da Franz the Stampede » dom feb 24, 2013 1:00 am
da nuvolarossa » dom feb 24, 2013 1:18 am
Sbob ha scritto:
Sento molta puzza...
da El Rojo » dom feb 24, 2013 12:05 pm
L?Europa è avvolta in una spirale senza uscita fatta di ricette controproducenti, mentre la crisi fa il suo lento, inesorabile lavoro. Le famiglie, se possono, risparmiano e contraggono i consumi. Le imprese non investono. Le banche cercano di limitare i danni e riducono il credito. Una crisi di debito estero (prevalentemente privato) è stata spacciata per una crisi di debito pubblico. La spesa pubblica viene bloccata con perfetto tempismo da un trattato internazionale che impone un rozzo vincolo di pareggio di bilancio, senza troppo distinguere se si tratti di spesa per investimenti o di spesa corrente.
Era ben noto che una politica di repressione della spesa pubblica, in presenza di un eccesso d?indebitamento del settore privato e di tassi di interesse già bassi e ai minimi storici, non poteva che avere effetti deleteri. Il crollo della domanda interna ha raggiunto le economie più solide della zona euro, che si avvicinano anch?esse a scenari recessivi. Assumendo l?impossibilità di una follia collettiva di tutte le classi dirigenti europee, resta da chiedersi cui prodest? A chi giova tutto questo? Non è un caso che le ricette per uscire dalla crisi più in voga si concentrino su un punto: la dismissione del patrimonio pubblico per ridurre il debito. Ovviamente, la sensazione di trovarsi in un vicolo cieco per le finanze pubbliche, con la scelta obbligata di privatizzare enti, beni e servizi pubblici, è la scena classica di un film già visto in tante parti del mondo.
Non ci si arriva per caso, anzi, spesso è uno degli obiettivi neanche troppo nascosti della lunga strategia di logoramento del settore pubblico, la cosiddetta starve the beast. La bestia è lo Stato, nemico ideologico da affamare, sottraendo continuamente risorse necessarie al suo funzionamento. La qualità dei servizi che esso eroga al cittadino diminuisce. Il cittadino lo nota e incomincia a chiedersi se davvero valga la pena mantenere in piedi con le proprie imposte un servizio pubblico sempre più scadente.
Poi arrivano i salvatori della patria, che comprano l?azienda o servizio pubblico a un prezzo conveniente e ne estraggono profitti. Quando va bene, il nuovo proprietario del servizio ex-pubblico lo eroga in modo più selettivo e a costi maggiori per il cittadino. Quando va male, scorpora la parte migliore da quella cattiva, scarica i costi sulla collettività (bad companies), sfrutta gli attivi ancora validi, e poi scappa.La privatizzazione della sanità negli Stati Uniti ha raddoppiato i costiper i cittadini, escludendo un?enorme fetta della popolazione da ogni copertura sanitaria. Una volta capito l?errore commesso e verificati i costi economici e sociali di tale processo, l?inversione di questa tendenza nefasta è l?atto che Obama considera come il più importante del suo primo mandato presidenziale.
L?esperienza delle «riforme» nell?Europa centrale ed orientale subito dopo la caduta del comunismo ci insegna che le privatizzazioni realizzate per necessità di far cassa si traducono in svendite di beni comuni a vantaggio di pochi privati, che i primi servizi a essere privatizzati sono quelli che funzionano meglio, i gioielli di famiglia, e che questo contribuisce a un notevole aumento delle disuguaglianze.
