Il clima cambia in Europa (addio neve)

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Re: Il clima cambia in Europa (addio neve)

Messaggioda Zio Vare » ven nov 04, 2005 16:08 pm

KAZAN1975 ha scritto:IL MOTORE CHE FA 100 KM CON 1 LT E' GIA STATO BREVETTATO DECINE DI ANNI FA......

E' un discorso senza senso. Ci vuole poco a fare 100 km con un litro. Il vero obiettivo dev'essere un'automobile che consumi sempre meno ma che sia gradita a chi deve acquistarla! Come prezzo, come linea, come comfort, come sicurezza. Altrimenti fai come la famosa Audi A3 3L: dovevano fare 100 km con 3 litri ma non le ha prese nessuno perchè sono carissime, avevano soluzioni studiate esclusivamente per alleggerire quei modelli e farli consumare meno (piccoli pneumatici, cambio automatico, carrozzeria alleggerita) ma a te che dovevi comprarla non conveniva per nulla. Prima di rifarti del prezzo con il risparmio nel consumi dovevi fare migliaia e migliaia di chilometri. A quel punto spendi molto meno e prendi una citycar (come è citycar la A3) con un piccolo motore benzina o diesel common rali che consuma poco di più, è un modello standard e soprattutto costa molto di meno!
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Messaggioda Zio Vare » ven nov 04, 2005 16:23 pm

il.bruno ha scritto:La combustione del metano, fra l'altro, è vero che è più efficiente e riduce i consumi, ma comunque comporta l'emissione di CO2 in atmosfera:
CH4+2O2=CO2+2H2O
A livello di emissioni di CO2 non è un gran passo avanti (anche se come altri tipi di inquinanti sì).

ecco, appunto, nelle emissioni dei gas di scarico di un'auto a metano i vari NOx, i composti dello zolfo, il particolato etc. si riducono decisamente; è già un bel passo avanti. Si sa benissimo che la CO2 non è emessa esclusivamente dalla automobili (... anzi... ) ma se c'è la tecnologia per ridurre la restante quota di schifezze utilizziamola! Poi però ci vuole una politica intelligente, non la solita burinata delle targhe alterne che permette ad un camion del 1966 di circolare e non fa muovere una piccola panda multijet!
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Messaggioda il.bruno » ven nov 04, 2005 16:27 pm

Zio Vare ha scritto:
il.bruno ha scritto:La combustione del metano, fra l'altro, è vero che è più efficiente e riduce i consumi, ma comunque comporta l'emissione di CO2 in atmosfera:
CH4+2O2=CO2+2H2O
A livello di emissioni di CO2 non è un gran passo avanti (anche se come altri tipi di inquinanti sì).

ecco, appunto, nelle emissioni dei gas di scarico di un'auto a metano i vari NOx, i composti dello zolfo, il particolato etc. si riducono decisamente; è già un bel passo avanti. Si sa benissimo che la CO2 non è emessa esclusivamente dalla automobili (... anzi... ) ma se c'è la tecnologia per ridurre la restante quota di schifezze utilizziamola! Poi però ci vuole una politica intelligente, non la solita burinata delle targhe alterne che permette ad un camion del 1966 di circolare e non fa muovere una piccola panda multijet!

Ok, ma qui si parla di cambiamenti climatici, per quello che ho sottolineato l'effetto in termini di CO2!
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Re: Il clima cambia in Europa (addio neve)

Messaggioda corel » ven nov 04, 2005 16:35 pm

_Uli ha scritto:New York e' piu' a sud di Napoli ma ha il clima ± di Francoforte o Kopenhagen


