da VECCHIO » gio gen 17, 2013 19:45 pm
da Kinobi » gio gen 17, 2013 19:58 pm
VECCHIO ha scritto:E' così, siam così, son così, però sempre gli altri.
Non voto ?
E chi voto ?
Perchè devo votarli ?
Non mi fido per niente di ciò che dicono tutti.
Siam così.
da VECCHIO » ven gen 18, 2013 18:41 pm
Kinobi ha scritto:VECCHIO ha scritto:E' così, siam così, son così, però sempre gli altri.
Non voto ?
E chi voto ?
Perchè devo votarli ?
Non mi fido per niente di ciò che dicono tutti.
Siam così.
Oscar Giannino.
Vota lui.
http://it.wikipedia.org/wiki/Oscar_Giannino
E
da il.bruno » ven gen 18, 2013 18:48 pm
da PIEDENERO » mar gen 29, 2013 18:26 pm
Politiche sociali, in 5 anni tagli del ?
Politiche sociali, in 5 anni tagli del 75%.
Cgil: "Cancellati fondi non autosufficienza"
Dossier del sindacato: le risorse sono passate da 923 a 70 milioni. Colpiti anche fondi per la famiglia e le politiche giovanili. Carla Cantone (Spi Cgil): "Siamo all'anno zero del welfare". I tagli riguardano anche gli enti locali, e soprattutto il mezzogiorno
ROMA - Allarme risorse per le politiche sociali. A lanciarlo è un dossier dello Spi Cgil che calcola come, negli ultimi 5 anni, il fondo per le politiche sociali abbia subito un taglio del 75% passando da una dotazione originaria di 923,3 milioni di euro a 69,95 milioni.
Il Fondo, ricorda il sindacato, costituisce la principale fonte di finanziamento statale degli interventi di assistenza alle persone e alle famiglie. Sul 'saldo' pesantemente negativo ha influito il destino del Fondo per la non autosufficienza: la sua dotazione finanziaria che nel 2010 era di 400 milioni di euro, infatti, si legge ancora nell'indagine, è stato del tutto eliminato dal governo Berlusconi e non è stato rifinanziato dal governo Monti "nonostante le reiterate promesse in tal senso". Ulteriori decurtazioni sono state poi apportate al Fondo per le politiche della famiglia che è passato da 185,3 milioni a 31,99 milioni e a quello per le politiche giovanili, sceso dagli iniziali 94,1 milioni a 8,18 milioni.
"Ormai siamo davvero all'anno zero del welfare pubblico - commenta Carla Cantone, leader Spi Cgil - con un continuo taglio di risorse che sta privando dei servizi di assistenza le fasce più deboli del paese, che in questo modo sono state letteralmente abbandonate al proprio destino". Per la dirigente sindacale "è bene che
la politica si affretti a intervenire", "il welfare deve essere messo al centro della campagna elettorale e del programma di governo di tutti i candidati". Invece,
conclude, "nessuno finora ha detto ancora niente in merito e non vorremmo che si perdesse ancora una volta l'occasione per risolvere una questione che tocca da vicino i bisogni delle persone".
La situazione delle risorse per le politiche sociali non migliora a livello locale: nei Comuni italiani si è infatti registrata una diminuzione della spesa per i servizi sociali in senso stretto nel 2012 del 3,6%. Del 6,8% è stata invece la diminuzione di risorse stanziate per il welfare allargato (servizi sociali, istruzione, sport e tempo libero), con punte dell'11% rilevate in diverse zone del Mezzogiorno. Più contenuta è stata la riduzione a carico delle spese per l'amministrazione generale (auto-amministrazione, costi della politica), che si è attestata al 2,9%. Le entrate tributarie, sottolinea infine lo Spi, sempre nel 2012 sono però aumentate del 9,5%.
(29 gennaio 2013)
da Franz the Stampede » mar gen 29, 2013 18:43 pm
da Kinobi » mar gen 29, 2013 19:25 pm
Franz the Stampede ha scritto:Mi piacerebbe sentire il parere di qualcuno riguardo Fare per Fermare il Declino e Il Movimento 5 Stelle di Grillo.
da Franz the Stampede » mar gen 29, 2013 19:51 pm
da VECCHIO » mar gen 29, 2013 20:31 pm
da undertaker777 » mar feb 05, 2013 15:42 pm
da tacchinosfavillantdgloria » mar feb 05, 2013 22:46 pm
da MarcoS » ven feb 15, 2013 15:32 pm
da giorgiolx » ven feb 15, 2013 15:36 pm
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Come dicono i bad religion, it's time to turn the tide.
da PIEDENERO » mar feb 19, 2013 18:09 pm
da giorgiolx » mar feb 19, 2013 18:56 pm
PIEDENERO ha scritto:
mi era simpatico ma hahahahah....
