Malinconiche riflessioni

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Re: Malinconiche riflessioni

Messaggioda Sbob » gio ott 08, 2015 10:02 am

rf ha scritto:
Sbob ha scritto:aver accettato i privilegi ha distrutto il potere di chi lotta per i diritti. .


In realtà se fossimo un paese serio, i sindacati siederebbero nei CDA delle aziende, non difronte e contro.

Azionisti e sindacati difendono interessi diversi.

Tutti e due penso che sperino in un buon futuro per l'azienda, ma i primi difendono il portafoglio dei padroni, i secondi quello dei lavoatori.
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Re: Malinconiche riflessioni

Messaggioda @Colapesce » gio ott 08, 2015 10:24 am

Sbob ha scritto: i secondi quello dei lavoatori.


..e i propri.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10 ... o/1181430/
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Re: Malinconiche riflessioni

Messaggioda Sbob » gio ott 08, 2015 10:25 am

@Colapesce ha scritto:
Sbob ha scritto: i secondi quello dei lavoatori.


..e i propri.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10 ... o/1181430/

Siamo in Italia, questo e' il nostro problema.

I sindacati non sono cattivi. I politici non sono cattivi.

Semplicemente sono italiani.
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Re: Malinconiche riflessioni

Messaggioda rf » gio ott 08, 2015 10:34 am

Sbob ha scritto:Azionisti e sindacati difendono interessi diversi.

Tutti e due penso che sperino in un buon futuro per l'azienda, ma i primi difendono il portafoglio dei padroni, i secondi quello dei lavoatori.


perdonami, è una logica fallimentare!
Perché è ampiamente dimostrato che la dialettica conflittuale che si sviluppa porta a perdere totalmente di vista il punto principale: il bene dell'azienda.
Se l'azienda va male, il giochino finisce.
Infatti: le grosse aziende in Italia non esistono più.
E, sempre per questo motivo, gli investitori stranieri non vengono in Italia.

Ci si dimentica che la prima mission per tutelare il lavoro, è fare in modo che si lavori bene, non che il lavoratore stia bene. È diversissimo!

Se alla XXX devono scegliere fra rinnovarsi e rilanciarsi (e segare qualcuno)
il sindacato nel cda dice: cerchiamo una soluzione poco traumatica, ma se le cose vanno bene tra poco riassumiamo (o paghiamo di più: es Volkswagen)
il sindacato fuori dal cda dice: domani scendiamo in piazza. E l'azienda chiude o se ne va (es: fiat che non riusciva più a prendere soldi dallo stato)

risultato? La fiat non c'è più, e tutto l'indotto in pimonte è scemato in 20 anni di agonia (decine di migliaia di posti persi)
In VW un operaio prende in tasca 2200 euros al mese (ma 7 anni fa ne prendeva 1000, non dimentichiamolo)
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Re: Malinconiche riflessioni

Messaggioda Sbob » gio ott 08, 2015 11:07 am

rf ha scritto:
Sbob ha scritto:Azionisti e sindacati difendono interessi diversi.

Tutti e due penso che sperino in un buon futuro per l'azienda, ma i primi difendono il portafoglio dei padroni, i secondi quello dei lavoatori.


perdonami, è una logica fallimentare!
Perché è ampiamente dimostrato che la dialettica conflittuale che si sviluppa porta a perdere totalmente di vista il punto principale: il bene dell'azienda.

Gia', hai ragione.
Pero' *stranamente* gli azionisti generalmente si occupano esclusivamente del loro interesse - non di quello dell'azienda e dei suoi lavoratori - eppure nessuno li critica per questo.

Lavoratori e proprietari hanno un interesse in comune: la salute dell'azienda. Ma ne hanno anche uno assolutamente in conflitto: la redistribuzione degli utili.

