Nucleare........finalmente!!!!!!

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Messaggioda smauri » ven apr 15, 2011 14:13 pm

Sbob ha scritto:Le stime di costo delle varie fonti energetiche generalmente includono anche i costi di decommissioning e di smaltimento rifiuti, il motivo per cui il nucleare risulta un po' piu' caro del termoelettrico e' soprattutto quello (il carburante di per se' costa poco).



mi piacerebbe capire come hanno intenzione di farlo, e se i costi sono annuali, piuttosto che una tantum.

non riesco a recuperare i dati a cui tu fai riferimento. . .
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Messaggioda Sbob » ven apr 15, 2011 14:30 pm

Suppongo che si attualizzi una stima dei costi futuri... ok non sono cose precise ed infatti i dati che ho trovato (c'era qualcosa su wikipedia) sono abbastanza ballerini.
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Messaggioda smauri » ven apr 15, 2011 15:38 pm

al di là del fatto che sono contrario per altri motivi al nucleare, ma per non appellarmi a sacrosanti principi (che ovviamente ognuno ha i suoi) mi piace capire cosa realmente è bene e cosa può nuocere.

considerando che ogni cosa al suo lato positivo e quello negativo, penso che in certi casi trovare la soluzione migliore significhi trovare quella che ha il lato negativo molto inferiore al positivo. . .

quindi facendo riferimento a quanto scritto qua...
Il costo per la conservazione e lo smaltimento definitivo del materiale radioattivo (la "messa in sicurezza")



Il costo per la conservazione delle scorie nucleari è enorme: secondo stime fatte nella seconda metà degli anni Novanta, solo per incapsulare e disporre in condizioni di sicurezza le scorie ad alto livello di radioattività, si dovranno spendere negli Stati uniti oltre 110 miliardi di dollari (al valore del 1996); in Canada, 9,7 miliardi; in Francia e Germania, rispettivamente oltre 7 e 5 miliardi.
La soluzione del problema non è facile, data l'opposizione delle popolazioni allo stoccaggio delle scorie radioattive sul proprio territorio. C'è chi propone un unico sito in cui stoccare tutte le scorie e chi, invece, propone di ripartirle in più siti. C'è anche chi propone di inviare le scorie più pericolose in qualche paese disponibile a tenerle, naturalmente dietro forte compenso. Tale ipotesi viene però respinta da altri, in base alla considerazione che ciò significherebbe esporre a rischio le popolazioni di questi paesi.
C'è inoltre da tener conto del fatto che lo "smaltimento" delle scorie radioattive è divenuto un lucroso affare per società senza scrupoli, che si occupano di esportare le scorie nei paesi più poveri senza le necessarie misure di sicurezza o di collocarle in contenitori che vengono gettati sul fondo del mare, con gravi conseguenze ambientali e sanitarie.
Il problema, ancora irrisolto ed economicamente molto oneroso, è dove conservare in condizioni di sicurezza la crescente quantità di scorie radioattive prodotte dagli impianti nucleari, che restano altamente pericolose per secoli e millenni.

Negli Stati uniti, è stato deciso nel febbraio 2002 di concentrare le scorie radioattive in un unico deposito sotterraneo, che sarà costruito sotto il Monte Yucca (Nevada meridionale, 160 km a nord-ovest di Las Vegas). Nei suoi tunnel saranno conservate, in oltre 11000 contenitori, 70000 tonnellate di scorie radioattive (63000 provenienti da centrali elettronucleari e 7000 da impianti nucleari militari).
Il costo e la complessità dell'operazione sono enormi. Solo per gli studi preliminari del terreno e il progetto sono stati spesi circa 7 miliardi di dollari; per la costruzione del deposito, si prevede una spesa di almeno 58 miliardi di dollari.
Si tratta poi di trasferirvi il materiale radioattivo, attualmente conservato in 131 depositi sotterranei distribuiti in 39 stati: per il trasporto occorreranno 4600 treni e autocarri che dovranno attraversare 44 stati.

