un'altra bella stangata...

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Messaggioda brando » ven lug 20, 2012 10:19 am

o da piangere

se ne discueva ieri sera al bar, storia insegna... di solito, quando c'è crisi, poi c'è la guerra (quella vera) per risolverla
triste
A volte in montagna l'unica soluzione sono la preghiera o la bestemmia... stessa roba suppergiù

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Messaggioda El Rojo » ven lug 20, 2012 10:20 am



1997...

[youtube]http://www.youtube.com/v/lW-HKXaEfl8[/youtube]
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Messaggioda Sbob » ven lug 20, 2012 10:22 am

Kinobi ha scritto:Secondo me, non comprendete la scala del problema.
I super mega grandi problemi creati da pochi, sono facilmente risolvibili.
I grandi problemi creati da tanti, sono irrisolvibili.

No Kinobi, il tuo discorso sarebbe vero se:
1) I problemi ci fossero solo in Italia
2) I problemi fossero esistiti da sempre.

Eppure i problemi stanno aumentando con regolarita' dagli anni '80 e sono diffusi in tutto l'occidente.

Quello di cui parli e' forse una novita'? La Sicilia ha sempre avuto solo lavoratori statali e quasi nessuno che facesse qualcosa di utile.
Anzi, negli anni '70 nelle aziende c'era molta piu' gente che non faceva un c***o rispetto ad oggi.

Allora cosa e' cambiato?
E' cambiato che negli anni '70 il popolo sapeva di contare qualcosa, e se voleva qualcosa si alzava e lo pretendeva. Oggi se qualcosa non va ci si lamenta perche' i potenti non fanno i nostri interessi, senza capire che loro sono un'altra classe sociale e quindi se ne sbattono il c***o di noi.

E' cambiato che fino agli anni '70 la maggior parte di quello che produceva un'azienda andava ai lavoratori, mentre oggi la maggior parte va ai manager. La Fiat ha chiuso uno stabilimento di 1000 persone perche' non rendeva abbastanza, mentre il solo amministratore delegato guadagna come 500 di quei lavoratori!! Sarebbe bastato portare il solo stipendio di Marchionne ai livelli degli anni '70 per ricavare molto di piu'.


I super mega problemi generati da pochi sono risolvibili se il popolo e' organizzato e ha una coscienza di classe. Ma la coscienza di classe e' morta, per cui lo prendiamo nel culo.
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Messaggioda il.bruno » ven lug 20, 2012 10:52 am

Sbob ha scritto:E' cambiato che fino agli anni '70 la maggior parte di quello che produceva un'azienda andava ai lavoratori, mentre oggi la maggior parte va ai manager. La Fiat ha chiuso uno stabilimento di 1000 persone perche' non rendeva abbastanza, mentre il solo amministratore delegato guadagna come 500 di quei lavoratori!! Sarebbe bastato portare il solo stipendio di Marchionne ai livelli degli anni '70 per ricavare molto di piu'.

cosa c'entra, lo stipendio di marchionne mica viene imputato nei costi del singolo stabilimento. se lo stabilimento non sta in piedi non dipende dallo stipendio di marchionne.
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Messaggioda MarcoS » ven lug 20, 2012 11:11 am

Sbob ha scritto:...
I super mega problemi generati da pochi sono risolvibili se il popolo e' organizzato e ha una coscienza di classe. Ma la coscienza di classe e' morta, per cui lo prendiamo nel culo.


in parte c'è anche questo ma la questione nel suo insieme è un po' più complessa. Siamo nel mezzo di un cambiamento epocale, dettato da molti fattori, in parte voluti ma anche conseguenza di accumulo di scelte "sbagliate". A giudicare da una serie di convergenze in atto temo che il nostro mondo tra dieci anni - o forse già anche allo scadere dei 4 di cui in altro post più sopra - sarà piuttosto diverso da ora. E non in meglio.
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Messaggioda El Rojo » ven lug 20, 2012 13:55 pm

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Messaggioda MarcoS » ven lug 20, 2012 15:10 pm

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Messaggioda PIEDENERO » ven lug 20, 2012 15:33 pm

MarcoS ha scritto:altra notizia collaterale e piuttosto significativa...

http://petrolio.blogosfere.it/2012/07/india-rivolte-alla-suzuki-maruti-bruciano-vivo-un-manager.html

interessante dove dice:
Forse è il caso che ci riflettano su, i nostri Marchionne: il costo del lavoro italiano è un po' più alto anche perché offre la garanzia che gli operai non ti brucino vivo quando protestano.

meditate gente, meditate...
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Messaggioda PIEDENERO » ven lug 20, 2012 15:38 pm

El Rojo ha scritto:


1997...

