tacchinosfavillantdgloria ha scritto:evinco che ci siano state scelte politiche precise (trent'anni di liberismo, di pensiero unico reganian thatcheriano) che hanno sistematicamente rafforzato i margini di manovra di questi signori. il che ha portato 1) all'incremento esponenziale delle disugugaglianze nella distribuzione della ricchezza 2) alla progressiva erosione di tutte le conquiste sociali che i nostri vecchi hanno costruito con le loro lotte (welfare state, diritti sindacali eccetera).
per uscire da questa situazione non vedo alternativa che invertire la tendenza, ovvero "tagliare le unghie" alla speculazione finanziaria. sul come fare non saprei, dovrei parlare di cose che non conosco bene, ma la tobin tax non potrebbe essere un buon inizio?
inoltre bisognerebbe finalmente ricominciare a perseguire misure che favoriscano l'equità, e non a favorire sfacciatamente le élites come si è fatto finora (anche, ahimé, da parte di governi cosiddetti di sinistra).
gattocomunisti saluti
TSdG
Sono assolutamente d'accordo.
I nostri guai nascono e crescono in modo parallelo al mostruoso dilatarsi della forbice di reddito conseguenza delle politiche neoliberiste.
Dai nostri guai non si esce senza una politica di seria ridistribuzione del reddito all'interno delle nazioni e tra le nazioni.
E' ovvio che in un economia di ricchezza distribuita gran parte delle risorse saranno destinate al consumo, al tirare la fine del mese, a muovere l'economia reale delle aziende che producono.
Così è altrettanto ovvio che in un'economia molto sperequata le concentrazioni di denaro imboccheranno la strada della rendita finanziaria e della speculazione. E più il denaro è concentrato e più vi sarà
propensione al rischio ed oltre ad una certa massa critica addirittura alla
manipolazione del rischio.
La conseguenza della speculazione è il ciclico e sempre più ravvicinato riproporsi di crisi convulsive che assumono man mano un carattere sempre più strutturale.
Dopo il fallimento del comunismo tanto strobazzato stiamo assistendo al fallimento del capitalismo... e non solo del pensiero neoliberista.
Il collettivismo deipaesi del socialismo reale ha generato stagnazione economica ed impoverimento, il mercato, ben lungi da autoregolarsi, ha scardinato il sistema e lo sta portando al collasso.
Tertium datur?
Voglio sperare di sì... i sistemi docialdemocratici nordeuropei per un certo periodo hanno rappresentato un modello che pareva sostenibile e forse andrebbero riconsiderati.
Purtroppo il tema vero è che la gente
la capiss 'na gott e proprio non ce la fa a non ascoltare le palle degli arruffapopolo.
Forse la democrazia rappresentativa pensata dagli antichi greci non ha retto all'introduzione di uno strumento così imprevisto come il megafono mediatico unidirezionale della televisione commerciale...
Chissà che nell'era del web 2.0 le cose non si riaggiustino... ma è lecito dubitarne a giudicare dalle qualità intellettuali dei blogger che sono considerati più influenti al mondo.

Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono e per questo si chiama presente.