I critici del progetto, soprattutto rappresentanti dello stato del Nevada e ambientalisti, sostengono che, quando il deposito sarà ultimato (con tutta probabilità dopo il 2010), si sarà accumulata, al ritmo di circa 2300 tonnellate all'anno, una quantità tale di scorie radioattive da richiedere la costruzione di un altro deposito. Sostengono inoltre che, in base a studi scientifici effettuati da commissioni non-governative, sarà impossibile impedire a lungo termine infiltrazioni di acque sotterranee nel deposito. [1]


La spesa per costruire [eventualmente] il bunker nucleare di Scanzano Jonico peserà sulla bolletta degli italiani per i prossimi 18 anni: si tratta di circa 100-110 euro per ogni utente, da pagare fino al 2021 attraverso un mini-prelievo sulle tariffe che servirà per finanziare la costruzione del deposito delle scorie ma anche i costi per il decommissioning e della messa in sicurezza delle quattro centrali chiuse nel 1987. In tutto sono pochi centesimi di euro (lo scorso anno [cioè nel 2002] erano 0,06 centesimi per kilowattora, ma la voce viene aggiornata periodicamente) al capitolo "Oneri generali di sistema".
Tradotto in cifre, significa circa 5-6 euro per ogni utente, che diventano oltre 100 euro al termine del periodo previsto dalla legge.

In realtà, questa sorta di "nuclear tax", gli italiani la stanno già pagando da due anni e precisamente dal maggio del 2001, quando un decreto del governo Amato ha previsto questo prelievo, quantificando in oltre 3,3 miliardi di euro al 2021 i costi per mettere in sicurezza gli 80 mila metri cubi di scorie frutto dell'attività nucleare: smantellamento delle centrali, combustibile irraggiato, rifiuti da industrie e ospedali. Fra il 2001 e il 2021, dunque alla voce "uscita dal nucleare" andranno oltre 3,3 miliardi di euro. La stima potrebbe però lievitare, per effetto di lavori aggiuntivi in corso d'opera, costringendo l'Autorità dell'Energia -che decide le tariffe elettriche- ad aumentare il prelievo per la messa in sicurezza del nucleare. Secondo le prime stime, il deposito da realizzare nella miniera di sale di Scanzano, dovrebbe costare sui 500 milioni di euro. Ma alcuni esperti paventano un costo fino a 1-2 miliardi per eseguire i lavori, il trasporto di materiali pericolosi ma anche i test e gli studi per valutare l'idoneità del sito.

La "nuclear tax" versata attraverso le bollette, viene dalla Cassa Depositi e Prestiti "girata" alla Sogin, - la società ex Enel, oggi detenuta al 100% dal ministero dell'Economia - che deve gestire le operazioni di uscita dal nucleare. Sogin investe questi proventi in buoni del Tesoro, pronta a utilizzarli quanto serve. Secondo fonti del settore, oggi sarebbero già disponibili circa 700 milioni di euro. Fondi che servono anche per il trasporto delle scorie più pericolose in Gran Bretagna, a Sellafield, dove si trova uno dei pochissimi impianti al mondo in grado di eseguire le delicatissime operazioni di trattamento del combustibile irraggiato. In aprile ha preso il via una maxi-operazione di trasferimento che durerà più di un anno e costa, per il solo trasporto Oltremanica, 15 milioni di euro cui si aggiunge quello del riprocessamento del materiale radioattivo.

