Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda PIEDENERO » ven gen 16, 2015 10:26 am

Ho letto questo pochi minuti fa. Per quelli che scrivono e leggono sul forum, non è assolutamente OT:

http://scenarieconomici.it/grande-opzio ... e-alleste/



La grande opzione di Fiat: abbassare i salari e restare in Italia con gli attuali costi del lavoro significa produrre a costi tendenti a quelli dei mercati emergenti, pagando le tasse all’estero…


Oggi Landini ha detto bravissimo a Marchionne. Vero, bravo, anzi tanto cinico quanto bravo, quasi eroico, chapeu! Detto questo, ci siamo chiesti alla fine dei conti cosa abbia fatto Fiat negli ultimi 7 anni? Semplice, ha rivoluzionato le relazioni sindacali in Italia, ha tagliato i salari, ha tagliato drammaticamente i costi e l’occupazione ed a fronte di questa situazione oggi è fit per fare concorrenza sui costi ai produttori tedeschi. In più dulcis in fundo, ha spostato il pagamento delle tasse all’estero [eliminando uno se non il maggior fardello in termini di ridotta competitività sugli utili rispetto agli stranieri, appunto il fardello fiscale] beneficiando inoltre di un costo delle materie prime ed energia ai minimi da decenni. Ossia, oggi Fiat oggi è un’azienda competitiva. Appunto, Fiat ha oggi in Italia l’equivalente di una grossa “opzione” competitiva rispetto ai produttori automobilistici concorrenti: se la situazione in Italia si degraderà, e dunque se gli stipendi scenderanno ed il sistema salterà, potrà avvantaggiarsi di un costo di produzione sempre più basso spiazzando i competitors…


Voi direte, tutto bene. Non precisamente, bene certamente per l’azionista non necessariamente per gli italiani che ci lavorano e soprattutto per il sistema Italia. Mi spiego meglio: per gli italiani che lavorano in Fiat, tali maestranze hanno visto incrementati negli scorsi anni i costi di sopravvivenza in Italia, con aumenti di tasse e per i fabbisogni essenziali (mangiare, bere, elettricità al netto del costo della commodity) oltre ai costi imposti (servizi irrinunciabili, ad es. assicurazioni auto, adempimenti imposti, trasporti etc.). La domanda che sorge spontanea è chi sostenga veramente l’Italia, Marchionne o i suoi malpagati operai? Eh si, perché nessuno ci dice che vivere in Italia è un lusso, il Paese è intrinsecamente molto caro se lo si raffronta con lo stipendio medio. Stando ai dati di Prices & Earnings (ultima versione 2012), celeberrimo studio periodico sui costi della vita di UBS, Roma si posiziona come domestic purchasing power/annual income net a ca. 54 ponendo a 100 New York, circa ai livelli di Atene e Doha, ultima tra le capitali europee e direi anzi occidentali (il prezzo medio di un appartamento al mq a Roma è simile a quello di Mosca e del Lussemburgo e Monaco di Baviera, 5180 USD/mq). La differenza con i mercati emergenti è chiara e lampante: gli operai che vivono in un mercato in via di sviluppo normalmente non pagano tasse altissime, i costo della vita è relativamente basso ed il sistema non è esoso nel chiedere il pagamento di servizi imposti anche se lo stipendio netto incassato dai dipendenti è minore: oggi l’Italia a causa del calo della domanda e del PIL (oltre all’incremento della disoccupazione) si trova a dover aumentare i costi di tasse e servizi per mantenere il perimetro attuale dei business e del welfare esistenti proprio per sopperire al calo della domanda e delle tasse incassate dallo Stato. Una spirale che porta inevitabilmente al baratro, basta aspettare, la morsa a tenaglia renderà gli italiani schiavi, gente che lavora guadagnando lo stretto necessario per mantenersi senza risparmiare alcunchè….
Per quanto riguarda il bene dello Stato, con le nuove assunzioni annunciate da Marchionne (1’000 persone, per altro nemmeno a tempo indeterminato) sostanzialmente abbiamo che da una parte gli utili globali del Gruppo Fiat, Ferrari inclusa, andranno all’estero mentre dall’altra le tasse pagate dai dipendenti resteranno in Italia. Conto della serva, ipotizzando che vengano assunti non 1’000 ma 10’000 operai – una enormità, oggi Fiat ha annunciato solo le assunzioni sopra citate – ed ipotizzando un salario medio lordo di 30’000 euro annui (esagerato!), se la tassazione fosse del 35% (anch’essa frutto di una cautela in eccesso) sono 105 milioni di euro di maggiori tasse che lo Stato incasserà dai dipendenti 10’000 (!) assunti per cui si è fatta l’ipotesi. A tale ammontare vanno aggiunte le tasse sui consumi degli stessi operai (appunto, acquisti di sopravvivenza nella maggior parte dei casi), diciamo che in totale lo Stato incasserebbe per via dei dipendenti neoassunti qualcosa come 150 milioni di euro annui totali in maggiori tasse aggregate. Se pensate che la sola Ferrari – ossia non considerando tutte le altre numerosissime aziende italiane della galassia torinese oggi accorpate nella struttura estera – pagava allo Stato nel 2013 tasse sull’utile per circa 120 milioni di euro (nel 2014 i risultati e quindi le tasse sembrano decisamente più alte, mentre dal 2015 le pagherà all’estero) potete capire che netto/netto lo Stato facilmente rischia di perderci pesantemente rispetto all’assetto precedente….