[youtube]http://www.youtube.com/v/lW-HKXaEfl8[/youtube]


8O, ere quello che era ma non è mai stato uno stupido, anzi..
però...
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Messaggioda mb » ven lug 20, 2012 16:05 pm

Sbob ha scritto:Allora cosa e' cambiato?
E' cambiato che negli anni '70 il popolo sapeva di contare qualcosa, e se voleva qualcosa si alzava e lo pretendeva.

e lo ha avuto. ma non gratis.
adesso stiamo cominciando a pagare: ecco cosa è cambiato.
Quanto manca?
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Messaggioda Sbob » ven lug 20, 2012 16:49 pm

il.bruno ha scritto:
Sbob ha scritto:E' cambiato che fino agli anni '70 la maggior parte di quello che produceva un'azienda andava ai lavoratori, mentre oggi la maggior parte va ai manager. La Fiat ha chiuso uno stabilimento di 1000 persone perche' non rendeva abbastanza, mentre il solo amministratore delegato guadagna come 500 di quei lavoratori!! Sarebbe bastato portare il solo stipendio di Marchionne ai livelli degli anni '70 per ricavare molto di piu'.

cosa c'entra, lo stipendio di marchionne mica viene imputato nei costi del singolo stabilimento. se lo stabilimento non sta in piedi non dipende dallo stipendio di marchionne.

In tutte le aziende esistono gruppi in perdita e gruppi che guadagnano, stabilimenti in perdita e stabilimenti che guadagnano.
Certo che se gli stipendi dei manager si portano via una quota considerevole dei guadagni non ti puoi piu' permettere la minima perdita.
E considera che sotto Marchionne esistono una serie di altre persone che guadagnano cifre altrettanto spropositate.
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Messaggioda Sbob » ven lug 20, 2012 16:53 pm

mb ha scritto:
Sbob ha scritto:Allora cosa e' cambiato?
E' cambiato che negli anni '70 il popolo sapeva di contare qualcosa, e se voleva qualcosa si alzava e lo pretendeva.

e lo ha avuto. ma non gratis.
adesso stiamo cominciando a pagare: ecco cosa è cambiato.

Ma quando la smettiamo di dare la colpa ai poveri di quello che succede?

Ci saranno mille problemi e pensioni d'oro, ma ci rendiamo conto che mentre i poveri diventano sempre piu' poveri, i ricchi diventano sempre piu' ricchi e hanno pure la sfacciataggine di lamentarsi?
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Messaggioda Sbob » ven lug 20, 2012 17:15 pm

PIEDENERO ha scritto:
El Rojo ha scritto:


1997...

[youtube]http://www.youtube.com/v/lW-HKXaEfl8[/youtube]


8O, ere quello che era ma non è mai stato uno stupido, anzi..
però...

Mi pare buffo parlare di parametri di Maastricht quello che ha mandato in culo la Lira...
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Messaggioda il.bruno » ven lug 20, 2012 17:58 pm

Sbob ha scritto:
mb ha scritto:
Sbob ha scritto:Allora cosa e' cambiato?
E' cambiato che negli anni '70 il popolo sapeva di contare qualcosa, e se voleva qualcosa si alzava e lo pretendeva.

e lo ha avuto. ma non gratis.
adesso stiamo cominciando a pagare: ecco cosa è cambiato.

Ma quando la smettiamo di dare la colpa ai poveri di quello che succede?

Ci saranno mille problemi e pensioni d'oro, ma ci rendiamo conto che mentre i poveri diventano sempre piu' poveri, i ricchi diventano sempre piu' ricchi e hanno pure la sfacciataggine di lamentarsi?

nessuno ce l'ha con i poveri, ma casomai con chi diceva di rappresentare i poveri e invece ha coperto chi si è approfittato dei privilegi allora ottenuti spacciandoli per diritti.
trovami negli anni '80 un sindacalista che si opponeva alle baby pensioni.
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Messaggioda Sbob » ven lug 20, 2012 18:27 pm

Certamente in ogni sistema esiste del marcio, e ovviamente i sindacati non sono privi di colpe.
Guardiamo pero' su cosa si sofferma l'obiettivo oggi: la lotta tra popolo e potenti e' uscita di scena, mentre l'attenzione e' tutta sui baby pensioni & c.

