brexit

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Re: brexit

Messaggioda arteriolupin » mar feb 23, 2016 16:09 pm

La frase è corretta, Emanuele.

L'immigrazione arricchisce chi la riceve e ne sa trarre vantaggio, non chi la tollera o fa finta di non vederla.

Guarda caso nei Paesi dove viene malvissuta, appena tollerata, a fiorire sono le associazioni criminali che non si limitano a trarne vantaggio, ma la sfruttano.

Paesi che abbiano la possibilità e sappiano ricevere, invece, guadagnano, e non poco.

Lo hanno dimostrato gli USA e lo sta dimostrando l'Oceania.
Il contrario è dimostrato dagli EAU dove la manodopera, tollerata a fatica dai pochi locali, viene sfruttata in modo disumano...

E potremmo continuare.

Ovviamente è solo il mio parere...
...Se tuti i bechi gavesse un lampion... Gesummaria che iluminasiòn!

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Re: brexit

Messaggioda PIEDENERO » mar feb 23, 2016 17:03 pm

immigrazione dove c'è crisi e disoccupazione giovanile al 44,5%
oppure in Grecia. per esempio
:roll:
immigrazione è un termine generico: dove, come e quando, fanno la differenza.

che poi il giovine italico si rifiuti di raccogliere i pomodori a 20 euro al giorno per 12 ore, è una vergogna 8O
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Re: brexit

Messaggioda arteriolupin » mar feb 23, 2016 18:46 pm

Tant'è che ho scritto chiaramente "Paesi che abbiano la possibilità e sappiano ricevere, invece, guadagnano, e non poco".

L'emigrazione può essere una risorsa e la differenza la fanno tutta le modalità di sfruttamento di detta risorsa.

Sul resto, difficile non accogliere le tue osservazioni, ad integrazione di quanto già esposto.
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Re: brexit

Messaggioda Sbob » mar feb 23, 2016 18:49 pm

Kinobi ha scritto:Esempio: tre figli ci si sposta in una nazione a tenore di vita migliore. Una persona lavora. Tre figli vanno a scuola. Le tasse di uno (1) pagano per il Welfare di 5 persone dal momento in cui esso lavora 1 giorno. Chi moltiplicava i pani ed i pesci, è stato crocefisso. I figli vanno a scuola su scuole pagate da altri, ovvero da chi c'era prima in quel territorio. Lasciamo poi stare i ricongiungimenti di tutti i parenti. Questo è quello che succede. In UK ed in altre nazioni. Così, l'unico risultato che si ottiene, è che si sfascia tutto. E chi ci rimette non è che ne usufruisce ma non ha contributo un centesimo alla costituzione, ma chi invece ha creato il tutto.

Facciamo un po' meglio i conti.

Quello che arriva con 1 o 2 stipendi (suppongo che la percentuale di mogli che lavorano sia simile tra immigrati e indigeni) paga il welfare per se', per i figli e per la moglie.
La famiglia indigena media, con gli stessi stipendi paga il welfare per se', per i figli e anche per i genitori in pensione.

Quindi, sulle spese correnti, l'immigrato rende di piu' dell'indigeno. Mi sembra ci siano diversi studi che, dati alla mano, confermano quanto sopra.

Certo, una parte del welfare e' frutto di investimenti e non solo di spese correnti. Pero' quanto e' importante la parte di investimento? Quanto spende ogni anno la scuola in mattoni e quanto in stipendi di insegnanti?
D'altra parte c'e' invece l'investimento in formazione (e sossoldi!) che viene regalato dallo stato di emigrazione a quello di immigrazione.

Economicamente penso che nel bilancio ci si guadagni nettamente.


Aggiungerei un fattore di "qualita' del capitale umano": l'uomo che emigra generalmente e' una parte piu' intraprendente della societa'.
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Re: brexit

Messaggioda Sbob » mar feb 23, 2016 18:52 pm

PIEDENERO ha scritto:immigrazione dove c'è crisi e disoccupazione giovanile al 44,5%

Non e' detto che non aiuti a far calare l'immigrazione. Il mercato del lavoro non e' un sistema chiuso in cui c'e' un numero fisso di posti di lavoro e chi arriva li toglie a qualcun'altro.

