Fokozzone ha scritto:HappyFra ha scritto:
........ Questo è il vero punto, l'intuizione chiave di Popper: un esperimento scientifico può falsificare una teoria, ma non può MAI verificarla. In questo senso non è che sia "quasi" impossibile giungere alla verità. Si toglie il concetto di verità dal quadro di riferimento, né più né meno. .
E' chiaro che un esempio (tale sarebbe un esperimento) non può confermare nessuna legge, che per sua natura sarebbe espressa in forma universale (per tutti gli x vale Px) mentre un solo controesempio la smentisce. Ma da qui a fare il gratuito salto logico di dire che la verità non esiste ci passa un mare (di stoltezza). Proprio nella logica, argomento in cui dovresti essere ferrato, rinunciare al concetto di verità significa tapparsi la bocca: hai citato dei teoremi, ma sono veri o falsi? Se non si può sapere se il tuo discorso è vero o falso, stai affermando o negando? E tornando al rapporto esperimento-teoria, una dimostrazione "per assurdo" può essere confermata da un solo esempio, che potrebbe essere un esperimento.
HappyFra ha scritto: La frase "io mento sempre" è sempre anitnomica, a prescindere da quale orizzonte temporale tu applichi, così come A=A è sempre vero. Il ciclo senza fine è scatenato dalla nostra incapacità di afferrare logicamente il paradosso sottostante, per cui tendiamo a regredire all'infinito senza uscirne. Il teorema di Godel dimostra che all'interno di ogni sistema logico-matematico abbastanza ricco da poter essere utile esistono delle espressioni che non sono decidibili, per cui cancella la pretesa di poter usare la matematica per descrivere un concetto di verità assoluta nel reale.
Ergo: la verità assoluta non esiste. La natura della realtà è indeterministica e paradossale, così come tipica dei sistemi complessi.
L' uso del paradosso di epimenide ha fornito a Godel la dimostrazione che "
non esiste dimostrazione della coerenza di una teoria ALL' INTERNO DELLA TEORIA STESSA" (II teorema) il che non significa che non si possa dimostrare. La ricerca godeliana ha invece smontato il programma hilbertiano che sperava di raggiungere l' autoconsistenza dell' aritmetica. La logica non può garantire da sè stessa di essere coerente, ma la teoria dei modelli,(una teoria è vera se ha un modello, ovvero se esiste una corrispondenza biunivoca tra tutte le sue proposizioni e gli elementi di un dominio oggettuale) rimandando alla realtà garantisce alla teoria di essere coerente. Questo basandosi sull' assunzione che la realtà è coerente, come propria caratteristica intrinseca.
Quindi oltre ad aver descritto scorrettamente il teorema di Godel, fai un' assunzione gratuita (che la matematica sia l' unico strumento idoneo "per descrivere un concetto di verità assoluta nel reale") e ti comporti come la volpe con l' uva(siccome con la matematica non ho descritto la verità assoluta, questa non esiste) il tutto in modo molto poco logico.
A parte il fatto che già l' aggettivo "assoluta" accanto al termine verità è tutto da spiegare. In quanto sarebbe più corretto parlare dell' entità del reale, che è quello che è e basta, e di conoscibilità del reale in cui si inserisce la dialettica vero-falso, dovuta alla componente "creativa" di descrizione della realtà, apportata dall' uomo.
Kurt Fokozzoedel
Mi sembra che stia facendo un sacco di confusione. Non sono stato io ad aprire il discorso sulla verità assoluta, bensì il.bruno. Io ho solo risposto che una tale verità assoluta non esiste, né nel regno della logica (o meglio, lì esiste, ma non è significativa), né in quello della ricerca scientifica, e ancor meno in quello dell'esperienza sensibile. Detto ciò, il tuo discorso non fila, o fila (fino ad un certo punto?) solo basandosi su assunzioni gratuite, come ad esempio che la realtà sia dotata della caretteristica intrinseca di essere coerente, il che mi sembra un'ipotesi di base estremamente azzardata (sai qualcosa di elettrodinamica quantistica?)
<<Proprio nella logica, argomento in cui dovresti essere ferrato, rinunciare al concetto di verità significa tapparsi la bocca>>
Sorry, per prima cosa questo non è vero. Inoltre, ancora una volta, è il concetto di verità assoluta che esponeva il.bruno (ogni cosa è o vera o falsa) che non esiste. Non estrapolare le mie parole dal contesto. Ovviamente A=A è vera in un sistema che riconosce l'identità, per esempio.
<<"
non esiste dimostrazione della coerenza di una teoria ALL' INTERNO DELLA TEORIA STESSA" (II teorema) il che non significa che non si possa dimostrare>>
Questa, onestamente, non l'ho capita.
<<Quindi oltre ad aver descritto scorrettamente il teorema di Godel, fai un' assunzione gratuita (che la matematica sia l' unico strumento idoneo "per descrivere un concetto di verità assoluta nel reale") >>
Disponibilissimo a cambiare idea. Me ne dici un altro?
<<A parte il fatto che già l' aggettivo "assoluta" accanto al termine verità è tutto da spiegare. In quanto sarebbe più corretto parlare dell' entità del reale, che è quello che è e basta, e di conoscibilità del reale in cui si inserisce la dialettica vero-falso, dovuta alla componente "creativa" di descrizione della realtà, apportata dall' uomo.>>
... mmmhhh... temo che l'idea di "componente creativa" mal si combini con quella di "verità assoluta". Inoltre, sei al corrente del fatto che l'idea di una realtà esterna oggettiva e oggettivamente conoscibile è un concetto (qualcuno dice una superstizione) limitata esclusivamente alla cultura occidentale? E che non è suffragata nemmeno dalla scienza occidentale stessa (vedi di nuovo la QED, per esempio?)
Ogni problema complesso ammette almeno una soluzione semplice. Sbagliata.
Siamo qui per scalare, mica per divertirci!