In realtà, il "conto" per l'addio al nucleare sulle tasche degli italiani è già pesato per una cifra colossale, più del doppio dei 3,3 miliardi previsti nel 2001 che verranno pagati fino al 2021. Dal 1989, infatti, sempre sulle bollette elettriche, sono stati prelevati oltre 7,6 milioni di euro (in cifre rivalutate al 2003 si tratta di circa 9 miliardi e 523 milioni di euro) come rimborso all' Enel ma anche ad altre società fra cui l'Ansaldo, per il danno subito con la decisione di abbandonare il nucleare dopo il referendum del 1987. Si tratta dei cosiddetti "oneri nucleari" per compensare gli investimenti fatti, le infrastrutture, le commesse, il costo del combustibile, le turbine, inutilizzati dopo la "defenestrazione" dell'atomo. Come dire che la breve stagione del nucleare made in Italy e' costata al paese -oltre a roventi e infinite polemiche- la cifra colossale di 11 miliardi di euro, poco meno della Finanziaria 2004. [2]





fonte:
http://www.zanichelli.it/scuola/geograf ... dic03a.htm [1]
http://it.news.yahoo.com/031116/201/2j44c.html [2]



ora mi vien da dire: che costi sono stati messi in consederazione??
sti soldi possono essere dirottati?

solo al pensare al sito che dovrà occuparsi della conservazione, prova a pensare cosa serve:
1) costruirlo ( ed abbiamo già visto quali sono i costi)
2) personale qualificato per controllare il sito stesso ( e qui se fai due conti, altro che pannelli solari sopra ciascun tetto ti trovi)
3) cosa succede all'ambiente circostante? (sarà un incognita)

dopo mi piace anche fare l'avvocato del diavolo:
pannelli solari, non ho ancora trovato nulla che mi possa rassicurare sullo smaltimento degli stessi, quindi sono qui anche a dire che non conoscendo cerco di informarmi, ma il dubbio me lo tengo, perchè pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca!
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Messaggioda Sbob » ven apr 15, 2011 15:39 pm

L'articolo del WWF mi piace e ci sono molti dati interessanti (e' bello vedere ambientalisti ben preparati!), anche se su alcune conclusioni non concordo molto.
In particolare, i dati sul contributo delle varie fonti energetiche sembrerebbero dimostrare che il nucleare una certa importanza ce l'abbia, infatti e' stata l'unica fonte non fossile ad essere cresciuta dal '73 ad oggi. Guardando quei dati direi che l'idroelettrico e' ormai a saturazione, mentre il nucleare e' (o meglio e' stato) in forte crescita.
Anche sulla questione della dipendenza energetica, e' vero che l'Italia non ha fonti per il nucleare, ma differenziare le proprie fonti e' sempre una buona cosa, oltre al fatto che preferisco dipendere dal Canada che dall'Arabia.

Sull'abbondanza dell'uranio la questione e' dibattuta, se da un lato giustamente ridicolizza le ipotesi di estrazione uranio da granito e acqua, bisogna considerare che le stime di riserve di una risorsa sono sempre peggiorative (il petrolio avrebbe dovuto finire decenni fa...), e inoltre le centrali autofertilizzanti (non le PWR che si prevedono in Italia) dovrebbero avere rese decisamente superiori, permettendo di consumare molto meno materiale. Anche portare come prova della scarsita' il fatto che si estrae meno uranio di quanto si usa non e' correttissimo, dato che la produzione e' tenuta bassa dalla scarsa domanda (le testate dismesse costano di meno).

Per quanto riguarda le emissioni di CO2, l'ultimo dato che avevo letto era di circa 1/3 del termoelettrico. Ok, non e' 0, ma non e' neanche male.

Anche sulla sicurezza, cercare una fonte "assolutamente sicura" e' impossibile, ed ogni cosa va rapportata alle alternative. Per fare un esempio, pare che una centrale nucleare normalmente emetta molte meno radiazioni di una termoelettrica, inoltre la storia del nucleare e' quella con il minor numero di morti/kWh prodotto.

Il problema delle scorie e' discretamente risolto per quanto riguarda la gestione temporanea, mentre su quella definitiva effettivamente nessuno si vuole arrischiare. In altri termini finche' hai un deposito sotto controllo va tutto bene, mentre e' un problema ben piu' serio un deposito in cui si possano mettere le scorie per poi dimenticarle.