Se ben gestita l'immigrazione puo' rendere il mercato del lavoro piu' efficiente, sia coprendo posti che altrimenti non vengono occupati da popolazione locale - almeno ad un costo ragionevole - sia portando competenze e intraprendenza che possono essere occasione di lavoro per altri.
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Re: brexit

Messaggioda Kinobi » mar feb 23, 2016 18:59 pm

Sbob ha scritto:Aggiungerei un fattore di "qualita' del capitale umano": l'uomo che emigra generalmente e' una parte piu' intraprendente della societa'.


Non saprei.
Tra i primi italiani che sono andati in USA non c'era solo che il fior fiore dell'Italia. Per fare un esempio.
Ciao,
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Re: brexit

Messaggioda Kinobi » mar feb 23, 2016 19:08 pm

PIEDENERO ha scritto:immigrazione dove c'è crisi e disoccupazione giovanile al 44,5%
oppure in Grecia. per esempio
:roll:
immigrazione è un termine generico: dove, come e quando, fanno la differenza.

che poi il giovine italico si rifiuti di raccogliere i pomodori a 20 euro al giorno per 12 ore, è una vergogna 8O


Non proprio.
Dipende.
Io lavorai all'età di 16 anni presso la Falegnameria Loro di San Vito d'Altivole in nero, tutta l'estate, alla cifra di allora di 2000 euro all'ora, 9 ore al giorno. Per darti un'idea, con 10000 lire facevo 100 km con l'Aprilia. Oggi per fare 100 km con l'Aprilia di allora, avrei bisogno, di circa 12 euro. Il titolare era uno schiavista, lo ammetto. L'anno prima e l'anno dopo, mi andò meglio, ma quell'anno non trovai nulla di meglio. In compenso so carteggiare e piallare ancora oggi abbastanza bene.
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Re: brexit

Messaggioda coniglio » mar feb 23, 2016 19:23 pm

Sbob ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:immigrazione dove c'è crisi e disoccupazione giovanile al 44,5%

Non e' detto che non aiuti a far calare l'immigrazione. Il mercato del lavoro non e' un sistema chiuso in cui c'e' un numero fisso di posti di lavoro e chi arriva li toglie a qualcun'altro.

Se ben gestita l'immigrazione puo' rendere il mercato del lavoro piu' efficiente, sia coprendo posti che altrimenti non vengono occupati da popolazione locale - almeno ad un costo ragionevole - sia portando competenze e intraprendenza che possono essere occasione di lavoro per altri.




:lol:
BUONA QUESTA.

se le leggi in vigore in tema di lavoro e immigrazione
fossero da paese normale forse la tua affermazione
sarebbe anche verosimile.
per ora è un'astrazione o poco più di un esercizio di stile.
La libertà è tutto ciò che dobbiamo a noi stessi
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Re: brexit

Messaggioda PIEDENERO » mar feb 23, 2016 20:30 pm

Kinobi ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:immigrazione dove c'è crisi e disoccupazione giovanile al 44,5%
oppure in Grecia. per esempio
:roll:
immigrazione è un termine generico: dove, come e quando, fanno la differenza.

che poi il giovine italico si rifiuti di raccogliere i pomodori a 20 euro al giorno per 12 ore, è una vergogna 8O


Non proprio.
Dipende.
Io lavorai all'età di 16 anni presso la Falegnameria Loro di San Vito d'Altivole in nero, tutta l'estate, alla cifra di allora di 2000 euro all'ora, 9 ore al giorno. Per darti un'idea, con 10000 lire facevo 100 km con l'Aprilia. Oggi per fare 100 km con l'Aprilia di allora, avrei bisogno, di circa 12 euro. Il titolare era uno schiavista, lo ammetto. L'anno prima e l'anno dopo, mi andò meglio, ma quell'anno non trovai nulla di meglio. In compenso so carteggiare e piallare ancora oggi abbastanza bene.