NY è più a NORD di Napoli!
...ri-citando un antico papa che disse "certo che questa favoletta del cristo ci ha fatto guadagnare una vagonata di soldi...."
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Messaggioda andreag » ven nov 04, 2005 17:03 pm

il.bruno ha scritto:Credo che il problema energetico maggiore non sia per l'autotrazione, ma per la produzione di energia elettrica. Hai voglia a produrre con eolico o solare, che anche dove si fanno seriamente (Germania) non superano il 20% nemmeno come prospettiva futura, ed hanno problemi ambientali di altro tipo (paesaggistici, ad esempio). Certo, meglio arrivarci al 20% che rimanere sotto, meglio ottimizzare il consumo delle risorse, però come la metti con Cina, India, Africa che, sperabilmente, diffonderanno il benessere su maggiori fasce di popolazione con il passare degli anni, ma inevitabilmente incrementaranno sensibilmente le esigenze energetiche?
O vai di nucleare, oppure di alternative integralmente sostitutive alle centrali termoelettriche a gas, petrolio o carbone per la produzione di energia elettrica non ce ne sono


Infatti, il problema sta proprio qui, volenti o nolenti dovremo rassegnarci a trovare dei modi per consumare di meno, per ora in vista di sistemi di produrre energia gratis non ce ne sono.
Proprio per questo l'idrogeno non è una fonte alternativa di energia, visto che per produrlo serve energia elettrica!!!! sarebbe ben strano usare dell'energia elettrica per produrre idrogeno da utilizzare poi per produrre altra energia!!!!

Il nucleare sarebbe un sistema alternativo, ma diovremmo iniziare da subito a costruire decine di centrali, cosa che non è molto praticabile nè necessariamente furbo, specie qui in Italia.
Il problema dell'approvigionamento di risorse energetiche per i paesi emergenti (cina, india) diventerà IL problema della politica mondiale nel secolo appena iniziato....
e di soluzioni facili non se ne vedono.

Andrea
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Messaggioda aculnaig » sab nov 05, 2005 9:20 am

Micol ha scritto:
Baldazzar ha scritto:
Micol ha scritto:
aculnaig ha scritto:Yuppi!! Niente più neve!!


:evil: :evil: :evil:


Non preoccuparti Micol... con questa affermazione si è appena offerto come prossimo sacrificio umano alla nostra causa.... :D


:twisted: :twisted:


Micol non ridere così, mi fai paura :(
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Messaggioda Zio Vare » sab nov 05, 2005 10:26 am

http://www.repubblica.it/2005/k/sezioni ... talia.html

Diffusa la classifica 2005 sui pannelli solari installati nei comuni
In testa due città del Nord, Trento e Bolzano. Il Sud ancora indietro
Meno sole c'è, più si sfrutta
Paradosso italiano sulle rinnovabili
Legambiente chiede di seguire il modello normativo della Catalogna
Roma l'amministrazione più attenta al solare nell'edilizia pubblica
Foto articolo
Pannelli solari

ROMA - "Chi ha il pane non ha i denti". La vecchia saggezza popolare è sempre attuale, anche se bisogna sostituire filoni, pagnotte e rosette con il sole: chi ce l'ha non ha i pannelli per sfruttarlo. La sconsolante verità emerge dal rapporto "Comuni rinnovabili 2005" presentato oggi a Roma da Legambiente nel corso del convegno internazionale "Le città del Mediterraneo alla sfida di Kyoto".

Le statistiche elaborate dall'associazione ecologista certificano infatti che i comuni italiani dove il solare termico e fotovoltaico è maggiormente sfruttato sono Trento e Bolzano, due tra le città più settentrionali e fredde della Penisola. La classifica dei pannelli solari termici installati nel nostro Paese (quelli utilizzati esclusivamente per produrre acqua calda) è guidata dal capoluogo altoatesino, con quasi 5 mila metri quadrati, seguito da Trento, con 4.300. A parte l'eccezione di Lecce, piazzata in terza posizione con 2.100 metri quadrati, nella graduatoria dei primi venti comuni le città meridionali scarseggiano e occupano le parti basse della classifica: Ragusa è tredicesima, Trapani quindicesima e Palermo diciannovesima.