Altre parti del mondo, come l?America Latina, hanno vissuto esperienze simili, in cui beni e servizi pubblici sono stati ceduti a condizioni vantaggiose solo per l?acquirente. Non è un caso che Carlos Slim, l?uomo più ricco del mondo secondo Forbes, debba la sua fortuna alle privatizzazioni selvagge degli anni ?80-?90 in Messico, dalle miniere alle telecomunicazioni. Adesso è il turno della vecchia Europa. Il Portogallo ha chiuso il 2012 privatizzando gli aeroporti, la compagnia aerea nazionale, la televisione (ex) pubblica, le lotterie dello stato e i cantieri navali. In Spagna le privatizzazioni «express» riguardano i porti, gli aeroporti, la rete di treni ad alta velocità, probabilmente la migliore e più moderna d?Europa, la sanità, la gestione delle risorse idriche, le lotterie dello stato e alcuni centri d?interesse turistico. La Grecia è stata recentemente esortata ad accelerare il processo di privatizzazione dei beni e servizi erogati finora dallo stato, come condizione per continuare a ricevere gli aiutieuropei.
In Italia Mario Monti, poco prima di dimettersi da Presidente del Consiglio, decretava l?insostenibilità finanziaria del sistema sanitario nazionale, spiegando la necessità di «nuovi modelli di finanziamento integrativo». L?agenda Monti oggi ci ricorda che «la crescita si può costruire solo su finanze pubbliche sane» e quindi invita a «proseguire le operazioni di valorizzazione/dismissione del patrimonio pubblico». E sulle prime pagine di alcuni giornali c?è anche chi vede ancora «troppo Stato in quell?agenda».
La teoria economica e l?esperienza del passato ci insegnano che la privatizzazione di aziende pubbliche se da un lato riduce il deficit di un dato anno, dall?altro ha un notevole rischio di aumentare il deficit di lungo periodo, nel caso in cui l?azienda dismessa sia produttiva. Inoltre non basta che la gestione privata sia più efficiente di quella pubblica; il guadagno di efficienza deve anche assorbire il profitto che il privato necessariamente persegue.
Se chi vende (lo stato) ha urgenza e pressioni per farlo, chi acquista (privati) ha un chiaro vantaggio negoziale, che gli permette di ottenere condizioni più convenienti. E se le condizioni della privatizzazione sono più convenienti per il privato, esse saranno simmetricamente più sconvenienti per il pubblico, cioè i cittadini.Studi recenti dimostrano come i cittadini dei paesi che hanno subito privatizzazioni rapide e massicce negli anni ?90 siano profondamente scontenti degli esiti. I giudizi expost sono tanto più critici quanto più rapide erano state le privatizzazioni, maggiore la proporzione di servizi pubblici svenduti (acqua ed elettricità in particolare), e più alto il livello di disuguaglianza creatosi nel paese.
La questione delle privatizzazioni è il punto d?arrivo del processo che l?Europa e l?Italia stanno vivendo. Discuterne più apertamente è fondamentale, se si ha a cuore il bene comune. Le decisioni che si prenderanno in proposito definiranno la rotta che l?Italia sceglierà di seguire nel dopo-elezioni. I casi di Spagna, Grecia e Portogallo mostrano che la crisi è stata utilizzata per privatizzare le attività statali. Le ricette per uscire dalla recessione riguardano tutte la dismissione del patrimonio pubblico per ridurre il debito.
È lecito, dunque, chiedersi: cui prodest?
Agenor
Fonte: www.ilmanifesto.it
da Sbob » dom feb 24, 2013 19:56 pm
Franz the Stampede ha scritto:Sono sicuro che se è vero ed è incostituzionale, i paladini della *accento bolognese on* sobrietà d'la polittica *accento bolognese off* sbraneranno Grillo.
da Sbob » dom feb 24, 2013 20:03 pm
nuvolarossa ha scritto:Sbob ha scritto:
Sento molta puzza...
Stai dicendo che riesci a sentire una puzza nonostante il fetore mortifero che ci ammorba da decenni?
O forse sei talmente abituato a questo fetore che qualunque altro odore, finanche di aria fresca, ti pare puzza?
da Kinobi » dom feb 24, 2013 20:22 pm
Sbob ha scritto:nuvolarossa ha scritto:Sbob ha scritto:
Sento molta puzza...
Stai dicendo che riesci a sentire una puzza nonostante il fetore mortifero che ci ammorba da decenni?
O forse sei talmente abituato a questo fetore che qualunque altro odore, finanche di aria fresca, ti pare puzza?