E' come se in mezzo ad una guerra ci si preoccupasse solo di trovare i disertori invece che combattere il nemico... E cosi' finiamo per essere alleati dei potenti nella loro battaglia per toglierci ogni diritto!
Tutti ad esultare se massacrano i dipendenti pubblici, tanto sono fannulloni, esultiamo anche perche' chiudono Termini Imerese, in fondo sono terroni, e pure se la Fiat licenzia tutti i sindacalisti Fiom, tanto sono fancazzisti.
E alla fine invece di protestare per la scopa che ci mettono in culo ce la prendiamo con gli altri che hanno ancora il buco libero.
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Messaggioda il.bruno » ven lug 20, 2012 18:34 pm

chiudono termini imerese perchè non sta in piedi.
i sindacalisti della fiom non li licenziano tutti, dato che alcuni li avevano assunti, e casomai ci sarebbe da prendersela con i sindacatilisti pagliacci che proclamano sciopero durante le partite della nazionale, perchè squalificano anche il lavoro dei sindacalisti seri.
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Messaggioda PIEDENERO » ven lug 20, 2012 18:51 pm

Sbob ha scritto:Certamente in ogni sistema esiste del marcio, e ovviamente i sindacati non sono privi di colpe.
Guardiamo pero' su cosa si sofferma l'obiettivo oggi: la lotta tra popolo e potenti e' uscita di scena, mentre l'attenzione e' tutta sui baby pensioni & c.

E' come se in mezzo ad una guerra ci si preoccupasse solo di trovare i disertori invece che combattere il nemico... E cosi' finiamo per essere alleati dei potenti nella loro battaglia per toglierci ogni diritto!
Tutti ad esultare se massacrano i dipendenti pubblici, tanto sono fannulloni, esultiamo anche perche' chiudono Termini Imerese, in fondo sono terroni, e pure se la Fiat licenzia tutti i sindacalisti Fiom, tanto sono fancazzisti.
E alla fine invece di protestare per la scopa che ci mettono in culo ce la prendiamo con gli altri che hanno ancora il buco libero.

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Messaggioda PIEDENERO » ven lug 20, 2012 19:44 pm

dal blog del vostro "amato" b.grillo
è un po' lungo ma merita una lettura, può aiutare a far luce sulle cause della crisi e magari evitare di fare la caccia alle streghe e agli untori.

Una teoria alternativa per una crisi senza precedenti(espandi | comprimi)
La profondità e la durata dell'attuale crisi è al di fuori del range normale delle crisi succedutesi dopo la seconda guerra mondiale (nonostante il fatto che gli interventi in materia di politica fiscale e monetaria siano stati senza precedenti nella storia del capitalismo), e non si intravede ancora la fine della crisi.
Un lavoro [Delli Gatti, Gallegati, Greenwald, Russo e Stiglitz, Mobility Constraints, Productivity Trends, and Extended Crises, Journal of Economic Behavior and Organization, luglio 2012] propone invece una lettura diversa che enfatizza le relazioni tra fattori ciclici e strutturali, e spiega perché il sistema capitalistico genera, inevitabilmente, una grande crisi. La causa causante della crisi attuale è stato un cambiamento strutturale dell'economia reale: il declino dei redditi nell'industria si deve a ciò che di solito è un bene (l'aumento della produttività) e alla globalizzazione che ha prodotto una forte moderazione salariale. In altri termini: il settore industriale è vittima del suo proprio successo.Il trauma che stiamo vivendo in questo momento assomiglia al trauma che abbiamo vissuto 80 anni fa, durante la Grande Depressione, ed è stato causato da una serie di circostanze analoghe. Allora, come oggi, abbiamo affrontato un crollo del sistema bancario. Ma allora, come oggi, il crollo del sistema bancario era in parte una conseguenza di problemi più profondi. Anche se risponde correttamente al trauma (i fallimenti del settore finanziario) ci vorrà un decennio o più per raggiungere il pieno recupero. Se noi rispondessimo in modo inappropriato o con gli stessi strumenti neoliberisti che hanno favorito la crisi, questa durerà ancora a lungo e il parallelo con la Grande Depressione assumerà una nuova dimensione tragica. [ I macro-economisti mainstream sostengono che il vero spauracchio in una recessione non è caduta dei salari, ma la loro rigidità: se i salari fossero più flessibili (cioè bassi), la disoccupazione si sarebbe ridotta, auto- correggendo il problema! Ma questo non è stato vero durante la Depressione, e non è vero oggi. Al contrario, bassi salari e redditi portano semplicemente a una riduzione della domanda, indebolendo ulteriormente l'economia.]
Secondo la vulgata tradizionale, la politica restrittiva della FED ha causato la crisi del 1929, oppure il crollo (autunnale) di Wall Street ha provocato la recessione (che inizia in estate!!!) dell'economia americana. Il problema oggi, come allora, è un'altra cosa: la cosiddetta economia reale.
I paralleli tra la storia delle origini della Grande Depressione e quella della nostra crisi sono forti. Allora ci stavamo muovendo dall'agricoltura alla industria. Oggi ci stiamo muovendo dalla manifattura ad un'economia di servizi. Negli USA si calcola che il calo dei posti di lavoro nel settore industriale è stato drammatico, da circa un terzo della forza lavoro 60 anni fa a meno di un decimo di oggi. Il ritmo si è accelerato notevolmente nell'ultimo decennio. Ci sono due ragioni per il declino. Uno è una maggiore produttività, la stessa dinamica che ha rivoluzionato l'industria e costretto la maggioranza degli operai americani a cercare lavoro altrove. L'altro è la globalizzazione, che ha inviato milioni di posti di lavoro all'estero, a paesi a basso salario o quelli che hanno investito di più nelle infrastrutture o nella tecnologia. Qualunque sia la causa specifica, il risultato inevitabile è esattamente lo stesso di 80 anni fa: un calo del reddito e posti di lavoro. Per un certo tempo, la bolla immobiliare ha nascosto il problema creando una domanda artificiale, che a sua volta ha creato posti di lavoro nel settore finanziario e nella costruzione e altrove.