Il sindacato nel CDA o fuori dal CDA non cambia una sega - a meno che non abbia la maggioranza (ma quella si chiama cooperativa, che e' un'altra cosa)
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Re: Malinconiche riflessioni

Messaggioda Sbob » gio ott 08, 2015 11:11 am

rf ha scritto:Se alla XXX devono scegliere fra rinnovarsi e rilanciarsi (e segare qualcuno)
il sindacato nel cda dice: cerchiamo una soluzione poco traumatica, ma se le cose vanno bene tra poco riassumiamo (o paghiamo di più: es Volkswagen)
il sindacato fuori dal cda dice: domani scendiamo in piazza. E l'azienda chiude o se ne va (es: fiat che non riusciva più a prendere soldi dallo stato)

Giusto per fare un esempio concreto: quando De Benedetti arrivo' in Olivetti apri' subito una discussione con il sindacato (quello cazzuto, degli anni '70) per fare tagli al personale. Ma insieme ai tagli al personale, sego' anche l'intera prima linea che aveva completamente fallito nella loro missione.
Il sindacato fu d'accordo.

Lo standard italiano e' proporre tagli al personale, mantenendo tutta la dirigenza al suo posto (e se proprio si taglia qualcuno e' ai livelli bassi).
Il che non e' ne' rinnovo ne' rilancio.
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Re: Malinconiche riflessioni

Messaggioda rf » gio ott 08, 2015 11:48 am

Sbob ha scritto:Gia', hai ragione.
Pero' *stranamente* gli azionisti generalmente si occupano esclusivamente del loro interesse - non di quello dell'azienda e dei suoi lavoratori - eppure nessuno li critica per questo.

Lavoratori e proprietari hanno un interesse in comune: la salute dell'azienda. Ma ne hanno anche uno assolutamente in conflitto: la redistribuzione degli utili.

Il sindacato nel CDA o fuori dal CDA non cambia una sega - a meno che non abbia la maggioranza (ma quella si chiama cooperativa, che e' un'altra cosa)


due appunti poi devo lasciare questa discussione (me ne vado per una settimana)

i titolari dell'azienda hanno a cuore una sola cosa: il loro profitto! E ci mancherebbe! Fare azienda (parlo per conoscenza di tanti titolari di pmi) comporta il 90% delle volte l'annullamento della vita. Un titolare ogni giorno deve prendere decisioni difficili e rischiare del proprio, in maniera estrema! E di solito dorme poco e male, tormentato dai problemi. E io questa cosa la rispetto moltissimo (è la base del nostro welfare, i fin dei conti).
Ovviamente, per una dialettica servo-padrone anche il lavoratore è la base del nostro welfare! Non lo dimentico! E più guadagna, più deve prendere responsabilità e assumersele! MA questo è un'altro discorso.

L'equilibrio deve essere rispettato, ma in maniera bidirezionale! Se l'azienda va bene, il lavoratore (giustamente) vuole di più. Ma se l'azienda va male, il lavoratore non si accontenta di meno! È qui che viene fuori il gap pesante causato dai sindacati sul modello "fuori dal cda", che impongono logiche rigide verso l'alto nelle trattative e nei comportamenti.

Un sindacato che deve rispondere del proprio è flessibile in tempi di crisi, e magari salva capra e cavoli. Un sindacato che non è responsabile, tira e basta finché la corda non si rompe!

Cambia tantissimo dentro o fuori, anzi, cambia tutto. Lo stare dentro li costringe a guardare la "big picture" e prendere delle decisioni più consapevoli e soprattutto sul lungo termine, giuste.

quando dico lungo termine intendo "assunzioni a tempo indeterminato" che possano esserlo sul serio, perché se l'azienda chiude, il tempo è determinato comunque!

In ogni caso, come detto in uno dei primi post, tutti questi discorsi si basano su un concetto fondamentale: l'onestà. Sia diretta che intellettuale.

Se alla base di tutto c'è disonestà (del dipendente, del titolare, del sindacato) tutti il giochino si rompe. E infatti da noi il giochino si è rotto.

perché non c'è grande impresa? Perché nei grandi sistemi l'italiano furbettino ci sguazza. Ma poi quando tutti sono furbettini il meccanismo si rompe e la barca va a fondo. Nel mondo siamo famosi (famigerati) per questo... Meritatamente!

In Germania (ma anche in svezia o in inghilterra) le cose andrebbero bene anche col nostro modello, questo è il punto finale (drammatico) che tralasciamo sempre di dire.
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Re: Malinconiche riflessioni

Messaggioda Sbob » gio ott 08, 2015 12:05 pm

rf ha scritto:L'equilibrio deve essere rispettato, ma in maniera bidirezionale! Se l'azienda va bene, il lavoratore (giustamente) vuole di più. Ma se l'azienda va male, il lavoratore non si accontenta di meno! È qui che viene fuori il gap pesante causato dai sindacati sul modello "fuori dal cda", che impongono logiche rigide verso l'alto nelle trattative e nei comportamenti.