No, io sento un fetore di dittatura. Spiegami per quale cacchio di motivo tutto il sistema M5S deve essere gestito dalla *persona* di Beppe Grillo e non da un consiglio di partito eletto dai suoi iscritti.
Non mi preoccupa il fatto che la Salsi sia stata sbattuta fuori: succede in tutti i partiti che qualcuno si allontani dalle linee del partito e venga invitato a fare politica sotto un'altra bandiera. Quello che mi angoscia è che sia stata sbattuta fuori per un diktat unilaterale di Grillo!
Non senti lo stesso odore che aleggia nel PdL?
E se un giorno dovessimo scoprire che Grillo non è onesto come si crede? Se fosse colpito da qualche scandalo? Il M5S scomparirebbe? Oppure sarebbe costretto a cambiare leggi e difendere ad oltranza il leader-padrone?
Non si costruisce la democrazia con la dittatura. Mi sembra un concetto alquanto semplice, ma c'era chi credeva che la democrazia si esportasse con le bombe, probabilmente c'è chi può credere anche a questo.
da MarcoS » dom feb 24, 2013 20:39 pm
Kinobi ha scritto:.....
E' molto triste dover dire che Mussolini ha fatto meno danni di quelli che sono venuti dopo. ...
da Kinobi » lun feb 25, 2013 9:10 am
MarcoS ha scritto:Kinobi ha scritto:.....
E' molto triste dover dire che Mussolini ha fatto meno danni di quelli che sono venuti dopo. ...
beh, dai Enzo vediamo il lato positivo: siamo in mutande e tra un po' forse manco più quelle, ma sti farabutti almeno non ci hanno (ancora) infilato in una guerra mondiale...
da Sbob » lun feb 25, 2013 11:03 am
da pesa » lun feb 25, 2013 11:21 am
da MarcoS » lun feb 25, 2013 11:47 am
Sbob ha scritto:Per certi versi siamo messi peggio.
Venti anni di fascismo hanno portato l'Italia in una guerra che ha distrutto mezzo paese, pero' dal punto di vista culturale il paese ne e' uscito ancora forte, ha potuto dare vita alla resistenza e ad una costituzione democratica invidiabile.
Non so se sia stato piu' frutto dei fermenti dell'epoca, piuttosto che del fatto che - pur distorti - ha sostenuto valori di onore e amor di partia.
Fatto sta che invece venti anni di berlusconismo hanno lasciato terra bruciata dal punto di vista culturale. I valori sostenuti dal berlusca sono stati l'evasione, la sopraffazione, la prepotenza, il rifiuto delle regole contro della legge del piu' forte, l'idea che la donna si possa realizzare solo dandola al piu' potente.
Dopo il fascismo c'e' stata una grande rinascita del paese, oggi non ne vedo i presupposti.
da Sbob » lun feb 25, 2013 12:20 pm
da MarcoS » lun feb 25, 2013 12:36 pm
da Sbob » lun feb 25, 2013 12:59 pm
MarcoS ha scritto:certo, tutto vero (anche se - ripeto -piuttosto semplificato), e chi avrebbe dovuto/potuto impedire tutto questo dov'era?
cosa faceva? come si comportava?
vent'anni di malgoverno divisi pressocché equamente a metà, ricordiamocelo.
da MarcoS » lun feb 25, 2013 13:15 pm
Sbob ha scritto:....
Chiedi dov'era chi avrebbe potuto/dovuto impedire tutto questo. Eravamo noi italiani. Eravamo impegnati a farci rincoglionire da un imbonitore, o a trarre vantaggi dalle varie clientele.
da MarcoS » gio mar 14, 2013 22:43 pm
da PARETI » dom mar 17, 2013 2:59 am
da El Rojo » lun mar 18, 2013 22:13 pm
Colpo di scena sabato a Cipro. Colossale rapina in banca. Il governo aveva annunciato giovedì congiuntamente alla UE e alla Troika un salvataggio delle banche da 17 miliardi, una cifra pari al PIL dell'isola (ma le passività totali delle banche cipriote sono 8 volte tanto). Sembrava quindi un salvataggio con soldi della UE, a dispetto delle proteste in Germania contro le banche cipriote, note per il riciclaggio di denaro e i traffici degli oligarchi dell'Est Europa.