Ora, chi scrive non è comunista, direi anzi il perfetto contrario e dunque secondo voi perché una persona che NON è di sinistra è portata a scrivere cose del genere? La ragione è semplice: la strada imboccata dall’Italia sta annichilendo la classe media, stiamo passando ad una società in cui avremo pochi ricchissimi ed una marea di poveri, con nessuno in mezzo. L’ascensore sociale è saltato in Italia è quello che per me è inaccettabile è che si giustifichi questa costruzione aberrante e senza futuro, soprattutto da parte del PD che approva una tassazione anche del 70% per le PMI: la base di una società civile occidentale, democratica e soprattutto in pace è la presenza della media borghesia, dovendo necessariamente partire dal presupposto che è necessario avere una classe media visto che tutte le volte che tale cuscinetto è mancato sono scoppiati conflitti sociali epocali.
Ecco dunque il paradosso dei tempi che stiamo vivendo: abbiamo un dominus globale in crisi gravissima (gli USA) sotto la guida di un Presidente stimabilissimo negli ideali ma che non possiamo che definire inadeguato: due su tutte, all’alba del suo primo mandato ha promesso di eliminare le differenze di tassazione tra la segretaria di W. Buffet ed il suo datore di lavoro che paga molto meno di lei, alla fine le cose sono addirittura peggiorate se si considera che negli ultimi sei anni i ricchi sono diventati (grazie al QE) ancora più ricchi ed i poveri il contrario. Parallelamente, ha promesso di riappacificare il mondo chiudendo l’era delle guerre americane in Medio Oriente solo per verificare che i fronti di guerra USA e quindi occidentale invece di ridursi si sono moltiplicatati. Dulcis in fundo, anche a seguito del conflitto ucraino, il dollar standard – magia grazie alla quale a partire dalla fine della WWII gli USA possono scambiare carta verde di dubbio valore con preziose merci fisiche necessarie per le proprie industrie – non è mai stato così a rischio di saltare.…
In tutto questo il nostro Paese è in balia degli eventi e sta ripercorrendo, con i soliti eccessi che la storia ci riserva, le evoluzioni social-economiche dei paesi a cui via via abbiamo fatto riferimento. Fossi un giovane con voglia di lavorare non avrei dubbi ad emigrare…
Il Belpaese si sta impoverendo drammaticamente e le tasse invece di scender stanno salendo e rimarranno certamente alte sia per mantenere il moloch pubblico/privato attuale che per la necessità di pagare l’austerità euroimposta, deve essere chiaro a tutti che le tasse continueranno a salire restando nella moneta unica. Posto che la situazione è diventata socialmente inaccettabile bisogna solo verificare quando il sistema crollerà (notasi, non se ma quando) e soprattutto se ciò avverrà in un ambito (semi)democratico o autoritario. Chiaro che i poteri forti, coloro che hanno tratto enorme vantaggio convertendo i loro enormi patrimoni da lire in euro – e che normalmente comandano i media – faranno di tutto per mantenere lo status quo in continuità con i soggetti esteri sulla stessa sponda, principalmente i tedeschi.
A me viene solo da fare una domanda ai rappresentanti dello Stato Italiano che dovranno contribuire a far seguire alla cittadinanza la strada della miseria: chi pagherà la vostra pensione, siete veramente sicuri di riceverla?
A posteri l’ardua sentenza…..
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda PIEDENERO » ven gen 16, 2015 10:31 am