Ma perche', secondo te il padrone si accontenta di meno?

Quante volte ci sono tagli al top managment?

La differenza non e' sindacato dentro e fuori, ma assunzione di responsabilita' (da entrambe le parti) o scarico di colpa.

I sindacati hanno gia' regolari incontri con la direzione, la big picture la vedono benissimo. Solo che normalmente ognuno racconta solo il suo pezzo di storia, col management che racconta al pubblico che tutto va bene e si ditribuiscono fior di dividendi, e poi negli incontri col sindacato dice che tutto va male e non c'e' trippa.
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Re: Malinconiche riflessioni

Messaggioda rf » gio ott 08, 2015 12:22 pm

Sbob ha scritto:Ma perche', secondo te il padrone si accontenta di meno?


secondo me stai (stiamo) facendo un filo di confusione.

Quello che dici mi sembra molto riferito alle grandi aziende con partecipazioni/interessi/collusioni pubbliche, tipo alitalia, ferrovie, fincantieri, finmeccanica, banche o cose del genere.

In altre realtà, ovvero dove se l'azienda va male non ci sono paracadure d'emergenza, le cose seguono dinamiche più "lineari" e il management viene silurato dagli azionisti o dai titolari, perché se i conti non tornano, il "privato" reagisce!

Se poi il cda (privato intendo) è tanto babbo da accettare delle clausole di buona uscita fantastiliardiche... purtroppo è nei suoi diritti, non ci si può (nè deve) fare niente.

E se le cose vanno bene e con prospettiva, il padrone accetta si di prendere di meno, ma per più tempo!
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Re: Malinconiche riflessioni

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » gio ott 08, 2015 12:24 pm

rf ha scritto:...


Sì.

Va detto che gli aiuti alle banche non sono l'unico modo che il capitale finanziario utilizza per arraffare soldi.

Leggo oggi su Repubblica:

Le aziende di "fortune 500 (...) nell'ultimo decennio hanno speso più di 3000 miliardi di dollari per riacquistare azioni proprie, allo scopo di gonfiare il prezzo del titolo, le stock options e i compensi dei dirigenti.

Detto ciò, io da buon veterocomunista/populista/pauperista-passato-di-moda continuo a inca@@armi di più con chi fa il furbo per comprarsi i rubinetti d'oro "tutti impestati di brillanti" (cit.) piuttosto che con il povirazzo che approfitta di espedienti per sbarcare il lunario.

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Re: Malinconiche riflessioni

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » gio ott 08, 2015 12:35 pm

Peraltro: a me hanno insegnato che la differenza fra imprenditore e dipendente è che il primo "rischia del suo", nel senso che se gli va bene diventa milionario (in euro), se va male fallisce.

Il dipendente si accontenta del suo stipendio (di solito non stellare), accettando un ruolo subordinato, in cambio di un certo grado di sicurezza.

Il discorso che "siamo tutti sulla stessa barca" vale fino a un certo punto. Certo se l'azienda chiude ci rimettono tutti. Ma l'idea che il conflitto sociale sia un dinosauro da relegare al passato mi sembra una mistificazione tipica del pensiero unico dominante.

Poi è chiaro che lo schema non vale mica sempre allo stesso modo. Le micro imprese con pochi operai dove il padrone lavora insieme ai dipendenti sono un discorso un po' doverso, eccetera.

Comunque sento parlare spesso di top manager, anche nel privato, spediti via a pedate nel qulo per le loro prestazioni disastrose, ma comunque "ricompensati" con liquidazioni stratosferiche. E come ho già scritto, nessuno mi,toglie dalla testa che non c'è nessun discorso di "merito", ma solo di casta privilegiata e intoccabile come le aristocrazie parassitarie del seicento (o giù di lì).

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Re: Malinconiche riflessioni

Messaggioda Sbob » gio ott 08, 2015 18:36 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:Comunque sento parlare spesso di top manager, anche nel privato, spediti via a pedate nel qulo per le loro prestazioni disastrose, ma comunque "ricompensati" con liquidazioni stratosferiche. E come ho già scritto, nessuno mi,toglie dalla testa che non c'è nessun discorso di "merito", ma solo di casta privilegiata e intoccabile come le aristocrazie parassitarie del seicento (o giù di lì).

