Occhei.
Ma non pigliamoci a scarpate inutilmente.
L'ing. Neschi è evidente che ha la sua parte di ragionissima, e, da buon ingegniiiere, non ammette studi che passino l'annoemmezzo (pentiti, minchione).
Il buon forecaster/climatologist Ragnux, immagino fisico, sta schierato come spesso capita ai fisici con il pensiero forte, ed ha pure lui le sue buone ragioni, parlando di seria ricerca e di valori ambientali assoluti, sapendo che no ambiente, no vita.
Ma.
Qui stiamo parlando di energia, non di spit.
Quindi è evidente che la scelta eolica è
una delle scelte
obbligate per la
salvaguardia dell'ambiente. E ho detto tutto.
Una perchè è necessario il frazionamento energetico con bassa potenza.
Obbligata perchè è risorsa pulita e rinnovabile, compatibile nella biodiversità energetica.
In questo senso, indipendentemente dagli interessi politici che ci saranno comunque, io sono contento di impianti come questi, ed in questo senso una collina con aerogeneratori diventa una collina utile alla collina stessa, e non una collina depredata della sua bellezza. Non l'oggetto in sè, ma l'oggetto in quanto facente parte di un buon pensiero.
Quindi.
Se fossimo nel migliore dei mondi possibili, questi problemi non ci sarebbero. Le analisi d'impatto ambientale sarebbero di serio studio, e gli impianti costruiti a regola. Come del resto i forecast sulle traiettorie di
uragani di classe 5 sarebbero prese come cose di somma importanza, invece delle analisi di mercato e del costo delle scarpe da tennis. Tutti noi non tireremmo sciacquoni da 20 litri per un decilitro di piscio, nè illumineremmo a giorno le città durante le notti.
Non è quel mondo.
Ma mi accontenterei di vedere i pannelli in Sicilia messi con approssimativi studi sul watt/metroquadrato, tanti e piccoli. Gli eolici in quei pochi posti in italia dove la velocità al cubo è vantaggiosa per l'eolico, magari pigliando per buone le tabelle che stanno sui portolani dell'Aeronautica Militare, invece di piazzare SODAR su tutte le colline. La geotermia dove la terra scureggia, o almeno in prossimità. Gli invasi dove ha senso metterli senza scempio, ma con qualche disagio sì. E tanti tanti piccoli impianti ibridi sui tetti.
Eppoi, una scelta obbligata energetica, l'ultima, è l'educazione ambientale coatta, a suon di pedate e ceffoni. Sicuramente una delle più efficaci scelte energetiche.
Sono certo che la natura ringrazierebbe, e che le pale eoliche tornerebbero a somigliare ai mulini a vento del '400, perchè di buon gusto, il buon gusto di un pensiero ambientale.