La grande menzogna del gioco di squadra in azienda

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Messaggioda Falco5x » mer feb 11, 2009 21:18 pm

bugspietri ha scritto:è una storia vecchia quanto il mondo...no forse è vecchia quanto il capitalismo: un meccanismo che viene chiamato in tanti modi ma il vecchio motto "DIVIDI E COMANDA" forse spiega ancora meglio di ogni altro!

Perchè oggi più di ieri? perchè anche i PADRONI imparano dai propri errori... e hanno escogitato un sistema per annullare ogni possibilità di coscienza collettiva, di classe o di gruppo (chiamatela un po' come vi pare!) basata sulla collaborazione! Semplice come bere un bicchier d'acqua, i lavoratori si scannano l'un con l'altro e la proprietà fa pure la bella figura di quelli che si impegnano per portare più "efficienza" e "meritocrazia" nell'impresa!!!

SVAGLIATEVI E COMINCIARTE A COLLABORARE PER OTTENERE CONDIZIONI DI LAVORO MIGLIORI!!!
ovvero
LAVORATORI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI!!!

Fa' finta che l'azienda sia una cooperativa di lavoratori, e allora vedi che il problema della gestione aziendale è comunque importante.
Il padrone intelligente che capisce davvero che è necessario tenere a galla la barca non mette i lavoratori l'uno contro l'altro, perchè non è produttivo. Questo va bene solo a chi vuole sfruttare il lavoro, ma oggi il nemico non è più il lavoro. Col lavoro ci si deve alleare se si vuole stare in sella, perché il lavoro che oggi ripaga non è più la manovalanza ma quello estremamente sofisticato e specializzato. Purtroppo buona parte delle aziende pensa ancora alla vecchia maniera (conduzione per obiettivi) e mette obiettivi spesso conflittuali sui quali i lavoratori si scannano. Energie perse. Spero che queste aziende si estinguano presto, come vuole anche Darwin.
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Messaggioda Sbob » mer feb 11, 2009 22:51 pm

Io continuo a ripetere che oggi nelle grandi aziende si cerca il più possibile di limitare la conflittualità. Il problema è che il conflitto è inevitabile. Un classico esempio è quando due divisioni occupano segmenti di mercato che finiscono per sovrapporsi: finiranno naturalmente per trovarsi in concorrenza tra loro.

Per ora non mi è mai capitato di vedere conflitti generati da capi malvagi, al più qualche volta da capi stupidi. Ma quasi sempre erano generati da una concorrenza tra gruppi inevitabile.
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Messaggioda gug » gio feb 12, 2009 9:44 am

n!z4th ha scritto:Sembra una coincidenza che mi sto inventando ma giusto stamattina in treno una ragazza parlava affascinata che tra 2 settimane avrà un fantomatico corso di sopravvivenza, organizzato dalla sua azienda, per aumentare l'affiatamento della squadra. Sulla neve, orientarsi. Hanno bussola, cartina, e telefono satellitare. Ma esistono davvero simili realtà?
8O


....esistono, esistono: nell'azienda in cui lavoravo prima avevano organizzato mirabolanti avventure di gruppo come scendere in corda doppia da un pendio fangoso o lanciarsi in una teleferica fra due arbusti.

Il punto è che io non credo che siano i proprietari o i dirigenti a voler mettere uno contro l'altro i vari enti, ma è una conseguenza del modo in cui opera un'azienda. Ogni ente cerca di raggiungere i propri obiettivi specifici che a volte si scontrano con quelli degli altri. I capi giudicano sulla base di questi obiettivi e per cui se un ente non riesce a raggiungerli a causa di un altro ente si crea il conflitto, con buona pace del gioco di squadra e della competizione sul mercato con altre aziende, di cui, a parte i commerciali che operano direttamente sul campo, in azienda non frega una benemerita mazza a nessuno. :wink:
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Messaggioda n!z4th » gio feb 12, 2009 10:05 am

ma l'utilità di queste avventure :?: 8O
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Messaggioda cinetica » gio feb 12, 2009 10:24 am

gug ha scritto:Rimane il fatto che in altre circostanze effettivamente esiste il gioco di squadra: nello sport, naturalmente, nei reparti dell'esercito o della polizia, ma anche in strutture lavorative diverse, più piccole e meno gerarchiche.
In azienda invece proprio non esiste questo spirito e gli avversari non sono mai le altre aziende concorrenti: probabilmente perchè la competizione sul mercato giunge a molti reparti aziendali molto in lontananza, mentre le azioni degli altri reparti sono vicine e molto sentite.