In Italia piu' che mai non si fa male ad un amico. Quindi se sei amico dei membri del CDA hai il culo parato. Al massimo se proprio fai una stronzata gigantesca ti spostano ad un "incarico speciale" - leggasi, continui a prendere un sacco di soldi ma almeno non fai danno...
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Re: Malinconiche riflessioni

Messaggioda coniglio » gio ott 08, 2015 22:12 pm

e i populisti sarebbero i grillini?
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Re: Malinconiche riflessioni

Messaggioda pesa » gio ott 08, 2015 23:03 pm

rf ha scritto:Se poi il cda (privato intendo) è tanto babbo da accettare delle clausole di buona uscita fantastiliardiche... purtroppo è nei suoi diritti, non ci si può (nè deve) fare niente.



MEGA-OT : detesto l'uso che si fa in certa parte d'italia di questa parola.

“Padre è la voce vera e nobile, la quale si riferisce a tutti i padri in generale; e si trasporta a significare paternità spirituale, e comecchessia Colui che primo ha dato origine a una cosa. – Babbo è voce da fanciulli, ed è usata anche dagli adulti a significazione di affetto, e suol dirsi parlando del proprio padre o del padre di colui a cui parliamo. – La voce Papà è una leziosaggine francese che suona nelle bocche di quegli sciocchi, i quali si pensano di mostrarsi più compiti scimmiottando gli stranieri” (Giuseppe Frizzi, 1865)
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Re: Malinconiche riflessioni

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » ven ott 09, 2015 6:54 am

pesa ha scritto:
rf ha scritto:Se poi il cda (privato intendo) è tanto babbo da accettare delle clausole di buona uscita fantastiliardiche... purtroppo è nei suoi diritti, non ci si può (nè deve) fare niente.


Se la mettiamo così, anche chi è andato in pensione a 38 anni ha esercitato un diritto. Non vuol dire che sia una cosa che va bene.

Peraltro, un'altra cosa che mi lascia perplesso è questo sottolineare la differenza essenziale fra pubblico e privato: nel senso che se un manager pubblico viene strapagato, sono soldi "nostri" e non va bene. Se è privato, sono soldi "loro" e ne possono fare a buon diritto quel che gli pare. Ma dico io, se il top manager della mia banca prende cento milioni di liquidazione, alla fine dei conti i schei glieli ho dati io. I soldi, come dice la mia amica lecchese, "non si picchiano fuori dal muro". Da qualche parte arrivano: ovvero dai soliti mussi che tirano la carretta - ossia noi.

Equini saluti
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Re: Malinconiche riflessioni

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » ven ott 09, 2015 7:32 am

Alessandro Robecchi ci sta sempre bene:

Fatto081015E’ passato un annetto giusto giusto da quando il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi emetteva il suo sfumato giudizio: “Il governo Renzi realizza tutti i nostri sogni”. Il problema è che da allora l’attività onirica di Squinzi, Confindustria e imprenditori italiani è stata frenetica: la logica prevalente è quella che se si aiutano i padroni (uh, parolaccia), si aiutano anche i loro dipendenti, un sillogismo piuttosto bislacco, a dire il vero, ma accettato come un dogma. Così, per fare un esempio, mentre si mascherano i tagli alla sanità con una variante del Comma 22 (non ti pago gli esami se non sei grave, ma per sapere se sei grave devi fare gli esami), si annunciano tagli alle tasse sui profitti d’impresa. I famosi vasi comunicanti, solo che comunicano in un verso solo: dal pubblico al privato, dal welfare al profitto, dai tanti ai pochi, dal basso all’alto della piramide sociale.
Chissà se prende qualcosa, pillole, gocce, per sognare tanto, ma insomma, sta di fatto: il padronato italiano ha ora un nuovo sogno e il governo si accinge a realizzarlo. Per la verità non è un sogno nuovissimo ma un vecchio pallino: “superare” il contratto collettivo di lavoro e lasciare che ogni azienda se la veda da sé nelle vertenze sui rinnovi contrattuali. Contestualmente, si dovrebbe varare il salario minimo, cioè una linea di semigalleggiamento sotto cui non sarà possibile andare (né campare). Ora, per tradurre in italiano: l’operaio metalmeccanico (poniamo) della piccola media azienda non potrà più contare sulle lotte comuni e condivise di tutti i metalmeccanici, e quindi su una forza poderosa per sostenere le trattative, ma dovrà vedersela col singolo consiglio di amministrazione. Non è difficile immaginare, dunque, che il potere contrattuale penderà clamorosamente dalla parte degli imprenditori ed è piuttosto fantascientifico immaginare che l’operaio di una piccola azienda di Crotone avrà un domani gli stessi diritti (e lo stesso stipendio) di un collega che lavora in una grande fabbrica del Nord. Dal punto di vista tecnico-economico si tratta di una nuova rapina ai danni del mondo del lavoro, dal punto di vista storico-culturale è invece il definitivo omicidio di concetti come unità dei lavoratori, l’unione fa la forza, uniti si vince eccetera, eccetera, tutte cosucce che ingombrano il disegno thatcheriano in corso.
I narratori delle gesta renziste si affanneranno a dire che – wow! – arriva il salario minimo, e lo venderanno come progresso e cambiaverso in una selva di hashtag osannanti, il che rappresenta, ovviamente una fregatura parallela. Perché tra poco, per essere in regola, basterà offrire ai lavoratori un salario minimo appena sufficiente a campare, e tutto il resto (il salario accessorio) dipenderà dai risultati, dalla disponibilità (straordinari, festivi, notti, doppi turni, obbedienza). Insomma, a farla breve, dalla discrezionalità di chi guida le aziende, con le ovvie e prevedibili ricadute in termini di ricatto economico: fai così o prendi due lire, ubbidisci o ripiombi in un lumpenproletariat da inizio secolo. Riassumendo: sei demansionabile (Jobs act), licenziabile a costi risibili (sempre Jobs act), i tuoi diritti sono determinati dall’umore del datore di lavoro, il tuo salario è variabile a seconda di come ti comporti, e tra poco si metterà mano a una restrizione del diritto di sciopero. Niente male, per un governo – destra e sinistra Pd, Ncd, sor Verdini e compari – che si affanna a dire a tutti che è “di sinistra”.

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Re: Malinconiche riflessioni

Messaggioda coniglio » ven ott 09, 2015 9:27 am

vedrete cosa accadrà con il Jobs Act, vedrete...ne riparliamo fra un tre anni.
in confronto la Fornero sarà una zigulì, in confronto a questa
baguette marrone.
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Re: Malinconiche riflessioni

Messaggioda Danilo » ven ott 09, 2015 9:45 am

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:,... come dice la mia amica lecchese, ...



:smt017
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Re: Malinconiche riflessioni

Messaggioda Sbob » ven ott 09, 2015 11:48 am

pesa ha scritto:
rf ha scritto:Se poi il cda (privato intendo) è tanto babbo da accettare delle clausole di buona uscita fantastiliardiche... purtroppo è nei suoi diritti, non ci si può (nè deve) fare niente.



MEGA-OT : detesto l'uso che si fa in certa parte d'italia di questa parola.

“Padre è la voce vera e nobile, la quale si riferisce a tutti i padri in generale; e si trasporta a significare paternità spirituale, e comecchessia Colui che primo ha dato origine a una cosa. – Babbo è voce da fanciulli, ed è usata anche dagli adulti a significazione di affetto, e suol dirsi parlando del proprio padre o del padre di colui a cui parliamo. – La voce Papà è una leziosaggine francese che suona nelle bocche di quegli sciocchi, i quali si pensano di mostrarsi più compiti scimmiottando gli stranieri” (Giuseppe Frizzi, 1865)

Che babbo che e' Frizzi...

Papà: si vuole che non sia italiano papà! Vorrà dire che i bimbi coi loro labbruzzi fanno, senza che nessuno abbia loro insegnato, dei gallicismi! E si dice altrettanto di mammà. O bambini: dite papà e mammà quanto vi pare e piace: sono parole della lingua universale
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Re: Malinconiche riflessioni

Messaggioda coniglio » ven ott 09, 2015 11:58 am

perfetto esempio di deriva salottara.
e poi ci si chiede perchè siam ridotti così.
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