Il tempo che intercorre tra "vorrei fare quella cosa" e " è andata cosi" è molto breve. Troppo!
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda Kinobi » ven gen 16, 2015 10:41 am

OT
Ho alcuni amici socialmente inutili che lavorano estremamente poco e solo che in nero. Lo fanno da dopo, secondo me, che hanno "battuto in testa" alcuni lustri fa.
Non so se fanno una bella vita. Hanno il problema che fanno fatica a trovare gente che scala ogni giorno, girano con la macchina con il tagliando delle cinghia scaduto da 2 anni, etc.
Rimangono miei amici, ma sono parassiti della società.
Di mia indole, non saprei vivere come un parassita. O almeno, non considero nemmeno di farlo.
Anche a me mi piacerebbe andarmene da dove abito. Però ho famiglia, ho i genitori da aiutare (come loro hanno aiutato me quando non camminavo). Ho sempre retutato che la mia decisione di andarmene da questa piana di lacrime, se mi solleverebbe moralmente, andrebbe a infastidire o complicare la vita ad altre 8 persone. Non so se la mia libertà personale abbia così tanto valore se paragonata a quella di 8.
...
Alle volte le responsabilità ti cadono addosso, senza che le cerchi e senza che le vuoi. Non è una barzelletta, ma come nel racconto di Espo, ho sempre detto che "se sparisco e non sapete dove sono, venite a cercarmi sul porto di Santa Maria Navarrese o a Siurana". Ci ho pensato seriamente. Ci penso seriamente. Ho realizzato con poco margine di errore, che la mia decisione di "mollare tutto e vaffanculo" metterebbe per strada alcune famiglie che dipendono dal mio presidio del lavoro (oltre agli 8 citati). Alcuni sono amici, alcuni non lo sono, ma rimangono esseri umani.
Perciò, si, è bello andare a scalare, è bello prendersi il tempo che si vuole, ma... queste cose si posso fare se non si hanno responsabilità dirette e/o indirette di altre persone.
Sostanzialmente invidio chi può prendere e mollare tutto. Io non lo voglio più fare anche se potrei. Non mi sono cercato le responabilità, mi sono cadute addosso.

Concludo che chi può decidere di mollare tutto ed andarsene, o che decide di fare una vita diversa dai canoni comuni, invecchierà. Invecchieranno anche loro. E quando saranno vecchi, gli chiedo educatamente di considerare di non arrecare danno a chi non ha avuto, o voluto, o potuto fare la loro scelta.
"Ho sempre odiato i frikkettoni che vanno in India a ricercare il loro "io" in mezzo agli indù ed alla merda, ma con il passaporto e biglietto aereo in tasca per ritornare a casa" (Cit Kinobi).
E
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda Franz the Stampede » ven gen 16, 2015 11:10 am

Kinobi ha scritto:Sostanzialmente invidio chi può prendere e mollare tutto. Io non lo voglio più fare anche se potrei. Non mi sono cercato le responabilità, mi sono cadute addosso.
E


Secondo me non devi. Chi molla nella vita, chi non si prende responsabilità, per me è spessissimo la gente che poi molla anche in falesia. Mi verrebbe da dire che la mentalità per fare ciò che hai fatto personalmente e professionalmente è la stessa che ti ha fatto fare gli 8 di grado francese. Per aspera ad astra, vince chi si vince etc, sempre e comunque.

Distinguiamo il "vorrei avere più tempo per scalare e raggiungere certi obiettivi" dal "non ho voglia di fare un c***o, e quel c***o preferirei farlo in falesia facendo 3 tiri nel corso di una giornata e poi birretta".

