Scalare stanca...

[rediquadri]

Si sta come
d'autunno
sulle tacche
i climber

questa è fenomenale

Quoto, bellissima!

[il mago di napoli]

Sulla Torre il rinvio era là, alto.
Sibilavano i miei compagni sarà: un bel salto!
Soliti commenti fatti alle soste...
Già immaginavo il rosario di croste;

Là in cima la situazione era selvaggia,
e le mie risorse all'ultima spiaggia,
che nelle mani avevo appigli aguzzi
e la testa nel muro, come gli struzzi...

[il mago di napoli]

D'in su la vetta della Torre antica,
passero' solitario....

[grizzly]

Scalare pallido e assorto
presso un rovente muro storto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.

Nelle crepe del suolo o su la roccia
spiar le file di rosse formiche
ch?ora si rompono ed ora s?intrecciano
a sommo di minuscole biche.

Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
m'entre si levano tremuli scricchi
di corvi dai calvi picchi.

E scalando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com?è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia

[il mago di napoli]

Forse perchè della mortale lista
tu sei il mago, (ma quanto ti tieni!)
o climber! E quando infine parti a vista
sulla via alla moda ed al dunque vieni,
sorvoli il liscio svaso, riposi sulla manetta,
lanci al bidito (che colpo di reni!)
sperando la foto sulla rivista
ti fai fregare da quei due licheni...

[il mago di napoli]

( il gioco è trovare la poesia d'origine )

[five.eight*]

Come questa pietra
Come questa placca
Così fredda
Così dura
Così prosciugata
Così refrattaria
Così totalmente
Disanimata
Come questa pietra
È il mio pianto
Che non si vede
Con la fronte appoggiata ad essa

La paura
Si sconta
Vivendo.

[il mago di napoli]

Solo et pensoso sui marci muri
vo' arrampicando a passi tardi e lenti
e gli occhi e le dita porto, lunghi momenti,
ove immagino i pochi appigli sicuri

perchè non trovo nessuno che mi assicuri
nemmeno caiani balordi, ormai dementi
poveri di paure come di denti:
è la triste sorte dei climber puri...

[selbego]

L'ellisse di un grido
va di classica
in nuova

Dalla placca
sarà un'imprecazione oscena
sotto il maledetto strapiombo

D** p****!

Come un arco viola
il grido ha fatto tremare
la corda dell'assicuratore

D** P****!

(La gente di Lumignano
guarda verso la grande parete)

D** p****!

[selbego]

Vi arriva il climber più esperto
e poi torna a terra coi suoi consigli
e li dispensa

Di questo passaggio
mi resta
quel nulla
di movimento dimenticato

[brando]

Di queste torri
Non è rimasto
Che qualche
masso da boulder
Di tante
Che ho salito
Non è rimasto
Neppure tanto
Ma nel cuore
Nessuna croda manca
E? il mio cuore
La dolomia più straziata

[brando]

Io un giorno arrampicherò,
e in cima a quel tiro salirò,
ma un bimbo che ne sa,
sempre la meta non può essere la cima,
poi un giorno di settembre m'innalzai
il vento nei capelli,
sul mio corpo il sudore della pelle
chissà dov?era la corda mia
e quel bambino che scalava su di un masso:

Io boulderista che son io,
boulderista che non sono altro,
corda e rinvii non ne ho ma lassù mi è
rimasto il deo*.

Si la via è ancora là,
un deserto mi sembrava la falesia,
ma un bimbo che ne sa,
sempre liscia non può andare la salita,
poi una sera di settembre scivolai,
il bidito in uno svaso
non è sicuro come la corda nel rinvio
chissà dov?era la corda mia
e quel bambino che scalava su di un masso:

Io boulderista che son io,
boulderista che non sono altro,
corda e rinvii non ne ho ma lassù mi è
rimasto il deo.

Io boulderista che son io,
boulderista che non sono altro,
corda e rinvii non ne ho ma lassù mi è
rimasto il deo.






*=licenza poetica per "dito"

[fausto1]

Un'intera giornata
appeso
ad un passo
massacrante
con la bocca
digrignata
volta alla prossima tacca
con la congestione
della mano
penetrata
in un monodito
ho detto
frasi piene di errore

Non sono mai stato
tanto
attaccato alla roccia

Trovo notevoli quelle di selbego: interessante l'accostamento Ungaretti-roccia (la visione cupa, la lotta, l'idea di sopravvivenza ecc)

[selbego]

Addio. Addio
è un bicchiere elevato
al cielo di montagna
e alle nuvole gonfie
Un nodo alla gola ed un ultimo sguardo
alla cima innevata
e ai sentieri nel bosco
Un sorso di vino per le verdi radure
e un'altro ai torrenti
pieni di pietre
e un brindisi anche
ai porcini e alle finferle
ai funghi che crescono
sui tuoi sentieri...

Ha i fianchi robusti di una vecchia signora
e i modi un pò rudi della gente dei boschi
Ti trascini tra fango
sudore e risate
e la puzza di alcool nelle notti d'estate
E un vecchio montanaro
ti segue paziente
e il bosco si sdraia
verde ai tuoi piedi
si tinge di bianco
nelle sere d'inverno
e ti riporta le voci
degli alpinisti di ieri

è in un giorno di nebbia che ti ho conosciuta
e le foglie dei mughi profumavan gentili
in un giorno di nebbia ho imparato ad amarti
mi hai preso per mano portandomi via

Ha gli occhi di ghiaccio
ed un cuore di roccia
ha il passo pesante
di un vecchio camminatore
ti chiudi a sognare
nelle notti d'inverno
e ti copri di bianco
e fiorisci d'estate
I tuoi esuli parlano
di cime inviolate
si addormentano soli
sognando i tuoi cieli
Si ritrovano persi
in città incasinate
a cantare una terra
di ferrate e scalate

è in un giorno di nebbia che ti ho conosciuta
e le foglie dei mughi profumavan gentili
in un giorno di nebbia ho imparato ad amarti
mi hai preso per mano portandomi via

E in un giorno di nebbia ti rivedrò ancora
e potrò risalire i tuoi picchi innevati
In un giorno di nebbia saremo vicini
scaleremo leggeri
sul grigio calcare

[diegguhr]

Lunga e diritta saliva la via
Il climber veloce saliva
La dolce estate era già cominciata
Vicino lui sorrideva.

Forte la mano teneva la presa
Forte la gamba spingeva
Non lo sapevi che c?era il volo
Quel giorno che ti aspettava.

Non lo sapevi che c?era il volo
Quando si è giovani è strano
Poter pensare che la nostra tacca
Si stacchi e scivoli la mano .

Non lo sapevi ma cosa hai pensato
Quando la presa è impazzita
Quando la corda è uscita di lato
E sopra a un nuts è finita .

Non lo sapevi ma cosa hai sentito
quando lo schianto ti ha uccisa
quando anche il monte di sopra e' crollato
quando la vita e' fuggita.

Dopo il silenzio soltanto è regnato
Tra le vette contorte
Su quella via cercavi la vita
Ma ti ha incontrato la morte .

Vorrei sapere a che cosa e' servito
vivere arrampicare e soffrire
spendere tutti i tuoi giorni passati
se presto hai dovuto partire.

Voglio però ricordarti com'eri
pensare che ancora vivi
voglio pensare che ancora mi ascolti
e che come allora sorridi.



spesso è una dura realtà

[gug]

Favolose!

[diegguhr]

Canzone per un'amica l'avevo pensata anche io ma mi sembrava troppo forte

eh in effetti non hai tutti i torti ... però la stavo sentendo in quel momento e mi è venuta l'" illuminazione "