i problemi relazionali esistono anche nelle squadre di calcio, ma probabilmente in misura minore, dato che il vincere la partita è chiaramente l'obiettivo di tutti e per farlo bisogna essere uniti.

in azienda invece l'obiettivo comune sarebbe quello di far fare soldi all'azienda che spesso finiscono in tasca solo al padrone e non ai dipendenti.
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Messaggioda gug » gio feb 12, 2009 11:53 am

gug ha scritto:
Il punto è che io non credo che siano i proprietari o i dirigenti a voler mettere uno contro l'altro i vari enti, ma è una conseguenza del modo in cui opera un'azienda. Ogni ente cerca di raggiungere i propri obiettivi specifici che a volte si scontrano con quelli degli altri. I capi giudicano sulla base di questi obiettivi e per cui se un ente non riesce a raggiungerli a causa di un altro ente si crea il conflitto


Faccio un esempio concreto di questo.

Nell'azienda dove lavoravo prima ero in Ricerca e Sviluppo e dovevamo progettare un nuovo prodotto in cui uno degli obiettivi fondamentali era ridurre il costo rispetto all'analogo prodotto precedente.
Per cui si studiavano soluzioni più efficaci e naturalmente si chiedevano delle offerte a vari fornitori di componenti o semilavorati.

A un certo punto ci siamo accorti che l'Ufficio Acquisti inseriva nel sistema gestionale non i costi che avevamo ottenuto noi, ma costi leggermente maggiorati, questo perchè loro avevano l'obiettivo di acquistare durante l'anno a un prezzo minore di quello inserito a sistema e quindi, prevedendo aumenti dovuti a vari fattori, si cautelavano inserendo un costo iniziale più alto.

Questo faceva si che loro erano facilitati nel raggiungere i loro obiettivi, mentre noi vedevamo vanificati i nostri. Questo ha causato malumori e litigi, ma soprattutto il contrapporsi di due gruppi, in cui "noi" eravamo "noi" e "loro" erano "loro".

Lo spirito di squadra "aziendale"? Mah! :wink:
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Messaggioda bugspietri » gio feb 12, 2009 12:07 pm

gug ha scritto:Il punto è che io non credo che siano i proprietari o i dirigenti a voler mettere uno contro l'altro i vari enti, ma è una conseguenza del modo in cui opera un'azienda. Ogni ente cerca di raggiungere i propri obiettivi specifici che a volte si scontrano con quelli degli altri. I capi giudicano sulla base di questi obiettivi e per cui se un ente non riesce a raggiungerli a causa di un altro ente si crea il conflitto :wink:


continua pure a raccontarti le favolette... quand'è che apriremo finalmente gli occhi? :cry:

Gli obiettivi specifici di ogni ente dovrebbere essere tesi allo stesso obiettivo generale e l'obiettivo di ogni lavoratore dovrebbe essere lo stesso ovvero garantirsi una sicurezza economica il più alta possibile (aggiungici anche un "sentirsi realizzato dal proprio lavoro e lavorare in un ambiernte piacevole"). Com'è possibile tutto ciò allora? trattasi di STRATEGIE.
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Messaggioda Sbob » gio feb 12, 2009 12:40 pm

bugspietri ha scritto:
gug ha scritto:Il punto è che io non credo che siano i proprietari o i dirigenti a voler mettere uno contro l'altro i vari enti, ma è una conseguenza del modo in cui opera un'azienda. Ogni ente cerca di raggiungere i propri obiettivi specifici che a volte si scontrano con quelli degli altri. I capi giudicano sulla base di questi obiettivi e per cui se un ente non riesce a raggiungerli a causa di un altro ente si crea il conflitto :wink:


continua pure a raccontarti le favolette... quand'è che apriremo finalmente gli occhi? :cry:

Gli obiettivi specifici di ogni ente dovrebbere essere tesi allo stesso obiettivo generale e l'obiettivo di ogni lavoratore dovrebbe essere lo stesso ovvero garantirsi una sicurezza economica il più alta possibile (aggiungici anche un "sentirsi realizzato dal proprio lavoro e lavorare in un ambiernte piacevole"). Com'è possibile tutto ciò allora? trattasi di STRATEGIE.