Lo so, spacco le balle, ma mi piace mettere i puntini sulle i, e soprattutto poter discutere su basi solide.
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Messaggioda CCIAUCO » mar apr 19, 2011 14:05 pm

Secondo me presto ne vedremo delle belle!!

L'energia solare senza celle solari: un effetto magnetico "nascosto" della luce potrebbe renderlo possibile

15 aprile 2011 da Redazione

Un importante e sorprendente effetto magnetico della luce, scoperto da ricercatori dell'Università del Michigan, potrebbe portare ad energia solare senza la "tradizionale" tecnologia basata su celle solari a semiconduttori.

I ricercatori hanno trovato un modo per produrre una "batteria ottica", ha dichiarato Stephen Rand, docente nei dipartimenti di Ingegneria Elettrica e Informatica, Fisica e Fisica Applicata dell'Università del Michigan.

La luce ha 2 componenti, quella elettrica e quella magnetica. Finora, gli scienziati pensavano che gli effetti del campo magnetico fossero talmente deboli da poter essere ignorati del tutto.
Invece, ciò che Rand e i suoi colleghi hanno scoperto è che con la giusta intensità, quando la luce "viaggia" attraverso un materiale che non conduce l'elettricità, il campo di luce può generare effetti magnetici, che sono 100 milioni di volte più forti di quanto precedentemente previsto!
In queste circostanze gli effetti magnetici possono sviluppare una forza equivalente ad un potente effetto elettrico.

"Questo potrebbe portare ad un nuovo tipo di cella solare senza semiconduttori e senza assorbimento per produrre la separazione di carica", ha dichiarato Rand. "Nelle celle solari, la luce entra in un materiale, viene assorbita e crea calore.
Qui, invece, ci aspettiamo di avere un carico termico molto basso.
Invece di essere assorbita, la luce viene immagazzinata sotto forma di momento magnetico!
"Un'intensa magnetizzazione può essere indotta da una luce intensa e quindi, in definitiva, è in grado di fornire una fonte di energia capacitiva".

Ciò che rende questo possibile è una caratteristica non rilevata in precedenza di "rettifica ottica", dice William Fisher, uno studente di dottorato in fisica applicata. Nella tradizionale rettifica ottica, il campo elettrico della luce provoca una separazione di carica, o un distanziamento tra le cariche positive e quelle negative in un materiale. Questo crea una tensione, simile a quella di una batteria. Questo effetto elettrico era stato precedentemente rilevato solo in materiali cristallini che possedevano, quindi, una certa simmetria.

Rand e Fisher hanno scoperto che, nelle giuste circostanze e in altri tipi di materiali, il campo magnetico della luce è capace di creare rettifica ottica.

Fisher: "abbiamo scoperto che il campo magnetico inizialmente curva gli elettroni in una forma a C, dove essi muovono in avanti in modo alternato".
"Quel movimento con forma a C della carica genera sia un dipolo elettrico che un dipolo magnetico. Se riuscissimo a creare molte di questi dipoli lungo una linea, in una fibra di vetro lunga, potremmo produrre una enorme tensione ed estrarla per utilizzarla come fonte di energia. "

La luce necessaria a produrre questo fenomeno deve essere molto intensa e deve attraversare un materiale che non conduce l'elettricità, come il vetro. Per fare ciò deve essere focalizzata ad un'intensità di 10 milioni di watt per centimetro quadrato. Luce solare non ha questa intensa di per sé, ma siamo fiduciosi di riuscire a produrre nuovi materiali in grado di funzionare con intensità di luce più bassa, dice Fisher.

"Nella nostra ultima pubblicazione si dimostra che la luce incoerente, come la luce solare, è teoricamente quasi altrettanto efficace nel produrre separazione di carica che la luce laser", aggiunge Fisher.