La politica monetaria non ci salverà(espandi | comprimi)
Due conclusioni si possono trarre dal lavoro. La prima è che l'economia non si riprenderà da sola, almeno non in un lasso di tempo che conta per la gente comune. La seconda è che la politica monetaria non sta aiutandoci ad uscire da questo pasticcio. La Fed ha svolto un ruolo importante nel creare le condizioni attuali, incoraggiando la bolla che ha portato alla insostenibile consumo: chi crede che la politica monetaria sta per resuscitare l'economia sarà assai deluso.
In breve. Questa analisi ha la sua visione di fondo in una argomentazione non tradizionale, che identifica l?origine della crisi in una non equilibrata dinamica tra i vari settori dell'economia. In ultima analisi, problemi strutturali persistenti, possono sorgere quando un forte e largo settore conosce un forte declino dal punto di vista economico. (così avvenne per l?agricoltura nel 1929 e per l?industria oggi). Molto spesso questo declino di un settore si accompagna ad un rapido aumento della produttività, bassi salari ed una forte caduta della domanda di prodotti di quel settore, e dell?economia in generale.
Secondo la teoria neoliberista, una crescita della produttività in un dato settore dovrebbe provocare l'aumento della disoccupazione (in quel settore) ed una migrazione di lavoro verso altri settori. In realtà, se i lavoratori non sono abbastanza qualificati per passare da un settore ad un altro, si verificherà un blocco della nuova occupazione. L'aumento della produttività provocherà quindi un abbassamento dei salari e dell'occupazione nel settore interessato, ma anche una diminuzione della domanda di beni negli altri settori."
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Messaggioda Kinobi » ven lug 20, 2012 21:19 pm

Sbob ha scritto:
Kinobi ha scritto:Secondo me, non comprendete la scala del problema.
I super mega grandi problemi creati da pochi, sono facilmente risolvibili.
I grandi problemi creati da tanti, sono irrisolvibili.

No Kinobi, il tuo discorso sarebbe vero se:
1) I problemi ci fossero solo in Italia
2) I problemi fossero esistiti da sempre.
...
I super mega problemi generati da pochi sono risolvibili se il popolo e' organizzato e ha una coscienza di classe. Ma la coscienza di classe e' morta, per cui lo prendiamo nel culo.



Vedi che mi dai ragione: il popolo non si organizza per risolvere i problemi che sono altresì risolvibili perchè "pochi".

In Italia le cose vanno male da molto tempo, da così tanto tempo che pare siano sempre esistiti. Anzi, forse lo sono sempre esistiti, ma le vacche erano grasse, e non ci so faceva caso.
Ciao,
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Messaggioda Kinobi » ven lug 20, 2012 22:13 pm

il.bruno ha scritto:chiudono termini imerese perchè non sta in piedi.


Non dovevano mai aprirla. O se la aprivano, l'unico posto in culo al mondo dove da un'isola si fanno belle cose, è il Giappone.
Mi sa che i Jap sono diversi dai siciliani. Così ad occhio.
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