Diplomarsi lavorando

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Messaggioda AlbertAgort » mar mar 22, 2011 13:45 pm

leggo con zero stupore i commenti di chi purtroppo parla di "calci in culo", e lauree che non servono a niente. Purtroppo per ora sono d'accordo.
Per come la vedo io la strada è quella di avere delle competenze tecniche-pratiche , che ti consentano di saper fare qualcosa, e di saperlo fare bene. E magari anche parlando in tedesco (che appunto, l'inglese è scontato).

Per ora credo che punterò ad un corso di formazione professionale. escludo una seconda laurea perchè intanto devo continuare a lavorare e la vedrei dura abitando qui...

E comunque all'estero ci sto pensando. Sono stufo, davvero stufo della mediocrità italiana, dove la meritocrazia non esiste
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Messaggioda giorgiolx » mar mar 22, 2011 13:48 pm

AlbertAgort ha scritto:leggo con zero stupore i commenti di chi purtroppo parla di "calci in culo", e lauree che non servono a niente. Purtroppo per ora sono d'accordo.
Per come la vedo io la strada è quella di avere delle competenze tecniche-pratiche , che ti consentano di saper fare qualcosa, e di saperlo fare bene. E magari anche parlando in tedesco (che appunto, l'inglese è scontato).

Per ora credo che punterò ad un corso di formazione professionale. escludo una seconda laurea perchè intanto devo continuare a lavorare e la vedrei dura abitando qui...

E comunque all'estero ci sto pensando. Sono stufo, davvero stufo della mediocrità italiana, dove la meritocrazia non esiste


comunque la tua laurea non è fuffa...
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Messaggioda AlbertAgort » mar mar 22, 2011 13:48 pm

Castyo ha scritto:Lavoro in un'azienda che installa impianti elettrici, progetto come dipendente prendendo cifre irrisorie (ma irrisorie davvero!) in percentuale al progetto da me fatto e timbrato.


a sto punto non sarebbe meglio lavorare come autonomo facendo il semplice elettricista? Credo che elettricisti ed idraulici non ce ne siano mai abbastanza (almeno nella mia zona)
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Messaggioda ncianca » mar mar 22, 2011 14:00 pm

AlbertAgort ha scritto:
Castyo ha scritto:Lavoro in un'azienda che installa impianti elettrici, progetto come dipendente prendendo cifre irrisorie (ma irrisorie davvero!) in percentuale al progetto da me fatto e timbrato.


a sto punto non sarebbe meglio lavorare come autonomo facendo il semplice elettricista? Credo che elettricisti ed idraulici non ce ne siano mai abbastanza (almeno nella mia zona)


Non volevo dire niente, ma se sei capace ed hai la rete di conoscenze giusta vai di elettricista.

Comunque la meritocrazia esiste e non esiste in tutto il mondo. In Italia esiste di meno che qui, ma qui anche spesso non esiste affatto. Mi viene in mente il mondo accademico dove mia moglie lavora. Per iniziare basta lavorare tanto e bene. E fin qui. Per andare avanti devi sposarti con un professore. E questo vale per tutti e tre i laboratori in cui lei ha lavorato. E siccome lei e' gia' sposata, sta pensando di cambiare carriera.

Mi viene in mente Fisica a Torino dove ci sono due o tre cognomi che girano dai tempi dei miei genitori. Ed anche quando il cognome e' diverso se vai ad indagare sono in qualche modo correlati con i due o tre cognomi di partenza...
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Messaggioda smauri » mar mar 22, 2011 14:36 pm

ncianca ha scritto:[
Comunque la meritocrazia esiste e non esiste in tutto il mondo.
...



quoto.


ncianca ha scritto:[

Mi viene in mente Fisica a Torino dove ci sono due o tre cognomi che girano dai tempi dei miei genitori. Ed anche quando il cognome e' diverso se vai ad indagare sono in qualche modo correlati con i due o tre cognomi di partenza...


purtroppo non solo aTorino, un po' ovunque in Italia, all'estero non so.


rispetto alle lauree, io invece penso che un 'foglio di carta' sia molto utile, penso anche che non sia proprio vero, come molti dicono, che non si impara nulla. certo la pratica ti insegna molto, ma la teoria, seppur poca, è fondamentale.

comunque, mai pensato di studiare qualcosa di completamente diverso?
...se un giorno ti verrà rimproverato che il tuo lavoro non è stato fatto con professionalità,
rispondi che l'Arca di Noè è stata costruita da dilettanti ed il Titanic da professionisti...
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Messaggioda Castyo » mar mar 22, 2011 15:43 pm

ncianca ha scritto:
AlbertAgort ha scritto:
Castyo ha scritto:Lavoro in un'azienda che installa impianti elettrici, progetto come dipendente prendendo cifre irrisorie (ma irrisorie davvero!) in percentuale al progetto da me fatto e timbrato.


a sto punto non sarebbe meglio lavorare come autonomo facendo il semplice elettricista? Credo che elettricisti ed idraulici non ce ne siano mai abbastanza (almeno nella mia zona)


Non volevo dire niente, ma se sei capace ed hai la rete di conoscenze giusta vai di elettricista.