il master..haha
http://video.repubblica.it/dossier/elez ... ref=HREA-1![]()
da El Rojo » mar feb 19, 2013 20:52 pm
Luigi Zingales lascia 'Fare per fermare il declino' e l'economista, che del movimento è uno dei promotori, rivela in un lungo 'post' su Facebook di aver scoperto «quattro giorni fa, per caso» che Oscar Giannino «ha mentito in televisione sulle sue credenziali accademiche, dichiarando di avere un master» nella sua università, «anche se non era vero». «Questo è un fatto grave, soprattutto per un partito che predica la meritocrazia, la trasparenza, e l'onestà- scrive oggi Zingales - Ciononostante, il fatto per me ancora più grave è come questo brutto episodio è stato gestito». «In una organizzazione che predica meritocrazia, trasparenza, ed onestà, la prima reazione avrebbe dovuto essere una spiegazione di Giannino ai dirigenti del partito, seguita da un chiarimento al pubblico. Invece Oscar si è rifiutato, nonostante io glielo abbia chiesto in ginocchio».
L'economista 'linka' anche l'intervista a 'Repubblica tv' in cui Giannino sostiene di aver preso un master l'Università di Chicago (Chicago Booth school of business) dove «insegna Zingales». «Anche la sua biografia presso l'Istituto Bruno Leoni ora prontamente rimossa - sostiene l'economista - riportava credenziali accademiche molto specifiche e, a quanto mi risulta, false».
Nel lungo post, Zingales dice di provare una «disperazione profonda» nell'annunciare le «dimissioni». «Dopo aver avvisato i vertici ieri, lo faccio oggi in modo pubblico, perchè ho trascinato molte persone in questo movimento e mi sento in dovere di spiegare loro le ragioni della mia scelta. Io credo nella trasparenza, anche in queste scelte», spiega. «Non mi dimetto certo perchè sono in disaccordo con le proposte di Fare. Sono fiero della campagna elettorale che è stata fatta e ringrazio Oscar Giannino, Michele Boldrin, e tutti quanti per l'enorme sforzo che vi hanno dedicato. Credo fermamente nelle idee che abbiamo portato avanti insieme. Ma ho sempre pensato che anche le idee più sane abbiano bisogno di gambe sane. Finora, con tutte le difficoltà e tutti gli errori di un movimento nato in fretta, Fare aveva realizzato un piccolo miracolo, selezionando per lo più liste di persone brave e pulite. Grazie alla difficoltà della battaglia solitaria, gli arrivisti si erano concentrati principalmente altrove».
«Ma scegliere persone brave non basta. Per cambiare l'Italia c'è bisogno anche di rigore nel metodo: onestà, trasparenza, ed accountability, che significa che tutti, a qualsiasi livello, devono rendere conto agli altri del proprio operato. Purtroppo negli ultimi giorni mi sono reso conto che questi tre principi non sempre si applicano al vertice di Fare. Dopo aver provato, per quattro giorni, a fare di tutto per cambiare le cose, non mi resta che una via di uscita: dimettermi».
da PIEDENERO » mar feb 19, 2013 23:38 pm
da undertaker777 » mer feb 20, 2013 10:29 am
PIEDENERO ha scritto:LaRepubblica.itPolitiche sociali, in 5 anni tagli del ?
Politiche sociali, in 5 anni tagli del 75%.
Cgil: "Cancellati fondi non autosufficienza"
Dossier del sindacato: le risorse sono passate da 923 a 70 milioni. Colpiti anche fondi per la famiglia e le politiche giovanili. Carla Cantone (Spi Cgil): "Siamo all'anno zero del welfare". I tagli riguardano anche gli enti locali, e soprattutto il mezzogiorno
ROMA - Allarme risorse per le politiche sociali. A lanciarlo è un dossier dello Spi Cgil che calcola come, negli ultimi 5 anni, il fondo per le politiche sociali abbia subito un taglio del 75% passando da una dotazione originaria di 923,3 milioni di euro a 69,95 milioni.
Il Fondo, ricorda il sindacato, costituisce la principale fonte di finanziamento statale degli interventi di assistenza alle persone e alle famiglie. Sul 'saldo' pesantemente negativo ha influito il destino del Fondo per la non autosufficienza: la sua dotazione finanziaria che nel 2010 era di 400 milioni di euro, infatti, si legge ancora nell'indagine, è stato del tutto eliminato dal governo Berlusconi e non è stato rifinanziato dal governo Monti "nonostante le reiterate promesse in tal senso". Ulteriori decurtazioni sono state poi apportate al Fondo per le politiche della famiglia che è passato da 185,3 milioni a 31,99 milioni e a quello per le politiche giovanili, sceso dagli iniziali 94,1 milioni a 8,18 milioni.
"Ormai siamo davvero all'anno zero del welfare pubblico - commenta Carla Cantone, leader Spi Cgil - con un continuo taglio di risorse che sta privando dei servizi di assistenza le fasce più deboli del paese, che in questo modo sono state letteralmente abbandonate al proprio destino". Per la dirigente sindacale "è bene che
la politica si affretti a intervenire", "il welfare deve essere messo al centro della campagna elettorale e del programma di governo di tutti i candidati". Invece,
conclude, "nessuno finora ha detto ancora niente in merito e non vorremmo che si perdesse ancora una volta l'occasione per risolvere una questione che tocca da vicino i bisogni delle persone".