non sono più gli anni ottanta e lo sai bene.
giri per lavoro, parli con molte persone, conosci la realtà.
io conosco molti giovani e non solo, quello che viene loro proposto è uno schifo che se venisse proposto ai tuoi figli non so cosa faresti.
passi per il giovane studente ma donne con famiglia o giovani in gamba. non esiste!
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Re: brexit

Messaggioda PIEDENERO » mar feb 23, 2016 20:32 pm

Sbob ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:immigrazione dove c'è crisi e disoccupazione giovanile al 44,5%

Non e' detto che non aiuti a far calare l'immigrazione. Il mercato del lavoro non e' un sistema chiuso in cui c'e' un numero fisso di posti di lavoro e chi arriva li toglie a qualcun'altro.

Se ben gestita l'immigrazione puo' rendere il mercato del lavoro piu' efficiente, sia coprendo posti che altrimenti non vengono occupati da popolazione locale - almeno ad un costo ragionevole - sia portando competenze e intraprendenza che possono essere occasione di lavoro per altri.

fatti un bagno di realtà. poi ne parliamo.
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Re: brexit

Messaggioda Kinobi » mar feb 23, 2016 21:51 pm

PIEDENERO ha scritto:[
non sono più gli anni ottanta e lo sai bene.
giri per lavoro, parli con molte persone, conosci la realtà.
io conosco molti giovani e non solo, quello che viene loro proposto è uno schifo che se venisse proposto ai tuoi figli non so cosa faresti.
passi per il giovane studente ma donne con famiglia o giovani in gamba. non esiste!


Appunto. Lo hai detto.
Non sono più gli anni ottanta, periodo di debito pubblico galoppante.
Il mondo è cambiato. Bisogna prenderne atto. Non sono più gli anni ottanta appunto. E' peggio ora.
Lo schifo va bene al rumeno, cinese, bulgaro, senegalese. Ma lo schifo non va bene per l'italiano. Allora? C'è da trovare il giusto mezzo. Chi da cosa, chi prende cosa?

OT: Io non ho troppe esperienze con i giovani studenti. Uno solo venne a fare uno stage da me. Doveva durare tre mesi. Dopo circa un mese abbondante, mi scrisse che aveva fatto le ore previste e che non sarebbe più venuto. Ripassò a farsi firmare una specie di libretto e ci troviamo ancora ora a scalare. Mi spedì copia della sua tesi sulla mia ditta, che conservo (ma non la ho mai letta). Ad un amico comune confidò che lui non lavorava 14 ore al giorno. Certo, si beccò un bel periodo bello pieno, c'erano periodi in cui si sarebbe lavorato meno, molto meno. Ma non attese quei tempi migliori. La settimana che lo fece stramazzare, ad essere onesti, lui non lo feci lavorare il Venerdì mentre io mi beccai altre 14 ore quel giorno: lo portai a casa il giovedì sera! Non so ai miei figli che lavoro verrà dato, e che prospettive avranno.
So che il lavoro si trova, lo si crea, lo si conquista. Non te lo danno. Sono finiti i tempi in cui ti danno il lavoro, te lo devi fare. Quando sento i pirloni che dicono "lo stato ci deve dare il lavoro" mi fa abbastana cagare. Il Lavoro te lo devi creare. Se non sei capace di creartelo, allora dovrai combattere con tutto il mondo che guerreggia per i pochi lavori rimasti a basso intelletto e scarsa manovalanza e le cose diventano difficili. Ci sono miliardi di persone che ambiscono al welfare scassato 'tagliano e sono disposti ad accettare lo schifo che gli danno. Tutto sommato stai appunto dandomi ragione: nessuno vuole mollare i diritti acquisiti, siano essi una pensione che ti paga il figlio, o un il welfare. Tutto sommato dai ragione ai britannici.

