » ven nov 11, 2005 12:37 pm

Topocane ha scritto:Silvio...

stiamo perdendo colpi, ehh!!! :wink: :wink: :wink:

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