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Messaggioda HappyFra » gio nov 02, 2006 18:35 pm

xee ha scritto:
HappyFra ha scritto:
xee ha scritto:
HappyFra ha scritto:
xee ha scritto:
HappyFra ha scritto:
motosega ha scritto:Beh, proprio felici e contenti no, al limite se ne fecero na ragione !! :?
Comunque preferivo il culo dell'infermiera !!! :wink:

Grazie quchibu, era proprio "l'happy end" che temevo " :?



C'avrai altri difetti, ma sei un buongustaio! :D :D :D


Happy, sei peggio di un VELOCIRAPTOR, te... :roll:



Io?... un onesto e ingenuo ragazzo di campagna... :roll: :roll: :roll:


ROTFL, peccato non averti fotografato mentre lo dicevi ieri sera, completamente ubriaco e con le dita opportunamente congiunte in una sagoma poligonale 8O :lol: :lol: :lol:



Completamente ubriaco? 8O 8O 8O


Cara la mia biondina dagli occhi cangianti, ero lievissimamente alticcio e, come ho più volte ripetuto, sono una persona seria e responsabile, io! 8)


Serio? Solo perchè TU, a differenza del tuo SOCIO, non hai ballato la lambada avvinghiato ad un famoso alpinista? :?

Responsabile? Ma se mi sono presa io tutte le colpe degli SMS farlocchi che TU hai inviato dal cellulare rubato (da TE) ad Alpignotta. 8O

E non proseguo... Per il momento :lol: :lol: :lol:



Ma se ti sei divertita come una matta... la prossima volta faccio un giretto con il tuo, di telefono! :twisted: :twisted: :twisted:
Ogni problema complesso ammette almeno una soluzione semplice. Sbagliata.


Siamo qui per scalare, mica per divertirci!
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Messaggioda quchibu » gio nov 02, 2006 18:36 pm

Ci sono cose che incontri mentre vivi che sono come metafore. Segni del cielo che abbiamo perso la capacità d?interpretare. Andiamo troppo di fretta.
Io mi ricordo una strada. Ma ero troppo preso da quella meraviglia che avevo accanto per capire. Chi se ne è accorto del segno?
L?autostrada. Un lungo tratto diritto, in discesa e poi in salita. In fondo una nuvola. Un grosso banco di nebbia in cui la strada sembrava finire dentro.
E la macchina continuava a correre, verso la nebbia, accompagnata dalle nostre esclamazioni di meraviglia.
E? così che ci capita nella vita a volte. Mentre ne parliamo lei avviene. E noi non ce ne accorgiamo. E mentre ci diciamo che spettacolo, ci siamo già dentro alla nebbia e non abbiamo fatto in tempo nemmeno a scattare una fotografia.
Perché la vita quando meno te lo aspetti è veloce, ti tira dentro e tu solo quando ricordi hai il tempo per capire.

Ci siamo entrati in quella nebbia, eh amore mio?
E se ci fossimo fermati?
Se avessimo colto quel segno e fossimo tornati indietro?

Ma invece ci siamo entrati. Abbiamo respirato quella nebbia. E quando ne siamo usciti l?abbiamo messa nei ricordi.
Ma la ricordi ancora tu, la nebbia, quella mattina?
Stavamo andando a Finale, a scalare. Era la prima volta ed eravamo senza guida e non conoscevamo nessuno. Ci prese il sole, il caldo, il colore del mare. Andammo a caso su una parete, alla scoperta. E poi in giro per il paese, a guardare. E chi ci pensava alla nebbia, a Finale.

Ricordi l?albergo? Quella stanza dalla luce gialla, il bagno ricavato, forzato in quel poco spazio. Il letto alto, con quei materassi duri a tenere le reti buone ormai per i muratori, per vagliare sabbia. E noi sul letto a guardarci e non sapere cosa fare. Per la paura di rovinare qualcosa che sembrava troppo grande per noi.
Ma con nessuna intenzione di andarsene da lì, finchè un po? di coraggio non fosse venuto, dalla nostra testa alle nostre mani. Per toccarci e stringerci.
E scoprire che eravamo fatti per stare abbracciati. Che lo starci ci si confaceva. Tu, fra le mie braccia, stretta, protetta. Quasi nascosta. Quieta. In attesa di niente.
E il niente arrivava, con i baci. Ché non sapevi quanto tempo fosse passato, in quel bacio.
Sembravano altre vite, altre esistenze, che si ritrovassero in quei baci. Non capivamo.

