il.bruno ha scritto:Sbob ha scritto:L'Etat, dans l'exercice des fonctions qu'il assumera dans le domaine de l'éducation et de l'enseignement, respectera le droit des parents d'assurer cette éducation et cet enseignement conformément à leurs convictions religieuses et philosophiques.
Quindi, di grazia, mi spieghi cosa ha smentito questa corte?
la corte dice che l'esposizione del crocifisso impedisce ai genitori di educare i figli secondo le loro convinzioni.
(affermazione che già di per sè fa venir da ridere)
La corte dice che l'
obbligo di esporre il crocifisso nega la possibilita' di educare i figli secondo le loro convinzioni.
Se non fossi cristiano mi darebbe alquanto fastidio dovermi sorbire per legge un simbolo religioso.
quindi la corte ignora che il crocifisso è un simbolo di una tradizione che è fondante di quel diritto che poi cita, quindi per definizione non può violarlo, e smentisce le volontà di chi quella corte ha fondato.
Ti pare che i fondatori della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo abbiano riempito il mondo di croci? O che abbiano voluto le croci nella loro corte?
Continui a negare la differenza tra essere ispirati da valori cristiani e imporre il proprio simbolo religioso! Imporre il proprio simbolo religioso e' esattamente la negazione dei valori cristiani!
In quanto al simbolo della tradizione, su questo punto la corte ha sostenuto - e sono pienamente d'accordo - che al di la' di tutti i possibili significati traslati quello e' e rimane il simbolo di una religione. Infatti in Italia e' stato imposto proprio in quanto simbolo della fede cattolica.
Sostenere che si tratti solo di una tradizione vuol dire negare le origini di quel simbolo. Chi lo ha voluto nelle scuole lo ha voluto in quanto simbolo della religione di stato.
comunque sbob, non ho la pretesa di convincerti (mentre dalla tua aggressività mi pare che tu abbia quella di convincere me)
Si puo' discutere di valori e quello che vuoi, ma sostenere che la corte abbia negato i principi fondanti della corte stessa e' una assoluta corbelleria.
Guarda che proprio tra i principi fondanti (protocollo numero 1) si sostiene che un uomo ha il diritto a non vedersi
imposta una religione dal proprio stato.