Scenario molto simile emerge dalla fotografia della presenza dei pannelli solari fotovoltaici, quelli in grado di produrre vera e propria corrente che grazie al recente decreto sul Conto energia il singolo cittadino può ora "vendere" alla rete elettrica nazionale. In testa in questo caso è Trento, dove si producono 210 mila kW ogni anno, seguita da Alessandria, Brescia e Bologna. Prima città del Sud in graduatoria è Palermo (38 mila kw/h), al quinto posto, seguita da Cosenza, al sesto. Poi tra le prime trenta figurano solo Crotone (11), Ragusa (12), Avellino (23) e Lecce (24).

"Il risultato di questo lavoro - commenta il presidente di Legambiente Roberto Della Seta - evidenzia un Paese che sconta ancora forti ritardi nella diffusione delle fonti rinnovabili, con buone pratiche distribuite a macchia di leopardo che sottolineano ancora il voto insufficiente alla manovre adottate dalle amministrazioni pubbliche verso politiche energetiche sostenibili. Basti pensare che sui 103 capoluoghi di provincia cui è stato inviato il nostro questionario solo un 40% ha dimostrato di dedicare attenzione alle energie alternative".

Se il modello da seguire rimane la fredda ma evoluta Germania, sarebbe già molto se l'Italia riuscisse a prendere esempio dalla Spagna, che sta rapidamente colmando il divario con la tipica sensibilità ambientalista dei paesi del nord Europa. Tempo fa Silvio Berlusconi, nel pieno della lite con l'europarlamentare della Spd Martin Schulz, ironizzò sull'invidia che i tedeschi provano per il nostro clima. E' possibile, ma di certo quel poco sole che hanno lo sanno sfruttare a dovere. Basti pensare che una città come Friburgo, quasi 200 mila abitanti, ha installato sui suoi tetti 9.800 metri quadri di pannelli termici e pannelli solari per una potenza di 4.782 kW.

Provvedimenti efficaci sarebbero in grado di far recuperare rapidamente terreno. "A Barcellona - sostiene Legambiente - grazie all'Ordenanza Solar, che obbliga l'installazione di pannelli solari termici in tutti i nuovi edifici, nel giro di tre anni si è passati da 1.650 mq di pannelli solari termici installati a 26.181 mq., con una media di 16,39 mq ogni 1.000 abitanti. Un provvedimento che ha permesso di realizzare una innovazione energetica, edilizia e ambientale straordinaria. Il processo si è esteso a tutta la Spagna e oggi tutte le principali città hanno adottato il provvedimento: da Madrid a Valencia, da Siviglia a Granada".

Un timido ma positivo passo in questa direzione, sottolinea Legambiente, è stato compiuto da Roma, il comune all'avanguardia in Italia per l'utilizzo di energia alternativa negli edifici pubblici. Sui tetti di scuole, uffici e biblioteche della capitale sono in funzione attualmente 930 mq di pannelli solari termici e 178 kW di pannelli solari fotovoltaici.

(4 novembre 2005)
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Re: Il clima cambia in Europa (addio neve)

Messaggioda _Uli » sab nov 05, 2005 12:28 pm

corel ha scritto:
_Uli ha scritto:New York e' piu' a sud di Napoli ma ha il clima ± di Francoforte o Kopenhagen


NY è più a NORD di Napoli!


Ha!! :-) :-) Lo sapevo:

Napoli, 40° 50' di latitudine
New York, 40° 40' di latitudine

Consulta wikipedia :-)

Saluti,

Uli
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Re: Il clima cambia in Europa (addio neve)

Messaggioda Freespirit » sab nov 05, 2005 20:58 pm

il.bruno ha scritto:
Pierluigi Vesica ha scritto:
Roberto ha scritto:03.11.2005
Cambiamenti climatici in Europa

