Fokozzone ha scritto:Io distinguerei tre problemi (a parte quello tecnico dell' agibilità) riguardo a una scuola non statale.
1) Il valore del titolo
Poiché in italia il titolo di studio ha valore legale, bisogna vedere se la scuola "alternativa" aspira a questo riconoscimento, cosa che, in riferimento alla scuola dell' obbligo, è necessaria. Dunque bisogna domandarsi se i programmi fossero parificati, se le ore di religione fossero 1 - 2 alla settimana o soverchie, se i docenti avessero i titoli di competenza etc etc.
2) Il pericolo della predicazione violenta
In una scuola tedesca, un fanciullo fortemente influenzato potrà rifiutarsi di parlare l' italiano e borbottare insulti contro il paese ospitante, in una scuola cattolica il fanciullo fortemente influenzato potrebbe farsi prete, in una scuola ebraica il fanciullo fortemente influenzato potrebbe diventare banchiere.
Qualcuno se la sente di paragonare un germanofilo, un prete o un banchiere a un terrorista, che è ciò che può diventare il fanciullo fortemente influenzato da una scuola islamica? A me pare chiaro che si debbano esercitare prudenza e controllo.
3) Libertà di educazione
Mi sembra giusto interrogarsi sul pricipio: a chi spetta educare?
La risposta cattolica, che anch' io condivido, è: ai genitori. Per sussidiarietà lo stato interviene colmando le lacune che i genitori fatalmente lascierebbero. Lo scuola di stato, in quest' ottica, non sarebbe altro che un' organizzazione delle associazioni genitori, autoregolamentata secondo i criteri di libertà e solidarietà più ampi possibili. Questa idea (libertà delle istituzioni) è in aperto contrasto con l' idea sottesa all' attuale ordinamento giuridico, che arroga allo stato il diritto di educare la prole, temperandone il totalitarismo con l' utopia del pluralismo culturale (libertà nelle istituzioni). Non è un caso che la scuola di stato in italia sia nata col fascismo e che fosse cara ad altri regimi ipertirannici, segnatamente quelli comunisti.
In questa prospettiva (la mia, libertà delle istituzioni) si riconoscerebbe il diritto a delle comunità di non integrarsi, creando di fatto delle isole o dei ghetti, come quelli ebrei nel medioevo in europa, o quelli mormoni in america. E sarebbero affari loro.
Resterebbe comunque il problema di stabilire una legalità minima da rispettare sul suolo nazionale, per cui se un certo gruppo culturale reputa giusto un comportamento che la radice culturale di maggioranza reputa illegale, beh quel gruppo si cerca un posto dove le sue idee siano legali e non viene a creare conflitti. (In questa prospettiva io sconsiglio l' immigrazione musulmana in italia).
Fokozzone
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a parte il fatto che non condivido assolutamente le tue idee della scuola genitoriale, e per moltissimi motivi che non sto ora ad elencare, ma sta battuta scritta in rosso chi te l'ha passata???
se è vero che durante il fascio la scuola è diventata da Regia a Statale cambiando denominazione non è altrettanto vero che le regole siano cambiate in quel momento, visto che la nostra istituzione scolastica si fonda ancora oggi su decreti (regi e non ministeriali) dei primi novecento o addirittura in alcuni sporadici casi del fine ottocento...
La riforma Gentile del 1923 riprende la ben più vecchia riforma Casati avendo come unico merito l'aumento dell'obbligo scolastico a 14 anni, altre variazioni sul tema, che riportavano i "diktat" del fascismo vennero poi in seguuito rimodellati da decreti della repubblica italiana, che guarda caso dal 1946 per 50 anni fu amministrata dalla DC e non dai comunisti come scrivi tu e come continuamente il centro destra denuncia appoggiando le puttanate che spara il suo premier...
se tanto ti preme una scuola che venga gestita a livello genitoriale almeno non sputare su chi te ne ha dato la possibilità, aprendoti la strada...ti ricordo che dopo anni di lotte da parte proprio di quei comunisti che tu denigri tanto (ma dei quali penso sei terrorizzato...sindrome piccolo borghese), nel 1974 (l'autunno di fuoco fu detto quel periodo proprio a causa delle lotte continue) vennero istituiti i Decreti Delegati della scuola che diedero ai genitori ed agli studenti (ovvero l'utenza) voce in capitolo(almeno in parte) nel mondo della scuola. Fino ad allora i cari vecchi politici della DC non fecero assolutamente niente!