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Re: brexit

Messaggioda Kinobi » mar feb 23, 2016 21:56 pm

[quote="Sbob"

Se ben gestita l'immigrazione puo' rendere il mercato del lavoro piu' efficiente, sia coprendo posti che altrimenti non vengono occupati da popolazione locale - almeno ad un costo ragionevole - sia portando competenze e intraprendenza che possono essere occasione di lavoro per altri.[/quote]

Questa mi era scappata. Che è il costo ragionevole?
Come lo calcoli?
Come lo indicizzi?
Pendo dalle tue labbra.
Attendo.
E' ragionevole un 50% di tasse sul lavoro? E su quello che produce quel lavoro, un altro 50% di tasse? Per chi? Per cosa 'sto furto? A vantaggio di chi?
Chi definisce il costo ragionevole?
Fammi sapere.
E' ragionevole il costo di 28000 euro all'anno per un operaio in Italia e un costo di 11000 euro in Bulgaria per lo stesso operaio (lo stesso stesso)?
Costo. Non stipendio. Hai parlato di costo.
Fammi sapere. Attendo.

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Re: brexit

Messaggioda Sbob » mer feb 24, 2016 0:48 am

Kinobi ha scritto:Che è il costo ragionevole?

Regionevole = tale da rendere l'attività economicamente sostenibile.

In altri termini, senza le rumene, col c***o che i nostri nonni avrebbero la badante.
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Re: brexit

Messaggioda Sbob » mer feb 24, 2016 0:54 am

PIEDENERO ha scritto:
Sbob ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:immigrazione dove c'è crisi e disoccupazione giovanile al 44,5%

Non e' detto che non aiuti a far calare l'immigrazione. Il mercato del lavoro non e' un sistema chiuso in cui c'e' un numero fisso di posti di lavoro e chi arriva li toglie a qualcun'altro.

Se ben gestita l'immigrazione puo' rendere il mercato del lavoro piu' efficiente, sia coprendo posti che altrimenti non vengono occupati da popolazione locale - almeno ad un costo ragionevole - sia portando competenze e intraprendenza che possono essere occasione di lavoro per altri.

fatti un bagno di realtà. poi ne parliamo.

Un caso per tutti, ho conosciuto un impresario albanese, un tipo sveglio, che dava lavoro a diversi muratori italiani.
Per andare oltre oceano, la silicon valley non esisterebbe senza la manodopera messicana e i laureati cinesi e indiani.
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Re: brexit

Messaggioda PIEDENERO » mer feb 24, 2016 12:54 pm

Kinobi ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:[
non sono più gli anni ottanta e lo sai bene.
giri per lavoro, parli con molte persone, conosci la realtà.
io conosco molti giovani e non solo, quello che viene loro proposto è uno schifo che se venisse proposto ai tuoi figli non so cosa faresti.
passi per il giovane studente ma donne con famiglia o giovani in gamba. non esiste!


Appunto. Lo hai detto.
Non sono più gli anni ottanta, periodo di debito pubblico galoppante.
Il mondo è cambiato. Bisogna prenderne atto. Non sono più gli anni ottanta appunto. E' peggio ora.
Lo schifo va bene al rumeno, cinese, bulgaro, senegalese. Ma lo schifo non va bene per l'italiano. Allora? C'è da trovare il giusto mezzo. Chi da cosa, chi prende cosa?