Le regioni mediterranee e montuose dell'Europa saranno quelle più colpite dai cambiamenti climatici che altereranno le risorse naturali del continente durante l'attuale secolo. Queste sono le conclusioni di un ampio studio pubblicato sulla rivista "Science", secondo il quale i cambiamenti del clima rappresentano una minaccia significativa. Alcuni trend, tuttavia, potrebbero avere anche effetti positivi.
Gli scienziati hanno usato modelli al computer per stimare l'impatto sull'Europa di alcuni principali fattori di cambiamento globale, come i cambiamenti climatici, l'utilizzo del territorio e le condizioni socio-economiche. Lo studio ha simulato gli effetti di alterazioni nella fertilità del suolo e nella disponibilità dell'acqua e come l'uomo risponde, per esempio, modificando il proprio comportamento o spostandosi verso altre aree.
Di tutte le regioni europee, il Mediterraneo è risultato il più vulnerabile ai cambiamenti su scala globale previsti durante i prossimi cento anni. Molti degli effetti su questa regione sono associati all'aumento delle temperature e alla riduzione delle precipitazioni: si prevedono siccità, aumento degli incendi delle foreste, uno spostamento verso nord nella distribuzione delle specie di alberi e perdite del potenziale agricolo del terreno.
Anche le regioni montuose saranno particolarmente toccate da cambiamenti nella portata dei fiumi e dalla crescita dell'altitudine della copertura nevosa. "In inverno, - ha spiegato Dagmar Schroeter dell'Harvard University, principale autore dello studio - le precipitazioni cadranno sotto forma di pioggia anziché di neve, e ci saranno maggiori probabilità di inondazioni. Ci sarà anche meno acqua d'estate per la riduzione dei ghiacciai". Questi cambiamenti avranno impatti negativi sulle industrie idroelettriche.
Il rapporto ha però evidenziato alcuni possibili effetti positivi, come l'espansione delle foreste dovuta a una minor richiesta di terreno da parte dell'agricoltura. Le foreste assorbirebbero maggiori quantità di gas serra dall'atmosfera. Verso la fine del ventunesimo secolo, però, la crescita delle temperature dovuta ai cambiamenti climatici bilancerà questo effetto positivo.


© 1999 - 2005 Le Scienze S.p.A.

La cosa disarmante è che recentemente ad Erice, durante un forum dedicato ai global-changes, i risultati emersi dicono esattamente il contrario. Sua eccellenza Zichichi, portavoce del summit, sostiene che le impercettibili 8O variazioni climatiche non sono da imputare a motivi antropici; e comunque le variazioni saranno ininfluenti :!:

Secondo me nel mondo scientifico in proposito c'è tanta confusione, in qualche caso anche non in buona fede.
Ogni tanto ripenso alle note migrazioni dei Walser attraverso le Alpi per il Colle del Teodulo, e attualmente da Zermatt ci sono alcuni km su ghiacciaio, e qualcuno azzarda anche dal Felik o dal Lys, o a quando (citando la Guida Monti del Bernina) il Passo del Gembrè (a circa 3200 m dietro al Pizzo Varuna, attualmente con ghiacciai molto estesi su entrambi i lati) era uno dei più frequentati passaggi fra Valmalenco e Valle di Poschiavo. Eppure l'emissione antropica di CO2 non c'era e la Terra ha "sopportato" tutto ciò. E chi lo sa quanti uragani c'erano in quel periodo, nessun "serrista" ce lo potrà mai dire.
Secondo me tutta questa certezza sulla correlazione diretta tra attività antropiche e aumento della temperatura non è fondata, o quanto meno non è così automatica come viene diffuso, e d'altra parte la diffusione di notizie come quella di ieri sul Corriere dei risultati di una simulazione sul clima nel 2300 sono assolutamente a-scientifiche (indipendentemente dai risultati), perchè non tengono conto della miriade di fattori che ci sfuggono sui meccanismi climatici e su tutti gli eventi che potrebbero accadere nel frattempo in 300 anni. Provocano allarmismo e magari sono anche "politicamente" volute (magari perchè ci sono interessi a sostenere che Kyoto ecc. sono importantissimi - come ce ne sono di opposti).
Un esempio: la massima espansione glaciale intorno al 1820-1830 fu dovuta alla ridotta insolazione a causa della diffusione in atmosfera di ceneri e polveri per l'esplosione di non ricordo quale vulcano nel 1816 (o giù di lì), con conseguenti cosiddetti "anni senza estate" con nevicate in pianura ad agosto e carestie (che fra l'altro influenzarono le vicende politiche concorrendo a provocare moti popolari intorno al 1820). Se esplodesse attualmente un vulcano con le stesse conseguenze (evento che accade con frequenza di qualche secolo, quindi possibile), evento al di fuori della nostra capacità di previsione (un po' come un terremoto che provoca uno tsunami, tanto per fare un esempio), gli effetti sarebbero clamorosamente maggiori (ed opposti) a quelli attualmente attribuiti in toto all'effetto serra "antropico". E quelli si mettono a prevedere il clima del 2300... 8O