Comunque la meritocrazia esiste e non esiste in tutto il mondo. In Italia esiste di meno che qui, ma qui anche spesso non esiste affatto. Mi viene in mente il mondo accademico dove mia moglie lavora. Per iniziare basta lavorare tanto e bene. E fin qui. Per andare avanti devi sposarti con un professore. E questo vale per tutti e tre i laboratori in cui lei ha lavorato. E siccome lei e' gia' sposata, sta pensando di cambiare carriera.

Mi viene in mente Fisica a Torino dove ci sono due o tre cognomi che girano dai tempi dei miei genitori. Ed anche quando il cognome e' diverso se vai ad indagare sono in qualche modo correlati con i due o tre cognomi di partenza...


il problema è proprio quello! avere una cerchia di potenziali clienti e di potenziali spingitori, intesi come procacciatori di lavori...purtroppo è cosi :)
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Messaggioda Persephone » mar mar 22, 2011 17:23 pm

per quanto possa valere, la mia esperienza lavorativa non è stata così nera come la descrivete voi.
Sono laureata in Chimica industriale e Gestionale (si parla di magistrale) e ho iniziato a lavorare 15gg dopo la laurea, senza calci in culo, ma sostenendo un regolare colloquio. certo, mi sono dovuta spostare dal Lago Maggiore alla Liguria, certo ho accettato la trafila stage, contratto a progetto, contratto a tempo determinato, ma ormai sono due anni che lavoro in un'azienda chimica e faccio esattamente quello che volevo fare e per cui ho studiato (tecnico di laboratorio di ricerca, n.d.r.). non so, è vero che l'Italia è il paese delle raccomandazioni, dove i giovani non trovano lavoro ecc..., ma io non credo di aver avuto la classica botta di culo, mi sono semplicemente data da fare spedendo montagne di CV e sostenendo colloqui... e cmq nel giro di un anno dalla tutti i miei ex compagni di corso hanno trovato lavoro

quello che è vero è che io ho una laurea magistrale e ho sostenuto subito l'esame di abilitazione professionale... con una triennale non sarei andata da nessuna parte....
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Messaggioda Persephone » mar mar 22, 2011 17:25 pm

maivory ha scritto:A ? 2.000 tasse universitarie all'anno * 5 = ? 10.000


scusa ma... dove caspita hai studiato???? io non sono mai arrivata a pagare nemmeno 1000? di tasse l'anno!!!! 8O 8O 8O
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Messaggioda Fabius » mar mar 22, 2011 17:36 pm

All'insegnamento non ci hai pensato ?
Lo stipendio non sarà un fenomeno però ti lascia tanto tempo libero che puoi utilizzare per cercarti consulenze ... o per arrampicare :-)
Io il 'vado all'estero' sinceramente non lo capisco molto, significa mettersi in competizione con gente preparata come noi o meglio ma che per paese di origine sono abituati ad accontentarsi di molto meno di noi ( penso agli indiani ad esempio ! ).
Sinceramente con una laurea in fisica studiare da perito elettrotecnico lo lascierei perdere, piuttosto uno di quei corsi che fanno adesso per la certificazione energetica degli edifici. Anche qui i prezzi sono già crollati ma dovrebbe essere un discreto business
Buona fortuna
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Messaggioda ncianca » mar mar 22, 2011 17:37 pm

Persephone ha scritto:per quanto possa valere, la mia esperienza lavorativa non è stata così nera come la descrivete voi.
Sono laureata in Chimica industriale e Gestionale (si parla di magistrale) e ho iniziato a lavorare 15gg dopo la laurea, senza calci in culo, ma sostenendo un regolare colloquio. certo, mi sono dovuta spostare dal Lago Maggiore alla Liguria, certo ho accettato la trafila stage, contratto a progetto, contratto a tempo determinato, ma ormai sono due anni che lavoro in un'azienda chimica e faccio esattamente quello che volevo fare e per cui ho studiato (tecnico di laboratorio di ricerca, n.d.r.). non so, è vero che l'Italia è il paese delle raccomandazioni, dove i giovani non trovano lavoro ecc..., ma io non credo di aver avuto la classica botta di culo, mi sono semplicemente data da fare spedendo montagne di CV e sostenendo colloqui... e cmq nel giro di un anno dalla tutti i miei ex compagni di corso hanno trovato lavoro

quello che è vero è che io ho una laurea magistrale e ho sostenuto subito l'esame di abilitazione professionale... con una triennale non sarei andata da nessuna parte....