Certo che gli obiettivi sono tesi tutti ad un obiettivo generale: amministratori e proprietari vogliono solo FARE SOLDI, e i conflitti interni sono un ostacolo per raggiungere questo obiettivo.
Nessun capo e' cosi' scemo da causare conflitti come strategia, perche' questo impedisce di fare i soldi.

Forse e' meglio che tu apra gli occhi e ti accorga che in questo caso spesso non sono i capi ad essere stronzi, ma noi dipendenti.
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Messaggioda Falco5x » gio feb 12, 2009 12:54 pm

Tempo fa ho visto in TV (Rai3, forse a Report?) un imprenditore del vicentino che guadagna relativamente poco perchè investe moltissimo in qualità, in innovazione e in sicurezza dei lavoratori. Ed espande il suo mercato al mondo intero con prodotti di tecnologia avanzata. E i lavoratori sono pienamente coinvolti, non rischiano il posto, non baruffano fra loro, non hanno obiettivi idioti che li strangolano, sono sempre all'avanguardia nella formazione, sono contenti di lavorare. Mi spiace di non essermi annotato il mome dell'azienda, perché è un reperto archeologico destinato a sparire (anche se nel nordest cose così sono ancora non del tutto rare). L'imprenditore è anziano, uno all'antica, e sono certo che quando lascerà, a prendere il suo posto ci sarà qualche figlio rampante che non ha mai sudato mezza camicia in vita sua e che manderà tutto a puttane applicando teorie molto trendy imparate magari alla Bocconi.
Che tristezza.
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Messaggioda Sbob » gio feb 12, 2009 13:03 pm

Nelle imprese piccole e' facile lavorare si squarda. Tanto piu' l'impresa cresce, tanto piu' si duplicano gli ruoli, si formano micro-gruppi legati solo al loro interno e si finisce per creare conflitto.
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Messaggioda rudy » gio feb 12, 2009 14:19 pm

io nelle aziende dove ho lavorato ho trovato grosse carenze di comunicazione.... il commerciale pensa una cosa, la produzione un altra e l'amministrazione un altra ancora

alla fine la mano destra non sà quello che fa la sinistra.... si generano incomprensioni (anche di fonte ai clienti) e di conseguenza dissapori interni, tra colleghi :?

.....non parliamo poi delle competenze specifiche dei singoli dirigenti (io ho scoperto che il mio responsabile commerciale è stato sbattuto fuori da due aziende nelle quali peraltro non era direttore.... e ora, in quest'azienda, con i gradi da 'direttore' si vedono i numeri da circo... paradossalmente con i consensi della proprietà ) :cry:
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Messaggioda bugspietri » gio feb 12, 2009 15:07 pm

Sbob ha scritto:amministratori e proprietari vogliono solo FARE SOLDI, e i conflitti interni sono un ostacolo per raggiungere questo obiettivo.
Nessun capo e' cosi' scemo da causare conflitti come strategia, perche' questo impedisce di fare i soldi.


Impedisce di fare soldi più un conflitto interno (che in fin dei conti spinge la gente a competere e spesso a produrre di più anche se in un ambiente malsano e poco motivante) o settimane di scioperi???
SVEGLIA!

Finchè i lavoratori non si accorgeranno di quello che succede saranno i soli responsabili dei propri mali!
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Messaggioda gug » gio feb 12, 2009 15:49 pm

Forse l'unica cosa che potrebbe funzionare è eliminare qualsiasi obiettivo parziale per ogni ente: ma io non sono un esperto di ciò e non so se è possibile.
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Messaggioda Sbob » gio feb 12, 2009 16:26 pm

bugspietri ha scritto:
Sbob ha scritto:amministratori e proprietari vogliono solo FARE SOLDI, e i conflitti interni sono un ostacolo per raggiungere questo obiettivo.
Nessun capo e' cosi' scemo da causare conflitti come strategia, perche' questo impedisce di fare i soldi.


Impedisce di fare soldi più un conflitto interno (che in fin dei conti spinge la gente a competere e spesso a produrre di più anche se in un ambiente malsano e poco motivante) o settimane di scioperi???
SVEGLIA!

Finchè i lavoratori non si accorgeranno di quello che succede saranno i soli responsabili dei propri mali!

Anche in aziende a bassissimo rischio sciopero i conflitti ci sono. E costano un casino! Immaginati quanto puo' costare avere un gruppo che sviluppa LO STESSO PRODOTTO di un altro. Un marketing che promuove solo i prodotti della propria divisione. Un team che propone ai clienti una soluzione con componenti di altre ditte pur di non metterci quelli del team concorrente.
Tutto questo non ha niente a che vedere con problematiche di conflitto sociale.
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Messaggioda ciocco » gio feb 12, 2009 21:38 pm

Sbob ha scritto:Nelle imprese piccole e' facile lavorare si squarda...