Questa nuova tecnica potrebbe rendere l'energia solare più economica, dicono i ricercatori. Essi prevedono che con materiali migliori si potrebbe raggiungere il 10 per cento di efficienza nella conversione dell'energia solare in energia utilizzabile. Cioè nella percentuale equivalente delle celle solari in commercio oggi.

"Per fabbricare celle solari moderne, si devono affrontare svariati processi di lavorazione dei semiconduttori", dice Fisher. "Per focalizzare la luce avremo bisogno di lenti e di fibre di vetro. Vetro per entrambi. E questo non richiederebbe una grande elaborazione. Basterebbe una ceramica trasparente, ad esempio, per produrre l'intero sistema di generazione elettrica.

Sono previsti ulteriori esperimenti per questa estate, in cui i ricercatori lavoreranno a sfruttare questo potere, prima con la luce laser, e poi con la luce solare.

Il documento del lavoro è intitolato "Optically-induced charge separation and terahertz emission in unbiased dielectrics". :smt023 :smt023 :smt023 :smt023
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Messaggioda alter60 » gio apr 28, 2011 23:17 pm

Scusate se non porto conoscenze particolari pro o contro il nucleare(che a me non piace),ma qua mi sembra che il problema ,oggi, è che non se ne può proprio più parlare ,se non tra noi,visto che poco democraticamente ci viene negato il diritto di esprimerci.Tolto il nucleare,non andremo ad esprimerci per gli altri quesiti?E' questo che pensa il caro sig.Berlu?E l'anno prossimo di nuovo tutto in campo,dimenticato il giappone?
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Messaggioda smauri » ven apr 29, 2011 9:18 am

alter60 ha scritto:Scusate se non porto conoscenze particolari pro o contro il nucleare(che a me non piace),ma qua mi sembra che il problema ,oggi, è che non se ne può proprio più parlare ,se non tra noi,visto che poco democraticamente ci viene negato il diritto di esprimerci.Tolto il nucleare,non andremo ad esprimerci per gli altri quesiti?E' questo che pensa il caro sig.Berlu?E l'anno prossimo di nuovo tutto in campo,dimenticato il giappone?


il problema è che tanti si lamentano di Berlusconi, ma chissà come mai è ancora seduto sulla sua poltroncina. evidentemente siamo in pochi che pretendiamo di parlare liberamente di qualsiasi argomento.
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Messaggioda Sbob » dom mag 01, 2011 11:15 am

smauri ha scritto:il problema è che tanti si lamentano di Berlusconi, ma chissà come mai è ancora seduto sulla sua poltroncina.

Forse perché si è comprato un po' di parlamentari? E perché in TV raccontano solo quello che fa comodo a lui e tanta gente gli crede?
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Messaggioda Sbob » dom mag 01, 2011 11:33 am

smauri ha scritto:quindi facendo riferimento a quanto scritto qua...
[...]

ora mi vien da dire: che costi sono stati messi in consederazione??
sti soldi possono essere dirottati?

A occhio mi sembrano costi bassissimi.

Facendo un rapido calcolo, una centrale a petrolio da 1GW consuma nella sua vita 30 miliardi di dollari di carburante. Considerando che di centrali nucleari ce ne sono tante negli USA, i 110 miliardi di dollari di smaltimento mi sembrano una cifra contenuta.


solo al pensare al sito che dovrà occuparsi della conservazione, prova a pensare cosa serve:
1) costruirlo ( ed abbiamo già visto quali sono i costi)
2) personale qualificato per controllare il sito stesso ( e qui se fai due conti, altro che pannelli solari sopra ciascun tetto ti trovi)
3) cosa succede all'ambiente circostante? (sarà un incognita)

Il problema dello smaltimento definitivo c'è proprio perché si cerca un posto dove si posano mettere i rifiuti e dimenticarli. Un sito con tali caratteristiche è difficile da trovare.

dopo mi piace anche fare l'avvocato del diavolo:
pannelli solari, non ho ancora trovato nulla che mi possa rassicurare sullo smaltimento degli stessi, quindi sono qui anche a dire che non conoscendo cerco di informarmi, ma il dubbio me lo tengo, perchè pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca!