Per il resto, non credo tanto in questo pre-determinismo del "eh, ma tu hai potuto studiare", "eh, ma tu eri bravo a scuola" etc. Senza voler sembrare Rutger Hauer in Blade Runner, so di aver vissuto e lavorato in più paesi che la maggior parte delle persone qui. Ho visto realtà diverse, da gente che viveva di sussidi statali ed espedienti da quando aveva 18 anni a ragazze dell'est Europa di padre ignoto e/o alcolizzato, tirate su da madri single che facevano due lavori che arrivavano in Italia per l'università, studiavano e lavoravano un 20-25 ore la settimana e davano la biada a tutti a suon di 30 e lode su 30 e lode.
Da lavoratori di fabbrica che dicono "spero che andiamo in cassa, ci pagano meno ma almeno posso stare a casa" a gente che non si fa problemi a lavorare 14 giorni di fila o 330 ore al mese nelle situazioni in cui era necessario.
Volendo generalizzare, servono solo due cose: le palle di prendere certe decisioni e l'autodisciplina di seguirle fino in fondo e non mollare. E queste decisioni, secondo me, cominciano da piuttosto presto nella vita, anche prima dei 18.
Tutto qui. Inutile aspettarsi la pappa pronta o una vita migliore se non si è lavorato duro e/o preso certi rischi.
Se è vero che c'è gente che ha avuto molto senza aver fatto niente (ereditieri vari, raccomandati etc), è anche vero che c'è poca gente che si è fatta veramente il mazzo e non ha avuto quello che voleva. Se poi per te farti il mazzo significa lavorare 50 ore la settimana allo stesso lavoro che hai imparato in 6 mesi e che fai da 10 anni, allora mi sa che sopravvaluti il mazzo che ti sei fatto/ti stai facendo.
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda Kinobi » ven gen 16, 2015 11:42 am

Franz the Stampede ha scritto:....


OT
Vivo in un paese di merda. Ogni cosa farò e lascerò, verrà adeguatamente munta da un governo di merda che ridistribuirà a se stesso a tanti (non tutti) esseri umani che reputo parassiti. I parassiti li passi con il DDT in natura!
Credo che Sansone abbia fatto bene con i filistei. E se è forse verò che in tanti ci siamo fatti il mazzo per questo paese di merda, credo non ne valga la pena.
Non potendo cambiare le cose in questo paese di merda, sono dibattuto se adeguarmi o "give it a ride".
Fine OT
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda gug » ven gen 16, 2015 11:59 am

coniglio ha scritto:dagli una letta

Immagine


L'ho letto quel libro e l'ho trovato interessante. In realtà io sono abbastanza soddisfatto del mio lavoro e della mia situazione, anche se mi piacerebbero alcuni cambiamenti negli atteggiamenti generali. Però riesco a mimetizzarmi e a trovare molte nicchie in cui ritagliarmi i miei spazi e poi il lavoro che faccio la maggior parte delle volte mi appassiona.
Però certo che la descrizione che Perotti fa in quel libro dell'ambiente milanese, e che credo valga anche per altre grandi città è effettivamente alienante e si capisce il piano di fuga da lui proposto e messo in atto.
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda Aldino » ven gen 16, 2015 12:59 pm

non so se qualcuno l'ha già detto:
gli statali sono invitati a NON vantarsi di aver scelto il PT (part time), rinunciando eroicamente a parte del "magro" stipendio in cambio di maggior qualità della vita.
Forse non lo sanno ma il PT in tutte le varianti del kama sutra che loro viene concesso senza fiatare, nel privato (tranne organizzazioni e/o ruoli in cui gli fa comodo a loro) te lo danno col contagocce, spesso chiedendoti motivazioni precise di famiglia o di salute, facendotelo pesare quotidianamente, demansionandoti, tagliandoti carriera e qualità del lavoro e imponendoti tempi e orari che van bene a loro, non a te.

ciao
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda slimerste » ven gen 16, 2015 13:11 pm