concordo in tutto.
proprio nella mia zona sono stati trovati nei registri storici dei documenti che testimoniano l'esitenza di un alpeggio proprio dove ora c'è un ghiacciaio, esisteva fino agli anni che hai citato (1820-1830). quindi deduco che quando esisteva i ghiacci erano più ridotti di ora.

è ovvio che tutto ciò non giustifica un aumento delle emissioni e dell'inquinamento, anzi la nostra condotta e le politiche devono mirare sempre e comunque alla tutela dell'ambiente!
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Messaggioda Micol » sab nov 05, 2005 22:16 pm

aculnaig ha scritto:
Micol ha scritto:
Baldazzar ha scritto:
Micol ha scritto:
aculnaig ha scritto:Yuppi!! Niente più neve!!


:evil: :evil: :evil:


Non preoccuparti Micol... con questa affermazione si è appena offerto come prossimo sacrificio umano alla nostra causa.... :D


:twisted: :twisted:


Micol non ridere così, mi fai paura :(


Ma dai, un esserino come me cosa potrebbe mai farti.... 8) :wink:

Un bacione Gianlu, e mettiti in coda se vuoi prenderle...ce ne sono prima di te...miiiii se ce ne sono!!!

Un bacione a te e Sara.
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Re: Il clima cambia in Europa (addio neve)

Messaggioda AlbertAgort » sab nov 05, 2005 23:09 pm

_Uli ha scritto:
Guarda, c'e' una consolazione se consolazione e': Secondo uno scenario del istituto per gli studi del clima dell' antartide di Potsdam (confortato dagli studi di un istituto di Kiruna) potrebbe succedere e non si e' sicuri quando e quanto in fretta, che la corrente del golfo si spenga. E se questo succede, allora son c**** amari. Tanto per dare un' idea, New York e' piu' a sud di Napoli ma ha il clima ± di Francoforte o Kopenhagen. Allora, immaginati ....

Uli


la corrente del golfo influenza i paesi atlantici, come le isole britanniche, la penisola scandinava, france, germania e un pò dell'europa dell'est...
per noi cambierebbe che l'oceano essendo meno caldo , sconvolgerebbe del tutto le dinamiche atmosferiche, cicloni e anticicloni, intensità delle perturbazioni atlantiche...eccetera...ma senza conseguenze dirette sulla temperatura in italy


il fatto che a new york in inverno nevichi è a causa delle fredde correnti nord occidentali

mentre in estate la media delle massime di new york arriva ben a 27 gradi


MA QUANTE NE SO!!!!!!!!!!!! :D :D :D
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Re: Il clima cambia in Europa (addio neve)

Messaggioda Zio Vare » sab nov 05, 2005 23:39 pm

AlbertAgort ha scritto:[
per noi cambierebbe che l'oceano essendo meno caldo , sconvolgerebbe del tutto le dinamiche atmosferiche, cicloni e anticicloni, intensità delle perturbazioni atlantiche...eccetera...ma senza conseguenze dirette sulla temperatura in italy