Almeno per i pannelli al silicio non dovrebbero esserci grossi problemi, non è un materiale inquinante, se anche non riesci a riciclarlo ne fai vetro.
La superficie del pannello contiene dei droganti che possono essere tossici, ma sono concentrazioni ridicole.
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Messaggioda smauri » dom mag 01, 2011 21:32 pm

Sbob ha scritto:
solo al pensare al sito che dovrà occuparsi della conservazione, prova a pensare cosa serve:
1) costruirlo ( ed abbiamo già visto quali sono i costi)
2) personale qualificato per controllare il sito stesso ( e qui se fai due conti, altro che pannelli solari sopra ciascun tetto ti trovi)
3) cosa succede all'ambiente circostante? (sarà un incognita)

Il problema dello smaltimento definitivo c'è proprio perché si cerca un posto dove si posano mettere i rifiuti e dimenticarli. Un sito con tali caratteristiche è difficile da trovare.


quindi prova a pensare a luogo, personale specializzato per il controllo del sito (a meno che il tutto venga spedito a Lumezzane in provincia di Brescia dove qualche c******e industriale smaltisce rifiuti tossici [sai non avevano abbastanza soldi, le merde] e quindi c'è un enorme abbattimento dei costi ma non sai dove sono i rifiuti però :twisted: ) e quant'altro il tutto moltiplicato per gli anni di permanenza (che non ricordo quanti sono, ma sono un puttanaio) esce un costo impressionante. . .



mi fa piacere invece sapere che il teoria i pannelli non dovrebbero avere materiali inquinanti.

;-)
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Messaggioda Sbob » lun mag 02, 2011 11:13 am

Il sito "definitivo" non dovrebbe richiedere manutenzione, l'idea e' che se metto il materiale in una cava di sale antica e geologicamente stabile posso anche dimenticarmi il tutto senza rischi.
Certo, almeno un paio di guardie per evitare che qualche terrorista rubi i rifiuti si possono mettere, ma anche spendendo 1 milione di dollari all'anno per 10.000 anni siamo nell'ordine dei 10 miliardi, una cifra ragionevole.

Piu' che di soldi il problema e' che tra 10.000 anni nessuno si ricordera' piu' cosa c'e' li' sotto...


C'e' da dire che lo stesso varrebbe per gli inquinanti chimici (anche quelli possono essere stabili per secoli), ma su questi c'e' molta meno attenzione.
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Messaggioda smauri » lun mag 02, 2011 13:11 pm

Sbob ha scritto:Il sito "definitivo" non dovrebbe richiedere manutenzione, l'idea e' che se metto il materiale in una cava di sale antica e geologicamente stabile posso anche dimenticarmi il tutto senza rischi.
Certo, almeno un paio di guardie per evitare che qualche terrorista rubi i rifiuti si possono mettere, ma anche spendendo 1 milione di dollari all'anno per 10.000 anni siamo nell'ordine dei 10 miliardi, una cifra ragionevole.

Piu' che di soldi il problema e' che tra 10.000 anni nessuno si ricordera' piu' cosa c'e' li' sotto...


C'e' da dire che lo stesso varrebbe per gli inquinanti chimici (anche quelli possono essere stabili per secoli), ma su questi c'e' molta meno attenzione.


temo sia un po' più complessa, necessita di una gestione continua di immagazzinamento e controllo, quindi oltre alle guardie anche qualche impiegato, quindi qualche capo e qualche subordinato (in italia si è bravi a dare cariche e ruoli). inoltre prova a pensare a come vengono cercate e trovate e definite le cave di sale geologicamente stabili (pensa a quanto siamo brafvi a definire stabili i ponti costruiti negli anni 80 ed utilizzati solo negli anni 2010 [ in italia!!]
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