Ma nel frattempo la Germania aveva dato un ultimatum: o fate un prelievo forzoso dai conti correnti pesantissimo o uscite dall'Euro. Il governo di Cipro ha scelto l'eurozona e l'euro. Oggi annuncia, a banche chiuse, che all'apertura di lunedì mattina avranno già prelevato su tutti i depositi bancari detenuti in banche a Cipro : un 6.75% su quelli sotto 100mile euro (che sono assicurati per legge nella UE contro la bancarotta) e del 10% per quelli sopra 100mila euro. E fino ad allora i bancomat sono bloccati nel weekend a Cipro e agli istituti e' stato inoltre imposto di bloccare durante questo fine settimana la possibilita' di effettuare trasferimenti di denaro via internet.
Dal prelievo sui depositi bancari sono attesi introiti per circa 5,8 miliardi di euro (quindi in un paese con PIL di 17 miliardi si tenevano nei conti correnti qualcosa come 60 miliardi !). Per la precisione però i depositanti vengono compensati con azioni nelle banche in cui avevano i soldi, con l'unico problema che sono banche quasi fallite le azioni in pratica non trattano quasi e il valore che il governo vi attribuisce nel calcolare quante darne in cambio del prelievo è un poco arbitrario.
Nota Bene: solamente tre giorni fa, il 14 marzo, il presidente di Cipro aveva dichiarato, sul Financial Times, che non avrebbe MAI accettato un prelievo forzo sui conti correnti " Nicos Anastasiades, the president, says it will ?never? accept a haircut of depositors..." Ricordatevelo bene questo: mentono fino al giorno prima...
E' ovvio che si è voluto colpire in questo modo russi, ukraini e altri del medio oriente che tenevano soldi in nero a Cipro, ma poi hanno colpito anche tutta la popolazione. Ci sono stime che solo i russi subiscano almeno metà di questo prelievo forzoso, ma i numeri ballano. Quello che è certo è che in nessun paese al mondo i saldi dei conti correnti sono cinque volte il PIL, in Italia ad esempio sono la metà del PIL. In Svizzera però sono tre volte il PIL. A Cipro c'era una situazione anomala, ma non hanno colpito come si fa sempre prima gli azionisti delle banche e poi gli obbligazionisti, ma solo i depositanti inclusi quelli con piccole somme.
Ovvio che qui hanno voluto fare di tutto per compiacere la Merkel che deve assolutamente vincere l'elezione di settembre: per cui da una parte non hanno voluto un default seppure di un piccolo paese come Cipro e dall'altra hanno violato ogni principio e prassi per fare sì che il salvataggio fosse però sopportato per 1/3 da altri (in maggioranza stranieri, specie russi e parte anche ciprioti). In questo modo hanno creato il panico totale del pubblico di Cipro che sta assediano le banche e violato il principio base del funzionamento delle banche, che ci metti i soldi perchè, perlomeno nel conto corrente, sono sicuri.
Le indiscrezioni sono che la Germania però non voleva che i depositi sotto 100mila euro fossero colpiti e invece quelli sopra 100mila fossero colpiti molto di più, dell'ordine anche del 40% dei depositi (!!!), ma è stato il governo cipriota che per non scontrarsi troppo con i russi che ha insistito perchè si colpisse tutta la popolazione locale!
E' una mossa a sorpresa, senza precedenti e che può diventare un boomerang. Dimostra che sarà molto molto difficile uscire dall'Euro...sono disposti a tutto pur di non uscire. Dimostra che la Merkel è disposta a tutto per non perdere le elezioni, anche a sconquassare i mercati (a differenza dei nostri politici che li venerano in ginocchio).
L'unica cosa certa al momento è che è un segnale di acquisto per l'Oro (da tenere in cassetta di sicurezza)
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