Sei un caso raro e per l'Italia fortunato, anche se non mi piace parlare di fortuna o botta di culo come la chiami tu. Se uno viene selezionato per un lavoro senza una raccomandazione evidentemente ha le carte in regola, non e' questione di fortuna, ma avere le carte in regola non garantisce un bel niente in Italia. E' di questo che stiamo discutendo. Meno male che casi come il tuo esistono ancora.
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Messaggioda maivory » mar mar 22, 2011 18:27 pm

Persephone ha scritto:per quanto possa valere, la mia esperienza lavorativa non è stata così nera come la descrivete voi.
Sono laureata in Chimica industriale e Gestionale (si parla di magistrale) e ho iniziato a lavorare 15gg dopo la laurea, senza calci in culo, ma sostenendo un regolare colloquio. certo, mi sono dovuta spostare dal Lago Maggiore alla Liguria, certo ho accettato la trafila stage, contratto a progetto, contratto a tempo determinato, ma ormai sono due anni che lavoro in un'azienda chimica e faccio esattamente quello che volevo fare e per cui ho studiato (tecnico di laboratorio di ricerca, n.d.r.). non so, è vero che l'Italia è il paese delle raccomandazioni, dove i giovani non trovano lavoro ecc..., ma io non credo di aver avuto la classica botta di culo, mi sono semplicemente data da fare spedendo montagne di CV e sostenendo colloqui... e cmq nel giro di un anno dalla tutti i miei ex compagni di corso hanno trovato lavoro

quello che è vero è che io ho una laurea magistrale e ho sostenuto subito l'esame di abilitazione professionale... con una triennale non sarei andata da nessuna parte....


Ho studiato all'università degli studi di padova alla facoltà di economia, laurea specialistica.

Pure io ho fatto la trafila di colloqui/stage/invio CV...Pure io ho combattuto senza alcuna raccomandazione per entrare finalmente in un grosso gruppo industriale, ma nulla toglie il valore pressoché nullo dell'investimento laurea.

Ricordati che parti con un bel po' di debito sulle spalle: recuperalo tu con la busta paga di un neolaureato...
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Messaggioda n!z4th » mar mar 22, 2011 19:03 pm

Il Politecnico per una fascia intermedia -la mia- chiede questi soldi.
Poi ho l'abbuono del 100% sulla seconda rata per cazzi miei (merito :mrgreen: ) ma sta di fatto che inizialmente te li fanno sborsare e se hai la media già un zic più bassa ti sogni lo sconto. :roll:
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Messaggioda Kinobi » mar mar 22, 2011 19:08 pm

Personalmente, abitando nel Veneto, ho i confini tutti attorto. Se non parli le lingue, hai sbocco solo in iTaglia. Anche se il Veneto non è l'iTaglia, gli sbocchi possono essere pochi.

Una laurea, che non ho, di da della coltura. Una lingua di amplia la tua cultura. Mentre per il mio lavoro possono trovare tonnellate di laureati, possono trovare pochi esseri umani che sono in grado di comunicare con esseri umani che sono a qualcosa come 100 km da casa mia.

Infine, ho sempre "volato basso". Ho fatto parecchi lavori (mentre andavo a squola), tra cui il postino, il falegname, fatto bombe, cameriere, lavato cessi.
Alla fine serve umiltà.
Io non vedo troppa umiltà nei giovani.

Spero di non aver offeso nessuno.
Ciao,
E
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Messaggioda Kinobi » mar mar 22, 2011 19:10 pm

Per imparare l'inglese ho speso, circa 9 milioni di lire 21 anni fa.
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Messaggioda giorgiolx » mar mar 22, 2011 19:18 pm

maivory ha scritto:
Persephone ha scritto:per quanto possa valere, la mia esperienza lavorativa non è stata così nera come la descrivete voi.
Sono laureata in Chimica industriale e Gestionale (si parla di magistrale) e ho iniziato a lavorare 15gg dopo la laurea, senza calci in culo, ma sostenendo un regolare colloquio. certo, mi sono dovuta spostare dal Lago Maggiore alla Liguria, certo ho accettato la trafila stage, contratto a progetto, contratto a tempo determinato, ma ormai sono due anni che lavoro in un'azienda chimica e faccio esattamente quello che volevo fare e per cui ho studiato (tecnico di laboratorio di ricerca, n.d.r.). non so, è vero che l'Italia è il paese delle raccomandazioni, dove i giovani non trovano lavoro ecc..., ma io non credo di aver avuto la classica botta di culo, mi sono semplicemente data da fare spedendo montagne di CV e sostenendo colloqui... e cmq nel giro di un anno dalla tutti i miei ex compagni di corso hanno trovato lavoro

quello che è vero è che io ho una laurea magistrale e ho sostenuto subito l'esame di abilitazione professionale... con una triennale non sarei andata da nessuna parte....