Ora lo so. Era quella nebbia.
C?eravamo, nella nebbia. Immersi. Non lo sapevamo.
E la vita corre avanti e non puoi fermarla. Ci siamo persi, in quella nebbia, amore mio.
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Messaggioda kau » gio nov 02, 2006 19:36 pm

non sono riuscito a seguire tutto il thread... però ho gustato con piacere molti brani che avete postato. Intensi. Veri.

Grazie
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Messaggioda zamas » gio nov 02, 2006 20:24 pm

kau ha scritto:non sono riuscito a seguire tutto il thread... però ho gustato con piacere molti brani che avete postato. Intensi. Veri.

Grazie


Lascia perdere, sentiammè.
Ti conviene leggere qui http://www.forum.planetmountain.com/phpBB2/viewtopic.php?t=25564
ci trovi tutta la parte bella senza la parte "intensa" e "vera". :roll:


:D :D :D
Lo scrivere metodico mi distrae dalla presente condizione degli uomini, cui la certezza di ciò, che tutto sta scritto, annienta o istupidisce. J.L.Borges - "La biblioteca di Babele"
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Messaggioda davi » ven nov 03, 2006 0:29 am

quchibu ha scritto:
sapone ha scritto:Quella di Quchibu poi, sia da parte maschile che femminile, è davvero deprimente, un'avventura a base di solo sesso. Non potrei concepirla, mi sentirei peggio che un ladro.


è esattamente ciò che volevo trasmettere.



sei riuscito bene: da questo punto di vista il tuo esperimento risulta ben riuscito. Perchè infatti forse sono deviato da una concezione un pò stereotipata dello scrivere, che debba per forza abbellire il reale anzichè trasmetterlo così come è
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Messaggioda davi » ven nov 03, 2006 0:31 am

quchibu ha scritto:Ci sono cose che incontri mentre vivi che sono come metafore. Segni del cielo che abbiamo perso la capacità d?interpretare. Andiamo troppo di fretta.
Io mi ricordo una strada. Ma ero troppo preso da quella meraviglia che avevo accanto per capire. Chi se ne è accorto del segno?
L?autostrada. Un lungo tratto diritto, in discesa e poi in salita. In fondo una nuvola. Un grosso banco di nebbia in cui la strada sembrava finire dentro.
E la macchina continuava a correre, verso la nebbia, accompagnata dalle nostre esclamazioni di meraviglia.
E? così che ci capita nella vita a volte. Mentre ne parliamo lei avviene. E noi non ce ne accorgiamo. E mentre ci diciamo che spettacolo, ci siamo già dentro alla nebbia e non abbiamo fatto in tempo nemmeno a scattare una fotografia.
Perché la vita quando meno te lo aspetti è veloce, ti tira dentro e tu solo quando ricordi hai il tempo per capire.

Ci siamo entrati in quella nebbia, eh amore mio?
E se ci fossimo fermati?
Se avessimo colto quel segno e fossimo tornati indietro?

Ma invece ci siamo entrati. Abbiamo respirato quella nebbia. E quando ne siamo usciti l?abbiamo messa nei ricordi.
Ma la ricordi ancora tu, la nebbia, quella mattina?
Stavamo andando a Finale, a scalare. Era la prima volta ed eravamo senza guida e non conoscevamo nessuno. Ci prese il sole, il caldo, il colore del mare. Andammo a caso su una parete, alla scoperta. E poi in giro per il paese, a guardare. E chi ci pensava alla nebbia, a Finale.

Ricordi l?albergo? Quella stanza dalla luce gialla, il bagno ricavato, forzato in quel poco spazio. Il letto alto, con quei materassi duri a tenere le reti buone ormai per i muratori, per vagliare sabbia. E noi sul letto a guardarci e non sapere cosa fare. Per la paura di rovinare qualcosa che sembrava troppo grande per noi.
Ma con nessuna intenzione di andarsene da lì, finchè un po? di coraggio non fosse venuto, dalla nostra testa alle nostre mani. Per toccarci e stringerci.
E scoprire che eravamo fatti per stare abbracciati. Che lo starci ci si confaceva. Tu, fra le mie braccia, stretta, protetta. Quasi nascosta. Quieta. In attesa di niente.
E il niente arrivava, con i baci. Ché non sapevi quanto tempo fosse passato, in quel bacio.
Sembravano altre vite, altre esistenze, che si ritrovassero in quei baci. Non capivamo.

Ora lo so. Era quella nebbia.
C?eravamo, nella nebbia. Immersi. Non lo sapevamo.
E la vita corre avanti e non puoi fermarla. Ci siamo persi, in quella nebbia, amore mio.