Certe volte vorrei avere tutte le tue certezze! Cicloni, anticicloni, perturbazioni, cazzi e mazzi, ma le temperature non cambieranno per nulla! Meno male che hai calcolato tutto :D
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Messaggioda AlbertAgort » dom nov 06, 2005 0:26 am

la meteorologia non da certezze....
dà ipotesi più probabili

ho scritto che non ci sarebbero conseguenze dirette sulla temperatura: ma ce ne sraebbero di indirette, dato che la temperatura è governata da anticicloni, cicloni, fronti, mazzi e cazzi

le conseguenze sarebbero invece pesanti sul'europa nord occidentale, e anche sulla germania ( ma un pò meno)

per l'italia?
si potrebbe pensare alla formazione di un anticilone termico ( che non sto a dirti cosè :twisted: ) tra francia e germania, garantendo sullle alpi inverni secchi e freddi

ma in estate , con meno depressioni sull'altlantico, l'italia sarebbe + soggetta agli anticicloni del nord africa ( che bella cosa)

sono solo blande ipotesi
nessuno saprà finchè non vedrà
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Re: Il clima cambia in Europa (addio neve)

Messaggioda _Uli » dom nov 06, 2005 10:53 am

AlbertAgort ha scritto:la corrente del golfo influenza i paesi atlantici, come le isole britanniche, la penisola scandinava, france, germania e un pò dell'europa dell'est...
per noi cambierebbe che l'oceano essendo meno caldo , sconvolgerebbe del tutto le dinamiche atmosferiche, cicloni e anticicloni, intensità delle perturbazioni atlantiche...eccetera...ma senza conseguenze dirette sulla temperatura in italy


Devo ammettere che non mi son occupato delle conseguenze specifiche per l' Italia - e non ho letto neanche niente in riguardo. Pero', non mi posso immaginare che rimanga senza conseguenze per l' Italia se il clima diciamo a Zurigo, Ginevra, Monaco ecc. si muta e diventa piu' simile a quello del Labrador (in Canada).

AlbertAgort ha scritto:il fatto che a new york in inverno nevichi è a causa delle fredde correnti nord occidentali

mentre in estate la media delle massime di new york arriva ben a 27 gradi


In fatti. Da noi le correnti del nord esistono anche ma son moderate dal mar del nord che viene scaldato dalla corrente del golfo. Se il mar del nord d' inverno si coprisse di gelo, allora non ci sarebbe piu' quella moderazione di temperatura.

Quanto alle temperature estive, a Francoforte (sul Meno) nella media degli ultimi 100 anni ca. 15 giorni con piu' di 30° sono di regola. Non tanta differenza allora :-)

Saluti,

Uli
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Messaggioda _Uli » dom nov 06, 2005 11:04 am

AlbertAgort ha scritto:la meteorologia non da certezze....
dà ipotesi più probabili [...] sono solo blande ipotesi
nessuno saprà finchè non vedrà


Hai ragione. E siccome i fatti climatici son di ben piu' lunga durata che la vita umana noi non vedremo mai (semmai le generazioni future).

Detrarre di questo la conclusione che tutto vada bene e' il conforto di coloro che preferiscono agire in questa maniera:

Immagine

Invece, secondo me, sarebbe piu' ragionevole comportarsi come anche nella vita di tutti i giorni conviene: Mentre e' inutile prendersela coi fattori che non sono influenzabili (ad es. fanno ridere quelli che se la prendono col tempo, brutto per inciso, nelle vacanze) ed attribuibili a qualcosa che potremmo chiamare "destino", fa molto senso dall' altro canto, occuparsi dei fattori che sono alla nostra portata (anziche' lamentarmi del cronometraggio sbagliato magari sarebbe piu' produttivo studiare i miei errori tecnici per capire perche' ho perso una gara).

Buona domenica,

Uli
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