ieri serà ho assistito alla narrazione di una bella teoria
che potrebbe rifarsi al discorso dell'esplosione/implosione riconducendo il tutto all'apocalisse, narrata da Dante nella somma commedia.
"Ad un certo punto la vernicetta patinata che ci ricopre, salta.
Si scrostano ad una ad una le certezze: lavoro, futuro, democrazia. Gente che diventa sempre più ricca.
Poveri, tanti poveri. Ignoranza crescente.
Esaurite tutte le considerazioni possibili, qualcuno ha anche manifestato apertamente, si è combattuto perché non fosse così. Ma così è stato. C?è la guerra, lo scannamento, il terrore e poi l?angoscia sottile e quotidiana. Si uccidono i bambini.
Qualcuno ricorda che, in fondo, la fine del mondo c?è già stata, per qualcuno invece sono i segni di un?apocalisse prossima ventura.
Non ci resta che pregare"
la sua è una preghiera laica,
una preghiera ad un vecchio dio indiano, una divinità...
che pare sia in procinto di addormentarsi.
dice, narrando, che ha appena chiuso le palpebre poco fa... e son scomparsi i dinosauri
l'apocalisse quindi è vicina, e noi, tutti
ci troviamo a correre, correre, correre...
accumulare, arricchirci nell'attesa che arrivi l'apocalisse,
che il grande dio indiano si addormenti. di nuovo.
come già è accaduto nelle ere precedenti.
curioso, si... questo spettacolo.
però ci ho trovato molti sillogismi col discorso che si faceva qui.
per info;
VERGINE MADRE di e con Lucilla Giagnoni
Canti, commenti, e racconti di un'anima in cerca di salvezza dalla Divina Commedia di Dante Alighieri
http://www.meetingdellacultura.it/2006/ ... agnoni.htm
ciàp
Topocane