Ecco: questo mi è piaciuto molto.
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Messaggioda fabio.bec » ven nov 03, 2006 1:31 am

quchibu ha scritto:Ci sono cose che incontri mentre vivi che sono come metafore. Segni del cielo che abbiamo perso la capacità d?interpretare. Andiamo troppo di fretta.
Io mi ricordo una strada. Ma ero troppo preso da quella meraviglia che avevo accanto per capire. Chi se ne è accorto del segno?
L?autostrada. Un lungo tratto diritto, in discesa e poi in salita. In fondo una nuvola. Un grosso banco di nebbia in cui la strada sembrava finire dentro.
E la macchina continuava a correre, verso la nebbia, accompagnata dalle nostre esclamazioni di meraviglia.
E? così che ci capita nella vita a volte. Mentre ne parliamo lei avviene. E noi non ce ne accorgiamo. E mentre ci diciamo che spettacolo, ci siamo già dentro alla nebbia e non abbiamo fatto in tempo nemmeno a scattare una fotografia.
Perché la vita quando meno te lo aspetti è veloce, ti tira dentro e tu solo quando ricordi hai il tempo per capire.

Ci siamo entrati in quella nebbia, eh amore mio?
E se ci fossimo fermati?
Se avessimo colto quel segno e fossimo tornati indietro?

Ma invece ci siamo entrati. Abbiamo respirato quella nebbia. E quando ne siamo usciti l?abbiamo messa nei ricordi.
Ma la ricordi ancora tu, la nebbia, quella mattina?
Stavamo andando a Finale, a scalare. Era la prima volta ed eravamo senza guida e non conoscevamo nessuno. Ci prese il sole, il caldo, il colore del mare. Andammo a caso su una parete, alla scoperta. E poi in giro per il paese, a guardare. E chi ci pensava alla nebbia, a Finale.

Ricordi l?albergo? Quella stanza dalla luce gialla, il bagno ricavato, forzato in quel poco spazio. Il letto alto, con quei materassi duri a tenere le reti buone ormai per i muratori, per vagliare sabbia. E noi sul letto a guardarci e non sapere cosa fare. Per la paura di rovinare qualcosa che sembrava troppo grande per noi.
Ma con nessuna intenzione di andarsene da lì, finchè un po? di coraggio non fosse venuto, dalla nostra testa alle nostre mani. Per toccarci e stringerci.
E scoprire che eravamo fatti per stare abbracciati. Che lo starci ci si confaceva. Tu, fra le mie braccia, stretta, protetta. Quasi nascosta. Quieta. In attesa di niente.
E il niente arrivava, con i baci. Ché non sapevi quanto tempo fosse passato, in quel bacio.
Sembravano altre vite, altre esistenze, che si ritrovassero in quei baci. Non capivamo.

Ora lo so. Era quella nebbia.
C?eravamo, nella nebbia. Immersi. Non lo sapevamo.
E la vita corre avanti e non puoi fermarla. Ci siamo persi, in quella nebbia, amore mio.


:) :wink:
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Messaggioda gug » sab nov 04, 2006 17:47 pm

Belli tutti e due i racconti iniziali di Quchibuzz e Ansia (quelli in mezzo sorvolo).
Due facce della stessa medaglia dei rapporti fra uomini e donne, che di facce ne ha molte.
Di quello di Ansia mi è piaciuto il senso di conferma del rapporto epistolare che diventa reale riuscendo a non perdere intensità, mentre di quello di Buzz è bellissimo come rende il senso di disperazione che da il lasciarsi andare al proprio istinto, che ci comanda in una direzione, anche quando coscientemente ci rendiamo conto che non porterà da nessuna parte.

Una curiosità però mi è venuta: perchè l'incontro di Ansia è stato unico, pur continuando via web?
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Messaggioda tommy~ » sab nov 04, 2006 18:00 pm

"E dell'amore che mi dici?"
"Sopravvalutato. Biochimicamente non molto diverso da una grande scorpacciata di cioccolato..."
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Messaggioda quchibu » sab nov 04, 2006 19:38 pm

tommy~ ha scritto:"E dell'amore che mi dici?"
"Sopravvalutato. Biochimicamente non molto diverso da una grande scorpacciata di cioccolato..."


grandissima stronzata, buona da credere appena fuori dall'adolescenza mentre ti si stanno seccando i brufoli.
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Messaggioda gug » sab nov 04, 2006 21:39 pm

quchibu ha scritto:
Ansia Kammerlander ha scritto:Comunque è tremenda la specularità dei due racconti. 8O
Soffro un po' per Claudia. :roll:



Speculari eppure dissimili.
L'amore al tempo delle chat?




...eh, però sarebbe una buona idea per una raccolta di racconti: se ne scriviamo una ventina, magari riusciamo a trovare un editore. Ci pensate: "L'amore al tempo del web" scritto via forum? :wink:
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