da quchibu » gio lug 27, 2006 11:41 am
Quello che mi premeva dire però, soprattutto,
è il modo diverso di sentire la vita, i problemi della vita.
I problemi, si sa, sono relativi e del tutto soggettivi. Spesso.
Immaginate solo chi viene da guerre di generazioni;
chi da povertà assolute, dove mangiare è realmente un problema;
chi da vere e proprie schiavitù.
E, tutti, che lasciano la propria vita, le proprie radici, i propri affetti per venire, spesso fra stenti a tentare la fortuna qui.
Perchè il peggio, qui è il meglio, per loro.
Ecco. Immaginate come ci vedono.
Con i nostri problemi che ai loro occhi appaiono ridicoli.
Quello che mi interessava dire è che, a volte, un'immersione negli occhi degli altri, può rivitalizzare, può arricchirci e farci sentire forti.
Perchè improvvisamente quello che sembra insormontabile si fa piccolo e ridicolo.
Niente altro.
Non volevo stimolare discussioni sociologiche e/o politiche sull'immigrazione.
E nemmeno discorsi epocali di giustizia sociale.