Ho studiato all'università degli studi di padova alla facoltà di economia, laurea specialistica.

Pure io ho fatto la trafila di colloqui/stage/invio CV...Pure io ho combattuto senza alcuna raccomandazione per entrare finalmente in un grosso gruppo industriale, ma nulla toglie il valore pressoché nullo dell'investimento laurea.

Ricordati che parti con un bel po' di debito sulle spalle: recuperalo tu con la busta paga di un neolaureato...


per i soldi è vero...se avessi iniziato a lavorare appena finito le superiori adesso prenderei molti più soldi e avrei un lavoro molto migliore. La laurea l'ho presa solo per me e quindi non ci penso.
Ho avuto la fortuna di poter studiare e ne sono felice.

Per il lavoro invece...è una guerra ma io l'ho vinta senza raccomandazioni o spinte ma tutto da me...iniziando come kinobili facendo il postino "novantista" poi sono passato a fare l'operaio, scaricatore di camion, stradino, magazziniere, operatore sanitario al ricovero(di culi ne ho leccati pochi ma lavati tanti)

e adesso se c'è da spostare uno scatolone sono l'unico in ufficio che sa come si fa :D
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Messaggioda spaceC » mar mar 22, 2011 19:29 pm

Per come la vedo io, in Italia:

- troppo, troppo, troppo........ lavoro nero

- stipendi da fame al limite del ridicolo:
es1 ricordo il mio periodo di pratica, gavetta, partita iva fittizzia, straordinari mai pagati, spostamenti, macchina treno ecc tutti a mie spese ecc ecc.... e a natale, il Panettone da 5E!!!!! Risultato? La fuga.
es2 segretaria (un amica carissima) per un prof in una qualsiasi facolta' stipendio E 1.200 - 1.300 bhe qui per lo stesso porti a casa 4500 $ min con tutti i benefit del caso ( assicarazione vita, dentistica, viaggio ecc per tutti i componenti famigliairi, trasporto al lavoro ecc ecc) con possibilita di avere, se uno ne ha voglia, di studiare e continuare a specializzarsi all'interno della facolta senza' dover sganciare una lira.... e cosi via.

- una societa un pochino ingessata.
'I live not in myself, but I become portion of that around me, and to me high mountains are a feeling....'
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Messaggioda Sbob » mar mar 22, 2011 19:29 pm

Kinobi ha scritto:fatto bombe

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Messaggioda Kinobi » mar mar 22, 2011 20:57 pm

Sbob ha scritto:
Kinobi ha scritto:fatto bombe

8O


Guerra Iran-Iraq.
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Messaggioda Davide.DB » gio mar 24, 2011 11:23 am

Sbob ha scritto:
Kinobi ha scritto:fatto bombe

8O


Le mine del sabato sera contano come esperienza lavorativa??? :lol:
<Non seguitemi, mi sono perso anch'io>
"Lo Yeti."

Letta sul paraurti di un furgone.

-Non prendere in considerazione quello che dico-
-Leggete e praticate a vostro rischio e pericolo-
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Messaggioda Stef » gio mar 24, 2011 11:43 am

bel topic...

io ho studiato in germania e ho iniziato a lavorare qui senza avere un titolo, per fortuna conta ció che si sa fare.

ho peró come l´impressione che quando si parla di lavoro sia un po´come si calcola il PIL, ovvero si esclude totalmente la qualitá della vita.

la germania ha un pil piú alto rispetto a noi, ma qui l´industria farmaceutica tira di brutto. mai fatto caso a quante farmacie ci sono in una qualsiasi cittá italiana? in media il 70% in piú rispetto alle cittá italiane.

significa che la gente si ammala di piú.

la qualitá della vita nel nord italia é una spanna sopra a tante democrazie modelle europee...io tornerei domani mattina a piedi a casa mia, anche con 500euro di meno in bustapaga! purtroppo nel mio ambito i professionisti sono contingentati dal ministero per i beni e le attivitá culturali.
training a lot
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