Grazie a tutti degli interventi, consigli, e di aver detto qualcosa di sé.
il fatto è che non voglio cazzeggiare tutto il giorno, non voglio la pappa pronta, né un conto corrente stracolmo per spassarmela a trxxe!
vorrei solo un po' più di tempo libero per ME! che siano 2 ore al giorno o 1 giorno a settimana, sembra impossibile averlo, non lo danno il PT.... e quando l'ho fatto presente a colleghi e familiari alcuni mi han detto con gli occhi spalancati " per fare cosa scusa ?? di giorno si deve lavorare e c'è il weekend per il tempo libero.. e poi così prenderesti meno soldi!!" ..... #-o #-o #-o 8O non hanno il mio punto di vista insomma....
giusto chi dice che tal limiti sono gran parte in testa e che bisogna farsi il cullo per cambiare: non ho famiglia "mia" attualmente né mutui aperti, dovrei solo tirare fuori le pale e impegnarmi a cercare un posto di lavoro che consenta di fare ciò che desidero, senza le 2 ore di macchina e le 9 passa in ufficio.. ma di sicuro l'attuale situazione di offerte lavorative non aiuta. Ma sono ottimista dai, tanto tra qualche anno le aziende nel nord qui andranno tutte a puttaxe, così avrò la spinta giusta e l'occasione obbligatoria da cogliere! :D :D
Io comunque continuo a cercare e sperare che non sarà sempre così
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda coniglio » ven gen 16, 2015 13:22 pm

Aldino ha scritto:gli statali sono invitati ...


- MODE Bastardo ON -
q8
il concetto di downshifting e l'esser statale in Italia (anche Full-time)
coincidono perfettamente. :lol: :lol: :lol:
- MODE Bastardo OFF -

cmq io mi butterei a capofitto sui concorsi :lol: :mrgreen:
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » ven gen 16, 2015 13:25 pm

Aldino ha scritto:non so se qualcuno l'ha già detto:
gli statali sono invitati a NON vantarsi di aver scelto il PT (part time), rinunciando eroicamente a parte del "magro" stipendio in cambio di maggior qualità della vita.
Forse non lo sanno ma il PT in tutte le varianti del kama sutra che loro viene concesso senza fiatare, nel privato (tranne organizzazioni e/o ruoli in cui gli fa comodo a loro) te lo danno col contagocce, spesso chiedendoti motivazioni precise di famiglia o di salute, facendotelo pesare quotidianamente, demansionandoti, tagliandoti carriera e qualità del lavoro e imponendoti tempi e orari che van bene a loro, non a te.

ciao


Ecco, magari evitiamo il solito sport nazionale di prendersela con la "pacchia" di dipendenti pubblici.

Il part time nel pubblico non mi risulta che sia così automatico da avere. Io conosco personalmente donne che hanno finito per licenziarsi, perché continuavano a negargli il part time; e avendo figli piccoli da accudire, col tempo pieno erano in seria difficoltà (certo, potevano farlo perché a casa c'era un altro stipendio, ma questo non cambia i termini della questione).

Senza andare tanto lontano, io stesso rinuncerei volentieri a parte dello stipendio per avere più tempo libero e ridurre lo stress (non necessariamente per arrampicare di piu :P ). il fatto è che il servizio dove lavoro - come moltissimi altri in ambito pubblico - va avanti in condizioni di risorse di personale ridotte, e quindi una richiesta di part time non motivato da gravi ragioni sarebbe (comprensibilmente) visto di malocchio.

Salud
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda Aldino » ven gen 16, 2015 13:29 pm

provo a darti un consiglio:
quando sei in ufficio non perdere il tuo tempo in forum, social, macchina del caffè ecc ecc
se non ti piace il lavoro che fai cerca di lavorare meno che riesci senza arrecare danno a te e a chi lavora con te e sfrutta tutto quel che puoi per fare qualcosa che ti possa servire a costruirti un'alternativa. Studia, impara, scrivi, costruisci un progetto.
Poi prova a comincia a provare a fare soldi, anche pochi in altri modi (legali ovviamente!!! :lol: )
Ti piace scrivere? prova a vendere un racconto. Ti piace viaggiare e far fotografie? prova a sondare se riesci a piazzare qualche collaborazione.
Conosci bene una lingua? cerca di fare traduzioni, magari tecniche che richiedono minor tempo e fatica. La collaborazioni intellettuali sono ancora vendibili con poche complicazioni burocratiche, cioè senza PIVA.
E magari così ti costruisci un futuro diverso. Forse non avrai più tempo per arrampicare, ma sicuramente avrai meno tempo per annoiarti .
ciao
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda Aldino » ven gen 16, 2015 13:52 pm

tacchinosfavillantdgloria ha scritto:
Aldino ha scritto:non so se qualcuno l'ha già detto:
gli statali sono invitati a NON vantarsi di aver scelto il PT...


