Ziggomatic ha scritto:coniglio ha scritto:ciocco ha scritto:Autonomo:
no stipendio fisso tutti i mesi
no ferie retribuite
no malattia retribuita
prima spendi poi forse (forse) guadagni
se non lavori è matematicamente certo che non guadagni
se lavori NON è matematicamente certo che guadagni
senza parlare di tutta la parte amministrativa/burocratica
tralasciando i pensieri che ogni tanto ti possono far passare qualche notte in bianco
poi certo, se c'è un bel giorno di sole e ho voglia e trovo il socio vado a scalare senza dir niente a nessuno...
aggiugerei:
IVA da pagare anche se fattura non ancora incassata
orari di lavoro assurdi.
tasse, tasse, tasse, tasse, tasse, tasse, tasse...per andare ad arricchire chi?
Senza polemica neh....
ma qualcuno mi spiega le ragioni di questa vocazione al martirio dei lavoratori autonomi: in cambio di un'esistenza di sofferenza e privazioni, la facoltà di scampagnata infrasettimanale libera mi pare un po' poca roba...

Non c'è proprio nient'altro?
Allora Ziggo, ti parlo del mio personalissimo caso.
Io faccio l'agricoltore e in particolare sono un produttore di nettarine (le cosiddette pesche/noci).
Ho iniziato nel 2003, prima ho fatto vari lavori da dipendente.
Ho deciso di iniziare quando mio babbo ha deciso di lasciare. era già in pensione da qualche anno e se non avessi rilevato io l'azienda avrebbe dato in affitto il terreno.
Sicuramente all'epoca dopo 15 anni da dipendente mi ero un pò scocciato di stare sotto agli altri e questo è stato un primo motivo per intraprendere quest'avventura.In secondo luogo c'è la storia della mia famiglia coi sacrifici fatti prima da mio nonno e poi dai miei genitori per affrancarsi dalla condizione di braccianti agricoli e diventare proprietari.
Io, durante tutta la mia adolescenza ho visto mio babbo partire la mattina che era buio e tornare la sera che era buio, compreso la domenica.
Lui ha consacrato la sua vita al lavoro perchè aveva un sogno da inseguire dopo aver letteralmente patito la fame durante la guerra e l'immediato dopoguerra...
ecco... io non me la sono sentita di mandare in vacca il suo sogno e i suoi sacrifici, sentivo il dovere morale di portare avanti la sua opera.
Ora sicuramente il mio lavoro mi piace, lo faccio volentieri e mai e poi mai tornerei a chiudermi in un'officina e nemmeno in un ufficio, sto troppo bene all'aria aperta.
ma i margini di guadagno non sono tali da giustificare gli orari di lavoro.
da quando ho iniziato il gasolio agricolo è più che raddoppiato, i concimi hanno avuto aumenti fino al 65% per non parlare dei fitofarmaci che costano uno sproposito (ci sono prodotti che costano anche 200 euro al litro!) mentre le nettarine in campagna vengono pagate come 20 anni fa.
Questa è la mia storia personale, ognuno ha la sua e non sempre la scelta di essere autonomo è completamente libera, come del resto nemmeno quella di essere dipendente.