gug ha scritto:Baldazzar ha scritto:Non voglio assolutamente aprire una diatriba con te... però secondo noi (ci stiamo ragionando a più teste in ufficio, compresa la signora che si occupa dell'amministrazione, signora molto attenta e scrupolosa) non c'è nessun guadagno, c'è risparmio e c'è sensibilità ecologica, non c'è guadagno liquido... in più non c'è traccia di quanto costerà lo smaltimento dell'impianto quando sarà ora di cambiarlo...
Comunque l'impianto ci sarà... Così d'estate quando ci saranno i black out, almeno gli uffici funzioneranno... fare un impianto per mandare avanti la zona produzione costerebbe solo 1,2 milioni di ?.... difficilmente ammortizzabili in 20 anni
...boh, io i conti li ho fatti e ti ho scritto sopra quello che portano: il guadagno esiste, anzi se vuoi ti posso mandare per e-mail un calcolo preciso, comprendente le attualizzazioni (non mio, ma di un esperto del campo). A parte questo, ciò che invece non è come pensi è il fatto che il ritorno non dipende dalla grandezza dell'impianto: anzi più l'impianto è grande e prima rientra, e questo per tre motivi.
Il primo è che gli impianti grossi costano meno in proporzione a quanto producono.
Il secondo motivo è che sopra una certa taglia si può diventare produttori e vendere l'energia elettrica in eccesso.
Il terzo motivo è che la tariffa incentivante non è più 44,5 cent al Kwh, ma diventa più alta (mi sembra 47 cent, ma vado a memoria).
Non fate invece l'impianto pensando che vi salvi dai black out: questo tipo di impianti devono essere connessi allrete elettrica e, per normative di sicurezza, se la rete non funziona i pannelli devono essere scollegati.
Se volessi avere una indipendenza elettrica, allora dovresti fare un impianto con batterie, che costa di più e per di più non rientra nell'incentivazione.
puoi mandare anche a me il calcolo che citi nel post?
Grazie
Trek