da il Duca » lun mar 18, 2013 21:07 pm
A tal proposito mi viene in mente la prima volta che sono andato in falesia.
Avevo 14 anni ed ero stato allevato da mio padre a suon di vecchi chiodi e lotte con l'alpe. Ma per la prima volta un amico più grande (che anni dopo è stato mio capo spedizione), mi propone di andare ad arrampicare in quelle che anch'io definivo "palestre di roccia". E allora andiamo.
Parcheggiata la macchina, camminato un quarto d'ora, iniziamo ad arrampicare scarpette ai piedi. Il mio amico è bravo, molto bravo: non un passo falso, leggero come una libellula, ogni tanto puccia le mani nella farina bianca e via! Andiamo avanti così per qualche ora.
Alla quinta via (io ormai ho le palle sfasciate), sono li che faccio sicurezza al mio amico, che essendo impeccabile mi rende tranquillo, troppo. E allora mi guardo attorno.
Sulla via di fianco a noi, una ragazza dai mini shorts bianchi e un culetto rotondo come una pesca, sta superando un piccolo tetto. Io non capisco più un c***o: è Venere scesa in terra e aggrappata alla roccia! Il giovane adolescente inizia a capire perché la gente va in falesia e più che la corda vorrebbe stringere qualcosa d'altro...
Ma ecco che il socio grida "tieni!". Mi ricordo allora della corda, la blocco nell'otto e mi trovo spiaccicato contro la parete all'altezza del primo spit.
E allora ho capito un'altra cosa di fondamentale importanza: è molto più pericolosa la falesia della montagna (nonostante la retorica alpinistica) ed è molto meglio lasciare andare da primo una donna.