Io lavoro da solo. ogni tanto passa mio babbo a dare un'occhiata e appena arriva inizia a rompere i maroni e litighiamo!!!

:roll:
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Messaggioda gug » gio feb 03, 2011 19:57 pm

Riapro questo topic perchè in questi giorni l'azienda mi sta facendo frequentare un corso di Project Management dove all'inizio il relatore ha parlato un pò di organizzazione aziendale.
Ha detto che l'organizzazione funzionale (quella che raggruppa le persone in enti che hanno la stessa funzione), che è quella più diffusa perchè più economica e naturale, crea un fenomeno noto di "silosizzazione" in cui ogni ente sviluppa competizione e insofferenza verso gli altri, perchè di fatto ognuno ha degli obiettivi che sovente vanno in conflitto con quelli degli altri enti.
Allora, mi chiedo, se queste dinamiche sono note, a cosa serve propinare la retorica della squadra e della spedizione alpinistica, quando i modelli non sono calzanti perchè la situazione è più complessa?
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Messaggioda Falco5x » gio feb 03, 2011 21:04 pm

gug ha scritto:Allora, mi chiedo, se queste dinamiche sono note, a cosa serve propinare la retorica della squadra e della spedizione alpinistica, quando i modelli non sono calzanti perchè la situazione è più complessa?

Perché l'assegnazione degli obiettivi dovrebbe essere una cosa seria e complessa che richiede studi preliminari accurati in modo che essi non siano in contrasto tra loro ma facciano vera sinergia. Però come al solito anche per questo serve una pianificazione, e noi italiani siamo negati per la pianificazione e invece siamo bravissimi a improvvisare.
Allora succede che gli obiettivi vengono raffazzonati su in un pomeriggio perché noi al solito le cose le facciamo all'italiana, ci mettiamo a correre all'ultimo momento quando qualcuno molto in alto un certo giorno si sveglia e dice che dobbiamo assegnare gli obiettivi (ma come, non l'abbiamo ancora fatto???) e che li vuole vedere sul suo tavolo il giorno dopo. E poi gli obiettivi noi italiani non li prendiamo come qualcosa che serve a migliorare la gestione dell'azienda, ma li consideriamo solo una rottura di balle che però incide di brutto sul nostro stipendio e sulla nostra carriera, e allora facciamo di tutto per conseguirli anche se sono idioti e sappiamo benissimo che sono controproducenti, ma mors tu vita mea e dunque io speriamo che me la cavo (oppure se non ci riusciamo imbrogliamo le carte).
Insomma... una tristezza desolante. Ci meritiamo la merda in cui siamo, a ogni livello.
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Messaggioda stil novo » gio feb 03, 2011 22:38 pm

mettete questo a palla e vi sentirete meglio

http://www.youtube.com/watch?v=7pKrVB5f2W0

mi raccomando il video.
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Messaggioda gug » ven feb 04, 2011 11:41 am

No, Falco, non sono d'accordo: è vero che gli italiani sono pessimi pianificatori, ma il fatto che reparti diversi vadano in contrasto fra loro è qualcosa di intrinseco alle organizzazioni di questo genere, direi fisiologico a meno che non si studino correttivi importanti.
Questo però di solito non viene fatto e invece si fanno manifestazioni, corsi o pubblicità retoriche sullo "spirito di squadra" o si infarcisce della parola "team" qualsiasi conversazione.
Così alla fine rimane che in ogni reparto prevale il sentimento "noi siamo noi e loro sono loro".
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Messaggioda gab_go » ven feb 04, 2011 12:27 pm

Mio padre ha lavorato per anni nella grande distribuzione, e in alcune aziende, la creazione di conflitto o attriti pare sia parte integrante della strategia di aumento della produttività (non ho idea di quali criteri usino per determinare una cosa del genere, fatto sta che da gente che scende in doppia nel fango e passa tra arbusti in teleferica mi aspetto anche di peggio)...

se posso essere onesto, questo genere di ambiente mi provoca davvero un moto di disgusto che sfiora il vomito... e non so cosa farei se fossi costretto ad andare con il mio capo a consultare mappe e fare lo scout troppo cresciuto.
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