Ecco, magari evitiamo il solito sport nazionale di prendersela con la "pacchia" di dipendenti pubblici....


resta il fatto che
"L’assunzione a tempo parziale può essere disposta dalle amministrazioni nell’ambito dei posti risultanti dalla dotazione organica. Occorre ricordare che, sulla base delle previsioni dettate dall’articolo 4 del CCNL 14.9.2000 il numero dei rapporti a tempo parziale non può superare il 25% della dotazione organica di ogni categoria, fatta salva una deroga in caso di richiesta di trasformazione per gravi ragioni familiari."

per il metalmeccanici il limite è 4% dell'organico (3% per le aziende sotto i 100 dipendenti)

e se è vero che:
"I dipendenti pubblici non hanno più diritto, a partire dall’entrata in vigore del DL n. 112/2008, alla trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale a loro richiesta, tranne i casi in cui sussista una incompatibilità con le prestazioni ulteriori che il dipendente andrebbe a svolgere. La richiesta di trasformazione a part time può infatti essere rigettata dall’amministrazione in presenza di gravi ragioni di servizio. Si deve ricordare che le amministrazioni devono, sulla base delle previsioni dettate dalla legge n. 190/2012, darsi un regolamento con cui individuare i casi di incompatibilità nello svolgimento di attività lavorative ulteriori. Per il comparto regioni ed enti locali occorre attendere una specifica indicazione che deve essere dettata dalla Conferenza Unificata, anzi che per la verità doveva essere dettata entro la fine del mese di marzo del 2013.
Il tetto massimo dei dipendenti in part time per ogni categoria può essere incrementato in via eccezionale in presenza di richieste di trasformazione motivate da condizioni familiari gravi."

nel privato non è il riiuto del PT che deve essere giustificato da gravi ragioni di servizio, ma è l'accoglimento della richiesta che è subordinato a valutazioni di ordine organizzativo e produttivo.

Se permetti i dipendenti pubblici sembrano un tantinello favoriti rispetto al privato, che ti sembra?
ciao
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda gug » ven gen 16, 2015 14:14 pm

Aldino ha scritto:nel privato non è il riiuto del PT che deve essere giustificato da gravi ragioni di servizio, ma è l'accoglimento della richiesta che è subordinato a valutazioni di ordine organizzativo e produttivo.

Se permetti i dipendenti pubblici sembrano un tantinello favoriti rispetto al privato, che ti sembra?
ciao


Si, probabilmente, ma perché aizziamo questa guerra fra poveri? Il concetto giusto, e probabilmente vantaggioso per tutte le parti se analizzato senza pregiudizi, sarebbe quello che vige nel pubblico e allora perché ce la prendiamo con quel sistema invece di indignarci con quello, sbagliato, che vige nel privato?
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda coniglio » ven gen 16, 2015 14:17 pm

il Jobsact non viene applicato al pubblico.
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda coniglio » ven gen 16, 2015 14:19 pm

i regimi sanzionatori (vd. costituz rapp di lav in presenza
di illegittimo ricorso a contratrto atipico) previsti nella Biagi non si applicano al Pubblico.


la colpa di questo non è certo del dipendente pubblico.


il dipendente pubblico però è un elettore.


e son tanti...
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda PIEDENERO » ven gen 16, 2015 14:21 pm

gug ha scritto:
Aldino ha scritto:nel privato non è il riiuto del PT che deve essere giustificato da gravi ragioni di servizio, ma è l'accoglimento della richiesta che è subordinato a valutazioni di ordine organizzativo e produttivo.

Se permetti i dipendenti pubblici sembrano un tantinello favoriti rispetto al privato, che ti sembra?
ciao


Si, probabilmente, ma perché aizziamo questa guerra fra poveri? Il concetto giusto, e probabilmente vantaggioso per tutte le parti se analizzato senza pregiudizi, sarebbe quello che vige nel pubblico e allora perché ce la prendiamo con quel sistema invece di indignarci con quello, sbagliato, che vige nel privato?

