da quchibu » gio nov 02, 2006 18:36 pm
Ci sono cose che incontri mentre vivi che sono come metafore. Segni del cielo che abbiamo perso la capacità d?interpretare. Andiamo troppo di fretta.
Io mi ricordo una strada. Ma ero troppo preso da quella meraviglia che avevo accanto per capire. Chi se ne è accorto del segno?
L?autostrada. Un lungo tratto diritto, in discesa e poi in salita. In fondo una nuvola. Un grosso banco di nebbia in cui la strada sembrava finire dentro.
E la macchina continuava a correre, verso la nebbia, accompagnata dalle nostre esclamazioni di meraviglia.
E? così che ci capita nella vita a volte. Mentre ne parliamo lei avviene. E noi non ce ne accorgiamo. E mentre ci diciamo che spettacolo, ci siamo già dentro alla nebbia e non abbiamo fatto in tempo nemmeno a scattare una fotografia.
Perché la vita quando meno te lo aspetti è veloce, ti tira dentro e tu solo quando ricordi hai il tempo per capire.
Ci siamo entrati in quella nebbia, eh amore mio?
E se ci fossimo fermati?
Se avessimo colto quel segno e fossimo tornati indietro?
Ma invece ci siamo entrati. Abbiamo respirato quella nebbia. E quando ne siamo usciti l?abbiamo messa nei ricordi.
Ma la ricordi ancora tu, la nebbia, quella mattina?
Stavamo andando a Finale, a scalare. Era la prima volta ed eravamo senza guida e non conoscevamo nessuno. Ci prese il sole, il caldo, il colore del mare. Andammo a caso su una parete, alla scoperta. E poi in giro per il paese, a guardare. E chi ci pensava alla nebbia, a Finale.
Ricordi l?albergo? Quella stanza dalla luce gialla, il bagno ricavato, forzato in quel poco spazio. Il letto alto, con quei materassi duri a tenere le reti buone ormai per i muratori, per vagliare sabbia. E noi sul letto a guardarci e non sapere cosa fare. Per la paura di rovinare qualcosa che sembrava troppo grande per noi.
Ma con nessuna intenzione di andarsene da lì, finchè un po? di coraggio non fosse venuto, dalla nostra testa alle nostre mani. Per toccarci e stringerci.
E scoprire che eravamo fatti per stare abbracciati. Che lo starci ci si confaceva. Tu, fra le mie braccia, stretta, protetta. Quasi nascosta. Quieta. In attesa di niente.
E il niente arrivava, con i baci. Ché non sapevi quanto tempo fosse passato, in quel bacio.
Sembravano altre vite, altre esistenze, che si ritrovassero in quei baci. Non capivamo.
Ora lo so. Era quella nebbia.
C?eravamo, nella nebbia. Immersi. Non lo sapevamo.
E la vita corre avanti e non puoi fermarla. Ci siamo persi, in quella nebbia, amore mio.