La situazione delle risorse per le politiche sociali non migliora a livello locale: nei Comuni italiani si è infatti registrata una diminuzione della spesa per i servizi sociali in senso stretto nel 2012 del 3,6%. Del 6,8% è stata invece la diminuzione di risorse stanziate per il welfare allargato (servizi sociali, istruzione, sport e tempo libero), con punte dell'11% rilevate in diverse zone del Mezzogiorno. Più contenuta è stata la riduzione a carico delle spese per l'amministrazione generale (auto-amministrazione, costi della politica), che si è attestata al 2,9%. Le entrate tributarie, sottolinea infine lo Spi, sempre nel 2012 sono però aumentate del 9,5%.
(29 gennaio 2013)
http://www.informarexresistere.fr/2013/02/19/la-politica-economica-del-pd-svalutare-i-salari/#axzz2LQLDSaiP
Prendo spunto da un intervento di Stefano Fassina di qualche giorno fa che, intervenendo in un convegno organizzato dall?Istituto Bruno Leoni, ha affermato:
?Oggi, nell?area euro, la svalutazione del lavoro è un ingrediente della ricetta di politica economica che viene raccomandata?.
Questo è quanto chiarito dal responsabile economico del PD -il partito candidato alla guida dell?Italia- e che non ha avuto un adeguato risalto sulla stampa nazionale, come invece avrebbe dovuto.
Ora, che il responsabile economico del PD abbia finalmente studiato la teoria delle Aree Valutarie ottimali (A.V.O.), non può che renderci felici, e ne siamo ben lieti. Doveroso, per una persona che ricopre quel ruolo, e che potrebbe essere candidata ad assumere il comando di qualche ministero economico. Ma ciò che ci sfugge, è comprendere fino in fondo come possa un partito, storicamente depositario e promotore dei valori a tutela e a garanzia dei lavoratori, far sua la pratica enunciata da Fassina, e immolare (nel vero senso della parola) il proprio elettorato ( e con esso tutta la nazione) sacrificandolo in una causa del tutto estranea ai propri valori storici e, ancora peggio, in una causa che vedrà la classe operaia la prima ad essere sconfitta; cosa che sta già avvenendo, a dire il vero. Il tutto, anche con evidenti profili di responsabilità per la scarsa trasparenza adottata nei confronti del proprio elettorato, che non è minimamente informato sulle posizioni del partito in questa materia, che poi sarebbe quella dell?Euro. Per comprendere meglio ciò che sto dicendo, o meglio ciò che sta dicendo Fassina, è opportuno ripassare un po? la teoria delle Aree Valutarie Ottimali, e QUI potete trovare un?ottima sintesi. Nulla di complesso. Vedrete che con un po?di applicazione riuscirete a capire agevolmente.
Questa teoria, postulata fin dagli anni sessanta e che è valsa a Mundell un premio nobel per l?economia con un paper del 1961, esprime un concetto molto semplice. Ossia che un area valutaria, per poter funzionare, deve rispettare quantomeno determinati requisiti. Cosa che l?aerea monetaria cui apparteniamo, l?Euro, chiaramente non ha. Quindi, in un area monetaria ( quale appunto quella dell?euro) con economie strutturalmente differenti, in assenze di talune condizioni, di adeguata mobilità di taluni fattori produttivi e di trasferimenti automatici compensativi tra i vari Paesi, in caso di shock asimmetrici, nell?impossibilità di operare necessarie svalutazioni valutarie per riequilibrare le divergenze economiche emerse tra le varie aree economiche, come dice Fassina, non resta che svalutare i salari.
Come, direte voi? Semplicemente creando più disoccupazione, e rendendo più flessibili in uscita i contratti di lavoro (possibilità di licenziare). Così facendo, per la semplice legge della domanda e dell?offerta, le persone in cerca di occupazione, tenderanno ad accettare salari più bassi. Salari più bassi, significa maggiore competitività. Ma questo significa anche minore capacità di spesa e quindi contrazione della domanda interna, che determinerà un minor gettito fiscale aprendo nuovi buchi di bilancio, da colmare con nuove manovre fiscali e nuova imposizione. In altre parole, significa portare fame, miseria e disperazione. Quello che sta accadendo in Grecia in questi giorni, ne costituisce una prova evidente. E? questa la politica economica a cui si riferisce Fassina e che, a dire il vero, è colpevolmente comune a tutti i partiti che sostengono l?euro.
Tratto da: LA POLITICA ECONOMICA DEL PD? SVALUTARE I SALARI | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2013/ ... z2LQMDjsDU
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
da undertaker777 » mer feb 20, 2013 11:55 am
Kinobi ha scritto:VECCHIO ha scritto:E' così, siam così, son così, però sempre gli altri.
Non voto ?
E chi voto ?
Perchè devo votarli ?
Non mi fido per niente di ciò che dicono tutti.
Siam così.
Oscar Giannino.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Oscar_Giannino
E
da Sbob » mer feb 20, 2013 15:41 pm
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