Bravo gug.
È proprio quello che sta avvenendo da molto tempo a questa parte con l'aiuto dell' informazione mainstream.
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda coniglio » ven gen 16, 2015 14:22 pm

la Corte di Giustizia europea sui precari della scuola
ci ha aperto il cu..

chi pagherà per questo?...
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda Aldino » ven gen 16, 2015 14:36 pm

cicci, io ho solo detto che gli elettori statali non ci vengano a far la predica sul PT, ok?
e ribattuto a chi ha detto che non c'è una sperequazione.
stop
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » ven gen 16, 2015 14:51 pm

Aldino ha scritto:
tacchinosfavillantdgloria ha scritto:
Aldino ha scritto:non so se qualcuno l'ha già detto:
gli statali sono invitati a NON vantarsi di aver scelto il PT...


Ecco, magari evitiamo il solito sport nazionale di prendersela con la "pacchia" di dipendenti pubblici....


resta il fatto che
"L’assunzione a tempo parziale può essere disposta dalle amministrazioni nell’ambito dei posti risultanti dalla dotazione organica. Occorre ricordare che, sulla base delle previsioni dettate dall’articolo 4 del CCNL 14.9.2000 il numero dei rapporti a tempo parziale non può superare il 25% della dotazione organica di ogni categoria, fatta salva una deroga in caso di richiesta di trasformazione per gravi ragioni familiari."

per il metalmeccanici il limite è 4% dell'organico (3% per le aziende sotto i 100 dipendenti)

e se è vero che:
"I dipendenti pubblici non hanno più diritto, a partire dall’entrata in vigore del DL n. 112/2008, alla trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale a loro richiesta, tranne i casi in cui sussista una incompatibilità con le prestazioni ulteriori che il dipendente andrebbe a svolgere. La richiesta di trasformazione a part time può infatti essere rigettata dall’amministrazione in presenza di gravi ragioni di servizio. Si deve ricordare che le amministrazioni devono, sulla base delle previsioni dettate dalla legge n. 190/2012, darsi un regolamento con cui individuare i casi di incompatibilità nello svolgimento di attività lavorative ulteriori. Per il comparto regioni ed enti locali occorre attendere una specifica indicazione che deve essere dettata dalla Conferenza Unificata, anzi che per la verità doveva essere dettata entro la fine del mese di marzo del 2013.
Il tetto massimo dei dipendenti in part time per ogni categoria può essere incrementato in via eccezionale in presenza di richieste di trasformazione motivate da condizioni familiari gravi."

nel privato non è il riiuto del PT che deve essere giustificato da gravi ragioni di servizio, ma è l'accoglimento della richiesta che è subordinato a valutazioni di ordine organizzativo e produttivo.

Se permetti i dipendenti pubblici sembrano un tantinello favoriti rispetto al privato, che ti sembra?
ciao


1) premessa: quoto gug al 100

2) le "gravi ragioni di servizio" possono essere, ad esempio, che il servizio stesso funziona cronicamente sotto organico. Cosa estremamente frequente, dati i tagli, blocco del turn over ecc. ecc. Quindi la differenza fra regime pubblico e privato mi pare più appariscente che reale.

3) con questo non voglio dire che per certi aspetti il dipendente pubblico non abbia delle maggiori tutele rispetto al privato (tutele che non sono assurdi privilegi, ma che anzi dovrebbero, a mio modesto avviso, essere appannaggio di tutti i lavoratori). Questo però non equivale a dire che i pubblici dipendenti siano generalmente una manica di fancazzisti che parassitano la collettività. Rappresentazione sociale molto "pubblicizzata" dai media mainstream, verosimilmente con due obiettivi:

a) preparare l'opinione pubblica a ulteriori tagli (che peraltro si ripercuoteranno inevitabilmente su tutti i cittadini, compresi i dipendenti privati, soprattutto quelli meno abbienti)

b) facilitare una serie di scivolamenti verso il basso dei diritti di tutti, visto che "mal comune..."

Ri-salud
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Re: Ogni giorno in ufficio mi faccio la domanda...

Messaggioda espo » ven gen 16, 2015 17:39 pm

rocciaforever ha scritto:
espo ha scritto:..
...

A volte nella vita bisogna provare………………[/i]


8O
Espo.
Come mai non ci siamo ancora trovati per andare a fare una via??
Dobbiamo rimediare prima possibile...

:wink:


x che tu sei libera solo il giovedì e io mercoledì sera finisco alquanto tardi :mrgreen: x arrivar ad arco

e poi pioveva spesso :(
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