OT: Io non ho troppe esperienze con i giovani studenti. Uno solo venne a fare uno stage da me. Doveva durare tre mesi. Dopo circa un mese abbondante, mi scrisse che aveva fatto le ore previste e che non sarebbe più venuto. Ripassò a farsi firmare una specie di libretto e ci troviamo ancora ora a scalare. Mi spedì copia della sua tesi sulla mia ditta, che conservo (ma non la ho mai letta). Ad un amico comune confidò che lui non lavorava 14 ore al giorno. Certo, si beccò un bel periodo bello pieno, c'erano periodi in cui si sarebbe lavorato meno, molto meno. Ma non attese quei tempi migliori. La settimana che lo fece stramazzare, ad essere onesti, lui non lo feci lavorare il Venerdì mentre io mi beccai altre 14 ore quel giorno: lo portai a casa il giovedì sera! Non so ai miei figli che lavoro verrà dato, e che prospettive avranno.
So che il lavoro si trova, lo si crea, lo si conquista. Non te lo danno. Sono finiti i tempi in cui ti danno il lavoro, te lo devi fare. Quando sento i pirloni che dicono "lo stato ci deve dare il lavoro" mi fa abbastana cagare. Il Lavoro te lo devi creare. Se non sei capace di creartelo, allora dovrai combattere con tutto il mondo che guerreggia per i pochi lavori rimasti a basso intelletto e scarsa manovalanza e le cose diventano difficili. Ci sono miliardi di persone che ambiscono al welfare scassato 'tagliano e sono disposti ad accettare lo schifo che gli danno. Tutto sommato stai appunto dandomi ragione: nessuno vuole mollare i diritti acquisiti, siano essi una pensione che ti paga il figlio, o un il welfare. Tutto sommato dai ragione ai britannici.

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troppa carne al fuoco.
in breve
debito pubblico vero problema? non ne sono convinto. ascolta Bagnai e Borghi
lo schifo è schifo e non deve andare bene per nessuno
14 ore per uno stagista? e perché mai dovrebbe. stage è apprendimento. apprendo ed in cambio ti do una mano. stop. Patti chiari amicizia lunga. lo stagista non è un lavoratore!
il lavoro lo si crea? dipende dalle condizioni nelle quali ci si trova. in Italia grazie all'Europa lo si è perso!
il discorso sullo stato che ti dà lavoro è troppo complesso e quello che ho postato qualche tempo fa è ovviamente stato frainteso. o meglio si è commentato solo coi che faceva comodo.

per me l,Europa è un capitolo chiuso e spero che si sfasci in fretta prima che sia troppo tardi. è già lo è.
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Re: brexit

Messaggioda PIEDENERO » mer feb 24, 2016 15:14 pm

Sbob ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:
Sbob ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:immigrazione dove c'è crisi e disoccupazione giovanile al 44,5%

Non e' detto che non aiuti a far calare l'immigrazione. Il mercato del lavoro non e' un sistema chiuso in cui c'e' un numero fisso di posti di lavoro e chi arriva li toglie a qualcun'altro.

Se ben gestita l'immigrazione puo' rendere il mercato del lavoro piu' efficiente, sia coprendo posti che altrimenti non vengono occupati da popolazione locale - almeno ad un costo ragionevole - sia portando competenze e intraprendenza che possono essere occasione di lavoro per altri.

fatti un bagno di realtà. poi ne parliamo.

Un caso per tutti, ho conosciuto un impresario albanese, un tipo sveglio, che dava lavoro a diversi muratori italiani.
Per andare oltre oceano, la silicon valley non esisterebbe senza la manodopera messicana e i laureati cinesi e indiani.

ma si certo. non è questo il punto. gente abile, istruita, capace ce n'è sempre a prescindere dal colore della pelle.
intanto molti dei nostri abili, capaci e istruiti (non gratis) se ne sono e se ne stanno andando. cerca i numeri che sono allarmanti. altro che jobs act !
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Re: brexit

Messaggioda Sbob » mer feb 24, 2016 15:44 pm

Ma infatti, l'emigrazione *e'* un problema.
Molto piu' dell'immigrazione.
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Re: brexit

Messaggioda funkazzista » gio feb 25, 2016 13:00 pm

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Re: brexit

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » dom feb 28, 2016 15:40 pm

Oggi c'è un'articolessa di massimo riva su Repubblica: solitamente non mi entusiasma come analista politico-economico, ma stavolta devo dire che condivido al 100%.

Espulsivi saluti
TSdG
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Re: brexit

Messaggioda PIEDENERO » dom giu 12, 2016 18:00 pm

i sondaggi sono volutamente falsati e insieme a notizie che incutono timore in caso di uscita, inducono chi magari è poco interessato alla politica ad andare a votare per ciò che lo tranquillizza maggiormente.
è un classico.
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