Jocondor ha scritto:il.bruno ha scritto:Parlavo qualche giorno fa con un'amica che lavora per una grossa multinazionale di logistica e spedizioni, a proposito del fatto che i tempi per le merci non conterebbero.
Balle.
Se tu mandi il tuo TIR all'interscambio merci per caricare e portare a destinazione ciò che il treno ha portato fin lì, ed il tuo treno arriva con due ore di ritardo, il tuo TIR con il tuo autista sta lì due ore a girarsi i pollici. E con una linea poco efficiente come una qualunque linea storica italiana, ancor più se deve salire da 200 m a 1500m, i ritardi si accumulano più facilmente. Del resto è per quello che le merci in Italia viaggiano su gomma, non perchè le aziende siano cattive.
Un'altra cosa che mi è venuta in mente a riguardo del fatto che la linea attuale potrebbe essere sfruttata meglio (forse è già venuto fuori).
Io ho un esempio di linee frroviarie sfruttate al 100%: le linee dei pendolari intorno a Milano. Ho in mente anche tutti i disagi che un ritardo dovuto ad un qualunque banale inconveniente su un treno di una linea può provocare su 100 treni di 10 linee diverse per mezza giornata.
La condizione di saturazione delle capacità di una linea non è la sua condizione ideale, ma è una condizione di estrema debolezza. Quindi il fatto che la linea attuale in Val Susa potrebbe essere saturata meglio non è in realtà una alternativa che funziona.
Balle, e appunto da dilettante, le tue; ti sei fatto imbeccare male.
La puntualità del servizio è una cosa, i tempi di percorrenza un'altra; ad avere fretta, e tu lo hai appena ammesso, è l'uomo (il camionista, o meglio la società di autotasporto) e non la merce.
Le merci non deperibili nomalmente non vengono scaricate in diretta con il camion in attesa, ma messe a magazzino e poi ricaricate; oppure aspettano sul vagone, su un binario di parcheggio, se si tratta di un treno intero con un unico destinatario.
E come tu stesso ammetti, il camion è comunque necessario per la consegna a destinazione.
Il secondo esempio che tu fai riguarda le persone e non le cose.
Anche qui confondi capacità di trasporto ed i tempi di percorrenza con puntualità ed efficienza del servizio.
Qualunque società lavora calcolando i costi ed i benefici; allora la saturazione del 1000% è forse azzardata, ma è a questo che tende qualunque organizzazione produttiva di stampo capitalista.
Che poi nei calcoli vadano conteggiati i fermi per manutenzione programmata e per i cambi di turno dei lavoratori, i rifornimenti, etc, è solo una conferma di quanto ho appena detto, e cioè che lo sfuttamento integrale delle capacità produttive è il fine stesso della organizzazione industriale.